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signoradeifiltri.blog (not only book reviews)

interviste

Intervista a Lorena Giardino

18 Aprile 2018 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #interviste, #le interviste pazze di walter fest, #recensioni

 

 

 

 

 

Amici lettori della signora senza filtri, il vostro blog, che non vi lascia mai leggere al buio, oggi per voi incontrerà la brava autrice piemontese Lorena Giardino, insieme a lei parleremo della sua ultima opera, appena pubblicata da Grafiche Stile. L'ultima volta che l'avevo sentita la trovai molto affaticata, la realizzazione del suo ultimo romanzo le aveva dato un bel knockout al cuore, l'autrice, troppo profonda e sensibile nei sentimenti, aveva esaurito la benzina energetica e, ad opera ultimata, soddisfatta e strafelice, era groggy come un pugile suonato, pertanto adesso, per farla rilassare, la porterò con me in sella alla mia Moto Guzzi California rossa Pollock a fare un bel giro, destinazione lago Takatika nel bel mezzo della prateria Indiana.

- Dai, Lorena, infila il casco a scodella che partiamo.

Curve, controcurve e saliscendi, arriviamo a destinazione per la nostra chiacchierata con Lorena Giardino in arte Scrittrice Imperfetta.

- Ciao Walter.

- Lorena, senza inquietudine e autoderminazione non avresti mai scritto L'imperfetta Immensità.

- Sì, è la verità, ho dovuto lottare contro tempeste umane di ogni tipo, mi sono totalmente immersa nelle anime dei personaggi, provando per le vicende delle loro storie una grande sofferenza interiore, adesso vorrei avere il piacere di condividere questa immensità imperfetta con i lettori.

- E il lettore non può che esserne contento, il suo maggior desiderio è di tuffarsi e immedesimarsi nel mare di parole dello scrittore vissute e narrate con passione viscerale.

- Il mio romanzo è come aprire una finestra sul mondo. Ad ogni latitudine ci sono situazioni di squilibrio, un’umanità con rapporti interpersonali in continua agitazione, come se la vita imperfetta ci impedisse di essere semplicemente naturali, in pace con il nostro destino. Tutti siamo perennemente alla ricerca di un qualcosa che sfugge, un qualcosa del tipo polo positivo e polo negativo che si respinge, tensione alle stelle fra persone normali eppure...

- Eppure?

- Eppure un giorno, quando arriverà quel giorno, Giulia e Maria, le due sorelle, insieme alla fredda madre, dovunque esse saranno, troveranno la serenità interiore.

- Potrebbero semplicemente comprendersi?

- Michele, l'anziano, il nonno che nessuno vuole ascoltare, si siederà in poltrona infischiandosene di tutti.

- Io gli consiglierei di ascoltare musica di George Gershwin.

- Mattia, 6 anni, verrà finalmente apprezzato dalla maestra che ritroverà il suo equilibrio.

- La maestra potrebbe provare a preparare delle squisite crostate mentre Mattia riderà spontaneamente e gioiosamente come tutti bambini?

- Il mondo è imperfetto perché è la stonatura delle cose che ci dà l'impulso a correggere i nostri errori, è la bellezza che è dentro ognuno di noi a rendere tale l'immensità dell'umanità, tutto accadrà serenamente come la quiete dopo la tempesta. Finalmente potremo vedere che Guernica di Picasso avrà la meglio sugli amanti della guerra.

- Lorena il tuo è un messaggio di ottimismo.

- Sì, ho lavorato a questa mia opera per lanciare un grande messaggio di ottimismo, è proprio così.

Molto bene amici lettori, se potete, leggete anche voi L'imperfetta immensità della nostra amica autrice Lorena Giardino. Ora io e lei proseguiamo il nostro momento relax di fantasia nel tepee del nostro capo Indiano Brown Sugar, sembra che ci abbia preparato da fumare un calumet della pace a base di erbe aromatiche, liquirizia, panna, cioccolato e zabaione. Salutiamo tutti i cari lettori del blog della signora senza filtro e vi aspettiamo al prossimo incontro culturale.

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Incontro con l'artista G.M. ZAGO e il progetto "Zago and your friends"

16 Aprile 2018 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #interviste, #arte, #eventi, #le interviste pazze di walterfest, #pittura

 

 

 

 

 

Amici lettori di signoradeifiltri.blog oggi abbiamo il piacere di avere nostro ospite un artista che viene dal Nord, da Verona, dalla città di Romeo e Giulietta è qui con noi G. M. Zago!!
Ve lo dico in confidenza, lui non lo sa ma lo porterò in una spa, un centro benessere particolarmente artistico, mi raccomando non glielo spifferate!
Eccolo arrivare ma non è solo, è seguito da un cane.

 

- Zago hai portato il cane?
 

- Beh, sì, non si fida di te e non voleva lasciarmi solo.
 

- Ah!... Come si chiama?
 

- Homer, aspetta te lo presento... Homer dì qualcosa al Walter.
 

- Uelà, artista da strapazzo, mi raccomando ti mordo le parti basse se non scrivi bene del mio Zago, eh!
 

- G.M., ma Homer è un cane che parla?!
 

- Che vuoi che ti dica, a forza di stare con me, ha cominciato a parlare, pensa che per breve periodo ha pure iniziato a fumare il mio sigaro, ma ci siamo tolti il vizio insieme, per fortuna, è un grande amico, sai.
 

- Capisco, ma gli hai pure insegnato a dipingere?
 

- No, preferisce dormire, però mi fa da manager, tratta lui con i galleristi, invece, con i critici, ci parla solo al telefono perché non li sopporta.
 

- Forse è meglio che entriamo.
 

Apriamo la porta stile Mondrian, l'ambiente è già caldo e profumato, in sottofondo musica Jazz. Sicuramente troveremo qualcosa da mangiare e da bere.
 

-  Zago ti piace questo posto?
 

- Sì, non male
 

- E tu, Homer, che ne dici?
 

- Bello, ma prima possiamo mangiare qualcosa?
 

- Più tardi, prima facciamo il bagno in piscina.
 

- Andate voi che a me l'acqua non piace molto, vado a mangiare qualcosa e poi a fare una partita a flipper.
 

- Homer, mi raccomando, non mettere troppo ketchup sulle patatine
 

- Zago, possiamo stare tranquilli con Homer?
 

- Walter, nessun problema, Homer è un cane che ha un discreto appetito ma non parla con gli sconosciuti.
 

- Ah, molto bene, allora, dai, tuffiamoci nella piscina con l'acqua color grigio perla.
 

Per chi non lo sapesse in questa spa l'acqua delle varie piscine è multicolore.
 

-  Zago, devi toglierti tutto.
 

- Tutto?
 

- Sì, ma tanto non ci vede nessuno.
 

- Ma è tutta roba presa in offerta da Beninox!
 

- Poche storie, Zago, in fondo sono solo parole senza mutande.
 

- Ah, beh, allora, dai, tuffiamoci.
 

Siamo in acqua color grigio perla e stiamo per iniziare a parlare di Zago and your friends.
 

-  Zago, come è iniziata questa avventura?
 

- Era il Marzo del 2010, ero seduto in poltrona a vedere la tv, quando, dal tubo catodico, una di quelle belle signorine "buonasera" mi guarda fisso e mi fa: «Zago, tu devi fare un lavoro a 4 mani con 100 artisti, sarà una mostra per beneficenza, pensaci bene perché non te lo chiederò un’altra volta, mi piacciono le cose che fai ma, se non accetti, grazie e ti saluto».

Tac, la tv si spense da sola e rimasi al buio, ma vidi lo stesso una luce e, così folgorato dall'abbaglio creativo, il giorno dopo parlai con il mio amico Gianluca Cantalupi, responsabile di Emergency UK, presi l'agendina e trovai i 100 artisti per iniziare il lavoro, era un impresa titanica per il numero di opere che ci eravamo prefissati, credetemi serviva anche una bella quantità di materiale da riciclo, le opere dovevano essere impastate di monnezza artistica, ma per fortuna i cassonetti di Verona abbondavano di merce.
 

- E poi che successe?
 

- Fu un grande lavoro faticoso ma entusiasmante che, terminato, partì per l'Inghilterra, da Novembre 2011 al 2013. La mostra era unica al mondo nel suo genere, un evento storico, un lavoro eccezionale che venne esposto in più gallerie, riscuotendo un bel successo; le opere, nel formato 100X70, tutte bellissime, vennero vendute e la nostra arte a favore di Emergency contribuì ad aiutare chi è stato meno fortunato di noi, vorrei aggiungere che Zago and your friends è importante anche per altri motivi, non era mai successo che 100 artisti disparati lavorassero a 4 mani con un solo artista, nessuna rivalità, nessun egoismo, nessuna pre-tattica o preconcetto, c'era da dipingere spinti dall'entusiasmo, e dalla convinzione di fare per bene del bene attraverso l'arte, ne venne fuori una serie di opere estremamente emozionanti!
 

- Poi siamo andati a Roma.
 

- Eh, già, Zago and your friends non poteva rimanere un'esperienza sulla quale il titolo di coda era "The end". Non mi ricordo come, dove, quando, ma, come per magia, io e altri amici abbiamo deciso di ripetere questa iniziativa, vestita di quella passione che guida un artista, la nuova avventura si è svolta Roma nel Marzo del 2017 in una modalità diversa rispetto a Londra 2011. Per una questione di rapidità temporale, gli artisti presenti 50, con relative 50 opere realizzate a 4 mani con me. Queste opere dopo Roma proseguiranno verso future esposizioni per una continua mostra itinerante alla quale si aggiungeranno, via, via, altri artisti con altre opere, invece altre 50 opere, che furono realizzate individualmente dagli stessi 50 artisti, sono state finalizzate a favore di una associazione di volontari che dedicano corpo e anima alla cura e all'assistenza di cani sfortunati, "Una zampa per Birillo". Ci siamo ritrovati Venerdì 3 Marzo 2017 alla galleria TAG di via di S. Passera, 25 per una serata speciale!
 

- È stato un grande evento, un grande allestimento, un grande successo di pubblico e, come dicevo, Zago and your friends continua la sua marcia verso le prossime esposizioni, al momento stiamo lavorando per Verona, sarà il nostro terzo atto, appunto nella città Scaligera, ma il nostro sogno nel cassetto rimane Matera 2019, faremo il possibile di farci un salto.
 

Ma ecco di ritorno Homer.
 

-  Ragazzi, dobbiamo andare via alla svelta!
 

- E perché?
 

- Di là ho mangiato tutto il ben di Dio che ho trovato, un tizio se ne è accorto e mi ha detto: «Ma bravo, e adesso chi paga?». Me lo sono guardato e gli ho detto: «Tranquillo, pagheranno Walter e Zago». Il tizio è svenuto ed è caduto come un sacco di patate, io direi che prima che si risvegli è meglio che ce la battiamo!
 

- Zago, dico che Homer ha ragione, forza filiamo via come il vento!
 

- Ma siamo nudi!
 

- Sì, e senza soldi, dai, sgommiamo...

Amici di signoradeifiltri.blog, vi salutiamo; io, Zago ed Homer vi ringraziamo e vi aspettiamo prossimamente a Verona con tutti gli artisti e le grandi opere di Zago and your friends.
Per chi volesse saperne di più e ammirare foto e video delle precedenti mostre, può visitare la pagina Facebook "Zago and your friends" oppure contattare direttamente l'artista G.M. Zago.

 

Incontro con l'artista G.M. ZAGO e il progetto "Zago and your friends"
Incontro con l'artista G.M. ZAGO e il progetto "Zago and your friends"Incontro con l'artista G.M. ZAGO e il progetto "Zago and your friends"
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Radioblog: "Riglione" di Massimiliano Bacchiet

29 Marzo 2018 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #interviste, #vignette e illustrazioni, #eva pratesi, #luoghi da conoscere, #audioletture, #storia

 

 

Quando Massimiliano Bacchiet al Pisa Book Festival 2017 mi ha parlato del suo libro, mi ha detto che ha voluto dedicare la sua prima pubblicazione “alla su Riglione” prima frazione e oggi quartiere di Pisa, raccontandocene curiosità, aneddoti, vicissitudini politiche e sociali.

In questa lettura ascolterete un singolare episodio che racconta del primo sciopero del quale si sono rese protagoniste due donne dai nomi tutt’altro che rivoluzionari Santina e Assunta.

Buon ascolto!

 

Riglione. Questa centrale e laboriosa borgata. Vita sociale e politica 1861-1948 di Massimiliano Bacchiet - BFS Edizioni.

 

Per contattarci: radioblog2017@gmail.com

Illustrazioni a cura di Eva Pratesi: www.geographicnovel.com

Musica: Sinfonia n.1 in Re maggiore “Titan” di Gustav Mahler da www.liberliber.it 

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LA MODA DI CINZIA DIDDI ARRIVA NELLE DISCOTECHE GRAZIE AL VOCALIST NIKO MAMMATO

27 Marzo 2018 , Scritto da Daniela Lombardi Con tag #moda, #interviste

 

 

 

 

Conosciamo una nuova figura che da qualche tempo affianca il dj nelle discoteche, il vocalist, cioè l'animatore della serata.

 

 

 

Come definirebbe Niko Mammato se stesso?

 

Nel lavoro e nella vita di tutti i giorni mi definisco allo stesso modo: sorridente, carismatico, con tanta fantasia ma con i piedi per terra... una persona piena di energia

 

 

Come inquadrare la figura di un vocalist?

 

La mia professione è inquadrata in primis nell'intrattenimento, ma bisogna dire chi è il vocalist!!? Bene... è colui che anima, che allieta  il pubblico,  facendogli trascorrere una bella serata, facendolo sentire soprattutto protagonista, questo è fondamentale, infatti credo che un vocalist non debba essere da solo protagonista della serata ma che lo sia  insieme al pubblico, facendo parte di esso e questa formula "penso" sia la formula vincente della mia carriera e che mi contraddistingue da altri, diciamo che è una personalità artistica che ognuno di noi ha un po’ come una firma!

 

 

 Quanto è iniziata la tua carriera?

 

Giovanissimo nel 1996/7 a soli 16, sembra ieri e sono passati 21 anni,  ma chi ne vuol saperne in più su di me, è invitato a leggere la mia biografia sul mio sito

www.nikomammato.com

 

 

Dove lavori?

 

Lavoro in tutto il territorio nazionale,  lavoro e ho lavorato nei migliori clubs, come base sono resident vocalist dello YAB di Firenze, nell'estivo da 14 anni circa lavoro nei Clubs della Costa Smeralda e grazie alla Live Events Group sono resident voice del club Mtv sunbreak per Malta e italia.

 

 

Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare la tua carriera?

 

Di  essere sempre se stessi, di iniziare se si ha lo  spirito d'intrattenimento, di essere protagonisti insieme al pubblico, di essere sciolti e non impostati, di non esser volgari, di parlare nei momenti giusti, di imparare la metrica che è fondamentale per il mestiere.

 

 

Se ti dico Cinzia Diddi cosa mi rispondi?

 

Gusto, raffinatezza, eleganza, colore, stile, differenza. Una grande stilista e insieme ne combineremo delle belle …

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Radioblog: Il Club delle Accanite Lettrici

26 Marzo 2018 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #eva pratesi, #vignette e illustrazioni, #interviste

 

 

 

 

Oggi Radio Blog sbarca in Valpolicella per andare a conoscere il "Club delle Accanite Lettrici”.

A parlarcene sono due frizzanti e simpaticissime sostenitrici di questa iniziativa, Emy Ceravolo e Serena Mazzurana. Con loro, oltre a parlare dell’attività del club, abbiamo fatto un viaggio attraverso libri e scrittori, alcuni già conosciuti altri meno ma sempre raccontati con la passione e l’entusiasmo di due lettrici davvero accanite! E così abbiamo riscoperto Beatrice Masini con Il nome che diamo alle cose edito da Bompiani, Natalia Ginzburg con La famiglia Manzoni edito da Einaudi, passando attraverso Il grande Gatsby, con un’incursione su Le otto montagne di Paolo Cognetti (già ospite del Club delle Accanite Lettrici con il suo Sofia si veste sempre di nero), senza disdegnare anche letture in lingua originale come Arlington Park. Questi sono solo alcuni dei temi letterari sui quali ci siamo divertite a chiacchierare, gli altri scopriteli voi stessi .. . mettetevi comodi, magari con un bel bicchiere di vino della Valpolicella e immergetevi nel mondo delle Accanite Lettrici!!!

 

Per conoscere il club: www.accanitelettrici.org

Illustrazioni a cura di Eva Pratesi: www.geographicnovel.com

Musica: www.bensound.com

 

Per contattarci: radioblog2017@gmail.com

 

 

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Presentazione collezione Primavera / Estate per la stilista pratese Cinzia Diddi

25 Marzo 2018 , Scritto da Daniela Lombardi Con tag #moda, #interviste

 

 

 

 

 

Come definirebbe la donna del brand?

 

 Moderna, pratica e alla moda. Potrebbe essere descritta così la donna Tentazioni by Cinzia Diddi.

       

Ho letto una poesia che portava questo titolo:

 

LA DONNA, FORZA DELLA TERRA!

 

È diventata il mio slogan per questa collezione donna.

La narrativa della collezione segue l’idea di donne moderne con un look sofisticato e versatile. La loro immagine si adatta a ogni ora del giorno.

Il look è sia elegante che urbano. Il tocco sportivo: la presenza quasi costante del jeans. È l'era della donna “guerriera” comoda nei suoi abiti senza rinunciare a carisma ed eleganza.

 

Dove si è tenuta la sfilata?

La scelta della location non è a caso! Ho scelto il posto di lavoro di ogni giorno, i capi della collezione primavera/estate 2018 hanno sfilato in mezzo a tessuti e macchinari da sartoria.

Non una sfilata vera e propria ma un appuntamento a porte chiuse. La stilista Pratese ha presentato nuovamente la collezione primavera/ estate 2018 ad un’élite, riservata a pochi e rigorosamente su appuntamento. Una festa intima per celebrare la DONNA e il jeans, capo ultracentenario.

 

Si è trattato della seconda presentazione prima di inviare la collezione donna negli Stores Tentazioni by Cinzia Diddi

 

A cosa  si è  ispirata?

Scrive Daisaku Ikeda, scrittore, educatore e filosofo orientale: «La forza delle donne è la forza della terra. […] Quando una donna si mette all’opera, tutto cambia. Le donne possono trasformare la famiglia, la comunità, la società e l’epoca in cui vivono. Saranno loro che trasformeranno il nostro mondo .»

Questa per me è stata una frase di grande ispirazione,  che rimarca il ruolo che la donna ha nella società ed ho anche pensato che per svolgere al meglio questi compiti, una donna dinamica deve indossare abiti comodi ma al tempo stesso eleganti. La Donna anche se guerriera  deve mantenere la femminilità.

Ecco perché in questa collezione il protagonista è il jeans, comodo ma se sapientemente abbinato anche elegante.

Il jeans un vero e proprio culto... oltre cento anni di storia 

              

Icona generazionale per eccellenza a cui nessuno può rinunciare. Amatissimo dai giovani e non solo.

Per celebrarlo ho deciso di renderlo protagonista insieme alla DONNA.

La sua caratteristica : la robustezza, la sobrietà!

L'utilizzo del tessuto jeans sta diventando  sempre più raffinato, crea un contesto disadorno/chic e unito a tessuti  particolari e al colore quello che si ottiene è un prezioso agrodolce che esalta la femminilità e non fa rinunciare al comfort. 

La gamma di abiti portati in scena dal brand presenta un' impennata di decorazioni, si fa strada il colore, la fantasia.

Il colore diventa un modo per contrastare il grigiore, il malumore, il male di vivere.

La donna Tentazioni by Cinzi Diddi veste tinte anche shocking, che spesso si mescolano con il rosa, rendendo il colore protagonista ma non invadente. La collezione va dal sensuale allo sportivo e la comodità nei capi sportivi incontra sempre l’eleganza …

Perché  ha scelto il jeans?

 

Una storia a sè quella del jeans

«Il jeans invecchia integrando in sé il cambiamento dell'età, impregnandosi di avventura, della vita di chi li indossa. Ogni lavaggio è una pagina girata, il tempo ci scrive la sua memoria su uno sfondo sempre più pallido. La decolorazione dovuta al lavaggio traduce l'avvenimento vissuto fino alla saturazione finale.»

«Autentico o simulato che sia, resta il fatto piuttosto bizzarro rispetto all'estetica "naturale" del consumo, che per i jeans il nuovo vale meno dell'usato, il consumo aggiunge valore (estetico, affettivo, di prestigio sociale, perfino economico) all'oggetto.»

Mi piacciono i tessuti che hanno da raccontare una storia.

Mi sembrava il tessuto ideale per celebrare la donna di questo millennio.

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Intervista ad Andrea Campucci

24 Marzo 2018 , Scritto da Sonia Russo Con tag #interviste

 

 

 

 

 

 

Porn food è un libro di Andrea Campucci pubblicato da Leone nella collana Sàtura. Con un’ironia a volte noir, lo scrittore ci racconta la sua ultima creatura sparando a zero, e mai termine fu più appropriato, sul mondo dei social. Ecco cosa ci ha detto.

 

Partiamo dal titolo: perché Porn Food?

 

Il titolo è l’inversione dell’hashtag #foodporn, un affare che nel neolinguaggio della rete sta a indicare una sorta di coazione a condividere roba come un piatto di carbonara, i carciofi ripieni o il pollo alle mandorle sui principali social e guadagnarci un sacco di like da amici, parenti o perfetti sconosciuti. Un comportamento del genere non può non far pensare a un TSO il più possibile generalizzato e capillare. Ma al di là dell’immagine del cibo, che alla fine è soltanto una metafora gastronomica, quello che mi colpisce è come si sia ingigantita questa sovraesposizione social qualunquista: foto di vacanze, foto di pranzi e cene in famiglia, foto di coppiette che esistono solo perché si fanno uno scatto in spiaggia e si beccano trenta commenti festosi… La sfera dell’intimità si è come polverizzata sparando emozioni, ricordi e sapori in Adsl e fibra ottica e sradicandoli dal perimetro personale cui sono logicamente legati. Eccoci quindi approdati alla dimensione dell’ostentazione gratuita, immotivata, proprio per questo pornografica. Mi collego a YouTube e scopro che fra i video più visualizzati c’è “Come si fa il nodo alla cravatta”. Se questo non vuol dire esser sprofondati nell’assurdo… Ecco che allora mi si pianta in testa quest’idea della rete come di un’immensa discarica emotiva: biscotti di frolla e torte di mele, follie vegan e gameplayer… Non so come ma a un certo punto m’è venuta voglia di sparare a qualcuno…

 

A quale genere appartiene questo romanzo?

I generi di solito li stabiliscono le classifiche dei più letti il fine settimana su Repubblica o Panorama, o li segue il critico letterario di Voghera. Ma viviamo in un’epoca in cui i gusti letterari sono stati surclassati dalle categorie di YouTube, che siano i lettori a farsi una loro idea.

Com’è nata la storia e quanto tempo hai impiegato per scriverla?  

 

Si tratta di una storia vecchia, vecchissima, che ho scritto e riscritto una quantità innumerevole di volte. Lo spunto iniziale nasce comunque da una suggestione quasi esistenzialista. Camus e la categoria dell’assurdo, assurdo che si concretizza nell’idea di un delitto immotivato e per il quale non esiste una possibile espiazione. Sono tematiche immense, che io ho volutamente ridicolizzato con questioni del tipo: “Chi sarebbe oggi Mersault – lo straniero? Come apparirebbe il suo profilo Instagram?”. È un po’ come se avessi voluto agganciare L’homme révolté a un’epoca condannata all’onanismo, alla virtualizzazione del desiderio, e in questo senso il finale di Porn food è rivelatore.

 

Nel corso della stesura hai mai avuto il blocco dello scrittore? Se sì, come l’hai superato?  

 

L’ho avuto per anni e l’ho superato scrivendo Plastic shop – ora alla sua terza ristampa – e il libro che seguirà Porn food, ma non c’è nessun collegamento fra i tre.

 

Il protagonista si chiama Andrea. Oltre al nome, ha altri punti in comune con te? 

Il dilagante conformismo dei social, con annesso ottundimento mentale di chi ne è schiavo, può portare sul serio a squilibri che sfociano nella misantropia, o a ideazioni omicidiarie che scaturiscono dal disperante spettacolo dell’"esercito del selfie”. Quanto al mio alter ego, non preoccupatevi, ho provveduto a farne una figura ben più ingentilita di tanti fenomeni da baraccone rintracciabili sul web.

 

Quando hai cominciato a scrivere sapevi già come sarebbe andata a finire?  

No. Anche perché, come dicevo, il testo ha subito così tanti rimaneggiamenti che la stessa storia ha finito per risentirne. Quando l’ho iniziata Facebook, Google, YouTube etc. non erano quello che sono diventati adesso, nuove funzioni, nuove app, nuove emoticons. Il loro cambiamento ha finito per produrre delle mutazioni nei comportamenti umani, per cui la scrittura del romanzo è stata anche un lavoro di adeguamento, un rincorrere e aggiornare una trama per forza di cose “ingabbiata” e adattarla a un contesto in continua evoluzione.

 

Quali sono i pregi di questo romanzo?

 Penso di essere stato il primo autore al mondo a parlare dell’11 settembre in chiave hard, o di una versione porno della Defenestrazione di Praga.

 

C’è un messaggio sottinteso?

Di solito cerco di non procedere per sottintesi. Porn food è il titolo di un progetto teatrale da rappresentare in una discarica e questo può anche avere un valore meta letterario. Tutto il resto è passione per profili Facebook nonsense o sanguinari, pornomania e youtuber deliranti. Ah, dimenticavo, c’è anche un serial killer… Meno sottintesi di così…

 

Perché dovremo averlo nelle nostre librerie?

  Perché ha una copertina proprio bella.

 

Stai già pensando ad un nuovo libro? 

 Il nuovo libro è già terminato. Ha solo bisogno di qualche schiaffone e di un cordiale rinvio a settembre.

Di Sonia Russo (da Trendy News)

 

Intervista ad Andrea Campucci
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Le voci di Signora dei filtri: Adriana Pedicini, Nadia Banaudi, Valentino Appoloni

3 Marzo 2018 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #interviste, #eva pratesi, #vignette e illustrazioni, #adriana pedicini, #nadia banaudi, #valentino appoloni, #redazione, #blog collettivo

 

 

 

Oggi su Radioblog scopriremo 3 voci di Signora dei Filtri: Adriana Pedicini, Nadia Banaudi e Valentino Appoloni.

Questi 3 scrittori e redattori del blog converseranno dei loro libri e delle loro letture interagendo tra di loro come in un vero e proprio salotto letterario virtuale, facendoci conoscere  la loro scrittura e invitandoci a leggere i testi che più li hanno colpiti ed affascinati.
Partiremo da Omero e James Joyce, attraversando Kafka, la Grande Guerra, approdando a temi femminili, di vita quotidiana e  lambendo addirittura il thriller. 
Un'occasione preziosa per conoscere e ascoltare le voci di chi ci allieta e ci interessa con articoli e recensioni e per scoprire meglio le loro passioni e le loro personalità.
Vi auguro come sempre buon ascolto!
 
 
Per contattarci: radioblog2017@gmail.com
Illustrazioni a cura di Eva Pratesi - www.geographicnovel.com
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Radioblog: Bibliolibrò, la lettura su un calessino ape

11 Febbraio 2018 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #interviste, #case editrici, #eva pratesi, #vignette e illustrazioni

 
 

 

 
Cari lettori di signoradeifiltri.blog in questa puntata di Radioblog vi racconteremo un modo nuovo ed originale di portare in giro la lettura e la letteratura… su un’ape calessino!! Ospiteremo infatti gli amici di Bibliolibrò, un furgone itinerante che gira l’Italia carico di libri e nuove proposte editoriali e soprattutto una vera e propria casa editrice in movimento. Eh sì, perchè Bibliolibrò i libri non solo li porta in giro ma li produce e li pubblica e potrete trovarli anche nelle migliori librerie indipendenti d’Italia.
Nostro interlocutore di oggi sarà Valentina Rizzi, capoprogetto di Bibliolibrò, con la quale, oltre che di questa interessante iniziativa, parleremo anche di letture e scrittori e di molti altri temi legati ai libri e all’editoria.
Allora mettetevi comodi per godervi questa nuova avventura letteraria. Buon ascolto!
 

Come sempre ricordiamo la nostra illustratrice ufficiale, Eva Pratesi, che potete conoscere meglio visitando la sua pagina web www.geographicnovel.com - I viaggi disegnati di Eva.

 

 

Musica: www.bensound.com

Illustrazioni: Eva Pratesi  http://geographicnovel.com

 

Per contattarci: radioblog2017@gmail.com

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Radioblog: Satellite Libri

1 Febbraio 2018 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #interviste, #eva pratesi, #vignette e illustrazioni

 

 

 

Che voi siate lettori, librai, editori o blogger, la piattaforma multimediale Satellite Libri è uno strumento che dovreste almeno conoscere e tentare di utilizzare, uno strumento che si propone di favorire al massimo la circolazione dei libri e soprattutto la conoscenza di quell’editoria che più fatica a farsi notare dal grande pubblico e che costituisce una grossa ed interessante fetta del mercato editoriale italiano.

Oggi all’interno di Radioblog vi parleremo di un progetto davvero interessante e innovativo che riguarda il mondo dell’editoria e del libro  in tutte le sue declinazioni.

A parlarci di Satellite Libri ai microfoni di Radioblog  abbiamo uno dei suoi ideatori e realizzatori, Maurizio Zicoschi e con lui, libraio di professione, parleremo anche di libri e novità editoriali.

Come sempre ricordiamo la nostra illustratrice ufficiale, Eva Pratesi, che potete conoscere meglio visitando la sua pagina web www.geographicnovel.com - I viaggi disegnati di Eva.

 

 

Musica: www.bensound.com

 

Per contattarci: radioblog2017@gmail.com

Per sapere di più di questo argomento: www.satellitelibri.it

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