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signoradeifiltri.blog (not only book reviews)
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Fine della fine, inizio dell'inizio

10 Giugno 2019 , Scritto da Umberto Bieco Con tag #umberto bieco, #racconto, #fantascienza

 

 

 

Gli amici che avevano abbattuto l'Impero ora stavano festeggiando nella foresta di Endor, tra canti e falò – nella cittadina lignea e sospesa degli Ewoks.

Gli Ewoks cantavano la canzone finale de L'Impero Perisce Ancora, uno dei famosi film fantastorici che formavano l'immaginario del Sistema Solare. C'era Babbo Naziale, trovato penzolante come un salume in una delle Sale del Supplizio. C'erano tanti Animaletti. C'era nonna. C'era Cagnolo. C'erano i genitori di Deia. La madre con una sciarpa fatta di alghe, forse rimastagli dal tempo del suo annegamento, e il padre un po' abbrustolito. C'erano molteplici bidelle, lavoratori, operai, sottomondisti – che bevevano, ballavano, cantavano. Bambini e bambinalieni che giocavano insieme. Pyotr che si grattava la testa, a braccetto con Madre Arlanovich. Crispin che osservava tutta la scena, appoggiato ad un albero. Deia si avvicinò e gli scivolò nella mano la propria mano.

I morti si dimenavano allegramente e scherzavano.

«Come hai fatto a fare la Torre Mobile? E la Cantina Cangiante? E a svegliare i morti?» chiese il figlio.

«Beh, è facile, individuavo le onde di probabilità quantistiche e le indirizzavo nella possibilità che mi serviva. Che ci serviva. Gli alieni in fondo al mare erano vivi o morti? Come si poteva sapere, se non eran stati osservati. Io li ho osservati come Schroedinger avrebbe osservato il proprio gatto nella scatola. Mica l'avrebbe voluto morto. E ho originato quella realtà: da Endor, pulsante della purezza della sua energia verde smeraldo»

«Scusa, ma tu non hai mai creduto alla fisica quantistica»

«Infatti. Io no. Ma loro sì.»

Crispin si girò e guardò il lettore, fuori dal libro, con espressione alquanto perplessa.

E vissero per sempre felici e contenti. Per quanto ci sia dato di sapere. Considerando inoltre che “sempre” è un'approssimazione un po' esagerata. In ogni caso, qualcosa del genere.

L'Impero del Bene era crollato.

La salute e il lavoro non erano più merce.

Lo stato non era più il comitato d'affari della classe dominante.

Il popolo non avrebbe più avuto dubbi sui fini delle sue politiche.

Il denaro era destinato a estinguersi.

La produzione sarebbe stata messa al servizio delle necessità umane.

I robot a lavorare per noi, e non contro di noi.

Gli alieni non avrebbero più dovuto scappare dai loro pianeti.

Perché non sarebbero più stati colpiti e sfruttati dall'Impero.

Una nuova era, piena di nuove premesse e antiche promesse, cominciava.

 

                                                                               

                                                                                         FINE

 

 

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Il nostro nuovo logo

9 Giugno 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #vignette e illustrazioni, #redazione, #poli patrizia, #blog collettivo

Immagine rivisitata da Walter Fest

Immagine rivisitata da Walter Fest

 
 
 
Al mondo ogni cosa è in continua evoluzione, un ciclo irrefrenabile di sviluppi e cambiamenti, nulla rimane statico per sempre e, quindi, anche il nostro blog meno che mai. A volte si tratta di svolte totali, radicali, limitate o provvisorie, oppure, come nel nostro caso, della sostituzione di un piccolo logo posto in alto a sinistra della homepage della signoradeifiltri, come avrete notato da qualche giorno. 
Può cambiare una foto ma rimane inalterato il cuore della linea editoriale. Con questo nuovo logo, amici lettori, è come entrare in auto e girare la chiave d'accensione, si apre il quadro sul mondo sconfinato della cultura e si mette in moto quella fantasia che alimenta il nostro bel vivere.
La prima pagina della signoradeifiltri è semplice e bada al sodo, i colori predominanti sono il bianco, il nero e l'arancione, gli stessi della nuova immagine da me utilizzati per mantenere l'equilibrio cromatico. Nello spazio avrete notato due protagonisti: il gatto Strego, un felino che, attraverso lo sguardo, ti ammalia e, saltando oltre l'impossibile, va a cercare la felicità, l'altra protagonista è la nostra infaticabile conduttrice, alla quale simpaticamente ho cambiato il look per confermarvi che Patrizia Poli è "una di noi", una persona aperta e solare, sempre disponibile, insieme alla sua equipe, a regalare, a voi lettori, tantissime pagine quotidiane di piacevole armonia.

 

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Sono solo canzonette - Psogos ed Eminem: rap e poesia

8 Giugno 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #eventi, #poesia, #musica

 

  

 

 

 

I cantautori, secondo alcuni, sono poeti prestati alla musica.

Bob Dylan, in occasione della vittoria del premio Nobel per la letteratura, ha espresso la sua assoluta sorpresa; ha ammesso infatti di non essersi mai interrogato sulla natura dei suoi testi, se fossero o non fossero letteratura.

Il riconoscimento dell'accademia svedese gli ha fornito una risposta, tuttavia non sono mancate le contestazioni.

Eppure la poesia non nasce forse come canto dell'aedo?

Sono i cantautori oggi a recuperare l'antica anima musicale della poesia? 

 

15 Giugno 2019 alle ore 17

Chiostrino Artificio

Piazzolo Terragni 4, 22100 Como

 

Contribuisci con la tua creatività, crea insieme a noi!

 

La partecipazione è libera, a tutti i giovani tra i 15 e i 30 anni che si interessano di arte, scrittura creativa in prosa o poetica, musica, disegno, dipinto e anche a tutti gli adulti che vogliono vedere i giovani in azione.

 

Un progetto dell’Associazione “La Casa della Poesia di Como“ e Le Api dell’Invisibile.

Responsabili del progetto: Martina Toppi e Carlotta Sinigaglia

 

Se pensi di esserci, scrivici!

 

 

lacasadellapoesiadicomo@gmail.com

martinatoppi43@gmail.com

segreteria.luminanda@gmail.com

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Il Gigante di Smeraldo

8 Giugno 2019 , Scritto da Umberto Bieco Con tag #umberto bieco, #racconto, #fantascienza

 

 

 

 

 

 

Tutto quel verde immacolato, quelle gocce pure di Endor – avevano trovato convergenza attorno a quel corpo. Endor era rimasta vergine, una sorta di riserva naturale del Sistema Solare, l'ultima rimasta. Se c'era ancora qualcosa di buono, era lì. Se c'era ancora qualcosa di genuino, era lì.

Se c'era ancora qualcosa che non era ancora stato contaminato dalla bugia della civiltà, era lì.

Se c'era ancora qualcosa che non era stato compromesso dall'Impero, era lì. Quella linfa era ricca di significati e di poteri che non esistevano più altrove. Quei significati e quei poteri si erano raccolti e amalgamati attorno a una figura, erano cresciuti su di essa, e l'avevano compenetrata, giacché pronta ad accoglierli e nutrirsene. Era cresciuta, era prosperata, si era espansa – quella fusione aveva dato nascita ad un essere nuovo – rigoglioso di verde smeraldo. La purezza di cui si era nutrito l'aveva reso incongruente con un ambiente che non avesse quelle stesse caratteristiche. E quel foraggio sano l'aveva reso così forte da essere in grado di non subire e piegarsi a un ambiente differente: ma di cambiare quell'ambiente perché raggiungesse quella condizione. Quell'impasto sovrumano di forza e incontaminatezza aveva trovato un cervello a cui aggregarsi – e che sapeva avrebbe fatto un buon utilizzo di questi doni: che li avrebbe fatti sbocciare e fruttare.

E ora era pronto. Era formato. E il momento era arrivato.

Aveva aperto gli occhi con un fremito. Si era scosso e alzato lentamente. E gli erano giunte vibrazioni lontane. I suoni di una lotta. Alcune figure famigliari. Circondate dai volti e dalle forze della sopraffazione. Ora toccava a lui.

Con un balzò si elevò al di sopra di boschi, foreste, fiumi, montagne, picchi, nuvole, cieli.

Quello stesso balzo gli permise di forare l'atmosfera di Endor – e conquistare lo spazio, spaventare le stelle. Con la mera propulsione di un sogno, i meccanismi della sua corteccia cerebrale, con l'algebra di un'astrofisica impossibile – saettò attraverso spazi siderali, proiettato come un fulmine verso il proprio obiettivo finale. Stelle scorrevano attorno come cartellonistica infuocata di una strada spaziale, pianeti rotolavano dietro di lui che era una scossa elettrica attraverso il circuito dell'universo, una cometa fragorosa che divorava le distanze, una freccia feroce scagliata dal futuro e mirata al petto ansimante del passato. E ora vedeva la Terra. Da un punto grigio-azzurro lontano sorse all'improvviso un geoide di spirali e vortici, circondato di stracci di nuvole scure che egli traforò ineluttabilmente accendendole di un bagliore, e non c'era il tempo di battere ciglia o alzare lo sguardo che quel dardo verde dagli abissi dello spaziotempo si schiantò contro il cuore pulsante dell'Impero devastando un'intera ala del Palazzo Arancione con un boato immenso e un fragoroso crollo di colonne e mattoni, il Gigante di Smeraldo si erse in mezzo ad allarmi sonanti, torri di fumo, urla, terrore, in mezzo a Forze della Sopraffazione pietrificate e incredule, a Ribelli che sapevano che il loro momento era arrivato e percepivano la bellezza e la vibrazione di giustizia che emanava e si propagava da quel titano – e bidelle, lontre radioattive, morti sfruttati e sfruttati a morte, alieni bruciati e annegati nel nome del caos, sirene, nonne, renne, inzaccherati, schiacciati, squassati, demoliti, frastornati, squadroni di generazioni drenate dei loro sogni e delle loro energie dagli Avvoltoi dello Sfruttamento, dalle Iene del Profitto, dai Cannibali dell'Universo si riversarono nella Casa del Potere che li aveva oppressi fino ad allora, per prenderne finalmente possesso – mentre il Gigante di Smeraldo si faceva strada fino alle Sale del Supplizio, scoperchiandone i soffitti, fino a scoprire l'Imperatore.

«ARRENDITI – NON HAI SCAMPO!» gli gridò all'unisono Grumpama con tutte le sue facce.

 

SPLAT!

 

rispose il Gigante di Smeraldo calando il macigno del suo pugno sull'uomo più potente del Sistema Solare. E sotto il pugno si spanse un colloso liquido arancione.

Con lui si dissolse l'intero Consiglio degli Imperatori. Clintush, Bushama, e tutti gli altri – si sciolsero come investiti da un bagno d'acido, e a loro volta divennero liquido vischioso fumante che corrodeva il pavimento con l'orrore della storia che fino ad allora avevano scritto. I robot accorsi in difesa dell'Impero si congelarono all'improvviso nel bel mezzo di una lotta o di un combattimento.

Le Milizie Imperiali caddero come fantocci, come sacchi vuoti, come tessere di un domino che aveva finito di dominare il Sistema Solare.

«Penso sia ora di uno spuntino» disse Crispin, ancora ingabbiato e ammanettato, la faccia circondata da Animaletti.

 

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Rino

7 Giugno 2019 , Scritto da Costantino Delfo Con tag #costantino delfo, #racconto, #vignette e illustrazioni

Disegno di Costantino Delfo

Disegno di Costantino Delfo

 

Al mattino non c’era anima viva e il fiume scorreva lento.

Al mattino raramente qualcuno entrava nel negozio, e se vi entrava ne usciva dopo un po’ in tutta fretta, quasi a non farsi scorgere, e la strada tornava immobile sotto il tremolio dell’aria torrida. Rino non usciva mai dal suo negozio: si faceva vedere solo al tramonto quando la via si animava, e si piazzava all’angolo dove il fiume faceva una pozza.

Era una bestia enorme, tutta muscoli e quell’angolo di fiume era suo. Gli altri animali bevevano un poco più in là, ma sempre con l’occhio attento.

Bello era bello, Rino, con i capelli neri e ricci che gli scendevano sulle spalle. Gli occhi non si vedevano, perché li teneva sempre socchiusi. Aveva un gran nasone, una bocca sensuale e due metri di fisico prestante, che spesso faceva vedere sotto il gilet indossato aperto sul petto. La pelle degli avambracci si gonfiava ad ogni movimento dei suoi muscoli.

Al tramonto, quando scendeva al fiume, sbirciava con gli occhi socchiusi le gazzelle che gli stavano attorno, ma anche qualche giraffa che passava con passo sinuoso e gli lanciava languidi sguardi.

Al calar della sera iniziava il lavoro vero e Rino non si distraeva più di tanto, continuando a sbuffare fumo dal sigaro che gli pendeva dalle labbra. C’era la fila lungo il marciapiede e Rino intascava i soldi, faceva un cenno alla ragazza più vicina, la quale prendeva a braccetto il cliente e insieme entravano nel negozio. Al bancone si trovava il vecchio, un cinese col codino e il pizzetto, che nonostante l’età avanzata provvedeva alla consegna della chiave. La coppia saliva per la stretta scala, che portava ad un corridoio ai cui lati si aprivano le porte della felicità.

Un’ombra scura si stava avvicinando alla pozza del fiume, era Oran, lo vide avanzare goffamente sulle quattro zampe. Quando il corpo si alzò eretto sulle zampe posteriori, apparve enorme. Rino lo riconobbe, Oran non doveva stare lì: viveva lontano dal fiume, dove la vegetazione era più folta, e aveva sconfinato. Quel tratto di fiume non era il suo territorio. Abbassò il capo e, ne era sicuro, il suo corno avrebbe infilzato l’intruso mentre sbatteva impavido i pugni sul torace. Attaccò e fu una sforbiciata del corno aguzzo a procurare il taglio all’arto del malcapitato, che si rimise sulle quattro zampe e scappò.

Era un nero grande e grosso quello che s’era avvicinato alla ragazza. “Guai in vista” pensò Rino “quello è Oran ed è improbabile che non sappia che questa è la mia zona e nessuno può introdursi qui.” Si avvicinò, scostando la ragazza: «Che fai qui negro? Sei un po’ lontano da casa tua» esordì. «Vaffanculo, bianco di merda» rispose il nero: non era una risposta gradita, ma Rino non si scompose e come per magia fece apparire la lama del serramanico tra le mani. Oran fece un passo avanti e si beccò uno squarcio sul braccio. Gli bastò e scappò via a gambe levate.

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Fuori dal Palazzo

6 Giugno 2019 , Scritto da Umberto Bieco Con tag #umberto bieco, #racconto, #fantascienza

 

 

 

 

Intanto la battaglia fuori impazzava. Stuoli di bidelle armate fino ai denti di detersivi, spugne e scope stavano devastando le Milizie Imperiali, i morti si buttavano come pesi morti sulle Guardie che cadevano e venivano rotolate fino a tombe e fosse, gli ex-operai, resi disoccupati dall'automazione, avevano rispolverato i loro strumenti e stavano sconfiggendo i robot smontandoli pezzo a pezzo con cacciaviti e chiavi inglesi, i sottomondisti ex-proletari e immigrati mettevano in fuga le orde dell'esercito, dotati di laser nucleari e armature in titanio, con il mero fetore del loro inzaccheramento o scrollandosi come gatti dopo un bagno indesiderato, e schizzandoli di indicibile materia organica, che loro rifuggivano urlando angosciati, e piangendo che le loro corazze erano fatte solo per essere sporcate del sangue, DEL SANGUE, dei loro nemici, non di altro – e infatti a contatto con la perniciosa materia cominciavano a fondere e bruciare inesorabilmente – il che la diceva molto sull'acidità digestiva delle classi superiori. E non era tutto, perché chi stava guidando alla carica le lontre radioattive del Fiume della Morte? Ovvio, cari amici, era proprio lei, Deia, che con il suo canto di sirena le aveva conquistate – salvandosi - e arruolate per un blitzkrieg di rara ferocia roditrice: balzavano sui Rullastrade e conficcavano le loro estremità odontoiatriche in ogni dove, scardinandole in mille pezzetti, saltando in faccia ai piloti e dirottandole fuori strada o su qualche malcapitato drappello imperiale, se non contro lo stesso Palazzo Arancione, che bisognava ormai penetrare, quando – proprio mentre un tale passava in mutande accompagnato da alcune guardie -

 

BUM

 

si udì un boato dirompente, come un fulmine dallo spazio

 

e

 

 

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Premio Teramo XLV edizione

5 Giugno 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #concorsi

 

                                 

Si può partecipare al Premio Teramo inviando un racconto inedito fino al 21 giugno.

 

È prevista l'assegnazione di tre premi in denaro: il Premio Teramo (2000 euro), il Premio dedicato a Giacomo Debenedetti, per un giovane autore sotto i 35 anni (1000 euro) e il Premio dedicato a Mario Pomilio, per uno scrittore abruzzese (1000 euro).

 

L'iscrizione è gratuita.

 

I racconti inviati non devono superare le 40.000 battute spazi inclusi.

 

Qui il bando www.premioteramo.it

 

 

 

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La Tecnica della Mutanda

4 Giugno 2019 , Scritto da Umberto Bieco Con tag #umberto bieco, #racconto, #fantascienza

 

 

 

 

In ritardo rispetto agli altri Animaletti comparve, rallentata dal lento procedere su mini-stampelle, anche Mamma Ingorda, colei che si era suicidata durante il cambio di gabbia tempo prima gettandosi dalla finestra. Arrivò davanti alla faccia di Crispin ancora ingabbiata e gli diede uno schiaffo con la zampa.

Questo fu il massimo della tortura.

Dopo aver assistito a questo massacro del concetto di supplizio per tutto il tempo da dietro una parete a specchio, irruppe spalancando una porta nientemeno che il presidente imperatore Grump esclamando con disgusto, protervia, scandalo, sgomento e lapilli di saliva sparsi ovunque ma comunque con molta grazia: «Ma che straporcodiamine sta accadendo qui

Un funzionario, scartabellando una cartella tecnologica touchscreen, rispose: «Oh, uh, pare ci sia stato un errore... gli Animaletti erano l'incubo preferito di un altro ostaggio, un certo signor Smith, Winston Smith... Ci dev'essere stato uno scambio...»

Il solenne governatore del sistema solare si diede una pacca incredula sulla fronte.

«La paura dominante del signor Arlanovich è quella di uscire di casa e accorgersi, una volta arrivato in centro città, di essere effettivamente in mutande. Su ciò avremmo dovuto agire»

«Va bene. Sarò calmo. Sarò comprensivo. Sarò riflessivo, pacato ed equilibrato – come mi ha consigliato lo Psicoanalista Imperiale. GUARDIE, PORTATE L'EQUIPE DI QUESTA SALA AL DISINTEGRATORE E RIDUCETELI AI MICROBI CHE SONO!»

Il Nondottore fu così colpito da quelle parole che gli cascò la mascherina di faccia e bofonchiò «Ma... ma... ma... Mio Signore, ci dia qualche attimo, possiamo passare alla Tecnica della Mutanda il più veloc...»

In quel momento si udì un gigantesco boato.

 

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LO SPORT PIU' BELLO DEL MONDO...TIRANDO CALCI AD UN PALLONE SONORO

3 Giugno 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #sport

 

 

Questa non è solo la mia opinione, ma è arcinoto e condiviso a livello planetario che il gioco del calcio sia lo sport più amato e popolare da sempre. Secondo me, la ragione risiede nel fatto che, correndo e tirando calci a un pallone, nell'inconscio di ognuno si ritorna bambini, quindi felici, felicemente liberi da ogni pensiero negativo.
Questo sport, idealmente, va di pari passo con la bicicletta, altro oggetto di culto che non passa mai di moda, anzi, in questo periodo storico anti smog, la due ruote a pedali risulta un vero mezzo di locomozione alternativo. Pertanto sono due giochi, il calcio e la bici, ancora facili, semplici da praticare, naturali e non tecnologici. 
A livello agonistico, la differenza di audience è ampia e giustificata dall'enorme attenzione prestata dai media. Il football, per passione e coinvolgimento delle genti, va oltre l'immaginario, chi non ricorda, direttamente o indirettamente, attraverso i racconti dei nonni e dei padri, i pomeriggi domenicali con l'orecchio incollato alla radiolina, seguendo Tutto il calcio minuto per minuto?... Nicolò Carosio, Sandro Ciotti, Nando Martellini... "Scusa Ameri, scusa Ameri...", voci storiche e appassionate, grazie alle quali, via radio, era come sentirsi, anche se a distanza di migliaia di Km, dentro lo stadio.

Non vedere ma ugualmente, via etere, sognare di sentirsi protagonisti, non vedere ma vivere di passioni, non vedere ma gioire o soffrire con il cuore a mille... non vedere... ma, ascoltando le cronache radiofoniche, sentirsi parte di una comunità pulsante di emozioni, le stesse emozioni che può provare un non vedente riuscendo anch'egli a praticare lo sport più bello del mondo.

A livello mondiale, tutto il movimento sportivo per portatori di handicap ha fatto passi da gigante e sta avendo una popolare cassa di risonanza proprio per il fatto che l'insieme di tutte le discipline sportive, a livello agonistico o amatoriale, risulta essere di grande beneficio per le condizioni di vita, tanto è vero che, ogni quattro anni, le paraolimpiadi sono diventate un importante appuntamento per milioni di appassionati a ogni latitudine.

Tornando al gioco del calcio, esso viene praticato dai non vedenti a campo ridotto, indossando, oltre la tradizionale divisa - maglia, pantaloncini e calzettoni - una mascherina sul volto, per impedire che si possano vedere anche sole ombre che segnalino posizioni tattiche. Il pallone è dotato, nel suo interno, di campanellini acustici che, nei movimenti, facilitano l'individuazione della sfera. Grazie a una maggiore sensibilità acustica e sensoriale, anche un atleta non vedente può sentirsi come Totti, Maradona o Leo Messi.
Fra pochi mesi a Roma, dal 15 al 24 settembre 2019, si svolgeranno, organizzati dalla FISPIC, federazione italiana sport paraolimpica per ipovedenti e ciechi, presso il centro federale di via delle Tre fontane, i campionati Europei B1 di calcio a 5, validi come qualificazioni - con accesso diretto per le prime due squadre classificate-  alle prossime paraolimpiadi a Tokio 2020. A Roma parteciperanno 10 squadre europee pronte a combattersi per staccare il biglietto d'ingresso alla manifestazione nipponica a cinque cerchi, e a Tokio, il prossimo anno, il calcio, lo sport più bello del mondo, insieme a tutte le altre discipline, farà gioire all'unisono milioni di cuori.

Amici lettori della signoradeifiltri, il blog che apre le sue pagine all'amore per la vita aspetterà in trepida attesa quel momento insieme a voi.

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L'oroscopo cinematografico di Giugno

2 Giugno 2019 , Scritto da Loredana Galiano Con tag #loredana galiano, #astrologia, #cinema, #walter fest, #pittura

Disegno di Walter Fest

Disegno di Walter Fest

 

Il mantra di questo mese estivo è “Live, Love, Travel . Ebbene sì… con l’entrata del Sole nel segno del Cancro accogliamo l’estate con grande voglia di vivere, amare e viaggiare, ma anche di abbracciare il partner, l’amico del cuore, di leggere una romanzo, di ascoltare musica e di fare lunghe camminate sul bagnasciuga. E alla sera? Un bel film al cinema!

 

ARIETE: 21/3 - 20/4:  più valore alla famiglia

Siete più portati all’azione che a un ideale. Sapete bruciare in fretta le esperienze vissute e quelle dimenticate, ma in questo periodo ritornate sui vostri passi e rivedete il film della vostra vita. Marte, Mercurio e Sole in Cancro vi faranno riflettere fidandovi di più della vostra famiglia e meno dei vostri impulsi, mettendo in discussione abitudini e ritmi,  facendo i conti con l’eredità affettiva del passato. Imparate ad arrendervi ai sentimenti senza tentare di pilotarli, mettendo in conto conflitti e ferite del cuore.

Il film da vedere: “Il sole a mezzanotte

 

TORO:  21/4 – 20/5:  l’obiettivo è la tua forza

Siete supportati da un intuito emotivo, da una ragione solida e concreta e da una controllata gelosia in amore. Urano è la vostra spinta incontrollabile, ora la routine comincia a starvi stretta rispetto al bisogno di spazio. Un’uscita dal vostro orticello vi fa apprezzare la quotidianità, fatta non solo di immobili e gestione del denaro, ma anche di affetti e piacevoli abitudini, di dialoghi fra amici, di sani confronti fra colleghi.

Il film da vedere: “Maria Maddalena”.

 

GEMELLI: 21/5 – 21/6:  un viaggio vi aiuta a ritrovarvi

Sembra che il vostro passato abbia molto da insegnarvi, i vostri blocchi ora si sciolgono con la comunicazione e lo scambio nella vostra casa. Seguite il vostro primo impulso, la vostra mente, ma anche il vostro cuore, privilegiando la complicità e la fratellanza di parenti e amici. Ciò che imparate ora vi torna utile, cambiando punti di vista. Brio e flirt colorano le vostre giornate, allentando tensioni e insoddisfazioni.

Il film da vedere: “Hannah”.

 

CANCRO:  22/6 – 22/7:  la svolta è nel vostro inconscio

Un tuffo nel passato e nel vostro inconscio vi permette di chiarire alcune tematiche familiari in sospeso che vi fanno male. Rivangare il passato e soffrirne vi imbarazza non poco, creandovi turbamenti e malinconia, magari lavorate sulla telepatia e sul linguaggio dei gesti, ma soprattutto ascoltate il vostro intuito e la vostra pancia cosa vi suggeriscono. L’essenziale è non perdersi, anche se vi sembra di scivolare negli abissi più profondi.

Il film da vedere: “Una festa esagerata”.

 

LEONE:  23/7 -  23/8:  la vostra creatività vi fa da specchio

Volete delle svolte e sicuramente Urano ve le propone, ma non come le desiderate, perché per svoltare dovete avere le idee chiare. Colorate un quadro, dipingete una parete, fate tesoro della vostra creatività e magari viene fuori qualcosa di grande, che ha bisogno solo di essere notata da tutti. I vostri fan vi stimano e la vostra immagine interiore si rafforza.

Il film da vedere: “Lady Bird”.

 

VERGINE:  24/8 – 22/9:  il lavoro vi trasforma

Saturno e Plutone, Urano e lo stellium in Cancro nella vostra terza casa solare sono una grossa manna dal cielo che vi rende molto attivi e concreti nel lavoro e nel vostro impegno quotidiano. A parte qualche nota stonata, come Nettuno o Giove che vi infondono incertezze, voi cercate di mantenere un certo controllo sulla vostra realtà quotidiana e sui dettagli. Rigore e disciplina  non vi mancano, sapete formulare progetti ragionevoli senza dover lavorare da soli ma sapete che in equipe voi fruttate il doppio.

Il film da vedere: “Bob & Marys”.

 

BILANCIA:  23/9 -  22/10:  scommettete sull’amore

Con una bella Venere in Gemelli avete solo voglia di amare e di divertirvi, realizzando i vostri progetti sentimentali, circondarvi di cose belle ed esperienze gratificanti. Si chiarisce la natura delle vostre emozioni, dando ali alla vostra comunicazione mentale. La vostra autostima migliora dando il giusto peso all’amore senza perdere la testa o tirarvi indietro per paura.

Il film da vedere: “Contromano”.

 

SCORPIONE:   23/10 – 22/11:  il vostro è sempre un intuito formidabile

Lo stellium di pianeti nel segno amico del Cancro vi permette di affinare le vostre antenne, di captare onde sparse per l’Universo, di intuire eventuali conflitti, ma soprattutto di affinare la vostra sensibilità, rendendovi percettivi verso i segnali del vostro ambiente e le intenzioni segrete degli altri. Insomma, come dei radar, siete molto attivi e sensitibili a ciò che vi succederà senza leggere il vostro oroscopo.

Il film da vedere: “La ragazza nella nebbia”.

 

SAGITTARIO:  23/11 – 21/12:   l’ottimismo è il profumo della vita

Giove vi regala ormai, da qualche mese, quel benessere ingenuo e godereccio, che vi fa godere dei vostri momenti senza pensare a cosa potrà succedere se qualcosa va storto e senza mettere in conto qualche delusione. Voi non vi preoccupate più di tanto, perché siete fiduciosi e ottimisti, sapete come tirarvi fuori con grande euforia e facilità, nonostante Venere si mostri dispettosa e poco ingenua.

Il film da vedere: “Nome di Donna”.

 

CAPRICORNO:  22/12 – 20/1:  puntate sull’essere e non sull’avere

E’ vero che Saturno e Plutone vi invitano al loro banchetto succulento di progetti e programmi quinquennali, ma è anche vero che non bisogna puntare solo sull’avere, ma  valutare anche che per avere bisogna prima essere. E’ vero che Urano cambia le carte in tavola, ma in questo periodo è essenziale rivedere il vostro rapporto con gli altri, i vostri soci, il vostro partner e mettere le loro esigenze al primo posto.

Il film da vedere: “Figlia mia”.

 

AQUARIO:  21/1 – 19/2:  vi accompagna la vostra vita interiore

Urano dispettoso potrebbe rendervi imprevedibili, cogliendovi impreparati senza darvi tempo e spazio per reagire. Ma non vi toglie la possibilità di percepire segnali e ascoltarli per cercare confronto e complicità, facendo emergere le vostre risorse interiori e la vostra intelligenza, sfruttando il periodo di cambiamento forse ostile ma costruttivo.

Il film da vedere: “Chiamami col tuo nome”.

 

PESCI:  20/2 – 20/3:  dal silenzio vien la luce

Il nuovo irrompe nella vostra vita, Mercurio, Sole e Marte, vi aiutano a fare spazio nella vostra mente con grandi novità, nuove collaborazioni e nuove energie. Non vi fate prendere inutilmente da un’ansia, soprattutto mentale, perché non serve se non a migliorare voi stessi e i vostri progetti di vita. Coltivate il silenzio e il vostro maestro interiore vi racconta chi siete.

Il film da vedere: “Il filo nascosto”.

 

 

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