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signoradeifiltri.blog (not only book reviews)

giuseppe scilipoti

La lacrima

1 Gennaio 2024 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto

 

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L'Occhio chiuse la palpebra e la lasciò andare.

Per un istante, la Lacrima rimase indecisa se terminare o meno la propria esistenza sopra la lettera scritta da una ragazza tormentata dall’amore. Optò di rigare dritta in quanto voleva arrivare fino in fondo.

«Ti amo!» udì improvvisamente, e mentre via via scendeva da una guancia rosea, calda e vellutata, labbra tremanti la baciarono.

La Lacrima venne inghiottita e continuò imperterrita la sua corsa verso il Cuore.

 

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RoboZoo

31 Dicembre 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto, #fantascienza

 

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Anno 2630

 

«'Ste sbarre laser, le ritengo un po' esagerate» osservò il piccolo Walter, rivolgendosi ai suoi genitori e mordicchiando un cubogelato al ginseng con alghette caramellate e granella di tulipani.

«Un RoboZoo non è tanto diverso da uno zoo» rispose freddamente la madre, mentre si stava fumando una digisigaretta.

«Sì però, questi AnimalMachine non mi sembrano pericolosi come i CammelCommando a tre gobbe di quei terroristi cattivoni dell'AndroQaida» insistette il bambino.

«Vedi diodino mio, essendo dei prototipi di seconda generazione, hanno dei cervelli di tipo Genesys, se non venissero preservati nelle tecnogabbie, rischierebbero di lobotomizzarsi e di conseguenza si estinguerebbero» intervenne il padre, dando al figlioletto un buffetto sulla guancia. 

«Allora perché rinchiuderli e privarli della libertà? A 'sto punto, per non farli soffrire, non sarebbe meglio incenerirli con il proton?» domandò ancora il piccolo.

«Non dire stupidaggini! Piuttosto guarda quanto sono carini!» esclamò la madre, tagliando corto.

I tre componenti della famigliola, prima di terminare la visita al RoboZoo di Delta Roma, scattarono un centinaio di liquidfoto per poi pubblicarle su FaceBot.

 

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Dannata Terra!

6 Dicembre 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto

 

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Era un sabato sera. Dio, con un sorriso compiaciuto e soddisfatto, osservò la Terra, considerandola la migliore creazione dell'Universo. La gestazione si era rivelata assai complessa e difficoltosa, difatti il completamento dell'Opera aveva richiesto quasi una settimana no stop, pertanto Nostro Signore ritenne opportuno un meritato riposo. 

La domenica seguente, Dio si sdraiò sul trono letto e si addormentò saporitamente. E fu così che Satana, sogghignando con cattiveria e approfittando del sonno profondo del Padre Celeste, iniziò a girare e a rigirare la Terra come se fosse una palla di vetro con neve. In un battibaleno, il pianeta divenne il suo personale teatro di marionette, ove si divertiva a rappresentare trame diaboliche, "inscenando" i suicidi e "allestendo" gli omicidi. 

Prima o poi Dio si sarebbe svegliato. Tuttavia Satana si prospettava di scatenargli un panDemonio dal momento che il mondo, mai al mondo, glielo avrebbe restituito.

Quindi, se in futuro si dovesse concretizzare la temuta Apocalisse, come si direbbe in questi casi? Distrutta la Terra se ne fa un'altra!

 

 

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Il cannocchiale

5 Dicembre 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto

 

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«Comandante, stanno guadagnando terreno!» 

«Terreno? Mare, semmai!»

L'ammiraglio Jonathan Denver si affrettò a estrarre il cannocchiale dalla custodia per osservare il vascello nemico a ore nove.

«Preparano i cannoni! Guardate, sull'albero di maestra sventola una bandiera pirata!» gridò uno dei marinai.

L'ammiraglio, tramite la rotella di regolazione, provò e riprovò più volte a mettere a fuoco lo strumento ottico, ma tutto ciò che riusciva a vedere erano curiose simmetrie dalle sfumature giallognole, verdognole, bluastre e rossastre. 

«Accidenti!» esclamò costernato l'ufficiale, girando al contrario l'oggetto in questione.

Fu in quel preciso istante che si rese conto. In sostanza, al porto, nella fretta di salire a bordo della nave, aveva preso il caleidoscopio di suo figlio Rudolph.

 

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Jack

4 Dicembre 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto

 

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Jack Daniel's - «Secondo me ti sei bevuto... il cervello.» 

Giacomo Danieli - «È meglio metterci... un tappo sopra.» 

Jack Daniel's - «Non sparare cazzate!» 

Giacomo Danieli - «Mai, e dico mai, una volta che tu abbia risolto i miei problemi.»

Jack Daniel's - «Sì, è vero, però ti sei sempre aggrappato... a me.»

Giacomo Danieli - «Non stavolta!»

Jack Daniel's - «Ti sbagli di grosso, dato che posso aiutarti a dimenticarla.»

Giacomo Danieli - «Non voglio dimenticarla.» 

Jack Daniel's - «Ma come? Non desideri obliare colei che ti sta arrecando delusione e sofferenza?» 

Giacomo Danieli - «Non mi sembri adatto alla situazione che sto affrontando.» 

Jack Daniel's - «Beh, considerando che quella stronza ti ha tradito con tuo cugino, con me sarà più facile, te lo assicuro.» 

Giacomo Danieli - «Non ho bisogno di te!» 

Jack Daniel's - «A chi vuoi... darla a bere?»

Giacomo Danieli - «Probabilmente c'è un fondo... di verità in quello che dici. Vabbè, comunque, sei stato un buon amico.» 

Jack Daniel's - «Cosa significa quel "sei stato?"»

Giacomo Danieli - «Ebbene sì, perdonami, ma ti devo svuotare nel lavandino della cucina.»

Jack Daniel's - «No, ti scongiuro!»

Giacomo Danieli - «Umh...»

Jack Daniel's - «Che c'è? Ci hai ripensato?»

Giacomo Danieli - «In un certo senso sì!»

Jack Daniel's - «Ecco bravo, beviamoci sopra, anzi bevimi sopra.»

Giacomo Danieli - «Vieni bello mio!»

Jack Daniel's - «Dove mi stai portando?»

Giacomo Danieli - «Aspetta e vedrai»

Jack Daniel's - «Perché siamo finiti in bagno? Vuoi sbronzarti nella vasca?»

Giacomo Danieli - «Ho deciso di lasciarti andare nel cesso, visto che la mia vita va a rotoli.»

Jack Daniel's - «Ti prego di ripormi nella mensola degli alcolici, magari ne riparleremo tra qualche giorno.»

Giacomo Danieli - «Quali alcolici? È da una settimana che non faccio entrare più nessuno a casa mia. Com'è che non ci avevi fatto caso?»

Jack Daniel's - «Credevo di essere l'unico.»

Giacomo Danieli - «Addio Jack! E salutami il Tennessee!»

Jack Daniel's - «Nooooooooooooooooo!»

 

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Il mercataro intelligente

3 Dicembre 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto

 

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Avevo da poco terminato il servizio militare e, nell'attesa di trovare un altro impiego, due volte a settimana, per trenta euro giornaliere andavo a lavorare al mercato, in ambito abbigliamento, con mio cugino Mariano e con i miei zii.

Non si trattava di un lavoro particolarmente faticoso, sennonché dovevo alzarmi alle cinque del mattino, non vergognarmi ad abbanniare, cioè a urlare per attirare l'attenzione dei passanti al fine di reclamizzare la merce esposta, e mostrare una faccia tosta nel mercanteggiare con determinate tipologie di persone, tra cui gli indecisi e gli schizzinosi.

In proposito, visto che non ero un modello di baldanza, ma soprattutto non ero competente di brand o marche, capitò un episodio memorabile.

Una mattina, un'attraente ragazza bruna, nel tastare alcuni pantaloni, mi chiese un'informazione.

«Scusami, ho notato che siete sprovvisti di jeans Inblu, quando vi arrivano?»

«Ti sbagli, guarda quanti jeans in blu ci sono lì!» le risposi strizzando l'occhiolino e indicando con la mano una delle bancarelle.

La giovane sorrise, per poi dirigersi verso mio cugino, che in quel momento stava piegando un ammasso di vestiti, e mettersi piacevolmente a parlare con lui.

Essendo una cliente fissa, non mi stupii della loro confidenza, tuttavia mi accorsi con un certo fastidio che mi deridevano a bassa voce.

Una decina di minuti dopo, Mariano mi raggiunse e, con un'aria canzonatoria, mi diede una pacca sulla spalla.

«Ehi, minchione, Inblu è un marchio.»

«Che figura!» esclamai.

«Sai cosa mi ha detto quella gnocca di te?»

«No, cosa?» gli domandai strabuzzando gli occhi.

«Quel ragazzo è bellino, peccato che è un po’ cretino.»

 

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Loro, robot

2 Novembre 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto, #fantascienza

 

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Daniel Affleck, uno scienziato americano di fama mondiale considerato il principale punto di riferimento nel campo della robotica, con orgoglio rimase a osservare per svariati minuti i cinquecento robot schierati sull'attenti in quell'hangar segreto della Fortezza delle Scienze. Le macchine antropomorfe in tuta mimetica erano pronte per essere caricate sulle camionette dei Marines, in quanto era prevista una simulazione a Desert Brown, nel Colorado.

All'improvviso, il flusso dei pensieri dello scienziato venne interrotto da Mizuki Kurata, il tecnico e assistente di origine giapponese, appena sopraggiunto alle sue spalle. 

«Queste unità ci permetteranno di vincere qualsiasi guerra, per di più con perdite umane minime, quindi vedi di non scocciarmi» affermò convinto Affleck, riaccendendo una discussione che li aveva visti impegnati la sera precedente e non senza qualche accento polemico. 

«Temo che un giorno i robot potrebbero insorgere ai nostri danni» disse titubante il suo collaboratore. 

«Visto che hai contribuito al Progetto Origin dovresti sapere che la loro affidabilità è garantita.»

«Hai presente l'Antica Roma? Durante la terza guerra servile, nel 71 a.C, gli schiavi via via finirono per ribellarsi tanto da formare un esercito agguerrito» espose il dottor Kurata.

«Le macchine sono impostate per obbedire, ragion per cui non potranno mai prendere decisioni» insistette il luminare.

«Ascolta, gli l'ED-209 risultano programmati proprio per neutralizzare esseri umani. Oltretutto hanno la predisposizione ad evolversi» riattaccò il nipponico braccio destro. 

Il borioso scienziato, con un cenno di mano, respinse infastidito le perplessità del collega, per poi dirigersi verso le porte aperte dell'hangar. Nel frattempo, il terzultimo robot, in prima fila sulla sinistra, girò la testa e lo guardò andarsene.

 

 

Nota dell'autore: il titolo Loro, robot riadatta e rende omaggio a Io, robot, una raccolta di racconti di fantascienza di Isaac Asimov, mentre gli ED-209 si rifanno al film Robocop, invece il Progetto Origin sul videogioco F.E.A.R. - First Encounter Assault Recon ed infine la Fortezza delle Scienze omaggia una serie televisiva anime intitolata Il Grande Mazinger

Dedico questo racconto a un amico scrittore di nome Dario De Santis, un cultore del cinema e della letteratura Sci-Fi.

 

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Bonbon di rose

1 Novembre 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto

 

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Bulgaria, estate 2009, ogni tanto rievoco quei cinque giorni. Fu la nostra prima vacanza all'estero, ove alloggiammo in un bellissimo hotel che distava a cento metri dal Mar Nero. 

Amavi pazzamente il mare. Quanto desideravo che tale ardore l'avessi rivolto pure al sottoscritto.

Eri proprio una stronza, capricciosa e lunatica. Oltre a ciò, ti contraddistingueva una peculiare capacità di stroncare, oppure di non valorizzare, le mie esternazioni romantiche. 

E pensare che agli inizi della relazione credevo di aver trovato in te un amore da romanzo rosa, invece ti sei rilevata di tutt'altro "genere." Nel giro di qualche anno, diventasti via via pragmatica, per di più in una moltitudine di occasioni sostenevi che dovevo piantarla con le smancerie da liceale. Ogniqualvolta me lo ripetevi, a rendere ulteriormente l'idea erano i tuoi occhi azzurri freddi, paragonabili al cielo dell'Alaska, a crucciarmi il cuore.

Adesso, i ricordi si spostano sul terzo giorno di permanenza in Bulgaria, esattamente mentre stavamo tranquillamente passeggiando tra le vie di una Sofia soleggiata. Improvvisamente, le tue tipiche oscillazioni d'umore sortirono nuovamente un effetto nocivo su di me. 

«Qui si soffoca! Mi fai sentire ancor di più accaldata!» ti lamentasti, scrollando bruscamente il mio abbraccio. 

Bevvi il calice amaro fino in fondo, uno dei tanti di quei quattro anni insieme. Disgraziatamente di anni se ne aggiunsero altri cinque, con la speranza di far ritornare fantastico il nostro rapporto come quello di una volta. Eh, masochismo puro! 

Entrammo poi in un negozio decisamente suggestivo, rivestito da assi di legno e da tronchi d'albero. Vendevano di tutto: saponi, deodoranti, vini, biscotti, sciroppi, marmellate... articoli principalmente a base di rose. Ti comprai un paio di cose, del resto per te era tutto dovuto.

Appena uscimmo da lì, squillò il tuo telefonino. Era tuo padre che voleva chiederti come procedeva la vacanza. Approfittai di quell'attimo di distrazione per fiondarmi in quel locale "rosato" ad acquistare una carinissima scatola di caramelle a forma di rose che avevo adocchiato in un espositore. Sapendo che adoravi i dolciumi, mi aspettavo di stupirti almeno un po’.

«Perché sei rientrato?» mi domandasti, sorridendo.

«Devi sapere che i bulgari, per esprimere i sentimenti, regalano alle loro donne delle rose persino di questo tipo» improvvisai, dapprima nascondendo quel pacchettino dal fiocco rosso dietro le spalle, per poi eseguire un movimento galante per porgertelo come se fosse un mazzo di rose. 

Sorpresa riuscita? Macché! 

«Dai qua, va'!» esclamasti infastidita e con nonchalance mi strappasti i bonbon dalla mano per ficcarli con sufficienza dentro la tua borsetta. 

Restai di sasso, i miei occhi si inumidirono. Li puntai verso il basso e nel contempo inghiottii nervosamente la saliva, mormorando un “vaffanculo" a bassissima voce. 

«Sei sempre il solito!» reagisti con un tono acido come uno yogurt scaduto da tempo. 

Un proverbio turco dice: «Per amore delle rose, si sopportano le spine» e, credimi, di spine ne stavo sopportando fin troppe. 

Cara Agnieszka, non provo rammarico per quelle quindici lev spese, semmai mi pento di non aver preso la mira per lanciarti quel pacchettino in testa.

 

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Aldo

31 Ottobre 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti

 

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Lentamente, molto lentamente, stringendosi nel cappotto e tenendo in mano qualcosa, si avvicina a me col capo abbassato e lo sguardo rabbuiato.

Da quando per forza di causa maggiore le nostre strade hanno preso due direzioni diverse, ci incontriamo una volta all'anno per la solita ricorrenza. Confesso di amarlo ancora pazzamente, pur consapevole che si è sposato con un'altra donna dalla quale ha avuto due figli sani e belli.

Sono gelosa? Ebbene sì, però non dovrei perché... no, nemmeno stavolta ce la faccio. Quanto vorrei... sprofondare sotto terra. Ops, che battuta infelice! 

In questo preciso istante, tra lacrime e singhiozzi, Aldo adagia un mazzo di rose rosse sulla mia tomba.

 

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Le lucciole

3 Ottobre 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto

 

 

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Le lucciole, tanto belle quanto magiche con la loro bioluminescenza. Una decina di lanternine volanti piroettano di qua e di là in questa limpida serata estiva ove la campagna assume una parvenza fatata. Una lucciola si adagia sopra la mia testa per poi girare in tondo velocemente, ricreando una sorta di aureola. Il luminoso coleottero mi ricorda Campanellino, la birichina fatina alata di Peter Pan.

Altre lucciole via via spuntano dall'erba e si intensificano intorno alle mie ginocchia, fino a che tremolanti mi salutano con fervore per mimetizzarsi tra le stelle.

 

 

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