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pittura

L'oroscopo di dicembre e le strenne di Natale

2 Dicembre 2019 , Scritto da Loredana Galiano Con tag #loredana galiano, #astrologia, #walter fest, #pittura, #unasettimanamagica

Disegno di Walter Fest

Disegno di Walter Fest

 

 

Lunedì 2 dicembre GIOVE entra nel segno del CAPRICORNO e ci resta tutto il prossimo anno:  Giove ci fa amare le cose semplici, ci fa odiare lo spreco, ci insegna a rammendare ciò che è rovinato e a riparare un oggetto rotto, portandoci a prediligere l'essenziale, a cogliere il nocciolo delle cose senza tanti giri.

Ci fa odiare l’inutilità e le perdite di tempo, ci aiuta ad affrontare con un sano egoismo le tempeste sentimentali, emotive e professionali rendendoci più forti e rigidi.

E, inoltre, Giove in Capricorno ci abitua allo schema rigido delle regole, a rispettare norme e regolamenti con serietà e affidabilità, ci educa a essere più riservati e discreti, rispettando il silenzio e gli spazi altrui.

In questo mese festeggiamo il Santo Natale, l’occasione migliore per regalare e regalarsi libri. Ebbene sì, i libri aiutano a crescere, lo sostengono da sempre pediatri, psicologi ed insegnanti. La lettura di fiabe, storie, racconti, ma anche libri illustrati e libri tattili, sviluppa nei piccoli lettori il pensiero creativo e l’immaginazione. E l’adulto? È un momento di relax, di sogni e di fantasie, di un distacco dalla realtà per tuffarsi nelle pagine di un romanzo.

 

ARIETE: 21/3 – 20/4: più serietà e meno impulsività

Lo stellium di pianeti nel segno del Capricorno t’invita a indossare un abito grigio e marrone, togliersi le scarpe da running e indossare quei mocassini che sono chiusi nell’armadio da diverso tempo. Ora la tua azienda ha bisogno di un look nuovo e tu ne rappresenti il meglio.

Un romanzo: “Una gran voglia di vivere” di Fabio Volo. Nel nuovo libro lo scrittore racconta una coppia in crisi che affronta il viaggio fisico e interiore per ritrovarsi.

 

TORO:  21/4 – 20/5:  io vado lontano

Urano davvero vi spinge lontano già da un po’ e finalmente trova la complicità di Giove, Saturno, Plutone e Sole per aiutarvi a preparare la valigia e andare anche nell’Universo. Avete voglia di esplorare nuove terre lontane e d’incontrare persone straniere imparando nuove lingue e diventare cittadini del mondo.

Un romanzo: “Peccati immortali” di Aldo Cazzullo – Fabrizio Roncone. Il romanzo giallo di Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone ci porta negli abissi di Roma e dell’animo umano.

 

GEMELLI: 21/5 – 21/6:  una grande rinascita!

Intelligenti e curiosi vi addentrate in sentieri oscuri e paludosi, dove tutto è mollo e viscido. Nulla vi spaventa nemmeno i pipistrelli e i topi di fogna. La curiosità è il vostro motore per scoprire il mondo a tutto tondo, non v’importa di sbagliare, di scoprire nuovi segreti, l’importante è che se ne parli e che il vostro sapere sia soddisfatto, perché nulla è scontato.

Un romanzo: “Perché l’Italia diventò fascista” di Bruno Vespa. Il nuovo libro dello scrittore e giornalista dedicato ad un periodo cruciale della storia italiana.

 

CANCRO:  22/6 – 22/7:  punta alla Luna e conoscila per davvero

Amate conoscere ciò che volete davvero, puntate con decisione e fermezza a raggiungere vostri obiettivi e fare in modo che si realizzino. Non esiste un solo modo per farlo o un’unica destinazione, ma potrebbe essere necessario vagare prima di arrivare alla meta, il che non significa che ci siamo persi.

Un romanzo: “Antica madre” di Valerio Massimo Manfredi. Una protagonista memorabile, due civiltà in conflitto, un’avventura esemplare del potere di cambiare il mondo.

 

LEONE: 2377 – 23/8:  dite tutto quello che intendete veramente!

Mercurio nel segno del Sagittario vi suggerisce tutto quello che dovete dire al vostro partner, ai vostri amici e colleghi, al vostro vicino di casa, al vostro corriere di fiducia e al vostro dentista. Esprimete chiaramente le vostre intenzioni, dite quello che volete dire veramente con molto rispetto del prossimo e di chi avete di fronte a voi.

Un romanzo: “La mattina dopo” di Mario Calabresi. Un libro che racconta il vuoto e il nuovo inizio che tutti viviamo quando la vita cambia improvvisamente corso.

 

VERGINE:  24/8 – 22/9:  sognate cose impossibili

Con un favoloso stellium nel segno del Capricorno e il lungo transito di Urano nel segno del Toro potete permettervi di sognare cose impossibili. Sognare grandi cose non è una colpa, stabilire obiettivi elevati e sforzarsi di soddisfare è qualcosa che chiunque potrebbe e dovrebbe fare. L’importante è che nessuno vi dica che è impossibile per voi.

Un romanzo: “La vita gioca con me” di David Grossman. Il ritorno di uno dei più grandi autori della letteratura contemporanea. Un romanzo di intensità straordinaria.

 

BILANCIA: 23/9 – 22/10: la vostra vita la scegliete voi

Siete il segno delle grandi scelte e delle decisioni. Invece di pensare alle cose negative, alle conseguenze di una vostra azione che sono successe in passato, ricordatevi che voi stessi siete il cambiamento che volete vedere. Ciò che succede oggi non è la stessa cosa di domani: è il pensiero positivo di un Giove appassionante che v’invita ad agire con più determinazione e fiducia in se stessi.   

Un romanzo: “Siamo Palermo” di Hornby – Cuticchio. Palermo raccontata nella sua bellezza e nelle sue contraddizioni, con uno sguardo al futuro e all’Europa.

 

SCORPIONE: 23/10 – 22/11: cosa volete fare con un Urano contro?

Urano è contrario già da diverse settimane e sta davvero rivoluzionando la vostra vita anche senza il vostro consenso. Non vi dispiace per nulla, dovete solo assecondate i grandi cambiamenti che stanno avvenendo con diplomazia e fiducia in se stessi. Alla fine, non temete nulla, vi piacciono i rischi e le grandi sfide. Niente è noioso, si abbattono vecchie abitudini e si comincia a respirare aria nuova.

Un romanzo: “Il passo del vento” di Corona – Righetto. Due grandi scrittori danno voce a ciò che per loro la montagna rappresenta, attingendo a esperienze personali.

 

SAGITTARIO: 23/11 – 21/12:  voglia di evasione

Il transito di Mercurio nel vostro cielo v’invita a prenotare un volo e partire per gli Stati Uniti d’America e investire tutto quello che Giove vi ha lasciato: benessere, ottimismo, gioia di vivere e un proficuo conto in banca. Avete proprio voglia di variare le cose, di cambiare abitudini e chissà, anche lavoro!

Un romanzo: “Morgana” di Murgia- Tagliaferri. Storia di 10 ragazze controcorrente, esagerate, difficili da collocare, che tua madre non approverebbe.

 

CAPRICORNO: 22/12 – 20/1:  affermate la vostra identità

Il portentoso stellium, nella vostra prima casa, accende i riflettori sulla vostra identità, sui vostri ruoli nella società, sulle vostre ambizioni personali e sulla vostra crescita. Assumete atteggiamenti diversi ogni volta che vi trovate in posti diversi: lavoro, famiglia, società, chiesa. Puntate in alto sui vostri sogni, allargate gli orizzonti con le esperienze di vita e soprattutto inseguite i vostri sogni, passo dopo passo.

Un romanzo: “L’avvocato degli innocenti” di John Grisham. Il nuovo thriller che sorprende perché ricco di suspense.

 

AQUARIO: 21/1 – 19/2:  vi piace la frase: “siamo tutti matti”

Affermate sempre che le proprie caratteristiche rendono uniche e speciali le persone, nessuno è normale, è solo unico, con una propria realtà. Adorate quest’aforisma, vi si addice molto, giustificando il modo di come siete. Tutti cercano la vostra compagnia, fuori dal comune, rispettando tutto ciò che non è convenzionale, ma amando sempre il diverso.

Un romanzo: “I love shopping a Natale” di Kinsella. Bechy è pronta per lo shopping di Natale, questa volta da casa con un clic!

 

PESCI:  20/2 – 20/3:  travolti dall’onda di Nettuno!

Una frase del Buddismo recita così: “Non puoi convincere nessuno, ma puoi ispirarlo!” e chi meglio di voi? Con questo transito di Nettuno a casa vostra ne avete d’ispirazione, di creatività, di sospiri e d’illusioni. Per fortuna che lo stellium nel segno del Capricorno mette gli scarponi pesanti ai vostri sogni, costringendovi a volare basso, a rendere concreti le vostre opere d’arte.

Un romanzo: “Ti regalo le stelle” di Jojo Moyes. Un inno all’amicizia, alla solidarietà femminile e alla libertà. La vera storia di cinque donne indimenticabili.

 

 

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Un sussurro interiore …

9 Novembre 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #arte, #pittura, #concorsi, #eventi

 

 

 

 

 

In occasione delle festività natalizie e nell’ambito delle iniziative della III edizione del “Natale Insieme”, l’Associazione culturale Event Art, in collaborazione con il Comune di Cori (LT) e il patrocinio di Regione Lazio, Consiglio regionale del Lazio, Provincia di Latina e ‘Cori e Giulianello in Rete’, organizza il  Concorso di Estemporanea di Pittura, “Un sussurro interiore …”, avente come soggetto la Città d’Arte di Cori. L’iniziativa avrà luogo il 14 e il 15 Dicembre in Via Madonna del Soccorso e per le iscrizioni c’è tempo fino al 30 novembre.

Al concorso possono partecipare i pittori maggiorenni, professionisti e dilettanti, muniti dei mezzi necessari. Collocati in qualsiasi area libera del paese, i concorrenti potranno realizzare una sola opera, con qualunque tecnica pittorica, entro le dimensioni 40×40 cm – 100×100 cm, da consegnare entro le 17 del sabato presso l’Art Cafè. I dipinti saranno esposti al pubblico e verranno valutati entro le 16:30 della domenica. Una giuria di esperti decreterà i primi 5 classificati che riceveranno, rispettivamente, 500 €, 300 €, 200 €, 150 € e 100 €. I giudici popolari consegneranno un sesto premio, cumulabile, consistente in un cesto di prodotti tipici locali.

Contestualmente si svolgerà una esposizione artistica aperta agli artisti di qualsiasi disciplina, compresi i concorsisti. Ciascuno disporrà di uno spazio espositivo di 2 metri su suolo pubblico gratuito con assegnazione in base all’ordine di arrivo. L’iscrizione è obbligatoria, subordinata al versamento di una quota di partecipazione, alla compilazione della scheda di adesione, come previsto dal regolamento, disponibile insieme al modulo di domanda sul sitohttps://www.event-art.it/due-colonne/ e sulla pagina Facebook Event Art – Associazione culturale. Contatti: event.art@libero.it – 3400661677, 3801224703.

L’iniziativa è dedicata al Maestro Francesco Porcari, venuto a mancare il 18 Novembre 2017. Uomo di spessore, rara umiltà, gentilezza e sensibilità. Artista di rilievo, capace di uno sguardo penetrante e disincantato sulla realtà odierna fatta di apparenza, inutile consumismo, “inganni tecnologici”, una chimera per i giovani, costretti in un mondo virtuale, in un’indifferenza portatrice di profonda solitudine. Riconosciuto ai livelli più alti nel mondo dell’arte contemporanea, di lui hanno parlato i più importanti critici d’arte italiani come Claudio Strinati, Maurizio Calvesi e Maurizio Marini, che fu anche suo caro amico.

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L'oroscopo letterario di novembre

3 Novembre 2019 , Scritto da Loredana Galiano Con tag #loredana galiano, #astrologia, #walter fest, #pittura

Disegno di Walter Fest

Disegno di Walter Fest

 

Con il lungo transito di Mercurio nel segno dello Scorpione i pensieri si fanno più arguti, tenebrosi, quasi da brivido. L’intuito è molto più profondo, la visione della vita è penetrante. Non occorre una torcia per far luce nelle tenebre, serve solo avere fiducia in se stessi e andare avanti nonostante tutto.

Si pensa di giocare un gratta e vinci, di fare investimenti fruttuosi, di correre dei rischi, di azzardare ipotesi, di buttarsi nella mischia, di credersi più furbo, ma intanto gli altri pianeti possono sostenere le azioni di Mercurio nello Scorpione o addirittura frenare i passi spediti del pianeta. Le letture? Scegliete un thriller, di questi periodi ci sta proprio bene!

 

ARIETE: 21/3 – 20/4:  più intuitivi e meno impulsivi

Non usate la forza muscolare ma la forza dei vostri pensieri per vincere il primo posto, per conquistare il primato, per raggiungere il traguardo, per dichiarare i vostri sentimenti e per sentirvi vincenti a una gara olimpica del vostro paese.

Horror: “The outsider” di Stephen King. Un omicidio agghiacciante, un assassino inafferrabile. Il male può avere molte facce. Anche la tua.

 

TORO: 21/4 – 20/5:  una revisione in generale

Spesso si arriva a un punto della vita che occorre fermarsi e guardarsi indietro, vedere e osservare cosa potrebbe accadere se, continuando a fare sempre le stesse cose o trasformandole del tutto, muta anche il vostro atteggiamento. Siete molto conservatori e tradizionalisti, ma è arrivato il momento in cui Urano cambia la vostra vita in tutti i sensi.

Thriller: “Il cuore dell’assassino” di James Patterson. Il peggiore incubo di Alex Cross è diventato realtà e la posta in gioco è alta: fino a dove può spingersi per salvare chi ama?

 

GEMELLI: 21/5 – 21/6:  mettersi in discussione sempre

Non sembra proprio essere il periodo migliore per andare in giro spensierati e giocare con le parole con chiunque incontrate per strada. Vi sentite sotto tono e il vostro umore non è proprio roseo. Serve ancora del tempo per riorganizzarsi e concentrarsi sui prossimi obiettivi. Lavoro, famiglia e amore sembrano remarvi contro e invece dovete solo cambiare il vostro punto di vista e il vostro atteggiamento, perché anche Peter Pan è costretto a crescere.

Crime: “Donne che non perdonano” di Camilla Lackberg. Sono state tradite, umiliate, percosse. Ma adesso ne hanno abbastanza. E qualcuno dovrà pagare. Una formidabile novella nera dalla regina del crime svedese.

 

CANCRO: 22/6 – 22/7: astuti e vincenti

Saturno e Plutone contrari vi stanno mettendo a KO da diverso tempo, vi sentite infastiditi e stanchi, demotivati e poco attivi. Per fortuna in questo periodo Mercurio e il suo lungo anello di sosta nel segno dello Scorpione vi tira su il morale e vi consente di prendere le redini della vostra vita e dare una svolta efficace alla vostra mente.

Thriller: “L’alba di un nuovo giorno” di Alberto e Giorgio Ripa. Una nuova indagine per Tobia Allievi, tra i monumenti di Londra, la storia dell’Inghilterra, l’eccidio di Rovetta, i segreti di un partigiano e le note di una malinconica sinfonia.

LEONE: 23/7 – 23/8: ruggite di meno e gioite di più.

Siete generosi, magnetici e attraenti. Dove passate lasciate sempre un’impronta di simpatia e affidabilità, di magnanimità e di grandezza. Siete il cuore pulsante della vostra casa, un leader in ogni campo, una guida sicura cui l’Universo si affida. Anche quando le cose non vanno come dovrebbero, voi v’impegnate tanto da realizzare con successo ogni vostra impresa. Odiate perdere, ma amate trovare compromessi e delle vie traverse per poter comunque raggiungere la vostra meta.

Giallo: “L’assemblea dei morti” di Tomas Barbulo.  Quattro canaglie e una rapina in una banca di Marrakech. Ritmo incalzante, dialoghi taglienti e umorismo irresistibile li accompagnano in un’incredibile serie di avventure verso un finale inaspettato.

 

VERGINE: 23/8 – 22/9: decisi e realizzati

Saturno e Plutone favorevoli vi rendono sempre più decisi e ambiziosi, Urano in trigono vi rende sempre più intraprendenti, Marte in sestile vi dona coraggio e determinazione, Mercurio in sestile vi regala simpatia e socievolezza. Questo periodo sembra essere disegnato apposta per voi: una confezione regalo con i fiocchi. Bando alle illusioni di Nettuno opposto e alle insoddisfazioni di Giove in quadratura , cosa volete che siano in confronto a dei transiti meravigliosi e convincenti?

Giallo: “Il delitto di Kolymbetra” di Gaetano Savatteri. Saverio Lamanna, giornalista senza lavoro, e la sua spalla Peppe Piccionello indagano su un delitto misterioso avvenuto nella Valle dei Templi.

 

BILANCIA: 23/9 – 22/10: una riscoperta di giochi e di momenti da regalarsi.

In primo piano mettete sempre le ragioni del cuore e il vostro rapporto di coppia, che vi danno senza fine la forza di prendere decisioni anche scomode ma necessarie per fare chiarezza in famiglia e sul lavoro. Dopo qualche difficoltà iniziale riprendete a volare con armonia e pace nel cuore.

Thriller storico: “Eredità Caravaggio” di Alex Connor. Una narrazione formidabile che conquista e seduce il lettore, complice la straordinaria ricostruzione di un Seicento colmo di ombre, fascino e inquietudine. Spettacolare.

 

SCORPIONE: 23/10 – 21/11: una straordinaria resurrezione

Avete tutto l’Universo dalla vostra parte e non si sente una nota stonata, forse quel piccolo dettaglio di un Urano contrario che vi fa vedere grandi opportunità anche quando tutto vi va bene. Che cosa volete ancora da questo cielo fantastico? Chiedete e vi sarà dato. Osate, rischiate, allungate la mano, fatevi avanti, perché ora tutto è possibile, anche l’impossibile.

Giallo: “Delitto ad arte” di Sara Kim Fattorini. David Fairchild, collezionista d’arte, trova sua moglie Eleonora morta, soffocata e fissata al pavimento con del nastro adesivo, il detective Corna indaga nel mondo dell’arte tra Milano e Miami.

 

SAGITTARIO: 22/11 – 20/12: tutto brilla

Giove nel vostro cielo vi rende ottimisti e rendete grazie all’Universo per questo grande dono che vi ha fatto già da diverso tempo. Grandi occasioni e novità vi hanno semplificato la strada, grandi opportunità e occasioni vi hanno reso facile la vita in tutti i settori. Ancora fino alla fine dell’anno e poi il pianeta cambia segno, lasciandovi una generosa eredità di benessere e felicità.

Giallo: “Il diario segreto del cuore” di Francesco Recami. Con la struttura di Cuore di De Amicis, nel nuovo romanzo della serie della Casa di ringhiera Recami combina thriller e commedia, ironizzando su scuola, prof e genitori in una messa in scena riuscitissima.

 

CAPRICORNO: 21/12 – 19/1: rivoluzionarie fantasie

Amate tutto ciò che è solido, concreto, affidabile e terreno. Anche il vostro abbigliamento deve coprire, riscaldare, avvolgere il corpo con sicurezza e comodità. Proprio come vuole il lungo transito di Saturno a casa vostra da diverso tempo. Ogni progetto, ogni ricerca, ogni prodotto, ogni abito è frutto di precisione tecnica e di grande lavoro, persino gli accessori devono essere sobri e possibilmente utili, con un design classico e molto comodo. Insomma come rispecchia la vostra vita.

Thriller: “Il custode delle ossa” di Fiona Cummins. Cinque personaggi apparentemente diversi ma le cui sorti sono legate tra loro, un cattivo terrificante e credibile. Una storia che dà forma e sostanza ai nostri peggiori incubi.

 

AQUARIO: 20/1 – 18/2: sempre in totale libertà

Per fortuna Giove c’è, perché la confusione di Mercurio appesantisce i vostri pensieri, che fanno dei giri immensi e si perdono strada facendo. All’angolo della strada c’è Venere che vi porge un itinerario preciso e divertente per concedervi qualche geniale idea riguardo ai vostri prossimi progetti.

Giallo: “La notte delle stelle cadenti” di Ben Pastor. Martin Bora indaga a Berlino sull’assassinio di un sedicente mago. Sullo sfondo l’operazione Valchiria, il fallito complotto contro Hitler, in una ricostruzione sapiente e drammatica.

 

PESCI: 19/2 – 20/3: la voglia di aprirsi al nuovo.

È un periodo fantastico dove l’immaginazione supera la realtà. Fantasia, stravaganza, genialità e intuito sono gli ingredienti necessari per infornare un dolce goloso e caramellato. Chiamate i vostri amici del cuore e offrite loro la torta, fra chiacchiere e risate. Giove dispettoso vi ha tolto un po’ l’entusiasmo e la gioia di vivere, ma Mercurio, Marte e Sole sono lì con voi a regalarvi momenti di riposo.

Giallo: “Il sapore del sangue” di Gianni Biondillo. C’è un uomo molto pericoloso in giro per la città, un uomo che non sa resistere al sapore del sangue. Riuscirà l’ispettore Ferraro a fermarlo?

 

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INTERVISTA CON L’ARTISTA PIET MONDRIAN

2 Novembre 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #arte, #pittura, #le interviste pazze di walter fest

 

 

 
 
 
Gentilissimi lettori del blog che ci piace la cioccolata, eccoci di nuovo con voi per incontrare e intervistare un grande artista olandese molto importante, lo sto aspettando e insieme andremo a fare colazione in un albergo della capitale. Perché in un albergo? Perché in questo albergo la colazione è strepitosa e poi è un luogo speciale dove lavora gente speciale, ma di questo parleremo dopo.
 
Amici lettori, ecco a voi Piet Mondrian.
 
- Ciao Piet, benvenuto a Roma.
 
- Ciao Walter e ciao a tutti i lettori della signoradeifiltri, dove andiamo  di bello?
 
- Andiamo a far colazione all'Albergo Etico.
 
- Oh, mi piace, ho saputo che Picasso lo hai portato in un semplice bar.
 
- Piet, non lo dire a nessuno… Abbiamo anche consumato senza pagare il conto.
 
- Gli artisti a volte sono un po’ birbanti.
 
- Ma no, è stata tutta colpa della fantasia.
 
- Hai ragione, senza fantasia che vita sarebbe? Senti, mettiamo i piedi a terra e andiamo a rifocillarci. 
(Aiuto! Qui si mette male, ho paura che Piet Mondrian sia più affamato di Dalì.)
 
I due entrano all’Albergo Etico e vanno a sedersi in terrazza, ordinando la colazione speciale della casa.
 
Piet Mondrian   (Amersfoort 7 marzo  1872  – New York 1º febbraio  1944 )
 
Agli inizi del suo percorso professionale lavorò come professore ma, parallelamente, dipingeva, guidato dal suo talento innato.
I suoi temi più frequenti erano i paesaggi, manifestando comunque una pittura non troppo allineata al ferreo figurativo, probabilmente influenzata dalla propria personalità e da un'attenzione rivolta a tutto ciò che è spirituale. Preferiva rappresentare pittoricamente una visione della natura intima e personale.
 
La svolta nella sua formazione artistica avvenne quando, ad Amsterdam nel 1911, visitò una mostra cubista e, da quel momento, la sua idea di arte si aprì a nuove forme. L’anno successivo si trasferì a Parigi, città in pieno fermento, dove era divampato il fuoco della nuova arte e gli artisti, in contatto e a confronto fra loro, stavano gettando le basi per nuovi linguaggi.
 
Fortunatamente per lui, al momento dello scoppio della prima guerra mondiale si trovava in Olanda, e il destino volle che, lontano dagli eventi bellici, l’incontro con altri artisti, fra i quali Theo Van Doesburg, fosse decisivo per la realizzazione della rivista De Stijl, cassa di risonanza per nuove idee su architettura, urbanistica, design. Mondrian  manifestò le sue teorie e i suoi concetti sul modo di concepire la propria visione dell’arte, del colore: una pittura, una sintesi, linee geometriche e colori che nell’immaginario potessero emozionare per trovare armonia con la natura di ogni cosa. In pochi colori e poche forme geometriche c’era tutto un mondo di sensazioni
 
Alla fine della guerra ritornò in Francia e iniziò lavorare nelle modalità con le quali è diventato famoso. Fu un periodo molto importante ma, negli anni ’30, a causa dell’avvicinarsi di nuovi fulmini di guerra, si trasferì a Londra, per poi sorvolare l’oceano e stabilirsi definitivamente fino alla morte a New York. In America fu contagiato da un mondo così lontano dal continente europeo, e così moderno, da dargli un nuovo slancio creativo che influenzò l’arte a divenire. Purtroppo Mondrian a New York passò anni intensi ma troppo pochi per lasciare altri segnali della sua arte innovativa. 
Probabilmente debilitato dai viaggi e dallo stress, subito negli anni a cavallo fra le due guerre mondiali, morì di polmonite nella grande mela nel '44 a 71 anni.
La sua arte fu di grande ispirazione per la moda, il design, la pubblicità e, grazie a lui, aprì una nuova frontiera.
 
- Piet, tutti conoscono le tue opere geometriche, composte con pochi colori pastello, come ti è venuto in mente di realizzare quel tipo di pittura?
 
- Questa felice modalità è nata per via del mio background: mio padre era un prof molto severo e metodico, avrebbe voluto vedermi insegnante per tutta la vita, ma ognuno di noi non può nascondere la propria personalità e sfuggire al proprio destino.
 
- Per tutti noi è stato meglio avere un professore di meno e un grande artista in più.
 
- Grande io? Beh! Ho fatto la mia parte ma bisogna dirla tutta: di veramente grande c’è la natura, però è bello che gli artisti provino a parlare il suo stesso linguaggio e imitarla.
 
- Tutti, specialmente ora, ne abbiamo un gran bisogno.
 
- Di cosa?
 
- Di riconciliarci con la natura.
 
- Per fortuna non è colpa degli artisti.
 
- Eh già, e  se volessimo più bene all’arte magari questo mondo sarebbe migliore. Senti Piet, a proposito di mondo, puoi dirci le tue impressioni quando ti sei trasferito negli U.S.A.?
 
- Grande nazione, grande in tutti i sensi, l’Italia è la dominatrice e portabandiera della cultura ma è grazie agli U.S.A. se l’arte moderna ha preso il volo, peccato che per me è stata un'esperienza breve.
 
- Se tornassi indietro come modificheresti il tuo destino?
 
- Ti rispondo dopo che ho preso il cappuccino, anzi, passami pure quella graziosa brioche alla crema… Mhhh!... Boona!
 
Lettori, non stupitevi, gli ho fatto un corso accelerato di dialetto romanesco.
 
- Walter, sì, questa brioche è proprio boona! Complimenti!
 
- Complimenti all’ospitalità dell’Albergo Etico, qui è tutto speciale.
 
- Già, dopo spiegami meglio la storia di questo posto… Mi chiedevi che farei se tornassi indietro?
 
- Sì.
 
- Credo che sarei partito prima per quel paese e avrei dipinto e sperimentato fino a cento anni, cercando nuove forme geometriche, avrei potuto sfiorare la perfezione alla quale, comunque, non sarei mai arrivato perché in arte la perfezione non esiste, anzi, ti dirò di più, l’arte più è imperfetta e più è bella.
 
- Luciano Ventrone non la penserebbe così.
 
- E te credo! Lui lavora in missione per conto di Dio!
 
- Questa battuta l’ho già sentita.
 
- Oh! Ma che te credi?! Il cinema piace anche a me.
 
- Giusto! E’ la settima arte. Senti Piet, come hai reagito ai giudizi negativi sulla tua arte?
 
- E’ stata dura, molto dura, ma, per fortuna, un artista, quando crea, non pensa a nessuno, il problema è dopo, guarda quel povero Vincent, non ha mai venduto un quadro. Ma in compenso siamo immortali, per l’appunto io ora sono qui con te.
 
- E non siamo neanche soli.
 
- Chi altro c’è?
 
- Mario.
 
-Il benzinaio?
 
- No, Mario Hal 19000, il robot. 
 
- E allora?
 
- Mario Hal 19000 ci riporterà a casa con un'automobile spaziale. E meno male che non è più della serie 9000, altrimenti chissà dove ci portava.
 
- Non potremmo andare a piedi?
 
- Ok, aspetta qua che vado a staccargli la spina.
 
- Walter, questi tempi moderni mi sembrano poco artistici.
 
Dopo pochi minuti…
 
- Piet, prima di andare, volevo dirti la storia di questo albergo.
 
- Sentiamo.
 
- Ci troviamo a Roma in via Pisanelli, 39, 41. Questo albergo a breve festeggerà il suo primo anno di attività. E' stato aperto il 22 dicembre 2018, è sorto senza scopo di lucro, grazie all’idea di un albergatore romano coraggioso e visionario, Antonio Pelosi, prendendo spunto da un'altra realtà già esistente ad Asti.
Anche a Roma egli pensò di realizzare questo sogno imprenditoriale, all’interno di  un'antica palazzina dei primi del ‘900, ristrutturata e abilitata a moderna struttura alberghiera.
 
La filosofia portante di questa sua iniziativa è dare una chance professionale a persone con diverse forme di disabilità che, lavorando in equipe con altri professionisti del settore alberghiero, realizzino una vera e umana esperienza lavorativa al servizio e al soddisfacimento della propria clientela, abbattendo ogni barriera.
 
Nell’Albergo Etico il valore umano si rispecchia nel calore e nella composizione d’arredo, che dona una gradevole e confortevole ospitalità. Tutto fa pensare a un ambiente a misura d’uomo, dove ognuno può sentirsi a proprio agio circondato da colori  naturali.
 
- Piet, in questo albergo è molto bella tutta questa armonia di colori: è un equilibrio che assomiglia alle tue forme.
 
- Walter, l’abbinamento dei colori si lega con amore al feeling che si crea fra la gente che vi lavora e tutta l’atmosfera che vi si respira. Hai ragione, il senso di umanità si rispecchia nell’ambientazione di questo luogo. Ma sai che veramente questo albergo mi ricorda le mie opere?
 
- Piet, per fortuna l’arte è sempre intorno a noi.
 
- Ed è nostro dovere non dimenticarlo mai… A proposito, ce ne siamo andati via dall’Albergo Etico e non abbiamo pagato il conto anche noi come Picasso!
 
- Tranquillo Piet, ci ho pensato io con l’occhio.
 
- Ah! Il pagamento con il bulbo oculare! Bella roba gli strumenti tecnologici!
 
- Ma no, ho fatto con l’occhio, l’occhietto al personale di servizio per dirgli di segnarlo sul mio conto che passo dopo, a cena ho appuntamento con un altro artista.
 
- Mi raccomando non facciamo brutte figure, tu sei famoso per le tue trovate esageratamente fantasiose... Senti, con chi ti vedi dopo?
 
- Gli ho telefonato e mi ha detto di sì, spero non mi dia buca.
 
- Chi?
 
- Botticelli.
 
- Quello della Venere?
 
- Eh!
 
- Dopo fammi una telefonata, voglio sapere come è andata. Ok, ora andiamo che abbiamo da fare un po’ di strada a piedi. Ma non era meglio farsi accompagnare dal robot?
 
- Ma dai, abbiamo tutto un futuro insieme a loro.
 
- Hai ragione, facciamo il pieno di fantasia e voliamo via a piedi da questo blog.
 
Amici lettori, io e Piet Mondrian lasciamo l’Albergo Etico di Roma. Ci ritroveremo insieme a voi, sempre qui, con la signoradeifiltri, per una prossima" intervista con l’artista"  e sarà sempre un piacere.
 
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METTI UNA SERA ALL'ARCILIUTO FRA PAROLE, COLORI E VINI

15 Ottobre 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #arte, #pittura, #musica, #eventi, #poesia

 

 

 

 

Amici lettori del blog più swing del web, eccomi di nuovo con voi per presentarvi un evento romano rivolto a tutti gli appassionati di arte, un appuntamento artistico accompagnato da "parole, colori e vini". E' questo il titolo dell'evento che si svolgerà in Roma, giovedì 17 Ottobre 2019, presso l'Arciliuto di P.zza Di Montecchio, 5.
Nel centro di Roma, all'interno di un prestigioso e storico palazzo, l'arte pittorica di Alessia Fedeli, il live music di Paolo Rainaldi, la poesia dialettale di Diego Mascoma si fonderanno con l'aroma di vini selezionati dalla cantina Gaffino, a cura del sommelier Daniele Graziano, leader di Dgexperience, grazie ad un sospiro di Malvasia, un Tubbo da sogno Merlot, un buon bastardo di Cabernet Sauvignon, tutti insieme accenderanno una bella serata da ottobrata romana.
Sono a bordo della mia 500 stracarica delle opere di Alessia Fedeli e ci stiamo recando all'Arciliuto per l'installazione delle opere. Non potete vedere l'artista perché è completamente ricoperta dalle sue opere, siamo in ritardo per l'inaugurazione, accendo il motore taroccato da Harley electra glide 1200, metto nel lettore cd Eric Clapton e partiamo a razzo.

 

- Alessia, com'è la sensazione di essere immersa nel colore?
 

- E' quello che ho sempre sognato!.. Ma attento alle buche, non vorrei bucare i miei dripping!
 

- Hai il dripping nel cuore, come ti sei avvicinata a questa tecnica?
 

- Dire grazie a Pollock è scontato, diciamo che dipingere sgocciolando il colore a quel modo mi fa sentire me stessa.
 

- Tutta colorata e frizzante?
 

- Sì, in fondo questa rappresentazione simbolica è come tutto quello che ci circonda, la vita è in bianco e nero, è bella solo in foto e al cinema, senza colore che vita sarebbe?
 

- La tua materia è densa e di spessore, vedendo le tue opere viene voglia di toccarle.
 

- Vabbè, toccarle magari no, ma con la fantasia i visitatori possono pure farlo, perché no? Proprio come noi adesso.
 

- Non male come idea, tutti i giorni vestirsi di colori, io mi prendo un Van Gogh e tu?
 

- Io Matisse.
 

- Alessia, ottima scelta, volevo chiederti, ma a questa mostra che andiamo a montare che succederà?
 

- Per rimanere in tema, una baraonda di colore i miei, poi una simpatica caciarata di poesie e storie in dialetto romanesco di Diego Mascoma, una figata di musica di Paolo Rainaldi, fra degustazioni sfiziose di stuzzichini e vini di qualità proposti da Daniele Graziano, insomma, il moderno che si fonderà con l'antico e la tradizione.
 

- Sono preoccupato.
 

- Walter, perché?
 

- Sono tutte cose che ai robot non piaceranno.
 

- E i robot che c'entrano? Mica sono invitati.
 

- Saranno il futuro.
 

- Ma noi rimaniamo umani.
 

- Hai ragione, ai robot un sospiro di Malavasia farà girare i circuiti stampati, a noi farà parlare d'amore per la vita, così come tutti i dialetti d'Italia e le bellezze artistiche del nostro paese.
 

- Walter, ma quando arriviamo?
 

- Alessia, apri gli occhi, siamo già dentro l'Arciliuto, l'atmosfera è piacevole, tutto è pronto, le tue opere, la poesia dialettale, la musica, il buon vino, tutto profuma di arte ci dispiace per i robot ma loro non lo possono capire, noi sì.
 

Amici lettori della signoradeifiltri, l'arte in ogni sua espressività è un qualcosa che fa bene al nostro animo, tutti noi vi salutiamo e vi aspettiamo al prossimo incontro, vi porterò in Liguria e saremo in compagnia di un famoso artista olandese, per ora i robot possono attendere.

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INTERVISTA IN GIRO PER L'ITALIA CON UN ARTISTA E UNA LETTERATA

11 Ottobre 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #pittura, #interviste, #le interviste pazze di walter fest

INTERVISTA IN GIRO PER L'ITALIA CON UN ARTISTA E UNA LETTERATA

 

 

 

 

Amici lettori della signoradeifiltri, siamo in autunno e tutto va bene. Beh, in effetti è la condizione che tutti desidereremmo, e così, per allietarvi la giornata, per voi che ci seguite con passione e trasporto, giustappunto a proposito di trasporto, oggi ho deciso di intervistare due personaggi invece che uno. La prima è Lorena Giardino, il secondo è un famoso artista ma, per non guastarvi la sorpresa, per ora non vi dirò chi è, lo scoprirete fra un po'.
Sono a bordo della mia Fiat 500 direzione Torino, per questa occasione ho cambiato il motore, ho installato un Aermacchi ATR 42, naturalmente ho rinforzato impianto di frenatura e semiassi e fra 10 minuti sarò sotto casa di Lorena.

 

- Ciao Lorena, forza, sali a bordo.
 

- Ciao Walter, grazie per avermi invitata.
 

- Lorena, perdonami se non te l'ho detto prima, oggi avremo con noi anche un altro ospite che devo intervistare: è una vecchia fiamma di Patrizia.
 

- E chi è?
 

- Lo vedrai dopo, mi raccomando, non ti emozionare, è molto famoso.
 

- Accipicchia che sorpresa!
 

- Lo andiamo a prendere alla stazione di Bologna e poi vi porterò a vedere un bel posto.
 

- Ancora una sorpresa?
 

- Beh, sì.


- Non dovrei fidarmi di te, girano delle chiacchiere artistiche sul tuo conto poco rassicuranti, ma farò un eccezione.
 

- E fai bene, i 150.000 lettori del nostro blog non si sono mai lamentati. Senti Lorena, vogliamo parlare del tuo nuovo libro? Mi dispiace che posso offrirti ben poco, il frigo è stato saccheggiato da William Turner, è rimasto solo un doppio panino con la porchetta a testa.
 

- Tranquillo, ho portato uno scatolone di Gianduiotti e un triplo thermos di Bicèrin.
 

- Un po' di dolcezza ci sta bene, Lorena, raccontaci della tua opera.
 

- Il titolo del libro è I discorsi dell'io fragile, sarà pubblicato da Libereria, ed è una raccolta di racconti e poesie introspettive sul tema dell'umana fragilità in tutte le sue sfaccettature. In sintesi, una panoramica a 360° sulla condizione umana, condita di una sana autocritica.
 

- Lorena, una consapevole conferma dei nostri limiti e del fatto che siamo, tutti, nessuno escluso, nonostante le apparenze, deboli e fragili?
 

-  Ebbene sì, a volte, sotto la maschera di invincibilità, ci riveliamo piccole foglie che cadono a terra.
 

- Lorena, ma se poi prendiamo tutte le foglie cadute a terra e, tutte insieme, le facciamo diventare una bella massa colorata, che potrebbe succedere ?
 

- Certo Walter, succede che tutti noi abbiamo un'energia che scaturisce dal colore dell'amore, che comunque è insito nei nostri cuori, insomma, l'unione fa sempre la forza.
 

- Pertanto, Lorena, possiamo dire che il tuo libro è un condensato di ottimismo?
 

- Naturalmente sì, basta guardarsi intorno, ad ogni negatività risponde una positività.
 

- Positiva come la copertina, bella l'immagine del ragazzo che sembra guardare al futuro, protetto da una staccionata posta su un prato verde, idealmente, secondo quanto simboleggiano i migliori valori del nostro "io", protetto da una barriera contro l'egoismo e la brutalità umana. Complimenti per la scelta grafica.
 

- Grazie Walter, per me questo libro è una ripartenza e ho avuto il piacere di non trovarmi da sola, che poi è anche la filosofia della mia opera, cercare sempre di non porsi nella condizione di rimanere in solitudine.
 

- E proprio per questo sei entrata in un bel team.
 

- Sì, di Liberiamo mi ha colpito l'entusiasmo, il voler lavorare in squadra e, come autrice, sentirmi parte di un progetto costruttivo a favore del lettore.
 

- Brava e complimenti, credo che questa storia potrà piacere anche a Caravaggio.
 

- Caravaggio? Proprio lui?
 

- Sì, eccolo là, ci sta aspettando.
 

- Ma quella è una donna!
 

- Eh già, ho dovuto farlo travestire da donna perché, sai come è, ti ricordi le 100.000 lire?
 

- Bei tempi.
 

- Infatti, ora immagina Caravaggio in treno assediato dai fan.
 

- Della pittura?
 

- No, delle vecchie lire. Eccolo che viene verso di noi, ora te lo presento.
 

- Signor Michelangelo, benvenuto, tutto bene il viaggio?
 

- Prima di tutto chiamami solo Caravaggio e poi, mannaggia a te e alla tua idea di vestirmi da donna!
 

- E' stata una precauzione necessaria.
 

- Walter, ma che te possino acciàccà (Caravaggio ha vissuto molto tempo a Roma) mica stamo a tèmtèsciòn àilànd!
 

- Vabbè dai, salta a bordo, al primo autogrill ti faccio vestire da cardinale. Ti presento Lorena Giardino, autrice del libro I discorsi dell'io fragile.
 

- Il piacere è tutto mio bella signora.
 

Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio (29/9/1571 Milano - 18/7/1610 Porto Ercole)
In seguito alla tragica epidemia di peste, giovanissimo, insieme alla famiglia, si allontana da Milano per tornare al paese di origine dei genitori. Per anni sarà un bravo apprendista presso vari artisti. Alla morte di entrambi i genitori, a circa vent'anni, lascia la Lombardia e inizia la sua avventura in giro per l'Italia. Sarà a Roma che il suo straordinario talento si affermerà,  determinante l'incontro con il cardinale Francesco Maria del Monte che, sostenendolo, lo renderà una star del momento e, grazie ai buoni auspici dell'alto prelato, il giovane avrà la possibilità di frequentare il jet set Romano, con relativi amici altolocati, appassionati della sua arte. 

Questi lo protessero nei momenti difficili, causati da comportamenti poco legali. Più volte arrestato e messo in carcere, l'artista sarà costretto a fuggire da Roma dopo l'omicidio di un uomo, in una delle sue solite risse. Condannato a morte per decapitazione, inizierà la sua peregrinazione, aiutato a fuggire. Dopo la latitanza in giro per il Lazio, raccomandato da personaggi importanti, scapperà a Napoli, dove realizzerà opere importantissime, ma la terra sotto i suoi piedi sarà sempre ardente, e così si imbarcherà per Malta con la speranza di diventare cavaliere e ricevere l'immunità.

Quando finalmente sembrava essere arrivato alla meta, per un nuovo alterco venne rinchiuso in carcere, da dove riuscì a evadere e a fuggire in Sicilia. A Siracusa sarà ospitato da Mario Minniti, un buon amico conosciuto a Roma. La permanenza in Sicilia gli farà riprendere fiato e gli darà il coraggio di ritornare a Napoli.

A Roma, intanto, papa Paolo V stava valutando l'annullamento della pena capitale. Caravaggio decise allora di tornarvi per chiudere definitivamente il conto con la giustizia. Imbarcato su una sorta di traghetto diretto a Porto Ercole, sarebbe dovuto scendere a Palo Laziale e, nel feudo della famiglia Orsini, attendere il condono, ma è qui che si compie un giallo: a bordo del traghetto, per una disattenzione, rimasero le opere importantissime dell'artista che avrebbero dovuto essere il lasciapassare per la sua libertà. Allora gli Orsini misero a disposizione di Caravaggio un'imbarcazione per ritornare indietro e recuperare il bagaglio, ma lo stress di una vita vissuta aveva compromesso lo stato di salute dell'artista, che non resse alla fatica di questa ultima vicenda ad alta intensità fisica e emotiva, e morì a un passo dalla felicità, in un alone di mistero, a Porto Ercole, il 18 Luglio del 1610.

Durante tutta la sua vita avventurosa sempre vissuta al limite, Caravaggio realizzerà grandissime opere, uniche e inimitabili, fra le quali "David con la testa di Golia" "Fanciullo con canestro di frutta" "Riposo durante la fuga in Egitto" "Giuditta che taglia la testa a Oloferne" " Conversione di san Paolo" " Crocifissione di san Pietro" "Amor vincit omnia" "Flagellazione di Cristo" "Cena in Emmaus" "La Deposizione".
 

- Signora Lorena, ma sa che il titolo del suo libro quasi mi calzerebbe a pennello?
 

- Per me sarebbe un grande onore.
 

- Vede signora, io, nonostante tutte le leggende sul mio conto, non ero un vero genio sregolato. Certo non ero neanche un angioletto, ma provate voi a perdere il padre con la peste e stare senza famiglia. Sapeste quanti morti ammazzati ho visto a Milano a causa di quell'epidemia ed io ero solo un bambino. Crescendo, il mio caratteraccio fu una reazione a quello che avevo passato. Ero piccolo e fragile ma non lo sapevo, ho vissuto con tutta la mia animosità, obbligato a scongiurare la paura che mi portavo dentro, per fortuna mi ha salvato la pittura. E poi, in fondo, da giovane per molti anni sono stato diligentemente un bravo apprendista senza battere ciglio.
 

- E poi che è successo?
 

- Crescendo non sono riuscito a domare il mio "io" fragile, venivo amato e odiato perché la mia pittura era troppo moderna, non c'era una via di mezzo, da un lato avevo grandi estimatori, da un altro feroci invidiosi del mio talento. E purtroppo tante volte finiva in rissa, ero solo un povero senza famiglia che non sopportava le ingiustizie. A proposito di ingiustizie, non è giusto che patisca la fame, Turner mi ha detto che su questo macinino avrei trovato qualcosa da mettere sotto i denti.
 

- Panino con la porchetta?
 

- Walter sei un grande!
 

- Signor Caravaggio, gradirebbe un bicchierino di Bicèrin?
 

- Signora Lorena, sarebbe meglio mezzo litro ma in presenza di una poetessa come lei non posso rifiutare.
 

- Caravaggio, ci puoi parlare della tua tecnica?
 

- Vedi, caro Walter, dopo aver lavorato per tanti anni al soldo di altri maestri, finalmente mi sono liberato, facendo uscire dal mio io la mia vera anima artistica: non più tele di formato ridotto ma grandi superfici dove l'osservatore poteva entrare con tutte le scarpe nella scena che avevo rappresentato, ogni dramma o immagine di gioia dipinta doveva essere vissuta dallo sguardo di chiunque con un'emozione che poteva essere di terrore, paura o gaia felicità e, dopo anni di gavetta da pittore in subalterno, avevo affinato una tecnica che mi aveva fatto vedere la potenza della luce dinanzi all'oscurità, l'esaltazione del lampo di luce divina sul buio più nero, volete sapere tecnicamente dov'è l'arcano?
 

- Sì.
 

- Cromaticamente un oggetto illuminato posto davanti ad un fondo di tonalità più scura fa sì che i colori dello stesso ne vengano messi maggiormente in risalto esplodendo di vitalità. Nelle mie opere i protagonisti dovevano parlare un linguaggio di luce che, modestamente, in tutto il mondo io solo sapevo accendere.
 

- Anche Turner non scherzava.
 

- Sì, ma lui mica era nato in Italia. A proposito, dove stiamo andando?
 

- A vedere le grotte di Frasassi.
 

- Spettacolari! Bravo Walter, sarà l'apoteosi della luce sulla tenebre sotterranee, la bellezza della natura incontaminata dall'operato dell'uomo!
 

- Signor Caravaggio si era dimenticato dei Gianduiotti.
 

- Lorena, la dolcezza è un arte. Forza Walter, dai tutto gas a questo trabiccolo e portaci nei meandri del sottosuolo a rimirare il miracolo e la bellezza della natura italiana.
 

Amici lettori, scenderemo all'interno delle grotte di Frasassi anche per voi. Se vi mettete un golfino, vi accompagneremo nel mondo della fantasia. Ci rivedremo al prossimo artista, sarà sempre un grande piacere.

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L'oroscopo letterario di ottobre

1 Ottobre 2019 , Scritto da Loredana Galiano Con tag #loredana galiano, #astrologia, #walter fest, #pittura

Disegno di Walter Fest

Disegno di Walter Fest

 

Lo stellium di pianeti che caratterizza il mese di ottobre nel segno dello Scorpione accende grossi fari negli abissi sotterranei e molto profondi per indagare e scoprire che c’è dell’oro anche dove vi sembra che ci sia solo melma.

Vi lasciate guidare dal vostro intuito, dalle vostre “strane sensazioni” e non vi fate spaventare da nulla, perché c’è sempre un’uscita anche dal labirinto più difficile, trasformando quest’occasione di difficoltà in grande opportunità!

A proposito del segno dello Scorpione, quali sono le letture più intriganti e preferite dai nativi del segno? Ovvio: i gialli e i thriller.

 

ARIETE: 21/3 – 20/4:  buttatevi e farete gol

Non vi sono mai mancate la grinta e la tenacia, la passione e l’energia, eppure questo mese vi trovate a voler far di meno, a selezionare le vostre attività e a concentrarvi su quanto di più caro avete. Il vostro pianeta guida, ossia Marte, vi fa uno sgambetto ma nulla toglie al vostro entusiasmo. Vorrà dire che farete appello alle vostre energie interiori.

Un giallo: “La gabbia dorata” di Camilla Lackberg. La regina del giallo torna con una nuova serie. Un noir intenso e drammatico su inganno, riscatto e vendetta.

 

TORO:  21/4 – 20/5:  una marcia in più

Urano spalanca con impeto le finestre della vostra vita permettendo una ventata d’aria fresca. Facile, vero? Per nulla, rispondete! Il vostro innato bisogno di stabilità si scontra con il destino che vi spinge a liberarvi da abitudini e certezza. Siete spaventati? Solo all’inizio, perché certi suggerimenti arrivano da voi, specie in quelle situazioni mandate avanti per abitudine ma non del tutto soddisfacenti.

Thriller: “Morte nelle Highlands”  amicizia, ossessioni e una trappola di ghiaccio. Non guarderete più i vostri amici nello stesso modo. Il thriller più atteso di questo anno, presto sugli schermi con una serie tv.

 

GEMELLI: 21/5 – 21/6: tutto sarà più facile con un pizzico di prudenza in più

Amate passeggiare in libertà tenendo sempre in mano la bussola della vostra intelligenza e della vostra ironia. Non vi manca il divertimento e quell’humour divertente e frizzante, un’ottima autodifesa dagli attacchi di Giove contro! Praticate meditazione all’alba e vi sentite subito meglio.

Un giallo: "Il detective Kindaichi” di Yokomizo Seishi. Uno dei romanzi di fondazione del mystery nipponico e l’esordio delle indagini del detective Kindaichi Kosuke. Un classico di livello internazionale.

 

CANCRO: 22/6 – 22/7:  spalancate le porte al divertimento

Siete infastiditi da Saturno e Plutone da lungo tempo e per stare bene dovete impegnarvi un po’. Per fortuna avete al vostro fianco quel genio di Nettuno che vi suggerisce le mosse giuste per superare ostacoli e imprevisti. Non servono nessun regime e nessuna strategia, ma solamente assecondare le vostre esigenze, ascoltare di più il vostro intuito e le vostre sensazioni, cogliere segnali e muovervi di conseguenza.

Un thriller: “Alice” di Barbara Abel. La diciottenne Alice, ritenuta responsabile dell’incidente stradale in cui muore il suo ragazzo, inizia in una spirale discendente. In questo thriller l’autrice svela le ombre di ogni scelta d’amore.

 

LEONE: 23/7 – 23/8:  a caccia di vittorie!

Giove dal Sagittario è quel tocco di calore che spezza la monotonia, che ridà ossigeno e forza ai vostri progetti. Una botta di vitalità, con le algebre che si fanno più semplici, la routine più accettabile, la passione fiammeggiante. Vi aiuta a parare i colpi e a essere sereni di fronte agli eventuali imprevisti.

Un thriller: “Una famiglia quasi normale” di Mattias Edvardsson. Lund, Svezia. Una famiglia normale. Borghese, istruita, illuminata. Fino al giorno in cui la polizia bussa alla porta: Stella è accusata dell’omicidio di un giovane insegnante.
 

 

VERGINE: 24/8 – 22/9:  in cima al podio!

Andate avanti con tolleranza e perseveranza, risoluti e decisi, entusiasti e pazienti, costruite le fondamenta dei vostri progetti con solidità e tenacia, alla faccia di Giove contrario che “smonta” il vostro entusiasmo e dilapida il vostro portafoglio. Nettuno fa capricci e vi fa sembrare irraggiungibile le vostre mete ideali.

Un noir: “Con tanto affetto ti ammazzerò” di Pino Imperatore. Il secondo noir umoristico della serie iniziata con Aglio, olio e assassino.

 

BILANCIA: 23/9 – 22/10:  grandi energie nell’aria

Vi preparate a giocare una partita con i compagni di squadra affiatati e leali. Vi sostengono ottimismo e vitalità. E non vi mancano le possibilità di centrare la rete per segnare goal importanti. E una cosa è certa: vincete sempre!

Un thriller: “Suicide Club” di Rachel Heng. Vivremo per sempre. Ma a quale prezzo? Un romanzo affascinante e provocatorio da un’autrice rivelazione negli Stati Uniti.

 

SCORPIONE: 23/10 – 22/11:  di tutto e di più

Bellissimo questo mese di ottobre con uno stellium nel vostro cielo a ricordarvi che potete darvi alla pazza gioia. E’ il momento di osare, di chiedere e di ricevere. Di avere una rivincita o un riscatto, di cambiare pagina, di suonare una melodia rock, di gridare finalmente all’Universo: ce l’ho fatta!

Un noir, “Sunburn” di Laura Lippman. Un formidabile noir d’autore dall’intreccio complesso quanto i personaggi che tratteggia.

 

SAGITTARIO: 23/11 – 21/12:  la strada per la felicità

Giove nel vostro cielo è la vostra carta jolly che allarga il vostro pensiero positivo, illuminandovi di simpatia, raggiungendo importanti traguardi, fornendo prova di creatività e ingegno. Serenità e fiducia, benessere e ottimismo sono gli ingredienti giusti per infornare un dolce ricco di rum e crema chantilly.

Thriller “L’ultima notte” di Catherine O’Connel. Sei amiche, tre segreti e un omicidio.

 

CAPRICORNO:  22/12 – 20/1:  rinnovamento e consolidamento

In quest’autunno siete partiti alla grande, il vostro ingegno e la vostra creatività viaggiano a mille, espandete il vostro giro d’affari, trovate il lavoro dei vostri sogni, soddisfate le vostre curiosità, prendete appuntamento per nuove collaborazioni e approfondite i vostri interessi, anche quelli per cui voi storcete il naso.

Thriller: “Il cadavere nel fiume” di Brian McGilloway. Il cadavere di un ragazzo viene rinvenuto in un parco lungo il fiume. C’è solo un indizio per identificarlo, il timbro di un locale gay. Incaricata di seguire il caso, la detective Lucy Black comincia a fare ricerche.

 

AQUARIO: 21/1 – 19/2:  non siate polemici e tutto andrà bene

Nonostante ci fossero dei grossi nuvoloni che oscurano il vostro cammino, non scordate che avete Giove che vi aiuta a scoprire e a mettere a frutto i talenti per superare imprevisti e ostacoli. E’ il vostro cuscino per cadere morbidi qualora ci fosse lo sgambetto di Urano, che non è altro un cambiamento da cavalcare per farvi vedere che oltre l’orizzonte si trova il meglio.

Thriller: “Non entrate in quella casa” di Romy Folck. La poliziotta Frida Paulsen  torna al paese natale per far luce sull’aggressione subita dal padre. Per lei rimettere piedi in quei luoghi significa rapire ferite mai sanate.

 

PESCI: 20/2 – 20/3:  aprite la vostra mente e tutto potrà accadere

Sapete benissimo di non aver timore di osare, di chiedere, di puntare in alto, sapete benissimo che il cielo premia gli audaci e anche chi non ha paura di esporsi in prima persona. Qualunque sia l’obiettivo da raggiungere questo è il mese giusto per mettercela tutta.

Giallo “Il delitto ha le gambe corte” di Christian Frascella. Il detective Contrera, con un braccio ingessato e l’esistenza a pezzi, si mette sulle tracce di una ragazza italo americana che ha investito un pusher ed è scomparsa nel nulla.

 

 

 

 

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Intervista con l'artista  WILLIAM TURNER

29 Settembre 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #arte, #pittura, #interviste, #le interviste pazze di walter fest

 

 

 

Gentilissimi amici lettori della signoradeifiltri, oggi vi andrebbe di spassarvela girando in lungo e in largo per il più bel paese del mondo? In nostra compagnia, con la fantasia vi scarrozzerò a bordo di una vecchia Fiat 500 per vivere un'avventura artistico/comica, e vi anticipo che non saremo soli, per ogni viaggio avremo un ospite, un artista importante che intervisterò per voi, allacciatevi le cinture, oggi sarà con noi William Turner.
Ho fatto rifornimento, dato una pulitina ai pannelli solari, sarà un viaggio lungo ma, grazie al nuovo motore, un fantastico Kawasaky 900 raffreddato ad aria, arriveremo in buon orario, la macchinetta del caffè è sempre pronta, il cassettino straripa di cioccolatini e il frigo bar è ben fornito.

 

- Ciao William, benvenuto a bordo.
 

- Ciao Walter, grazie per avermi invitato, ho saputo che hai già scarrozzato altri miei colleghi, dove andiamo di bello?
 

- William, hai qualche preferenza?
 

- Mi piacerebbe vedere la torre di Pisa.
 

- Che ci sia qualcosa di inconscio?
 

- Walter, non lo so, forse.
 

- William, io credo di conoscere il motivo della tua richiesta, ma te lo dirò dopo, ora partiamo... Ti piacciono i cioccolatini?
 

- Perché no?
 

- Serviti, sono nel cassettino.
 

A bordo della nostra 500, amici lettori di tutto quello che c'è non manca nulla, William Turner, con la proverbiale flemma inglese, guarda il panorama che ci scorre di fianco, gustando di buon gusto cioccolato e sorseggiando caffè. Non me lo ha detto, forse avrebbe preferito il tè, ma a bordo di questa 500, ci dispiace per lui, ma si beve solo il nostro oro nero che profuma.
William Turner nasce da una famiglia umile a Londra (1775 - 1851) e, come accade per gran parte degli artisti, scopre sin da piccolo la sua attitudine al disegno e alla pittura, una dote che servirà ad alleviargli i dispiaceri derivanti dalla propria condizione famigliare. Il disegno e l'acquarello, due tecniche facili ed economiche, saranno il suo linguaggio personale e gli indicheranno la strada futura. A 14 anni entra alla Royal Academy of Arts di Londra e da subito mette in mostra un talento straordinario. La permanenza in accademia gli dà la sicurezza nei propri mezzi e inizia a vedere il proprio orizzonte con maggiore coraggio. 
Esce dalle mura, immergendosi nelle verdi campagne londinesi per andare a disegnare dal vero.

Per disegnare dal vero serve occhio, mano ferma, tratto preciso e netto, pazienza e concentrazione, basta un raggio di sole, una nuvola che si sposta o il fischiettio degli uccelli per deviare lo sguardo dal cavalletto, ma il talento di Turner è inossidabile e la sua tenacia forte come una roccia, ogni anno che passa si allontanerà, chilometro dopo chilometro, per aumentare l'esercizio e l'esperienza: Bristol, Galles, Scozia e poi il gran salto, poco più che ventenne, in Francia e Svizzera. 
Il percorso formativo presso la Royal Academy, nonostante qualche critica ricevuta per il suo stile pittorico, naturalmente e normalmente fuori dagli schemi, è stato importante al punto da considerarsi una tappa fondamentale della sua carriera.

L'accademia era la sua casa e lo sarebbe stata fino alla fine, con le sue opere eccezionali avrà successo, fama, prestigio e numerosi estimatori. Un'altra pedina nello scacchiere della grandezza di Turner sarà, nel 1818,  l'incarico di illustrare "The Picturesque Tour of Italy " e pertanto si documenterà viaggiando in Italia da Torino verso Liguria, Lombardia, Veneto, Roma, Napoli. Un'esperienza che gli accese la luce, in modo fisico e metafisico. La luce e il sole italiano gli illuminarono la vista, l'arte e gli artisti italiani gli coltivarono la fantasia, purtroppo l'eccitazione creativa, che lo portò a sperimentare, gli procurò qualche critica. Invidia? Impossibilità a capire una pittura innovativa? Soliti e immancabili bastian contrari? Quando si è al top, anche questo può succedere, ma Turner, consapevole delle proprie convinzioni, continuò a viaggiare, Belgio, Francia, Olanda, ancora Italia, ormai aveva la luce nel cuore e nessuno lo poteva fermare, la luce è il contrario del buio e, fra la fusione di questi elementi, c'è un dinamismo di sfumature di colore che rendono le sue opere emozionanti, lampi di luce che squarciano le tenebre, la natura che mette in risalto incredibili colori, tutto si muove intorno a noi in un tourbillion di toni che fanno della pittura di Turner vera poesia.

La sua ricerca lo aveva portato a viaggiare e, se da un lato era stata benzina per il corpo, da un altro lui si era sfiancato fisicamente. Ormai in là con gli anni, capì che era giunta l'ora di staccare la spina e, per uno come lui che aveva vissuto una vita vera, il declino lo demoralizzò, nel 1846 si trasferì a Chelsea, latte e rum nel bicchiere gli smorzavano i ricordi, cercò di cancellarsi, rivelando ai suoi vicini di casa di chiamarsi Puggy Booth e, dopo essersi ammalato, morì settantaseienne il 19 dicembre 1851. Gli furono tributati solenni funerali e onori alla memoria, l'arte aveva perso un grande artista ma le sue opere contribuirono a dare una nuova lettura alla pittura.
 

- William, ti va di parlare?
 

- Certo, di che parliamo?
 

- Sono molti anni che volevo chiedertelo.
 

- Che cosa?
 

- Ma quella volta che ti sei fatto legare all'albero di una nave per vedere dall'alto gli effetti della tempesta in mare, non ti chiedo il perché lo hai fatto, ma il coraggio per farlo dove lo hai trovato?
 

- Walter, hai presente quando qualcuno crede fermamente nelle proprie convinzioni?
 

- Penso di sì.
 

- Appunto, ero così deciso, mi sentivo talmente in armonia con gli effetti della natura che sapevo di avere la complicità di qualsiasi evento atmosferico senza rischiare nulla, ero in pratica un cronista della natura più ribelle, superiore a qualsiasi forza umana, pertanto un testimone necessario per far sapere a tutta l'umanità che di fronte alla natura siamo impotenti e, di conseguenza, non avevo paura.
 

- E vabbè, però stare lassù era un po' da matti.
 

- Ero in missione per conto di Dio.
 

- Questa battuta la conosco, per caso hai visto i blues brothers?
 

- No, ma prima di salire su quella nave ho bevuto una doppia caraffa di latte e rum.
 

- Capisco... Senti, vorresti spiegare ai nostri lettori perché tutti gli artisti vanno controcorrente, tu eri perfino un accademico.
 

- Walter, i lettori di questo blog sono più scaltri di te, lo sanno pure i bambini che tutte le cose vecchie prima o poi vengono superate, e poi io non potevo farci nulla, il mio modo di dipingere era quello, un po' romantico, un po' fuori dagli schemi, in ogni caso, quando poi la ruota della vecchiaia si è fermata dalle mie parti, ho capito l'antifona e mi sono messo da parte, largo ai giovani.
 

- Fra vecchi e giovani non potrebbe esserci una via di mezzo?
 

- Certo che c'è e, quando verrà scoperta, tutta l'umanità sarà migliore.
 

- William! Hai finito tutti i cioccolatini!
 

- Per dirla tutta, anche la tazzina del caffè è vuota.
 

- Dobbiamo fermarci all'autogrill a fare rifornimento.
 

- Bene, me lo sono meritato un panino con il salame?
 

- Per la tua temerarietà su quella nave senz'altro, vuoi dell'altro?
 

- Come ti ho detto prima, vorrei fare un giro intorno alla torre di Pisa.
 

- Va bene, si può fare, sempre meglio che rischiare le botte come con Picasso...William, perché la torre pendente?
 

- Perché in tutto il mondo ce l'avete solo voi, perché è anche un fenomeno naturale unito all'estro dell'uomo che l'ha creata, perché è una grande opera d'arte, perché sempre da lassù c'è una luce universale, e poi perché, dopo questa scarrozzata con questo tuo macinino, salendo le scale a chiocciola mi sgranchirò le gambe, ti basta?
 

- Modestia a parte, in Italia abbiamo anche un sacco di altra bella roba.
 

- Walter, sono quasi invidioso se penso che porterai in giro nelle tue visite artistiche altri miei colleghi, mi fai un favore?
 

- Se posso.
 

- Se per caso sarà tuo ospite Piet Mondrian, invece del caffè, offrigli del Pernod e poi, per farlo arrabbiare, digli che ero più moderno di lui... Forza, adesso andiamo a Pisa, my ass is broken!
 

Amici lettori della signoradeifiltri, noi andiamo a Pisa, voi, se volete, come sempre seguiteci con la fantasia, in ogni caso ci rivedremo al prossimo tour artistico, avremo un ospite a sorpresa. Goodby.

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Immaginare Leonardo

6 Settembre 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #arte, #pittura, #eventi

 

 

 

                                                                                                           

 

 

 

 

“IMMAGINARE LEONARDO”

21 settembre ore 17,00 si inaugura la mostra dedicata a Leonardo presso la splendida location del Castello di Sonnino di Livorno

 

Un grande appuntamento attende la città di Livorno, il prossimo 21 settembre. Promossa da Progetto Editoriale, con il patrocinio dei Comuni di Livorno e Cecina, dell’Associazione Internazionale di via Margutta e della Camera di Commercio Maremma e Tirreno, verrà presentata la mostra Immaginare Leonardo, presso il Castello di Sonnino, nella ricorrenza del Cinquecentenario della scomparsa del Maestro Vinciano. L’esposizione prevista fino al 30 settembre, ad ingresso gratuito, sarà itinerante, di cui una tappa particolarmente significativa sarà a Roma ad ottobre presso la Galleria Vittoria di via Margutta. La mostra si caratterizza attraverso oltre trenta opere di noti artisti italiani insieme ad esponenti significativi della Nuova Scuola Romana, i quali si sono ispirati alla figura e all’opera di Leonardo e alla sua straordinaria attualità, non solo per coloro che lo amano ma anche per le nuove generazioni, in considerazione del  fascino indiscusso di “genio del passato e del presente”. Pittore, architetto, scultore, scrittore, teorico dell’arte, scienziato e ingegnere, ideatore di una nuova maniera, ricercatore in ogni campo, prosatore originalissimo e spirito di creatività senza tempo.

 

Collegare Leonardo a Livorno è frutto di un viaggio immaginario. Non sappiamo infatti se vi sia mai stato, ma la famiglia Medici, il suo legame con il Maestro e il rapporto della stessa con la città, trasformatasi poi nel più ricco porto franco della Toscana, costituiscono un formidabile collante di originale valenza nazionale.

 

E’ importante evidenziare due aspetti difficilmente riscontrabili insieme per contemporaneità e rilievo:

 

Il primo è senz’altro Leonardo stesso con la riproposizione e la contemporanea attualizzazione della sua figura nella ricorrenza del 500° della scomparsa. Una dimensione quella del Maestro che si apre a nuove analisi, indagini, interrogativi e valutazioni nella rappresentazione a noi più prossima di uno dei massimi precursori del pensiero moderno, nel ruolo del tutto inedito di primigenio intellettuale europeo. Un’attualità quindi, reale e non retorica, del pensiero e dell’opera di Leonardo da Vinci.

 

Il secondo aspetto caratterizzante è nondimeno il luogo che ospita l’evento e la sua storia. E’ molto interessante evidenziarlo poiché Leonardo non è mai stato presumibilmente a Livorno, ma qualora vi fosse stato si sarebbe certamente interessato alle opere di ingegneristica, ai canali in costruzione, all’idraulica necessaria, all’organizzazione del sistema portuale, nonché alla regolamentazione delle acque ed al loro impatto ambientale. Probabilmente Leonardo sarebbe stato attirato dal Forte Mediceo sulla scogliera di Quercianella, che viene edificato più o meno negli stessi anni, per poi trasformarsi nel tempo nel Castello dei nostri giorni. Il Castello di Sonnino a picco sul mare racchiude in sé una storia ai più sconosciuta ed antica, oltre a custodire in una grotta naturale il sarcofago in marmo delle Apuane con le spoglie del Barone Sidney Sonnino, protagonista della politica italiana fra la fine del XIX secolo e gli inizi del ‘900. Un sito mozzafiato, una prua che penetra nel Mar Tirreno, diventando esso stesso elemento primario di caratterizzazione del paesaggio.

La mostra, curata da Tiziana Todi, con Leonardo protagonista assoluto, si avvale a corredo di un elegante catalogo edito da Progetto Editoriale Editions, nel quale sono riportate tutte le opere in esposizione nonché le schede descrittive degli artisti per così dire “leonardiani”:

 

Chiara Abbaticchio, Xante Battaglia, Tiziana Befani, Sonia Bellezza, Stefania Catenacci, Amalia Cavallaro, Francesca Cervelli, Claudio Cignatta, Alessandro Cignetti, Daniele D’Amico, Sonia De Rossi, Roberta Di Sarra, Daria Faggi, Daniela Foschi, Giuseppe Frascaroli, Paolo Gallinaro, Nicoletta Gatti, Micaela Giuseppone, Maria Rita Gravina, Angela Palese, Tommaso Pensa, Eleonora Pepe, Daniela Poduti Riganelli, Gualtiero Redivo, Marco Rossati, Fabio Santoro, Rosamaria Salkin Sbiroli, Renata Solimini, Claudio Spada e Rodolfo Villaplana.

 

Oltre ai tanti autorevoli ospiti, va segnalata la partecipazione di Philippe Daverio quale protagonista d’eccezione al dibattito organizzato per la circostanza. Uno degli aspetti che lega Daverio a Leonardo è certamente una milanesità differita, tra le arti e il pensiero, ma in particolar modo nell’ambito di un’architettura concettuale e di intenti di cui Milano rappresenta da sempre un emblema geniale.

 

All’inaugurazione della mostra prevista alle ore 17:00 seguirà poi alle 18:30 il convegno Leonardo a Livorno. Tra i relatori Tiziana Todi, Direttrice della Galleria Vittoria in Via Margutta a Roma, parlerà del rapporto fra arte rinascimentale, arte moderna e contemporanea, Giosué Allegrini, Capo Ufficio Storico della Marina Militare Italiana e noto critico d’arte, racconterà invece di Leonardo, nelle suggestioni dovute alla costruzione della città di Livorno sulle acque, rappresentando contemporaneamente il tramite ideale tra antico e moderno. Philippe Daverio, storico dell’arte, docente, saggista e narratore televisivo ci porterà alla scoperta di un Leonardo sconosciuto e misterioso, fin dalle profondità del suo pensiero oltre ogni più ragionevole confine. Concluderà Francesco Malvasi, Direttore Artistico di Progetto Editoriale, che illustrerà invece le ragioni stesse del lungo impegno della Casa Editrice relativamente al pensiero e all’opera del Maestro che ha dato vita nel tempo ad una significativa politica editoriale di riferimento. Illustrerà altresì le ragioni della scelta di Livorno, spaziando fra la Toscana e Milano, in una proiezione europea e nello scorrere di un percorso culturale che di fatto ci accompagna da Leonardo, dal Rinascimento tra le varie epoche fino ai nostri giorni.

 

 

 

 

                                                                                                         

 

E mail: direzionegenerale@progettoeditoriale.com – www.progettoeditoriale.it

 

 

 

 

 

           

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Otto

3 Settembre 2019 , Scritto da Costantino Delfo Con tag #costantino delfo, #racconto, #pittura

Disegno di Costantino Delfo

Disegno di Costantino Delfo

 

Nella vetrina del negozio era esposta la maglia con il numero 88, stampigliato grande e in bianco sul blu di fondo. Mario entrò con passo marziale, agitando le braccia come un soldatino. Aveva quindici anni e non parlava mai con nessuno, solo con la sua mamma formulava qualche semplice frase. Non aveva mai frequentato la scuola: all’asilo aveva strappato ciocche di capelli a un compagno e gli aveva quasi cavato un occhio. Autistico, dissero. Così la madre, insegnante di greco e latino al locale liceo, lo tenne a casa e gli insegnò tutto ciò che sapeva. Aveva superato l’esame di quinta elementare con parecchi mutismi e quello di terza media con risposte non gradite ai professori. Ora frequentava, con grande soddisfazione di sua madre, la prima classe del liceo dove lei insegnava. Con la sua la bicicletta sfrecciava come un fulmine, per lo più vicino a casa, ma talvolta anche per il viale della città e fino in centro, dove c’era il negozio con la maglietta numero 88.

«Otto.» disse alla donna dietro al bancone.

«Che cosa vuoi, tesoro?» chiese la donna.

«Otto!» ribadì, ma lei lo guardò ancora con aria interrogativa, senza capire.

«Otto! Otto! Otto!» gridò Mario. Toc, toc, toc: la scarpa sbatteva sul pavimento, cominciava a innervosirsi.

«Otto che cosa, caro? Dimmi» chiese ancora la donna simulando un sorriso.

“Otto, otto come l’ottavo giorno, ottovolante, ottavo girone dell’inferno. Taciti, soli, sanza compagnia n’andavam l’un dinanzi e l’altro dopo... ” pensava fissandola.

Il suo sguardo volse in fondo vicino alla vetrina, dove stava seduta nel buio una ragazzina che gli sorrideva. Si diresse verso di lei che prese la maglia dalla vetrina e gliela porse. Mario, con l’oggetto ambito tra le mani, tornò indietro e lo posò sul bancone.

«È questa che vuoi, caro?» chiese la donna.

Fece un cenno di assenso con la testa, pagò e uscì di corsa con la sua maglietta.

La ragazzina lo seguì e Mario la fece montare sulla canna della bicicletta e riprese a pedalare come un forsennato. Lei s’aggrappò al manubrio.

“Piano, ho paura!” pensò.

“Sì, scusa, non sono abituato a portare qualcuno, vado sempre da solo” le rispose nel silenzio e subito rallentò. Giunsero all’argine del fiume, che scorreva placido, e si fermarono sotto un salice piangente, sedendosi con la schiena appoggiata al tronco. I lunghi rami penduli dell’albero li nascondevano alla vista, avvolgendoli in un’atmosfera surreale di colore giallo a causa delle strette foglie dorate che erano anche distese intorno come un tappeto. Era infatti la fine dell’estate e il salice lasciava cadere le sue foglie come lacrime. Era una bella e calda giornata, il sole che filtrava tra i rami rendeva anche l’aria che respiravano dello stesso colore giallo oro. Mario disfece il pacchetto con la maglietta, la stese sull’erba per guardarla e infine la indossò.

“Grazie per la maglietta” pensò.

«Oh, di niente, ti sta bene. Come ti chiami? Io mi chiamo Sara» disse lei, e aggiunse: «Puoi anche parlare con la voce, se vuoi, tanto siamo soli, nessuno ci può sentire». La fissò meravigliato e le rispose: «S... sì, va b... bene, io mi chiamo Mario». Non era abituato a parlare, se non sotto minaccia come a scuola, e fu per lui una novità.

«Bello qui, pare di essere al sicuro, protetti... » disse Sara. Gli si avvicinò sfiorandogli la spalla e gli sorrise con quel sorriso enigmatico. Egli non resistette, le mise il braccio attorno alla spalla e le diede un bacio sulla guancia. Sara s’infuocò, divenne tutta rossa e ricambiò quel bacetto. Mario si distese felice, non sapendo che fare o che pensare. Allora Sara lo baciò sulla bocca. Un lungo bacio d’amore e lui l’abbracciò a lungo. Tutti i giorni, ogni pomeriggio alle tre in punto, per quell’intero mese di Settembre, Mario si presentò davanti alla vetrina del negozio ad aspettare Sara, e insieme tornavano al loro rifugio sotto il salice piangente.

Nascosta dietro la vetrina del negozio, la proprietaria stava ad osservare, controllando quello strano ragazzino che, dopo avere acquistato la maglietta, già un paio di volte era di nuovo entrato a chiedere di Sara e poi si era piazzato davanti alla vetrina in sella alla bicicletta. Fu facile per lei informarsi: il ragazzo era conosciuto e aveva una brutta fama, perché era malato e un po’ matto, dicevano. Allora telefonò.

«Buongiorno signora, mi scusi se la disturbo, sono la proprietaria del negozio in via Bixio. Si tratta di Mario». La madre, dall’altro capo del telefono, aveva già il batticuore sentendo parlare del figlio. «Signora, mi dispiace tanto ma devo dirglielo. Chissà quanti pensieri già le dà quel ragazzo.» La madre non seppe che pensare, riuscì solo a dire, già con gli occhi lucidi: «Che cosa è successo?»

«No, no, nulla di grave, non si allarmi, signora,» disse la donna, «suo figlio è venuto a comprare una maglietta un mese fa, però da allora, ogni giorno, quando apro il negozio, si piazza davanti alla vetrina e due o tre volte è anche entrato a chiedere di mia figlia Sara. Ma io non so chi sia questa Sara e non ho figli.»

Tacque. La madre si rilassò un poco: «Mi dispiace signora, a volte il mio Mario ha degli atteggiamenti strani, gli parlerò, non la disturberà più. Buongiorno, signora.»

Alle due del pomeriggio Mario era già pronto per recarsi all’appuntamento con Sara. Il tempo era cambiato: grandi nubi grigie, rigonfie di pioggia, spinte da folate di vento, solcavano veloci il cielo. Poi si udì il fragoroso rombo di un tuono e una pioggia scrosciante cadde dal cielo. La madre entrò nella cucina. «Mario, non devi più andare a quel negozio in centro,» disse, «la padrona del negozio non vuole che tu vada là,» e continuò, «dimentica quella storia, Mario, ti prego. Non esiste nessuna Sara, te lo sei inventato! Come fai sempre!» aggiunse. Poi si mise a piangere e singhiozzando disse ancora: «Non ne posso più delle tue bugie… delle tue fantasie!». Mario era incapace di dire una parola, la gamba iniziò a fremergli. Fece un cenno d’intesa, un segno espresso solo con una inflessione dei suoi occhi sbarrati e increduli. Di corsa uscì di casa.

Appena fuori dall’uscio, inforcò la bicicletta e si gettò sotto la pioggia battente.

“Sto arrivando, amore mio” pensava pedalando. Raggiunse il negozio ma era ancora chiuso; si apprestò ad aspettare Sara in sella alla bicicletta. Eccola spuntare dal vicolo adiacente, correva, fuggiva. Dietro c’era sua madre che gridava: «Te ne devi andare! Hai capito?» Sara salì sulla canna della bicicletta. Alcuni passanti si fermarono ad osservare la scena di quella donna che correva dietro al ragazzo gridando. Mario pedalava come un forsennato, credendo che ogni spinta sempre più poderosa data sui pedali avrebbe cancellato le urla della madre di Sara, che gli risuonavano per la testa.

Strinse spasmodicamente le bacchette dei freni appena prima della curva sull’argine del fiume. Poi volarono come angeli, aggrappati al manubrio della bicicletta, che scivolava via. Una frustata di ghiaccio sulla pelle, Sara si aggrappò a Mario ed egli la strinse forte. Precipitarono nel buio e freddo fiume. Ripescarono Mario due chilometri a valle, ancora con le braccia avvinghiate al suo corpo, come se avesse voluto abbracciare qualcuno.

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