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signoradeifiltri.blog (not only book reviews)

unasettimanamagica

Buon Natale da Cinzia Diddi

17 Dicembre 2018 , Scritto da Cinzia Diddi Con tag #cinzia diddi, #moda, #unasettimanamagica

 

 

 

 

 

Siamo a Natale e, come ogni anno, mi piace condividere con tutti Voi le mie personali riflessioni. 

Vorrei esprimere dal profondo del cuore la più sincera gratitudine nei confronti di tutte le persone che hanno dimostrato e continuano a dimostrare stima e ammirazione nei miei confronti. L'anno che si sta concludendo è stato ricco di soddisfazioni, un anno di crescita sia sul piano professionale che sul piano emotivo, un anno di importanti traguardi e, vista la soddisfazione che si prova quando siamo appagati dalla vittoria, auguro a tutti voi  che il prossimo sia un anno di brillanti realizzazioni.

Tutto questo è stato possibile perché nel mio cuore avevo dei traguardi da raggiungere, anzi avevo dei SOGNI. 

Una persona, che si arma di coraggio e di tenacia sfidandosi per realizzare un SOGNO, risplende di luce come in primavera. 

Mio Padre Dante era solito dirmi: "Dovremmo coltivare sogni che sembrano quasi troppo grandi per essere realizzati. Qualsiasi cosa accada bisogna sfidarsi coraggiosamente ricordando che 'nulla si ottiene se nulla si intraprende!!!

 La sua costante presenza ha forgiato il mio carattere e mi ha trasmesso tanta sicurezza, quando ho un problema da affrontare le sue parole echeggiano nelle mie orecchie:

  "Se ti manca la Fiducia, ci sono io che credo in Te. Credo nel tuo potenziale illimitato, credo nel tuo coraggio da leone".

Ho imparato che i Sogni sono come le ali. 

Ci consentono di elevarci e di volare. I sogni sono l'interruttore che accende la nostra forza interiore. Potrebbero anche essere paragonati a un faro che illumina la nostra strada nel buio delle difficoltà. Fintanto che continuiamo a  perseguirli potremmo crescere senza limiti.

Naturalmente i sogni si chiamano sogni proprio perché non si sono ancora avverati. 

Per trasformarli in realtà dobbiamo impegnarci con grande serietà. 

Questo è quello che ho fatto, ho semplicemente sognato e poi mi sono impegnata affinché divenisse realtà 

L'AUDACIA HA IN SÉ POTERE E MAGIA.

Il Natale, essendo una festa che va poi quasi a concludere l'anno, ti costringe in qualche modo a tirare le somme, a fare un bilancio di quello che è stato l'anno che sta per volgere al termine e posso senza dubbio affermare che non esiste vittoria senza una dura lotta.

Anziché ricercare i motivi per cui potreste fallire è meglio, ed è anche costruttivo, decidere di riuscirci e impegnarsi in quella direzione.

Per quanto ardue possano essere le sfide che ci troviamo ad affrontare, non c'è difficoltà che non possiamo superare con la tenacia e la determinazione.

Quando la nostra esistenza splende di speranza, possiamo illuminare non solo la vita di tutti coloro con cui condividiamo un legame, ma anche la società e il futuro.

Nessuno ci regala la felicità. 

Bisogna costruirla giorno dopo giorno, istante per istante, con i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni. 

Sono costantemente attenta al momento presente, perché quel che facciamo in questo istante determina il risultato di domani. Questo vuol dire condurre una vita che brilla dello splendore della maturità. 

 

Auguro a Tutti immensa Felicità 

                                                                                              Cinzia Diddi

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25 DICEMBRE 1914 LA PARTITA DELLA PACE... PERCHE' NO?

10 Dicembre 2018 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #unasettimanamagica, #storia

 

Di sconosciuto - Internet, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=44751219

 

 

Il calcio, lo sport più amato a livello planetario, una semplice palla che rotola, undici assatanati a prenderla a calci, sugli spalti tifosi intensamente appassionati, toccategli tutto ma non la propria squadra del cuore. 

E degli addetti ai lavori che dire? Un esercito di giornalisti, opinionisti, tecnici, consulenti, manager, economisti, oltre svariate figure che non immaginereste mai possano esistere. Mi riferisco al mondo professionistico, perché a livello dilettantistico e giovanile è tutta un altra storia ma, in ogni caso, per questa enorme massa di cuori e anime, il football rimane una stratosferica, immensa e iperbolica passione, che qualche volta va al di là della ragionevolezza.
Qualcuno è naturalmente contrario, altri nauseati, schifati, refrattari, totalmente disinteressati e lontani anni luce dai milioni di allenatori, già siamo tutti allenatori e grandi esperti di tecnica e tattica, con il culmine dell'esaltazione in occasione dei campionati mondiali di questa pratica sportiva.
Vi ho sconvolto? Siete rimasti a bocca aperta? Eppure ho detto cose ovvie, ma c'è una cosa che forse non sapete e che magari vi farà cambiare opinione su quale sia la reale filosofia di questa semplice palla che rotola.
Nel 1914, il 25 dicembre del 1914, è successo un episodio da favola, il giorno di Natale, quel giorno di Natale del 1914, il gioco del calcio fece fermare e dimenticare la guerra.
Nelle trincee delle Fiandre due eserciti, quello inglese e quello tedesco, erano infilati, brutti, sporchi e cattivi, in quelle ghiacciate strisce, scavate nella terra per parare pallottole e granate nemiche. Tirare fuori il naso da quelle buche era estremamente rischioso, la guerra è fatta di schioppettate mortali, mica di complimenti smielati, ma quel giorno successe l'impensabile, l'impossibile, anzi no, mi piace definirla come una magia, breve ma pur sempre una vera magia, perché, nel silenzio della drammatica contesa belligerante, qualcuno iniziò a intonare canti di Natale, sembra abbiano cominciato i tedeschi, e la terra di nessuno, quel pezzo di terra neutrale che divideva le paure in divise avverse, era sgombra dai cadaveri degli ultimi assalti.

Un brillio quasi irreale dalle candele accese dai fanti germani illuminò la momentanea tregua, mentre continuavano a cantare arie musicali di Natale. Gli inglesi, come ipnotizzati, si alzarono scuotendo la paura da dentro le ossa e iniziarono anche loro a cantare la stessa melodia "Stille nacht", allora, quasi ad esorcizzare le proprie paure, stabili compagne di trincea, cominciarono tutti a gridare l'un con l'altro di fermarsi anche solo per un attimo dallo scannarsi come macellai, proprio quel giorno, il giorno di Natale del 1914.

Con una forza uscita da chissà dove, i soldati di entrambe le bandiere lasciarono le trincee, incontrandosi disarmati a metà strada, si abbracciarono fra loro scambiando le poche cose che avevano: sigarette, fotografie, perfino bottoni, cose semplici. Come gesto di distensione, anche del whisky e rum, anche solo un goccio per ridere, fare quello che quasi avevano dimenticato, ridere. Poi qualcuno dalla trincea lanciò una palla fatta di stracci, tutti si fermarono, la guardarono e in un attimo, "magic moment", decisero di sognare. Sembra che un tedesco, forse il più ubriaco, tirò il primo calcio, quello di inizio, e fu allora che cominciò la leggenda, il football aveva unito le genti e fermato la guerra. Senza regole, senza le linee di bordo campo fatte con il gesso, senza maglie colorate, senza pubblico sugli spalti, c'era solo uno sponsor: "la pace". Continuarono a giocare divertendosi fino a che non giunse la notte, una stretta di mano, una pacca sulle spalle e poi ognuno ritornò nel proprio fronte. La cosa non piacque ai superiori perché, logicamente, questa magia avrebbe intaccato il morale e aperto uno spiraglio di luce nelle menti dei soldati, quindi evitarono e impedirono il ripetersi di queste occasioni.

Ma oramai la leggenda era nata, nel corso degli anni, in tempi moderni, sembra che, durante lo svolgersi delle finali, i combattimenti si siano fermati davanti alla tv a colori. Questo non è neanche un brodino caldo di fronte alla tragedia della guerra ma nel Natale del 1914 questo episodio ha comunque dimostrato che, anche grazie ad una semplice palla che rotola, gli uomini possono fermare la propria pazzia distruttiva.

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Arte al bar: MARGARET KEANE "Daddy's girl"

8 Dicembre 2018 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #arte, #arte al bar, #unasettimanamagica

"Daddy's girl" di Margaret Keane e l'omaggio di Walter Fest"Daddy's girl" di Margaret Keane e l'omaggio di Walter Fest

"Daddy's girl" di Margaret Keane e l'omaggio di Walter Fest

 

Lettori della signoradeifiltri, eccoci ritornati a voi per questo nuovo appuntamento, siamo arrivati a Dicembre, l'ultimo mese dell'anno, freddo per la temperatura ma caldo per la gioia e l'attesa delle festività natalizie. Qui al bar nell'aria già si sente l'aroma, sono arrivati panettoni profumati e dolci vari di tutti i gusti, la gente sembra calma e rilassata, è il lato positivo di queste feste che stanno per arrivare, siamo tutti più buoni... buoni e un po' stressati negli ultimi minuti di shopping. Nella fretta per l'ultimo acquisto speriamo di non dimenticare nessuno.

Gianni, aiutato da suo cugino Nino, sta iniziando a preparare l'albero, hanno deciso di decorarlo tutto in rosso, così come per tutto il resto del locale, che sarà addobbato con le tonalità del colore delle fragole e delle ciliegie, perché dicono che sarà di buon augurio e poi perché, perché... ha detto ci farà una sorpresa.
Ultimamente vi ho parlato di artisti che hanno superato abbondantemente gli anta ma è stato solo per una casualità, li scelgo lasciandomi guidare dal mio sesto senso. Di sicuro gli artisti più in là con gli anni hanno un certo non so che, sembrano quasi immortali, oppure, anche andando avanti con gli anni, sembrano non invecchiare mai. L'artista di oggi è una donna, un'artista speciale.
Francesca entra trafelata nel bar.

 

- Ciao a tutti (Francesca la stilista.)
 

- Ciao, Francesca, sei caduta dal letto?
 

- Beh, in un certo senso sì, sono venuta a salutarvi perché parto.
 

- Ah, e dove vai?
 

- Vado in America, ho il volo alle 15,00.
 

- Beata te!
 

- Veramente, non vado a fare Natale in America ma solo un giro per vedere se trovo delle opportunità di lavoro per me, ci provo adesso che sono ancora giovane.
 

- A New York nevica da matti, a Los Angeles il fuoco ha fatto un casino, in Alaska perfino un terremoto.(Giovanna.)

- Tranquilla, l'America è molto grande e poi do solo un occhiata e ritorno.
 

- Giocati bene le tue carte, sei brava avrai successo.
 

- Ti ringrazio, adesso devo andare.
 

- Scrivici una cartolina. (Bice e Alice.)
 

- Siete rimaste alla preistoria!!... E' da un pezzo che non si scrive più a mano, ma solo chat, link, sms, WhatsApp, fra un po' neanche più con questi, il futuro sarà come per la fantascienza.
 

- Che peccato! Ah, ma io la lista della spesa me la scrivo ancora a mano, eh! Mi ricordo tutte le tabelline a memoria, e voi? (Bice e Alice.)
 

Hanno tutti lasciato le povere Bice e Alice a commentare da sole mentre salutiamo Francesca, le auguriamo buona fortuna, chissà perché il giardino del vicino è sempre più verde, o forse perché da altre parti sono più organizzati. Ma va là, è meglio che mi fermo qui, il discorso è complicato, speriamo che Francesca faccia una buona esperienza, ora per lei inizia una nuova storia, così come per la nostra artista di oggi, Margaret Keane, che storia la sua! Ma non vi parlerò delle sue vicende private, che hanno un po' dell'incredibile, fortunatamente a lieto fine, ma vorrei parlarvi della Margaret artista, una grande artista celebre per le sue opere dagli occhi grandi.

Peggy Doris Hawkins, conosciuta al grande pubblico come Margaret Keane, (Nashville, 15 settembre 1927), è una pittrice statunitense.
Non possiamo fare a meno di descriverla come l'artista che ha realizzato una grande quantità di opere dedicate a bambini, animali, donne di un triste romanticismo dagli occhi grandi e scuri. Sono maggiormente i primi piani a occupare la totalità dello spazio sulla tela, in un simbolico abbraccio verso l'osservatore.
Ma perché occhi grandi e scuri? Avete presente un faro nella notte? Ecco, secondo me negli occhi grandi c'è l'oscurità della notte, buia ma densa di atmosfera, nel buio della notte l'aria è più pulita e il silenzio diventa come una musica per l'anima. Gli occhi grandi di Margaret Keane sono dei fari nella notte che illuminano le nostre anime e, nella profondità dello sguardo, c'è un universo di emozioni e voglia di parlare. Idealmente i soggetti ritratti vogliono parlare con l'osservatore, occhi grandi che emanano tristezza ma consapevoli che a breve il sorriso tornerà e le lacrime si asciugheranno. Occhi grandi che trasmettono malinconia ma anche la speranza di donare, attraverso la bellezza dell'arte, una ventata di ottimismo.

La vita molte volte ci riserva situazioni difficili ma poi basta, per esempio, un bel colore per farci tornare il buon umore. Dal punto di vista tecnico, lo stacco cromatico fra i colori pastello dei soggetti ritratti e lo scuro degli occhi crea un equilibrio che dona armonia. La mano dell'artista ha una movenza felpata senza sbavature o segni graffianti. I toni utilizzati dall'americana sono caldi e l'eleganza del fine tratto scioglie i sentimenti di chi ne viene attratto.

I critici molte volte hanno sottovalutato l'opera di Margaret Keane, ai loro occhi troppo facile e ingenua, ma il pubblico le ha sempre riconosciuto i giusti meriti, perché la sua arte era prima di tutto poesia, e di questo la gente di tutto il mondo ha bisogno, di poesia e di amore per la vita, e, come il vino buono è nelle botti piccole, così la poetica arte di Margaret è negli occhi grandi.
 

"Se le sue opere non fossero di buon livello, non piacerebbero a così tante persone."
Andy Warhol

 

- Io ho visto la sua storia in un film e mi sono commossa. (Giovanna.)
 

- Sì, anch'io. ( Roberta.)
 

- Credo che la nostra artista non possa cancellare il passato ma ormai è una storia tutta alle sue spalle e quello che conta è il presente, una giovincella di 91 anni che ancora dipinge felice, felice come questa ragazzina sulla giostra che assomiglia a mia nipote.

Quest'opera è realizzata ad olio e foglia d'oro su tela, nel formato 120x90 circa, nel 1986. Rappresenta una bambina in sella a un cavallo bianco bardato a festa, in primo piano su una giostra, capelli e criniere al vento. La ragazzina si tiene forte all'asta nel giro vorticoso della fantasia, dove la starà portando? Al galoppo su una prateria verso la libertà, la giostra non ha un recinto, una staccionata, ma gira liberamente e il vento mosso alimenta l'immaginazione, che volere di più?

E' solo una giostra ma chiunque la guardi non può che sorridere e ritornare bambino, che dire poi dei colori brillanti e della musica che in pittura non può sentirsi ma farti sognare con la mente? Questo è il potere dell'arte, nei colori e nelle forme di un artista avere la possibilità di vedere l'infinito, tornare indietro nel tempo, oppure valicare i confini del futuro. In quest'opera di Margaret Keane, dietro di lei c'è un cavallo libero e sta aspettando che qualcuno salga, chi vuole venire?
Allora, chi vuole salire sulla giostra di Margaret Keane?... Uelà, ma non c'è nessuno, mi hanno lasciato solo perché tutti sono andati ad aiutare Gianni e Nino per gli addobbi di Natale... però questo rosso mi sembra troppo, se almeno avessero messo un po' di giallo. Ora ci penso io, la prossima puntata non porterò un artista ma due e scatenerò una baraonda di colori, lettori tenetevi pronti perché in questo blog non solo vi travolgerò di colore ma vi farò sognare. Ci vediamo prossimamente.

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L'oroscopo letterario di Natale

6 Dicembre 2018 , Scritto da Loredana Galiano Con tag #loredana galiano, #astrologia, #unasettimanamagica

 

 

Il Sole entra nel segno del Capricorno giorno 22, a festeggiare il solstizio d’inverno, mentre ci prepariamo a danzare sotto la neve e cantare una vecchia canzone di Claudio Baglioni, scegliendo tra le tante “Strada facendo”. Entriamo in una libreria e sfogliamo quella magia che si chiama libri. Ci addentriamo nelle loro storie mentre siamo giunti all’ultimo mese dell’anno con sogni ancora da realizzare, con nuove speranze e nuovi progetti da avviare, avete 31 giorni per programmare il 2019, avete tempo per annotare i vostri desideri e impegnarvi come non mai a concretizzarli tutti. E’ l’ultimo mese che ci porta dritti all’anno nuovo, l’ultimo mese che vede costretto ogni segno a sperare in un evento migliore, in una risoluzione di problemi e malesseri che hanno caratterizzato il 2018, o perlomeno ad alleviare quegli stati d’animo appesantiti da svolte epocali.

 

ARIETE: 21/3 – 20/4: scintille in corso

Avete l’ultima occasione di partorire un nuovo voi stesso, di reinventarvi la vita partendo da quello che siete, i vostri desideri le vostre ambizioni e le vostre attuali insofferenze. Avete l’ultima opportunità di lanciarvi in nuove direzioni, a rompere i ponti che puzzano di vecchio, a cominciare da quei vincoli affettivi o professionali che troppo limitano la vostra libertà, la vostra urgenza di fare di testa vostra, anche di rischiare di agire contro tutto e tutti. Il nuovo vi piace e vi stuzzica, i rischi vi stimolano mentre i rimpianti e le cautele vi appartengono molto poco. Fate le vostre scelte e agite, il passato non esiste più. Cogliete al volo le occasioni, ora!

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “Il vento contro”  di Daniele Cassioli. Lo scrittore non vedente dalla nascita, ha raggiunto grandi traguardi nella vita e nello sport. Attraverso le sue esperienze, ci invita a riflettere su come trovare la forza di superare i nostri limiti.

 

TORO: 21/4 – 20/5:  tempo di grandi cambiamenti, a partire da quelli interiori

Voi non amate affatto i cambiamenti, specie quando passano attraverso svolte improvvise e drastiche. Il motivo? Ma perché siete molto legati a quelle tradizioni e sacre abitudini che considerate l’unica forma di eternità e certezze che potete concedervi. I cambiamenti, secondo voi, possono riservare dei tranelli, non sono alla portata del vostro controllo, a partire dalla vostra interiorità, con la possibilità di guardare il mondo e voi stessi dall’altra parte del cannocchiale, prendendo almeno in parte le distanze da certi schemi di vita.  Il tempo incalza e vi invita per l’ultima volta alle riflessioni, poi dovete agire. Avete dalla vostra tre pezzi da novanta, come Nettuno, Saturno e Plutone che vi spingono ad un’intima metamorfosi e ad un coraggioso allargamento di orizzonti che prima saranno ponderati e poi tramutarsi in eventi netti e concreti.

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “Gli eroi bevono vino” di Laura Pepe. Può sembrare curioso, ma attorno al vino ruota una gran parte dell’identità di Greci e Romani: miti, regole di galateo, codici di comportamento, visioni etiche e filosofiche, religione e molto altro ancora.

 

GEMELLI: 21/5 – 21/6:  un impetuoso vento di libertà

Vi piace il vento impetuoso che vi scompiglia i capelli, che vi alza la gonna o che vi trascina oltre il marciapiede, Urano rappresenta quel mood che colora la vostra vita movimentata e vivace, amate cambiare rotta, fare strade diverse, essere sempre al passo coi tempi. Siete molto abili nel cogliere nuove opportunità, inventarvi mille occasioni. Ora avete un’ultima possibilità di accelerare i vostri progetti, scrollandovi dalle spalle l’invisibile zavorra che vi mette nell’angolo e aprirvi a nuove settimane di libertà, la vostra parola magica! Avete ancora tempo per esprimere i vostri pensieri e agire, ad affermare i vostri progetti e a difendere con le unghie e con i denti tutto quello in cui credete, slanciando le cinture di sicurezza e volare alto.

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “Le stelle di Lampedusa”  di Pietro Bartolo. Un libro per capire l’importanza di essere testimoni. Perché l’unico pericolo che corre la nostra civiltà davanti al tumultuoso flusso migratorio di quest’epoca è quello dell’incomprensione e della stupidità.

 

CANCRO:  22/6 – 22/7:  un taglio netto

Voi lo temete questo Urano, non vi piace proprio, perché rompe col passato, vi costringe a buttare i peluche dell’infanzia, quel biglietto del primo tram che avete preso con il vostro primo amore. Vi piace crogiolarvi nei ricordi, spaventandovi però davanti alle svolte drastiche e decisive. Soffrite dei tagli netti, della rottura dei legami, anche se questo legame potreste essere una presenza fantasmatica capace di ancorarvi ad una infanzia che stenta a trasformarsi in piena maturità.  Ora Urano vi chiede di recidere il cordone col passato, un transito faticoso ma molto salutare, vi aiuta a conquistare la vostra autonomia, assumendovi le vostre responsabilità, imparate a decidere da soli rischiando, ma sicuramente con successo. Osate!

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “La vita segreta dell’anima” di Sabine Wery von Limont. Se il corpo deve nutrirsi e riposare, perché non dovrebbe valere lo stesso anche l’anima? E’ giunto il momento di dedicarci ai bisogni del nostro organo invisibile.

 

LEONE: 23/7 – 23/8:  un viaggio lontano

Concedetevi tutto il tempo che vi serve per dare una svolta alla vostra vita. Vi rimane poche settimane per cogliere le occasioni al volo. Urano rappresenta quelle rivoluzioni che ribaltano regole e schemi, non sempre condividete ogni sua azione, ma questa volta vi è amico e sapete cavalcare  le sue spinte con l’entusiasmo e la grinta che vi sono propri portandovi lontano, in un lungo viaggio fatto di crescita, espansione e scoperta. Un viaggio colorato e bellissimo, indenne da vere insidie ma verso un mondo nuovo, più vasto in cui gli orizzonti e le occasioni si dilatano a vista d’occhio. Ottimismo, fiducia energia e voglia di spaziare sono i vostri assi nella manica.

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “Breviario dei nostri giorni” di Gianfranco Ravasi. Un breviario laico e spirituale che accompagna il lettore durante ogni giorno dell’anno. Un testo ritmato su una cadenza quotidiana, da leggere e meditare passo dopo passo.

 

VERGINE:  24/8 – 22/9:  rischiando con audacia

Se c’è un pianeta che vi assomiglia quello è Urano, sapete affrontare le svolte concrete con facilità, senza farvi condizionare da sentimenti o ricordi. Perché voi vivete nel presente, sapete dove siete, cosa volete, dove state andando e da cosa guardarvi. Urano rappresenta quel distacco pragmatismo per il quale in genere voi brillate, senza esibizionismo e né sforzo. Voi amate il lavoro e il quotidiano, le vostre abitudini e le vostre sicurezze, spesso avvertite il desiderio di avventurarvi in territori poco conosciuti. E cose se non bastasse avete la complicità positiva di Saturno e Plutone e una stimolante opposizione di Nettuno, che vi spingono ad osare a sovvertire e a sperimentare.

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “Atlante sentimentale dei colori” di Kassia St. Clair. Da amaranto a zafferano, 75 storie straordinarie. Un racconto tra le più affascinanti tonalità, sfumature e tinte che l’uomo abbia mai scoperto.

BILANCIA:  23/9 – 22/10: un salutare caput!

Urano vi sta poco simpatico, perché vi costringe ad affrontare di petto le situazioni, di tagliare senza troppi sentimentalismi, di decidere su due piedi, senza darvi il tempo di pensare. Voi siete gentili e romantici, lenti nel prendere decisioni, a volta anche insicuri. Ma in queste settimane vi provoca con la sua dispettosa opposizione a prendere posizioni nette rispetto a certi ambiti della vostra vita, ad uscire allo scoperto e a reagire, sembrerebbe molto faticoso, ma anche un colpo di fortuna, perché si tratta di un nuovo cammino di crescita, sia nel privato sia nel lavoro. Potreste troncare con qualcuno o con qualcosa che non fa più per voi. Se non decidete voi, sarà Urano a farlo per voi e non vi conviene. Accettate i cambiamenti e assecondate il pianeta, agendo!

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “Il tempo dei lupi” di Riccardo Rao. L’autore ricostruisce come la superstizione popolare, la cultura dotta degli uomini di chiesa, ma anche le grandi trasformazione dell’ambiente abbiano creato il mito del lupo.

 

SCORPIONE:  23/10 – 22/11: un cambia faccia

Urano vi piace e tanto! Voi amate i cambiamenti, e se qualcosa non cambia, li provocate voi, perché non vi piace la tranquillità o la puzza del ristagno. Siete i maestri sull’arte del vivere ora, qui e adesso.  La vita va vissuta in tutti i suoi risvolti, in tutti i suoi colori e in tutti i suoi tessuti, non importa quanto si rischia. Si tratta di vivere, di buttarsi. Si sa, siete dotati di una mente acuta e di un intuito quasi medianico. La vostra vita quotidiana cambia in todo e voi vi sentite più pratici e attivi sia nel lavoro sia nelle gestione delle piccole e grandi faccende di ogni giorno. Vi piacciono i cambiamenti, dove c’è adrenalina, stimoli e competizione, brio e opportunità. In fondo sapete come muovervi, con arguzia e intelligenza, e con Plutone, Saturno e Nettuno a vostro favore non potrete che affrontare ogni cosa con spirito giusto, fantasia, sacrifici e ambizione.

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “Ciao, mi chiamo Luis” di Luis Sal. “C’è sempre il tempo per fare tutto, piccolo trovatore di scuse”. Un libro divertente e autoironico dedicato a chi vuole trovare nuove idee e l’entusiasmo per realizzarle.

 

SAGITTARIO: 23/11 – 21/12:  svolte straordinarie

Urano vi piace molto, perché sapete assecondare i cambiamenti netti, drastici, fulminee. Tendete ad essere un po’ tradizionalisti, ma ora è inutile opporre resistenza, perché il nuove irrompe nella vostra vita con la forza di un uragano. Si tratta di una tempesta entusiasmante, che rimette in gioco tutte le vostre energie, il vostro ottimismo, la gioia di vivere, la creatività e la voglia di osare. Le vostre pile interne si ricaricano come per magia, irradiando una vitalità che smuove il mondo e attira interesse e simpatia. Si profilano nuove rivoluzione in ogni campo. Soddisfatto o rimborsato.

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “Il nostro momento imperfetto” di Federica Bosco. Un romanzo che sfata il mito della perfezione per ridare vita agli errori e alle cadute. Perché non c’è un tempo giusto o uno sbagliato per amare, perdonare, cambiare, vivere.

 

CAPRICORNO:  22/12 – 20/1:  ritrovate le vostre radici

Chissà com’è voi non vi fate mai trovare impreparati dai cambiamenti, perché riuscite subito a pianificare l’obiettivo, una volta stabilito la vostra priorità, andate dritto per la vostra strada come un carro armato, a patto che vi si dia il tempo di ragionare come tutti i segni di Terra. Voi non amate le improvvisazioni e alle decisioni di pancia preferite di gran lunga quelle di testa. Urano si pone in aspetto non proprio simpatico richiamandovi all’ordine, ad esempio la famiglia, la casa, il passato. Vi si chiede di tornare alle radici per capire chi siete voi ora rispetto a quello di ieri. Si tratta di un’operazione complicata ma salutare che vi consente di dare un senso ai progetti presenti e futuri. Avete l’appoggio di Nettuno, Saturno e Plutone.

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “Il gattopardo letto da Toni Servillo” di Giuseppe Tomasi Lampedusa. “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. L’audiolibro di uno dei classici più amati della letteratura italiana.

 

AQUARIO:  19/2 - 21/1:  wow, che novità!

E’ il vostro pianeta, il vostro maestro, il vostro astro guida, quello che caratterizza tutta la vostra vita. Rappresenta le svolte e voi le amate così tanto, rappresenta la libertà da vincoli e schemi, la libertà, siete il vento. Voi avete sempre un piede nel futuro, rischiando di trascurare le piccole o grandi cose del presente. Ancora per alcune settimane voi andrete a nozze con il frizzante sestile di Urano, che transitando nella vostra terza casa solare, vi prometti di vivacizzare i vostri rapporti sociali, di regalarvi nuovi interessi stimolanti, di accendere la vostra curiosità e il vostro dinamismo, ma anche il vostro senso degli affari. Sarete più attivi, comunicativi, concreti, lucidi e intraprendenti pronto a partorire e realizzare nuove idee luminose.

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “La ragazza e la notte” di Guillaume Musso. Dal maestro del noir il nuovo palpitante romanzo che ha scalato ancora una volta la vetta delle classifiche francesi.

 

PESCI: 20/2 – 20/3:   volate alto

Urano rappresenta le decisioni veloci e voi spesso siete preda di dubbi amletici, con i tagli netti col passato, con il senso pratico, con  le occasioni prese al volo, con le nuove tecnologie non sempre ci andate a nozze. Urano smuove le acque del vostro habitat, del vostro clan familiare, della vostra situazione patrimoniale, insomma il vostro orticello, le vostre certezze quotidiane, i vostri punti di riferimenti stabili e sicuri. Certo sono abitudini rassicurati ma limitativi, hanno ben poco di nuovo, ma sicuramente con Urano che vi costringe a cambiare la tovaglia sul tavolo e con Nettuno a casa vostra, avete la voglia di evadere, di sognare e di volare lontano.

Un romanzo da leggere per il tuo Natale: “La collezionista di storie perdute” di Ann Hood. Il libro dell’anno per il Wall Street Journal, scelto dalla rivista People come migliore romanzo sul potere straordinario dei libri.

 

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Radio Blog: Serena Pisaneschi e i suoi libri sotto l'albero

5 Dicembre 2018 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #serena pisaneschi, #unasettimanamagica

 

 

 

 

E continuano, senza sosta, i nostri suggerimenti di lettura.
Stavolta a consigliarvi tre libri sarà Serena Pisaneschi, già ospite di Radio Blog per parlarci dell'iniziativa Letture da metropolitana alla quale anche lei collabora scrivendo racconti brevi.

 

I suggerimenti di Serena sono:
 

- Il deserto dei tartari di DINO BUZZATI - Libri Mondadori
- Cuccette per signora di Anita Nair Official - Edizioni Neri Pozza
- Il bistrò dei libri e dei sogni di Rossella Calabrò - Edizioni Sperling & Kupfer

 

Per conoscere meglio Serena andate a visitare il suo blog : https://fatelargoaisognatori.wordpress.com/

 

Buon ascolto!

 

A cura di Chiara Pugliese
Musica: www.bensound.com
Per contattarci: radioblog2017@gmail.com

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CORI E L’ANTICO BORGO. II CONCORSO DI ESTEMPORANEA DI  PITTURA DEDICATO AL MAESTRO FRANCESCO PORCARI

22 Ottobre 2018 , Scritto da Marco Castaldi Con tag #marco castaldi, #concorsi, #pittura, #eventi, #arte, #unasettimanamagica

 

 

 

 

 

In occasione delle festività natalizie e nell'ambito delle iniziative della II edizione del “Natale Insieme”, l’Associazione culturale Event Art, con il patrocinio del Comune di Cori, della Proloco Cori, e di Cori e Giulianello in Rete, organizza il II Concorso di Estemporanea di Pittura, “Cori e l’antico borgo”, avente come soggetto Cori, che avrà luogo il 15 e il 16 Dicembre in Via Madonna del Soccorso, dalle ore 10 alle ore 23.

Al concorso possono partecipare i pittori maggiorenni, professionisti e dilettanti, muniti dei mezzi necessari. Collocati in qualsiasi area libera del paese, i concorrenti potranno realizzare una sola opera, con qualunque tecnica pittorica, entro le dimensioni 40x40 cm - 100x100 cm, da consegnare entro le 17 di sabato presso l’Art Cafè. I dipinti saranno esposti al pubblico e verranno valutati entro le 16:30 della domenica.

Una giuria di esperti decreterà i primi 3 classificati che riceveranno, rispettivamente, 600€, 300€ e 200€. I giudici popolari attribuiranno il premio di 100€ ad un quarto vincitoreContestualmente si svolgerà una esposizione artistica aperta agli artisti di qualsiasi disciplina, compresi i concorsisti. Ciascuno disporrà di uno spazio espositivo di 2 metri su suolo pubblico gratuito con assegnazione in base all’ordine di arrivo.

L’iscrizione è obbligatoria, subordinata al versamento di una quota di partecipazione, alla compilazione della scheda di adesione, da perfezionare entro il 15 Novembre, come previsto dal regolamento, disponibile insieme al modulo di domanda sul sito istituzionale del Comune di Cori, oppure su pagina Facebook Event Art – Associazione culturaleContattievent.art@leqamail.it event.art@libero.it – 3400661677, 3387220977, 3801224703.

L’iniziativa è dedicata al Maestro Francesco Porcari (ritratto da Alessio Pistilli), venuto a mancare il 18 Novembre 2017. Uomo di spessore, rara umiltà, gentilezza e sensibilità. Artista di rilievo, capace di uno sguardo penetrante e disincantato sulla realtà contemporanea fatta di apparenza, inutile consumismo, “inganni tecnologici”, una chimera per i giovani, costretti in un mondo virtuale, in un'indifferenza portatrice di profonda solitudine.

 

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Quando Yeshua' era nato

25 Dicembre 2017 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #unasettimanamagica, #postaunpresepe

 

 

 

 

Auguro Buon Natale a tutti i lettori di signoradeifiltri con questo brano tratto dal mio romanzo L'uomo del sorriso,  Marchetti Editore, 2015

 

Il vento del deserto era lo stesso quando Yeshua’ era nato, come se un cerchio si stesse chiudendo. Ricordava le pareti pietrose della grotta, il pavimento macchiato di sangue, Yosef che, con le ginocchia, premeva sul suo ventre per aiutarla a spingere. Ricordava l’odore di stalla, il fiato caldo del bue, la mangiatoia nella quale aveva adagiato il bambino, maledicendo l’ostessa che non li aveva accolti. Ricordava il calore delle braccia di Yosef, ansimante e sudato, che stringevano lei e il piccolo appena nato. «Ora siamo una famiglia, Maria» le aveva detto. «Sei stata brava».

Più di ogni altra cosa, ricordava il primo istante in cui aveva stretto a sé il bambino. Il corpicino si era adattato subito all’incavo delle sue braccia, Yeshua’ si era acciambellato contro di lei come fosse ancora nel suo grembo, le piccole labbra avevano cercato il capezzolo. Lei aveva tastato con le mani ogni parte del piccolo corpo, aveva posato la guancia sul ventre per sentirne il calore, aveva annusato l’odore per imprimerselo dentro, riconoscendolo poi per sempre, sentendo che quella era la perfezione, che lei era venuta al mondo per dare la vita a lui. Dopo, niente era più stato come in quell’istante. Solo distacco, lontananza, freddezza.

Oggi, ai piedi della croce, l’amore che provava per suo figlio era così grande che non bastava un cuore solo a contenerlo. E il suo cuore di madre ora stava esplodendo, pompava sangue all’unisono col cuore del figlio, accompagnandolo, respiro dopo respiro, fino all’ultimo soffio di vita.

Quando Yeshua' era nato
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Vigilia di Natale

24 Dicembre 2017 , Scritto da Pietro Pancamo Con tag #pietro pancamo, #unasettimanamagica

 

 

 

 

Oggi, ad esempio, consegni le pizze, triste fattorino, in questa sera ascensionale ch’esala, nella neve, dall’asfalto al cielo. Vorresti fare il traduttore, cambiar lingua alle parole, ma ti obbliga a tutt’altro la realtà. «Pazienza, mi rassegno», hai deciso già da anni. E mentre i due lampioni chini sulla via, cioè il vicolo piccino che attraversi proprio ora, ti ricordano l’infanzia, rifletti un poco più sereno sulla cupa delusione esistenziale che t’infesta sia la vita che le tante sfacchinate, vagabonde e assai randagie, d’ogni giorno; e concludi i tuoi pensieri rivolgendo una preghiera all’amico preferito, il tuo... Babbin Gesù: «Fa’ che il lavoro mi nobiliti la rabbia...».

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Racconto di Natale: parte quarta

23 Dicembre 2017 , Scritto da Pee Gee Daniel Con tag #pee gee daniel, #racconto, #unasettimanamagica

 

 

 

 

Sembrava una puntata di quel vecchio telefilm con quel tale vestito di bianco che gestiva un'isola dei desideri, sempre affiancato da un orrendo nanerottolo. Il desiderio espresso da Pasqualo pareva quello di mettersi nei panni del capo-famiglia, giusto per la sera del Santo Genetliaco di Cristo. Per quell'ora aveva ormai assolto a ogni onere. Per chiudere in bellezza la curiosa esperienza gli mancava però un elemento appena.

Infatti, dopo aver scalciato in un angolo Ciruzzo e essersi ricomposto nella giacca, nella camiciola linda e pinta, nell'aplomb irreprensibile di sempre, approcciò il padrone di casa con occhio malandrino: «Di', caro, mò sèmo amici, nòne? Mò sèmo mèjo che fratelli, onnò? Se sèmo spartiti 'n po' de tutto, come dù bboni compari che se vònno bene,» lo circuiva. Natale ciondolava il testone più per esaurimento nevrastenico che per assentire... «Ehmbè Natale mio, come co' tutti l'amici più veri è giunta l'ora che me sbottono...»

«Com'avìte fatto con la signora mia?» si affrettò a chiedere l'altro, con una sincera preoccupazione dipinta sul volto.

«Mannò, ma che hai capito... Vie' qua che te spiego mèjo... Ah coso, senti un po', me servirebbe un po' de liquidi...»

«Tenìte sete?»

«Macché sete... De conquìbbus, ah scemo!... Me sérveno le svanziche… como dite vosotros? Li dindi,... ri sordi, 'nzomma... Vedi, caro, sto un po' a secco. Come hai potuto constatare, stasera sò sortito un po' de prescia e nun ho fatto an tempo a svuotà à cassaforte... A casa mò nun ce posso annà, daa banca nun ce posso passà ché l'amici mia me cerchéno... Vabbeh, per farla concisa, che moo potresti concedere un prestitino? Tanto per levare le tende quer paio de ggiorni, se me sò spiegato...»

A Natale De Dominiccis si fece il volto del peccato mortale. Quella richiesta dovette risuonare alle sue orecchie né più né meno come al dannato l'assegnazione di bolgia del Minosse dantesco. Guardò il capo da sotto a sopra, con due occhioni che avrebbero toccato la sensibilità di chiunque. Tranne quella di Pasqualo, che anzi lo sollecitava: «Facciamo una cosa di giorno, ah Natalì...»

Natale scomparve per il tot tempo necessario a rimestare in chissà quale doppiofondo. Infine riapparve dallo sgabuzzino col libretto di risparmio del primogenito, intonso e ben tenuto come la reliquia del meglio messia.

«È ò libretto al portatore 'e Gaetano mio. L'àmmo mettùto inzieme co' tanti sacrifici...»

E Pasqualo Del Grosso, che non difettava di umanità, dopo averglielo furtivamente sfilato di mano con un esempio di prestidigitazione davvero rimarchevole, se lo strinse al cuore, mormorando commosso: «Lo apprezzo moltissimo!» Dopo di che si sbatté la porta d'uscita alle spalle, salutando tutti quanti con un generico: «Se vedèmooooo!»

Siccome, come ogni novella natalizia che si rispetti, non di meno la nostra può rinunciare al più feerico happy end, il paziente lettore, che abbia avuto la bontà di seguirci sin qua, sappia che appena dopo l'epifania, proprio il giorno dello sfratto esecutivo, mentre già si trovava sbattuta sul marciapiede, tra due valige di cartone e la carogna del cane, che non aveva retto a quell'ulteriore infamità, la famiglia De Dominiccis-Squanquaronzio si vide recapitare una festosa cartolina espressamente giunta dalle isole Cayman.

Ne lessero il retro, incuriositi:

«Ciao cari, grazie alla vostra esigua ma tempestiva elargizione sono infine riuscito a prendere il primo volo che mi ricongiungesse alle mie proprietà off-shore. Qua sono irrintracciabile.

Nella speranza che ve la passiate bene quanto me, un caldo abbraccio,

P. Del G.»

Natale e congiunti stavano ancora rileggendo, a dire il vero un filino amareggiati, quelle poche righe, quando si accorsero che il portalettere era rimasto inspiegabilmente lì accanto a loro, anche a consegna avvenuta. Quando gli rivolsero lo sguardo, il solerte funzionario fu lieto di puntualizzare: «La cartolina non è stata debitamente affrancata. Spiace, ma c'è da pagare la penale, signori miei...»

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TV

22 Dicembre 2017 , Scritto da Pietro Pancamo Con tag #pietro pancamo, #poesia, #unasettimanamagica

 

 

 

 

 

 

I
Gli occhi
come i piatti di una bilancia
che ha per sostegno
un sentimento a ritroso:
mezzo chilo d’amore
e mezzo chilo d’odio
tengono i piatti in equilibrio.
Risultato?
Uomo da niente,
uomo di niente.

 

II
Sentimenti di Natale
rabboniscono il televisore.
E adesso
il tuo cuore
è un ornamento
che sai appendere
al rametto stilizzato

di un sogno narcotico,
di un sorriso plagiato.

 

Terzo comandamento: ricordati
di santificare il televisore.

 

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