Saldi saldi saldi!!
30 Giugno 2016 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #moda
Qui i saldi cominciano ufficialmente il due luglio. Ci sono, però, grandi catene che li praticano l’intero anno, non faccio nomi ma sappiamo tutte quali sono e ne approfittiamo. Anche perché, diciamolo, che senso hanno i saldi? Perché si scontano vestiti estivi quando, in pratica, l’estate non è ancora cominciata? Perché, lo dico da ex commerciante, un negoziante non è libero di deprezzare quando vuole merce che non ha esitato e liberarsi subito di un acquisto sbagliato? Se è permesso dare il prezzo che si desidera a un oggetto, perché non è permesso ribassarlo quando se ne ha necessità? E, comunque, se le cose costassero meno da subito, non ci sarebbe bisogno della manifestazione saldi, che potrebbe essere riservata davvero solo agli ultimissimi scampoli di fine stagione.
Ma veniamo a noi. Un consiglio è quello di acquistare sempre i capi di una taglia in più, starete comode ed eviterete l’effetto salame insaccato. Ed ora la nuova tornata di acquisti, freschi freschi.
Il vestito fantasia marrone passepartout.
La gonnellina effetto denim impalpabile e freschissima, molto comoda per viaggiare.
La canotta blu da abbinarci.
La collana, sempre sull’azzurro. Gli accessori fanno la differenza fra l’essere vestite con la prima cosa che capita e l’essere abbigliate con cura e cognizione ma, mi raccomando, non più di uno per volta. A impreziosire una canottiera o una tshirt, basta un semplice foulard attorno al collo, da tenere sempre in borsa quando si viaggia per proteggersi dall’aria condizionata ed entrare nei luoghi di culto.
I sandali neri, semplici e rasoterra ma con la suola illuminata da un filo d’argento, che si calzano giorno e sera. Di solito mi piace portare le scarpe nel medesimo colore di quello che indosso nella parte inferiore, quindi delle gonne o dei pantaloni, e abbinarci la borsa.
Sì, forse sono rimasta indietro, sono rimasta ancorata alla borsetta in tinta con le scarpe, ma, come sapete, seguo ancora i consigli di mia nonna, che è morta quarantadue anni fa, e anche di sua sorella, la mia prozia. Lei era una sarta così bella, alta e dal portamento talmente regale che le facevano indossare gli abiti per mostrarli alle signore dell’atelier per cui lavorava. (E proprio alla figura della mia prozia si ispira, molto liberamente, l’ultimo romanzo che ho scritto, ancora inedito e attualmente nelle mani del mio editore.)
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