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Emanuele Marcuccio. Il mio Punto di vista

6 Dicembre 2013 , Scritto da Lorenzo Campanella Con tag #lorenzo campanella, #recensioni

La Poetica ed il modo di raccontare le emozioni dell'autore Emanuele Marcuccio.

 

Prima di provare a commentare il testo Un infaticabile poeta palermitano d'oggi: Emanuele Marcuccio di Lorenzo Spurio, prima di iniziare a cercare di tratteggiare una figura letteraria, parlerò della biografia di questo autore.
Emanuele Marcuccio è nato a Palermo nel 1974. Nel 1994 ha ottenuto la Maturità Classica.
Dall'Agosto del 2000 inizia quel percorso poetico che lo porterà a pubblicare due libri.
Scrive poesie dal 1990. Nell’agosto del 2000 sono state pubblicate sue poesie, presso Editrice Nuovi Autori di Milano, nel volume antologico di poesie e brevi racconti Spiragli 47. Partecipa a concorsi letterari di poesia ottenendo buone attestazioni e la segnalazione delle sue opere in varie antologie.
Nel marzo 2009 esce la sua raccolta di poesie e opera prima Per una strada, SBC Edizioni, recensita da vari studiosi e critici tra cui Luciano Domenighini, Alessandro D’Angelo, Lorenzo Spurio, Nazario Pardini e Marzia Carocci.
Una sua poesia edita è stata pubblicata nell’agenda 2010. Le pagine del poeta. Mario Luzi, da Editrice Pagine di Roma.
Dal giugno 2010 è curatore editoriale, dedito alla scoperta di nuovi talenti poetici, tra giugno 2010 e novembre 2012 ha presentato quattro autori, riuscendo così a far pubblicare cinque libri di poesie e, dal 201,1 è consigliere onorario del sito “poesiaevita.com”, che promuove anche una sezione editoriale ospitante le collane di opere da lui curate.
Ha inoltre scritto vari aforismi, ottantotto dei quali sono stati raccolti nella silloge
Pensieri minimi e massime, Photocity Edizioni, edita nel giugno 2012. L’opera è stata recensita da Patrizia Poli, Marzia Carocci, Michele Nigro e Natalia Di Bartolo.
Ha curato prefazioni a sillogi poetiche e varie interviste ad autori esordienti ed emergenti su blog letterari. È collaboratore della rivista on-line di letteratura Euterpe. È stato ed è membro di giuria in concorsi letterari nazionali e internazionali, dal 2012 a oggi.
È presente su blog, siti e forum letterari, tra cui “Literary.it”, con una scheda bio-bibliografica nell’Atlante letterario italiano. È presente su L’evoluzione delle forme poetiche, Archivio storico e consuntivo critico (realizzato per le scuole) dell’ultimo ventennio poetico (1990-2012), Edizioni Kairòs, 2013.
Finalista nel 2013, con dieci aforismi, alla settima edizione del Premio Nazionale di Filosofia “Le figure del pensiero”, ha ideato e sta curando la sua prima antologia poetica, Dipthycha, che lo vede presente con ventuno titoli, accompagnato in dittico di uguale tema, da altre poesie di autori vari.
Di prossima pubblicazione un ampio saggio monografico sulla sua produzione, curato da Lorenzo Spurio.
Dal 1990 sta scrivendo un dramma in versi liberi, ambientato al tempo della colonizzazione dell’Islanda, di argomento storico-fantastico.
Ha in programma la pubblicazione di una seconda silloge di poesie dal titolo Anima di poesia.

Uno degli elementi presenti nella Poesia di Marcuccio è la Declamazione. Ad esempio nel componimento poetico "A Leonardo Sciascia" è possibile individuare un tipo di Declamazione ricollegata ai colori ed agli odori della terra Siciliana, in relazione a Sciascia.

Nella poesia "Palermo" è presente il medesimo stile Declamatorio, assorbito da una trama di colori di Sicilia, e della città. In questo scritto è anche presente un chiaro rimando alla realtà delle organizzazioni criminali.

Senza fare un enorme giro di parole, che sprecherebbe del tempo prezioso, l’Opera di Marcuccio è riassumibile in queste considerazioni personali.

1- Essendo Giacomo Leopardi uno dei suoi autori preferiti, lo stile poetico ha un tono alto che trova un sentimento nell’epoca e nel contesto in cui vive.

2- Dalla prima considerazione, deriva necessariamente la seconda. Si può rintracciare nell’Opera dell’autore un qualcosa di Pirandelliano, che non si esprime propriamente nei contenuti, ma nell’atto di scrivere. A sostegno di quanto detto c’è una sua risposta durante un’intervista: “[…] In ogni mia poesia si può rintracciare un preciso riferimento autobiografico, anche minimo, anche nella più insospettabile, la scrittura in fondo è trasfigurazione di quel caos del proprio vissuto.”

3- Continuo a fare riferimento all’intervista di Lorenzo Spurio ad Emanuele Marcuccio, poiché penso che il dialogo sia qualcosa di più aggiornato, o comunque rappresenta, il più delle volte, un elemento di chiarimento. L’essenza dell’ispirazione dell’autore si ritrova nella poesia “Per una strada”. Bene. Fin qui nulla di strano. La stranezza, che poi tanto strano non è, visti i tempi, è scrivere su uno scontrino “spiegazzato” un qualcosa che forse è un po’ banale, ma che rappresenta comunque uno stadio di riflessione di una persona.

4- Una poesia dovrebbe essere Umana. Siamo Esseri Umani o no? Mi spiego meglio. Non penso e non credo che Marcuccio pubblichi per avere premi. Non pubblica per questo.
Chi scrive (se scrive Bene) è Essere Umano nell’espressione dei significati, delle parole. E le parole sono pietre.

5- Ciò che deve arrivare al lettore in maniera diretta sono gli Aforismi n° 25, 53, 59. In quanto autore, poeta, blogger e fondatore di Progetti Aperti, penso che quanto scritto in questi 3 aforismi, può, nel messaggio essenziale, riassumere la “condizione di Poeta”.
Si dovrebbe parlare di poeta quando non ci sono condizionamenti interpersonali che derivano da interessi di Sistema.
Quando Marcuccio dice: “Il poeta è ribelle come il fuoco, niente è più ribelle del fuoco […]” cerca, a parer mio, di esplicitare quella forza che rende viva la Persona-Poeta, la persona che diventa poesia, produce mondi, da relazioni speciali a significato e significante, edificando l’animo. Essere ribelli non è situazione, ma condizione.

6- Secondo me qualsiasi curriculum letterario non contiene opere centrali. Assegnare centralità a certi elementi significherebbe svalutare gli altri. Dante non ha scritto solo la “Comedìa”, Giovanni Boccaccio è autore non solo del “Decamerone”, Schopenhauer è conosciuto per aver scritto “Il Mondo come Volontà e Rappresentazione”, ma non è stata la sua unica opera. Ogni elemento deve essere rispettato e non messo al di sopra o al di sotto di altri. Non deve esistere classificazione tra opere. Se si fa questo, si opera un giudizio arbitrario, in base a quale Autorità?

 

Da ciò deriva quanto dice Sandra Carresi nella recensione a Pensieri Minimi e Massime e far valere queste parole, in modo generale, comprendendo dunque un senso complessivo: “E’ di grande conforto conoscere l’esistenza di personaggi facenti parte del genere umano, chiamati – poeti – ancora capaci di possedere quella scintilla creativa che fa emozionare noi stessi e la Vita.”

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