Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
signoradeifiltri.blog (not only book reviews)

Una notte magica

30 Agosto 2021 , Scritto da Cinzia Diddi Con tag #cinzia diddi, #moda, #personaggi da conoscere

 

 

 

 

Mondi paralleli... attesissimo il concerto di Fabrice Pascal Quagliotti, leader e tastierista della leggendaria band elettro-rock The Rockets. Straordinario successo per una notte magica in un luogo magico - Villa Olmo - sulle rive del Lago di Como.

Fabrice ha suonato una straordinaria gamma di sintetizzatori e un pianoforte a coda, dando vita a un viaggio unico e ricco di atmosfera, attraversando un universo di suoni e giochi di luci laser. La sua immagine ormai da tempo è curata da una nota stilista: la fiorentina Cinzia Diddi, la quale viene spesso ricordata poiché segue l’immagine di molti e importanti personaggi del mondo dello spettacolo, dell’arte e della musica.

 

Quanto è difficile il suo lavoro quando si hanno artisti come Fabrice Pascal da vestire?

Amo il mio lavoro e voglio molto bene a Fabrice, è un grande artista, una grande persona e soprattutto un grande amico. Abbiamo molti punti di contatto ma in particolare siamo due perfezionisti. Questo ci permette di dare il massimo in tutto quello che facciamo.

 

A cosa si ispira per l’immagine del leader dei Rockets?

Il compito era arduo perché i Rockets, oltre che per la bravura, sono ricordati anche per i particolarissimi abiti color argento. Dovevo reinventare Fabrice in questo suo nuovo progetto da solista, rimanendo fedele alla sua attenzione per l’immagine e conservando la sua eleganza innata. Uno stile un po’ napoleonico per ribadire la sua grandezza come artista e come uomo.

 

Altri i progetti condivisi, lo abbiamo appreso seguendovi sui social!

Sì, la prefazione del mio libro, edito da Aletti editore, e la sua partecipazione al libro che ho scritto durante il lockdown, La stella più bella, edito da Falco Editore, il cui ricavato è stato donato all’emergenza coronavirus.

Mostra altro

Emergere dalle ceneri

18 Agosto 2021 , Scritto da Cinzia Diddi Con tag #cinzia diddi, #moda

 

 

 

 

 

Intervista alla stilista dei vip, la pratese Cinzia Diddi.

 

 

Da dove deriva l’ispirazione per questa collezione?

 

Se ti permetterai di morire: a volte andare in frantumi è il modo migliore per rinascere più splendente di prima! Questo è il mio pensiero!

Tornata da Firenze una sera, dopo un lunghissimo anno di privazioni di ogni genere, dagli abbracci, al contatto di ogni tipo. La Città mi apparve bellissima, più del solito, camminando tra le sue vie, respirando la storia che trasuda da ogni mattone, sono riuscita a sentire il profumo della vita. Una sensazione carica di forza, che ho voluto trasferire nel lavoro, in modo da veicolare un messaggio importante. Ho pensato alla capacità di risorgere, abile virtù.

Perché racconto questo? Perché nasce da qui l’idea della Collezione Autunno/ inverno 21/22, tutto parte da una riflessione profonda che riguarda tutti Noi.  “Melior de Cinere Surgo” (risorgo sempre più bella dalle mie ceneri). È la metafora della vita: è dalla fragilità che scaturisce la vera forza, è dal fallimento che nasce il successo, è dalla distruzione che nasce la creazione. Ho voluto che il mio mondo si facesse portavoce di questo profondo messaggio.

 

Ci racconti meglio e più approfonditamente!

 

Ognuno di noi ha dovuto, in questo lunghissimo anno, affrontare difficoltà, ognuno di noi si è sentito sprofondare nel fango dei pensieri negativi e avrà pensato di non farcela. Sono i fisiologici cicli della vita. È normale. È la vita. È la crescita.

Vedi, c’è una cosa che accomuna tutti noi, indipendentemente dalla professione, dal ruolo sociale o dalla posizione economica posseduta: il fatto che come essere umani siamo tutti governati dalla stessa logica della vita e delle emozioni umane. Ecco, in tutti momenti di buio interiore io mi sono sempre immaginata fenice. Per poter rinascere, tutte le volte che sprofondo negli abissi!

Veniamo tutti da un periodo estremamente difficile, il Covid-19 purtroppo ha segnato tutti noi, ma riusciremo a rinascere!

A questo ho dedicato la mia collezione, alla capacità di rinascere!

 

Solo se ti Permetterai di soffrire: aumenterà la tua resistenza.

Se ti Permetterai di sentire: aumenterà la tua sensibilità.

Se ti Permetterai di dubitare: aumenterà la tua fiducia.

Se ti Permettersi di crollare: aumenterà la tua resilienza.

Se ti Permetterai di percepirti una nullità: aumenterà la tua umiltà.

Se ti Permettersi di sentirti solo: aumenterà la tua indipendenza.

Se ti Permettersi di mostrarti fragile: aumenterà la tua forza.

 

Le sue collezioni sono sempre legate a riflessioni profonde?

 

Io sono una stilista ma sono anche una scrittrice, amo la poesia, la cultura, non potrei mai scindere la moda da ciò che ispira la mia scrittura, e quindi ogni volta che un avvenimento segna la mia vita in positivo o in negativo prende forma un libro, una riflessione e subito dopo una collezione connessa a tutto questo.

 

Ph Mariano Marcetti

Model Claudia Licheri

Mostra altro

Un compleanno speciale

14 Agosto 2021 , Scritto da Cinzia Diddi Con tag #cinzia diddi, #moda, #personaggi da conoscere

 

 

 

 

 

 

La stilista dei Vip, Cinzia Diddi, ha festeggiato in Versilia, al Bagno Palmo mare, il compleanno del figlio Dante Elsen Luigi.

Una serata tranquilla in una location da sogno. Hanno cenato con il suono del mare in sottofondo, la nota stilista e la sua famiglia. La stilista ama la Versilia, si vocifera che stia cercando la location per la sua prossima sfilata e che le onde del mare e il profumo di salsedine siano da sempre di grande ispirazione per la sua scrittura.

L’ultimo libro della stilista, edito da Aletti editore, s'intitola L’opera, con prefazione del leader dei Rockets, Fabrice Pascal Quagliotti.

La stilista è nota non solo per il suo marchio di lusso ma anche per aver vestito molti personaggi famosi del mondo dello spettacolo, in film, programmi televisivi, red carpet, spettacoli teatrali: Emanuela Aureli, Stefania Orlando, Edoardo Ercole, Veronica Satti, Beppe Convertini, Enzo Paolo Turchi, Francesco Guasti, Gabriella Carlucci, Ilary Blasi, Serena Grandi, Carmen Russo, Carmen Di Pietro, Giucas Casella, Piero Maggiò, Mariagrazia Cucinotta, Annalisa Minetti, Eleonora Daniele, Mila Suarez, Demetra Hampton, Stefano Masciarelli, Alessandro Haber, Elisabetta Pellini, Milena Vukotic, Daniela Giordano, Barbara Kal, Cristofer Lambert, Marino Bartoletti, Corinne Clery, Corrado Solari, Giovanna Carollo, Fabrice Pascal Quagliotti, Cristina Castano Gomez, Chiara Iezzi, Lorenzo Flaherty, Ray Abruzzo.

Ha anche partecipato come attrice a film e cortometraggi.

 

Mostra altro

Tito Pioli, "Per dire sole dico Oggipolenta"

13 Agosto 2021 , Scritto da Pietro Pancamo Con tag #pietro pancamo, #recensioni, #fantascienza

 

 

 

 

Tito Pioli

Per dire Sole dico Oggipolenta

 

collana «formelunghe»

 Del Vecchio Editore, Bracciano (Roma), 2021

 pp. 192

 € 18,00

 

 

Un romanzo coraggioso, dalla fantasia ica(u)stica, si spinge avanti in un futuro non lontano, per descrivere un’Italia allo sbando: infatti la nostra penisola, in preda a un’invasione economica “sferrata” dalla Cina, si crogiola suina in un’ignoranza dilagante che, pur vergognosa, è ormai assurta nella vita di tutti (giovani e adulti) a simbolo d’appartenenza nazionale e, dunque, a motivo d’orgoglio collettivo. Intanto la violenza si eleva, per vie telematiche, ad abitudine giornaliera, capace d’aizzare nell’animo d’ognuno gli istinti, per così dire, più distopici e deformi; ecco ad esempio che cosa ci racconta, in proposito, uno fra i personaggi femminili, più rappresentativi dell’intero libro: “[…] avevo creato un lavoro sulla morte, quello era il vero motore della società, mica l’amore mica le amicizie mica lo sport o i libri, la morte era il vero motore e quindi io Nicla ho cominciato facendo un sito con solo video di uomini squartati, di donne che si picchiano, di bambini picchiati, di incidenti mortali, di decapitati, fu un eccezionale successo e cominciavo a incassare con le pubblicità.

La pubblicità è il metro del successo.

Planetario”.

A combattere con tenacia e visionarietà estreme la cancerosa deriva –sia morale che intellettiva– del mondo e dell’umanità, è il protagonista Berto Pinto, un professore ribelle che, nel dipanarsi di pagine e capitoli, si muove di continuo fra rutilanti spunti o, meglio, sputi narrativi in faccia a un Paese che ha dimenticato la propria lingua, addirittura, e che riesce solo a scimmiottare, ormai, l’inglese abbaiante degl’innumerevoli brani rap in arrivo da oltreoceano. E se, in un simile scenario, l’unico “valore” superstite è il calcio di serie A, allora bisogna sfruttarlo opportunamente, questo “nobilissimo” ideale del pallone, per obbligare gli italiani ad acquisire una maggior consapevolezza di sé: “[Io Berto] ho incontrato l’imprenditore cinese Zhao Shuping perché […] un tempo gli avevo insegnato a parlare italiano e allora con lui abbiamo fatto una santa alleanza […] Così lui, che aveva quasi tutte le squadre di calcio italiano, ha detto: «Io ho una idea, io sono cinese, sono geniale come voi italiani», e ha detto: «Insegniamo allo stadio a parlare italiano agli italiani».

«Sì,» –ho detto io– «gli fai questo ricatto agli italiani: o imparate a parlare italiano […] oppure non vi faccio più vedere le partite» […] A San Siro è stato il debutto […] il grande imprenditore Zhao Shuping […] ha urlato alla folla: «Cari tifosi italiani, oggi prima lezione di italiano, saranno dieci lezioni in tutti gli stadi italiani e voi dovete rispondere urlando, se imparate, ancora calcio, se non imparate, calcio nel culo» […] O calcio o calcio nel culo era una scelta senza via d’uscita […] «Prima lezione,» –urlava Zhao Shuping– «aeroplano, si dice aeroplano…», e tutto lo stadio urlava: «Aeroplano, non aereoplano». […] La terza lezione la tenni io, […] ero felice al microfono, davanti a ottantamila studenti, non mi era mai capitato.

«Il congiuntivo. È importante che tu abbia superato l’esame e non: è importante che tu hai superato l’esame», e il popolo a gran voce rispondeva e urlava: «È importante che tu abbia superato l’esame», diamine, ora gli italiani sapevano il congiuntivo […]”.

E ricordare il proprio idioma naturale è sempre una cura formidabile e miracolosa: non per nulla è in grado di ridonare – con minuzia – identità e autocoscienza alla gente nel suo complesso come ai singoli individui, rendendo tutti meno vulnerabili alle storture assortite, e fra l’altro necrofile, della “ticnologia” moderna (sì, la stessa che ci sta pian piano deprivando – anche nella realtà, purtroppo – di ogni buona e proficua “inibizione” culturale o scolastica o spirituale e che ha dannosamente guarito, dal complesso “d’interiorità”, perfino gli artisti. Ma, per fortuna, non Tito Pioli).

 

Pietro Pancamo

(pietro.pancamo@alice.it; pipancam@tin.it)

Mostra altro

Valeria Biotti, "Frida Kahlo"

6 Agosto 2021 , Scritto da Gordiano Lupi Con tag #gordiano lupi, #recensioni, #pittura, #personaggi da conoscere

 

 

 

 

 

Valeria Biotti
Frida Kahlo
Diarkos, 2021

 Euro 17 - pag. 215

 

Valeria Biotti sceglie un modo originale per raccontare Frida e la sua arte, da giornalista ma pure da autrice teatrale, perché mette in scena la vita dell’artista come se fosse una sceneggiatura non consequenziale, tra salti temporali, ricordi, vita corrente, amori, dolori, passioni e capolavori artistici. Vive meno di cinquant’anni la messicana Frida, figlia della rivoluzione messicana, come amava dire, barando sulla data di nascita (1910 e non 1907)), donna rivoluzionaria e ribelle, innovatrice e anticonvenzionale, di grande talento e personalità, nonostante la malattia che l’accompagnò per la sua breve vita. Valeria Biotti mette in primo piano l’evento più importante che segnò i giorni della pittrice ribelle, quando Frida aveva solo otto anni: un grave incidente di autobus contro un tram, colonna vertebrale spezzata, collo del femore distrutto, costole in frantumi, non bastarono trenta operazioni per rimetterla in sesto. I dolori l’accompagnarono per tutta la vita, lei sfruttò l’immobilità forzata per leggere libri sul movimento comunista e per dipingere, affinando la sua arte e migliorando la sua cultura. Comunismo e pittura furono le cose più importanti della sua vita, oltre all’amore per il pittore Diego Rivera, che la protesse e la fece conoscere al grande pubblico, oltre a sposarla, cosa che non vietò a Frida di avere diverse storie extraconiugali (che il marito contraccambiava). Amanti famosi per Frida, come il poeta André Breton e il rivoluzionario russo Lev Trockij, come pare non mancassero le donne nella sua collezione di amori fedifraghi (Rosa Rolando, Chavela Vargas …). Frida non ebbe figli e fu il suo cruccio maggiore, lottò da femminista ante litteram per l’emancipazione; la sua vita intensa e la pittura intimista che raccontava i suoi dolori, al tempo stesso surrealista, pure se non voleva ammetterlo, hanno ispirato registi e scrittori, non ultima Valeria Biotti, che narra la vita dell’artista come se fosse un film. Un libro ottimo, diverso da tutti gli altri, che in appendice cita una corposa bibliografia dove poter attingere notizie ulteriori.

Mostra altro

Come non mi piaceva

1 Agosto 2021 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #poesia

 

 

 

 

Emotività da parrucchiere

rivista sgualcita

spiegazzata a mano

increspata e gialla.

Amori di vip

vuoto da riempire

succhiando vite impossibili.

Se l’ombrellone fosse quello di una volta,

se il sole penetrasse gentile sottopelle,

se la pelle fosse com’era, livida di sole

e felice.

Se nell’aria non ci fosse

la fine di ogni speranza

e questa china che precipita fino all’ultimo dei giorni.

Se tutto tornasse com’era, come non mi piaceva,

se potessi risvegliarmi al sole,

scegliere un’altra via,

godere della via che ho

o abbandonarla per sempre.

Se il dolore fosse compagno di vita

perché senza non si può vivere.

Se dal dolore nascesse un granello di felicità

e si riscoprisse il nocciolo

duro e puro

di un’insondabile gioia.

Se i passi ritrovassero

le strade conosciute

Il muretto rosso

Intorno ai mori

che non c’è più,

che ti hanno strappato,

le chiacchiere con gli sconosciuti,

il vestito di jersey,

le mezze maniche,

la statua spostata,

l’erba del ciuco,

il bicchiere di vino,

il marcio dei fossi

che mi porto dentro

come profumo.

 

Mostra altro