Aldo Dalla Vecchia, "Irresistibili"
15 Novembre 2024 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #recensioni, #televisione
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Irresistibili
Aldo Dalla Vecchia
Isenzatregua edizioni
pp 145
12,00
Aldo Dalla Vecchia ci ha abituato a questi agili manuali ricolmi di piccole chicche, sorta di cofanetti Sperlari gonfi di caramelle deliziose.
Irresistibili è l’ultimo della serie. Ha come sottotitolo 70 donne che hanno reso grande il piccolo schermo, è prefato da Silvana Giacobini e illustrato dall’Intelligenza Artificiale. Settanta donne, in ordine alfabetico, come settanta sono gli anni della tv, fra quella di stato e quella commerciale. Dalla Vecchia, che è giovane e non li ha vissuti proprio tutti, ne è, però, come sappiamo, innamorato e profondo conoscitore, in quanto autore di programmi oltre che scrittore.
Le donne di cui parla non sono certo tutte quelle presenti in televisione dagli inizi a oggi, ma sono frutto di una sua scelta personale. Ogni pillola ritratto è un breve cenno biografico – niente gossip, solo professione – unito a personali dolcissimi ricordi dell’autore.
Settanta figure imprescindibili, mostri sacri come Raffaella Carrà, Loretta Goggi, Mina o Sandra Mondaini, personaggi di spicco come Milly Carlucci e Alba Parietti, show girls come Lorella Cuccarini, giornaliste come Lilli Gruber. Donne che hanno fatto e che stanno ancora facendo la televisione. Donne non più giovani, donne che ci hanno purtroppo lasciato, donne che sono sulla cresta dell’onda e ci resteranno per chissà quanto ancora. Grandi personalità alle quali sono collegate memorie di programmi cult irripetibili, successi nazionali, capaci d’inventare tormentoni, battute, persino look e stili di vita. Quindi, ogni individualità qui rappresentata, non è solo se stessa ma anche lo spirito del programma che ha condotto o al quale ha partecipato.
Caratteristico il “tu” con cui l’autore si rivolge alle signore di cui traccia l’immagine, quasi il suo mestiere d’intervistatore tornasse a galla, continuando un dialogo mai interrotto, intimo e affettuoso, persino con coloro che non ci sono più.
Come al solito i libri di Dalla Vecchia, di qualunque cosa parlino, sono leggeri, ameni eppure mai superficiali, e, allo stesso tempo, trascinanti, nel senso che una pagina tira l’altra, un ritratto tira l’altro, come fossero piccole gustose ciliegie.
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