Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
signoradeifiltri.blog (not only book reviews)

Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima

9 Giugno 2015 , Scritto da Liliana Comandè Con tag #liliana comandè, #luoghi da conoscere

Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
UN VIAGGIO IN MESSICO NON MERITA SOLO NUOTATE NEL MARE CRISTALLINO, MA UN’IMMERSIONE IN UNA CULTURA E UNA RICCHEZZA RISCONTRABILE NEI SUOI SITI ARCHEOLOGICI, NELLE CITTÀ COLONIALI E NELLA SAPORITA CUCINA.

Arrivarono gli spagnoli e, fattisi prendere dall’ingordigia dell’oro dei Maya, distrussero una civiltà – per molti versi a noi ancora sconosciuta – che, per fortuna, ci ha lasciato testimonianze dell’antico splendore di un paese e di una popolazione gentile che è sopravvissuta al genocidio.
Ed eccolo il Messico, un insieme di colori, di suoni, di odori con gli spettacolari monumenti in pietra ma anche con i pittoreschi paesini e cittadine dove sia gli Indios (gli antichi discendenti dei Maya) che i messicani di origine spagnola, comprano e vendono con la stessa secolare pazienza.
Un paese affascinante, e per noi europei ancora un po’ sconosciuto, ricco di un passato pieno di leggende.
Un paese antico e moderno contemporaneamente, dalle molteplici e incredibili sfaccettature.

Le origini del popolo messicano sono tuttora in parte sconosciute. Probabilmente i primi Indios arrivarono 25 mila anni fa dall’Asia ed erano per la maggior parte pastori. Una volta che si stabilirono nel paese, da nomadi divennero stanziali e diedero vita a numerose e superbe civiltà, che ancora oggi meravigliano il mondo.

La prima impressione che si ha, appena si arriva nel paese, cattura la vista e il cuore. Il Messico brilla di vita propria, ricca com’è delle sue bellezze naturali. Il mare cristallino, la sabbia bianca, la flora esuberante, la cortesia degli abitanti, le Haciendas, le coltivazioni di agave per ricavarne la juta e la tequila, una vegetazione lussureggiate e una flora anche autoctona.

Di volta in volta, il paese mostrerà le sue tante facce: quella coloniale, quella Maya e Atzeca, quella moderna con i grandi alberghi delle città marine e le ingegnose attività istituite allo scopo di divertire il turista e lasciare un’impronta indelebile nella sua mente.

CANCUN, MARE MA ANCHE TANTO ALTRO…

Iniziamo da questa città balneare che ha un po’ un’impronta americana per i grandi alberghi costruiti nei pressi del lungomare. Begli alberghi che offrono al turista tutto ciò di cui necessità.

Dai tanti ristoranti alle originali piscine, dalle larghe e candide spiagge a stanze confortevoli. Non manca l’animazione, sempre più gradita ad ogni turista, ma proposta in modo soft così da non infastidire chi cerca solo il relax, così come non manca la discoteca per chi ama trascorrere le serate ascoltando musica o ballando.

Anche a Cancun molti alberghi hanno adottato la formula “All Inclusive”, e gli ospiti possono bere ogni bevanda ad ogni ora del giorno e quando lo desiderano. Ormai è diventato d’obbligo avere all’interno una SPA, e la maggior parte degli hotel ne ha con personale professionale così come le palestre attrezzatissime.

Da Cancun, per chi non ama stare sempre a prendere il sole sulla bianchissima spiaggia o nuotare nel mare di un azzurro dalle tante gradazioni, è possibile effettuare escursioni e allora come non trascorrere una mezza giornata a bordo di una barca che porta i turisti ad effettuare lo snorkeling o il diving sulla bella barriera corallina ricca di pesci coloratissimi e di un museo sottomarino unico al mondo?

E’ AquaWorld, un centro acquatico dove è possibile divertirsi con ogni tipo di sport marino come il Flyboard, l’Hoverboard e lo Waverunners, lo Skyrider, la pesca d’altura o fare il bagno in mezzo ai delfini.

Ma non è finita, ci sono anche l’Underwater Scooter, il Jungle tour, il Paradise Reef Adventure che, per mezzo di un sottomarino con i vetri, permette di osservare il coloratissimo reef.

Ma torniamo al Musa, l’Underwater Museum of Art, dove è possibile vedere più di 400 sculture poste sott’acqua allo scopo anche di incrementare la nascita dei pesci che qui possono trovare un ambiente protetto. AquaWorld è adatto sia per gli adulti che per i bambini.

E poi… cos’altro fare a Cancun, oltre alla vita classica di mare? Sicuramente, stando nello Yucatan, non può mancare una visita ad uno dei “cenotes”, perché è solo qui che si possono trovare. Fra i più importanti c’è “Los Cenotes de Cuzama”. Ma cosa sono i cenotes e perché si trovano solo in questa parte del Messico?

Sono realmente dei grandi pozzi carsici che in origine erano delle grandi cisterne d’acqua, utilissime ai Maya in quanto i cenotes costituirono l’unica possibilità di approvvigionamento di acqua dolce tanto da diventare spesso luoghi di culto delle divinità sotterranee.

Alcuni si sono formati in seguito al crollo della volta di una galleria sotterranea, altri, invece, poiché il terreno è calcareo, è franato e le falde acquifere li hanno invasi formando una specie di piccolo lago dove è possibile fare il bagno. Alcuni hanno le acque trasparenti e di colore blu, con i pipistrelli che volteggiano in alto sotto la volta.

Quelli totalmente scoperti si prestano a dei tuffi da effettuare aggrappandosi ad una appiglio di ferro che scorre su una fune d’acciaio. E’ divertente farlo e poi nuotare oppure osservare bambini e adulti che si divertono veramente tanto.

E sempre in tema di divertimento, vicino Cancun è possibile trascorrere una serata in allegria, mangiando e ballando su barche molto particolari.

E’ Xoximilco Park, una intelligente attrazione per i turisti e per gli stessi messicani che vogliono trascorrere una allegra serata messicana a bordo di colorate, illuminate e pittoresche barche che scivolano dolcemente in mezzo ai canali accompagnati dalle musiche e canti dei Mariaci e altre musiche tradizionali.

La cena è a base di cibi tipicamente locali, accompagnati da tequila e altre bevande.

Un’autentica immersione nella contagiosa vivacità e gaiezza dell’anima messicana.

Ma per chi ama avventurarsi in qualcosa di più “emozionante”, la Selvatica è il luogo ideale. Qui, un luogo in cui la naturalezza la fa da padrona, l’adrenalina è pura, così come il divertimento diventa eccitazione praticando lo Zip Line in mezzo alla foresta.

Non si può non provare la sensazione di “volare” sopra la jungla, imbragati in totale sicurezza, e osservare gli alti alberi che sono sotto di noi.

Tre ore di grande divertimento andando da un punto all’altro tramite un sistema di cavi d’acciaio e piattaforme che servono a far andare sempre più in alto e a consentire di fare un minimo di sosta dopo aver raggiunto uno dei tanti punti di arrivo.

Le cosiddette linee sono di varie lunghezze e altezze e si può stare in varie posizioni: da quella seduta a quella sdraiata per finire con quella, a mio avviso più divertente, a testa in giù. In questa specie di oasi, gli amanti dell’avventura potranno anche avere un’immersione nella natura rigogliosa del luogo.

UXMAL, CHE MERAVIGLIA!

I Maya, indiscussi protagonisti della più splendida civiltà precolombiana, furono fra le ultime popolazioni indigene ad essere sottomesse agli spagnoli. Fra il settimo e il nono secolo della nostra era, fiorirono i grandi centri che ancora oggi ammiriamo. Erano città superbe con un’architettura grandiosa ed hanno resistito al tempo giungendo a noi in ottime condizioni.

Se dovessimo giudicare dai resti dobbiamo dire che i Maya avevano uno spiccato senso estetico che resiste tutt’oggi nella pittura e nella scultura.

La vita religiosa era molto importante e pur essendo politeistica e molto legata ai fenomeni del mondo fisico, ammetteva l’esistenza di un essere superiore, dal quale derivavano le altre divinità. I Maya ci hanno lasciato un ricco tesoro di capolavori, di grande suggestione, che non mancano mai di suscitare ammirazione. Le rovine sono disseminate un po’ ovunque, e bisognerebbe tornare in Messico più volte per poterle vedere tutte. Ancora oggi, così come accade per le piramidi di Giza, in Egitto, è ancora un mistero come riuscissero a trasportare blocchi pesanti anche quaranta tonnellate.

Uxmal aveva venticinquemila abitanti ed era estesa in un territorio di 37,5 chilometri quadrati. Poiché non avevano molta acqua, costruirono molte cisterne (chutunes) e le loro costruzioni sono nel classico stile Puuc.

Molti dei monumenti che è possibile visitare ancora oggi, li dobbiamo alla “megalomania” del più celebre sovrano di Uxmal, Chaac, eretti nel periodo in cui la città era il principale centro politico yucateco. Poi, il predominio passò a Chichen Itzà, che si sviluppò maggiormente nei secoli successivi.

Uxmal è stata sotto la vegetazione per 500 anni fino a quando, nel 1842, un americano di nome Katerwood, la scoprì e fece i primi disegni dei templi. All’epoca si vedevano ancora i colori e gli intonaci che sono poi scomparsi.

Il principio di costruzione dei Maya era l’arco finto, che si regge su un architrave, e ad Uxmal si può notare e ammirare perché rimasto ancora intatto. La città è stata costruita 3 volte e, nonostante sia stato dichiarata dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità”, il suo sito non è frequentatissimo come Chichen Itzà, nonostante sia uno dei più bei siti ancora esistenti.

Nelle costruzioni Puuc, il muro è sempre basso e liscio, senza decorazioni, ma le costruzioni hanno fregi, decorazioni e anche sculture a tutto tondo. Le porte sono sempre dispari e quella centrale è la più grande per dare simmetria ai palazzi. Ovunque, però, si trovano le maschere, che sono 260 giorni, che corrispondevano ai giorni dell’anno con 20 giorni al mese.

In mezzo alla vegetazione emergono le costruzioni, le larghe e alte scalinate e tante piccole iguane che qui hanno trovato il loro habitat ideale. Ci sono quattro complessi architettonici principali e il principale è senz’altro la Piramide dell’Indovino, alta circa 40 metri e dagli angoli stranamente arrotondati è sicuramente la più inconsueta nel panorama architettonico mesoamericano.

Sulle piramidi e sui palazzi ci sono fregi che si riferiscono ai miti della creazione e alla regalità.

Uno degli edifici più importanti è il Quadrangolo delle Monache dove c’è una rappresentazione del serpente piumato, che rappresentava il patrono divino dei governi postclassici yucatechi, e poi il Palazzo del Governatore e la grande Piramide.

Ci sarebbe tanto altro da dire su Uxmal, ma sarebbe riduttivo e, non vedendo ciò che resta, anche le descrizioni sminuirebbero la bellezza del posto. Uxmal è sicuramente fra i siti più belli e più importanti dello Yucatan e merita una visita accurata per apprezzarne la particolarità.

MERIDA, LA CAPITALE DELLO YUCATAN

Capitale dello Yucatan, Merida è una bella città coloniale dalle case basse e colorate. Fu chiamata “la città bianca” per via del calcare e della calce bianca che venne usata per costruire le case.

Fondata nel 1542 dallo spagnolo Francisco de Montejo de Leon, a lui è dedicato un bel museo. Il centro è costituito dalla Plaza Grande dove si trova la grande Cattedrale, dal palazzo del Gobierno, ricco di bellissimi affreschi che raccontano la storia dei Maya. Uno dei più belli rappresenta un uomo che esce da una pannocchia di mais, che viene usato tantissimo nella cucina messicana, e che un tempo era considerato sacro.

Inoltre, dal Palacio del Governador e da un grande giardino (Santa Lucia) che si trova proprio al centro di questi bei palazzi coloniali. Numerosi negozi di artigianato, bar e ristoranti si trovano al di sotto dei palazzi e sono un’attrazione particolare per chi ama fare lo shopping.

In Messico sono numerose le feste dedicate ai Santi e le città e i paesi si trasformano in tanti luoghi dove trascorrere piacevolmente il tempo a contatto con la popolazione. Ma per gustare totalmente il vero sapore di ogni nazione, non bisogna mai dimenticare di visitare il mercato, urbano o rurale che sia.

I colori dei vestiti delle donne si mischiano con quelli della prodotti che vendono e la socievolezza del popolo messicano sono un invito a comprare e ad assaggiare quei frutti che noi non abbiamo.

Il mercato è sempre un godimento per gli occhi, l’olfatto e per lo spirito anche perché si può apprezzare il loro modo di vivere, che non significa andare di fretta. La fretta è riservata alle auto e basta. Neppure ai taxi molto particolari che somigliano a dei risciò coperti.

In alcune strade “ricche” della città, bellissimi palazzi a due piani fanno da contorno a strade pulite il cui traffico è per noi quasi inesistente. Da visitare, inoltre, il Gran Museo del Mondo Maya e il Museo di Antropologia.
Merida, infine, costituisce il giusto punto di partenza per visitare sia Uxmal sia Chichen Itzà e la Riserva naturale di Celestùn.

Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Reportage: Yucatan, un viaggio nel mondo dei Maya e a Cancun che non è solo uno splendido mare. Parte prima
Condividi post
Repost0
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post