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signoradeifiltri.blog (not only book reviews)

luca lapi

Come cambierebbe la mia vita "senza" il digitale.

15 Novembre 2021 , Scritto da Luca Lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca

 

 

 

 

Come cambierebbe la mia vita "senza" il digitale.
Com'era la mia vita prima del digitale.
Rifletto partendo dalla fine.
La mia vita prima del digitale era:
Vederci in classe, ma non al di fuori della classe.
C'era classe nel vederci in classe?
Ed al di fuori?
Sembrava un declassarci?
Non a me!
La mia vita prima del digitale era:
Scriverci a mano (col rischio di non capire la calligrafia o dattiloscriverci, inviarci cartoline, affrancare la posta da spedire).
La mia vita durante il digitale è:
Scriverci per posta elettronica o tramite Facebook.
E' stato ed è bello, tuttora, per me, scrivere per comunicare, per condividere, per cercare e trovare in un posto, benché virtuale, ma sicuro, amiche ed amici, ma mi mortifica constatare che tutto ciò non avvenga che come in una: "classe" (di cui ho parlato, all'inizio) e non: "al di fuori".
La mia vita "senza il digitale:
Tornerebbe a essere una vita in attesa di uno squillo (non una: "squillo") al telefono, al citofono e alla porta di accesso a casa mia e, comunque, la mia vita è così, tuttora, anche "col" digitale.
Ho detto: "... La mia vita prima del digitale era... affrancare la posta da spedire..."
Mi convinco che la vita digitale, in gran parte della mia esperienza di vita attuale, sia, per alcuni, ma non per tutti, (tranquilli!):
Un affrancarsi, un liberarsi da responsabilità sociali che chiunque sarebbe bene che sentisse come vitali!
"Vita Digitale: come cambia la vita".
Forse, la vita digitale dovrebbe essere intesa da chiunque come un:"pannolino" che può sporcarsi e che, sporcandosi, necessita di essere cambiato, periodicamente, con un: "pannolino" pulito di: "vita reale"e pure codesto può sporcarsi.
Occorre ricordarsi che nella vita digitale, come in quella reale, c'è il dito indice puntato contro qualcuno, c'è il dito pollice puntato verso il basso per condannare qualcuno e c'è il dito medio per augurare, sgarbatamente, a qualcuno, alla maniera di un famoso ex comico genovese, una: "V-Life"!
Vita digitale:
Ci sono le impronte digitali e le mie virtuali sono pronte a essere lasciate nella vita reale di: amiche e di: amici, ma le loro, per paura delle mie, non sono pronte ad essere lasciate nella mia!

Luca Lapi

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Eros e Thanatos

16 Novembre 2019 , Scritto da Luca Lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca, #poesia

 

 

 
 
 
Alla Mamma, come, un po', a chiunque (lo spero), non piace:"la morte".
     Vuole congiungere l'articolo determinativo:"la" col sostantivo:"morte".
     Vuole, poi, togliere la:"t" al sostantivo:"morte".
     Vuole, infine, insinuare (ma senza fare nascere sospetti in chicchessìa), come in un'apertura stretta, lentamente, ma inesorabilmente, efficacemente, tra la:"l" e la:"a", il suo inconfondibile, caratteristico: "Apostrofo Rosa": "L'Amore", un apostrofo, ma che non apostrofa qualcuno ed una rosa con tanti petali e nessuna spina, nemmeno una che faccia indurre in tentazione di staccarla!
 
          Luca Lapi
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  Porti e ponti: Biblioteca.

10 Ottobre 2019 , Scritto da Luca Lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca

  

 

 
  
   "Porti e ponti. La Biblioteca come luogo di scambio tra culture".
     "Porti": in senso esteso, sono mete, sono rifugi.
     Sono mete di viaggiatori.
     Sono rifugi per chi cerca luoghi migliori di quelli natii.
     E' in questo senso che ogni Biblioteca può essere: "luogo di scambio tra culture".
  Ogni Biblioteca può essere meta per chiunque non intenda fermarsi a metà di un proprio percorso culturale.
     "Pòrti": è voce del verbo: "portare" ed ogni Biblioteca può "portare" chiunque la frequenti ad un livello culturale superiore a quello iniziale.
     "Porti": è voce del verbo: "porre" ed ogni Biblioteca può "porre" chiunque la frequenti a "porsi" più domande per cercare e trovare più risposte riguardo al proprio futuro professionale, ma anche e soprattutto, sociale, associativo.
     "Ponti": da attraversare e non per guardare, in lontananza, l'altra sponda; non per impedirne l'attraversamento.
     "Ponti": per essere pronti a scambiarsi le diverse culture.
     "Ponti": non per pontificare, parlando a qualcuno con tono di autorità.
     La Biblioteca come luogo di scambio tra culture: non di scambio di figurine col rischio di figuracce.
     Non luogo comune (benché appartenente al Comune).
     Non fuori luogo.
     Non luogo a procedere, se non verso uno scambio tra culture.
 
          Luca Lapi
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Solitudine e isolamento

23 Gennaio 2019 , Scritto da Luca lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca

 

 

 
 
 
Continuo a sostenere di non soffrire di soliTUdine, ma che è l'isolaMEnto a farmi soffrire, facendomi sentire confinato su di un'ISOLA, facendo sentire LAME dentro di me, facendomi sentire arrivato all'AMEN di un Requiem Aeternam dedicatomi da qualcuno, facendomi esternare un LAMENTO.
     La soliTUdine è, per me, una transustanziazione, in positivo, (che mi arricchisce) dell'isolaMEnto, negativo (che m'impoverisce).
     Subisco, da fuori, l'isolaMEnto e, per evitare di soffrire, dentro, cerco di transustanziare l'isolaMEnto subìto (che impoverisce me, ma anche e soprattutto, chi me lo fa subire) in soliTUdine vissuta e condivisa.
     Cerco di offrire la mia soliTUdine vissuta, condividendola sui Social Networks, indipendentemente dall'assenza o presenza di reciprocità, con l'obiettivo di cercare di evitare di soffrire d'isolaMEnto subìto a causa di chi (soprattutto, compaesani) mi fa capire di essere disponibile a stabilire contatti, ad instaurare rapporti con me, unicamente, attraverso i Social Networks.
     Mi arrivano, talvolta, cose belle attraverso la condivisione sui Social Networks da parte di miei compaesani e sono contento poiché la parola detta, faccia a faccia, vola, mentre quella scritta, a distanza, rimane.
     Ma mi arriverebbero, talvolta, cose belle anche attraverso la condivisione fisica, faccia a faccia, che mi aiuterebbero ad uscire dal mio mutismo e dal mio monosillabismo, se, soltanto, fisicamente, davanti a me ci fossero esseri umani più coraggiosi nell'affrontare la battaglia, la sfida del contatto, del rapporto fisico (e non sto parlando di sesso), della condivisione, faccia a faccia (non su di uno schermo) con me.
 
          Luca Lapi luca.lapi@alice.it
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Natale e Naquale

24 Dicembre 2018 , Scritto da Luca Lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca, #una settimana magica

 

 

 
 
 
E' Natale.
Naquale è il suo gemello.
E' Naquale che qualifica Natale.
Natale senza Naquale si sentirebbe squalificato, divorato dagli squali.
Natale senza Naquale è come una giornata senz'asole, indispensabili affinché Naquale s'insinui, affettuosamente, nella vita di Natale, qualificandola, rendendola degna di essere vissuta e condivisa.
Natale e Naquale sono nati, entrambi, con la camicia, ma, ripeto, Natale ne indossa una senz'asole e senza Naquale non saprebbe con chi altri attaccare bottone, sbottonarsi a 360 gradi.
Natale e Naquale sono inseparabili.
Sono insuperabili in quanto ad affetto reciproco.
Natale si sentirebbe solo, isolato, asolato, direi, senza Naquale.
Ogni giorno di Natale con Naquale è, invece, come un giorno assolato.
Ogni giorno di Natale con Naquale è di un godimento assoluto, reciproco.
E' per questo motivo che vogliono condividerne la gioia con tutte e con tutti.
Buon Natale, per oggi e per sempre!
 
Luca Lapi 
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Due fratelli e le renne

22 Dicembre 2018 , Scritto da Luca Lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca, #una settimana magica

 

 

 
 
 
Due fratelli nascono a distanza di qualche anno l'uno dall'altro.
Il primo è inatteso: i genitori avevano pensato ad una femmina.
Nasce il 1° Maggio: pensavano che, se fosse stata femmina, sarebbe diventata maggiorata.
Lo chiamano... Maggio: potrebbe essere il maggiore di altri fratelli e devoto alla Madonna.
Potrebbe essere lavoratore o fare carriera militare, diventando sergente maggiore.
Nasce, qualche anno dopo, il fratello minore ed i genitori dicono: "Non è minorato, grazie a Dio Padre!"
Lo chiamano, più cristianamente, Mino: cresce con Maggio.
Maggio diventa maggiorenne: Mino è, ancora, minorenne.
I genitori, educati col mito di Babbo Natale con slitta e renne, pensano: "Maggio è maggiorenne, Mino è minorenne: ci sarebbe dono migliore di un paio di renne per ognuno?"
Così fanno.
Maggio e Mino ne sono lieti, ma Mino si ammala: necessita di trapianto di un rene.
Maggio ed i genitori si sottopongono agli esami: Maggio ha un rene compatibile e può essere donatore.
Maggio e Mino vengono internati per procedere all'intervento.
L'esito è positivo: Maggio e Mino tornano a casa dove trovano le loro renne a festeggiarli.
Maggio dice: "Ho un rene in meno..." e Mino dice, a sua volta: "Ho un rene nuovo..."
Entrambi finiscono: "...ma più importanti sono le renne a festeggiare il nostro ritorno! Buon Natale perenne a tutti!"
 
Luca Lapi 
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Se questo è un uomo

2 Dicembre 2018 , Scritto da Luca lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca

 

 

 
 
 
Diceva Primo Levi: "Considerate se questo è un uomo/Che lavora nel fango/Che non conosce pace/Che lotta per mezzo pane/Che muore per un sì o per un no."
     Dico io: "Sì! Questo è un uomo! E' meno uomo chi costringe a lavorare nel fango/a non conoscere pace/a lottare per mezzo pane/a morire per un sì o per un no."
     Con tutto il mio rispetto per Primo levi, per la sua sofferenza, per la sua tragica fine!
 
          Luca Lapi 
 
         luca.lapi@alice.it
 
    
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Lotta

27 Ottobre 2018 , Scritto da Luca Lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca

 

 

 
"Lotta": sostantivo femminile, singolare.
     Nome comune di cosa.
     Voce del verbo: "lottare".
     Terza persona singolare.
     Occorre dare sostanza a questo sostantivo; riconoscerne l'"S.O.S." che lancia, quotidianamente, fare in modo che non si conceda sosta; riconoscerne la peculiarità, la singolarità femminile e non solo per una questione di grammatica; fare in modo che una pluralità di esseri umani, di ogni genere, si senta coinvolta in ogni lotta, a cui senta il dovere morale di partecipare, affinché la questione di grammatica eviti di diventare una questione drammatica.
     "Lotta": è nome comune di cosa, ma sarebbe importante che avesse il nome proprio di ogni essere umano.
     Lotta di ogni essere umano contro ogni avere disumano.
     "Lotta": è voce del verbo: lottare e sarebbe bello se avesse la voce di ogni essere umano che lotta.
     Sarebbe bello se ogni essere umano che lotta avesse voce in capitolo in un libro bello, vero e con un lieto fine.
     "Lotta per la verità..." affinché questa non perda l'accento che accentua la sua importanza e che la sua: "v" come: "vittoria", in lotta, non decada in una: "f", ferita, a morte, al termine di una battaglia: "efferata"!
 
          Luca Lapi luca.lapi@alice.it
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A me la parola

27 Settembre 2018 , Scritto da Luca Lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca

   

 

 
 
 
A me la parola.
     Quale?
     Parola d'ordine?
     Sono disordinato o, comunque, sono ordinato, a modo mio.
     Non sono chierico.
     Sono stato chierichetto, per 19 anni.
     Nessuno può ridurmi allo stato laicale.
     Sono smemorato e non ricordo la parola d'ordine.
     Ordine: è una parola.
     Mi piace disordinarla, anagrammarla, aggiungendoci una "n".
     Diventa: rondine.
     Ogni mia parola può, così, volare, nel web, verso ogni amica, ogni amico, su Facebook.
     A me la parola.
     Quale?
     Parola d'onore?
     Non sono onorevole.
     Non lo sono della Prima e nemmeno della Seconda Repubblica.
    Non sono un libero professionista e non posso dire di ricevere il mio onorario a motivo del mio Inserimento Socio-Terapeutico, nella Biblioteca Comunale di Borgo San Lorenzo.
     Non ho una Laurea: nemmeno ad honorem, nemmeno honoris causa.
     Non cerco che d'impegnarmi ad onorare ogni parola data a chiunque.
     A me la parola, ma parlo poco e scrivo di più.
     Vorrei ascoltare, dal vivo, la parola altrui a me diretta.
     Vorrei che altri ascoltassero, dal vivo, la mia parola diretta a loro.
     Mi piace anche scrivere a qualcuno, per essere letto (anche a letto) e che qualcuno mi scriva, per poterlo leggere poiché la parola detta vola e quella scritta rimane, ma la parola scritta altrui è creata, spesso, per creare distanza dal sottoscritto, mentre la parola scritta mia vorrei crearla per ridurre, per eliminare la distanza, per creare i presupposti di un incontro (e non solo uno), faccia a faccia.
     Se "faccia" è anche congiuntivo del verbo "fare", che ognuno di noi "faccia" in modo che ogni "faccia" possa congiungersi con ogni altra.
 
          Luca Lapi luca.lapi@alice.it
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Chi siamo

24 Agosto 2018 , Scritto da Luca Lapi Con tag #luca lapi, #le riflessioni di luca

 

 

 
 
 
Chi siamo?
     Siamo esseri umani, ciascuno dei quali dovrebbe dire e vivere: "Sì!!! Amo!!!"
     Dove andiamo?
     Andiamo verso un mondo dove tutti si dovrebbe dire e vivere: "Diamo!!!"
     Da dove veniamo? 
     Veniamo da un mondo (dove siamo, tuttora) dove sveniamo al pensiero di assumerci le nostre responsabilità!!!
 
          Luca Lapi luca.lapi@alice.it
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