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5 Aprile 2023 , Scritto da Giuseppe Scilipoti Con tag #giuseppe scilipoti, #racconto

 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

 

 

 

Attimi di smarrimento. 

Mi trovo seduto su una strana sedia, in un grande salone. Non sono da solo, mi tengono compagnia altre persone, la maggior parte in età avanzata, tra l'altro da qui scorgo un corridoio pieno di gente affaccendata. Sembra di essere all'ospedale, ma non è un ospedale e nel contempo sembra di essere in una casa, ma non è la mia casa. 

Addosso ho una calda coperta e, nel cercare di sistemarla meglio, mi casca sul pavimento. Non posso raccoglierla, me lo impedisce una fascia fastidiosa che mi lega a questa carretta con le ruote.

Qualcuno mi sposta in bagno. Osservo uno specchio. 

Attimi di smarrimento. 

Non riesco a ricordare chi è la persona che ho davanti, nonostante abbia un qualcosa di familiare. È così vecchio, ha i capelli bianchi, il viso rugoso e le mani nodose. Provo a parlargli. Purtroppo non mi è possibile, ho perso la capacità di esprimermi.

Lascio perdere. 

Noto una ragazza vestita di viola che sta preparando degli asciugamani. Mi sorride.

«Amore, adesso ci facciamo una doccia!» mi dice. È bellissima, non vedo l'ora di lavarmi con lei.

Attimi di smarrimento. 

Ehi, perché sono tutto bagnato? Evidentemente ha piovuto ed ero senza ombrello. 

Attimi di smarrimento. 

Chi mi ha messo a letto? Una fanciulla col camice color lillà mi raddrizza il cuscino e mi sistema il lenzuolo. Le sue carezze e le sue parole suonano gentili. Figlia mia, se potessi, ti racconterei una favola. 

Attimi di smarrimento. 

Un tizio dall'espressione bieca afferma a quella signorina che risulto pazzo e rincoglionito, per di più con prepotenza mi ficca in bocca un cucchiaio di sciroppo amarissimo.

Protesto gorgogliando, mio fratello è proprio un maleducato. Nel frattempo quei due si bisticciano come bambini. Che buffi!

Rido.

Attimi di smarrimento. 

Ai lati del letto, quattro cancelli mi fanno sentire come se fossi un prigioniero. Cerco di spingerne uno con quel po' di energia che ho. 

Piango.

«Tesoro, stai buono. Le sbarre servono per non farti cascare a terra» mi spiega un angelo meraviglioso dal completino viola, dandomi un bacetto.

Rido.

Attimi di smarrimento. 

Le luci si spengono.

Che è 'sto buio? 

Ho paura.

Piango.

Mi scappa la pipì.

Piango.

 

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