Lorenzo Barbieri, "Mariella"
24 Maggio 2018 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #lorenzo barbieri, #recensioni

Mariella
Lorenzo Barbieri
ilmiolibro.it, 2016
Argomento scabroso, quello trattato in Mariella di Lorenzo Barbieri: l’amore proibito fra un adolescente e una bambina di dieci anni.
Matteo è un ragazzo malato, figlio di genitori ricchi e assenti. Il padre è sempre lontano per lavoro, la madre lo ha abbandonato in un vecchio casale in decadenza, insieme a due coppie di servitori che lo crescono come un parente e mentono dicendogli che lei è morta. Matteo è una sorta di “giovane favoloso”, un ragazzo sensibile e malaticcio, dall’animo teso e turbato. L’incontro con Mariella, bambina precoce, smaliziata e lolita, lo indirizza sulla via dei sensi ma anche sulla strada del risveglio alla vita, alla salute e alla scoperta delle proprie potenzialità. Grazie alla nuova energia infusagli da Mariella, Matteo prenderà in mano le redini del casale e dell'esistenza di tutti i suoi occupanti. Ridimensionerà il ruolo dei servitori, riportandoli al loro posto ma concedendo loro l’affetto che meritano, riconquisterà l’attenzione del padre e rimetterà in sesto la tenuta. Avremo un lieto fine, quando finalmente i due cresceranno e ciò che era proibito non lo sarà più.
La struttura della storia mostra alcune lacune, soprattutto c’è il vicolo cieco della malattia di Mariella. La scoperta che la ragazzina è gravemente ammalata di cuore sembra presagire sviluppi futuri che non si manifestano. Da notare che la radice della parola “morbo” è la stessa di “morboso” e di morbosità nella storia ce n’è parecchia. La cardiopatia di Mariella fa da contraltare a quella di Matteo. I due giovani si riconoscono nella stessa patologia, nella bambina il protagonista trova una compagna di solitudine, di giochi, di sensibilità e anche di sofferenza fisica.
Alcune tematiche sono simili a quelle presenti nell’altro romanzo di Barbieri, La buona vita: la scoperta della realtà agreste da parte di un ragazzo solitario, i primi turbamenti erotici, il contatto con persone semplici ma genuine. Qui, però, l’attenzione si focalizza sull’erotismo torbido che Mariella, nella sua ingenua impudicizia, è capace di scatenare. Ma l’eros, come abbiamo detto, non è una pulsione negativa, se ben incanalata e indirizzata.
Purtroppo lo stile non è all’altezza del contenuto.
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