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signoradeifiltri.blog (not only book reviews)

Daniela Giordano, "Tre vite in una"

11 Agosto 2020 , Scritto da Gordiano Lupi Con tag #gordiano lupi, #recensioni, #cinema, #personaggi da conoscere

 

 

 

 

 

 

 

Daniela Giordano
Tre vite in una
Enigma Edizioni - Pag. 267 - Euro 16,90

 

Daniela Giordano aveva già pubblicato Io Daniela, con Il Foglio Letterario Edizioni, un testo dedicato alla sua attività nel mondo del cinema. Adesso manda in stampa con la fiorentina Enigma Tre vite in una, dove non racconta soltanto l’avventura del cinema e del concorso Miss Italia (prima vita), ma anche delle investigazioni sui fenomeni psichi e gli UFO (seconda vita), oltre al sogno che consegna istruzioni su come costruire un dispositivo telepatico di comunicazione (terza vita).

Daniela Giordano nasce a Palermo il 7 novembre del 1946. L’evento che fa scattare l’ingresso nel mondo del cinema avviene per caso, una sera di metà agosto, sulla stupenda spiaggia di Mondello, quando vince un concorso fatto in casa, organizzato tra amici e conoscenti, e viene nominata Miss Mondello. La Giordano ha 19 anni e dopo aver ballato con gli amici alla Sirenetta viene incoronata come la ragazza più carina della festa. Il caso vuole che lo zio di Daniela, capo redattore del Giornale di Sicilia, decida di pubblicare un reportage dettagliato dell’evento mondano e - caso ancor più fortuito - che queste foto finiscano nelle mani di chi stava organizzando le selezioni per Miss Italia. Daniela Giordano viene nominata Miss Palermo senza vincere alcuna gara, forse perché la commissione resta estasiata da tanta bellezza, forse perché la procedura selettiva è in ritardo e serve una candidata sicula. Va da sé che la famiglia non approva, ma dopo qualche discussione di rito Daniela - ancora minorenne per la legge del tempo - ottiene il consenso e partecipa al concorso di bellezza più prestigioso d’Italia. “Sarà soltanto un gioco. Tanto non vincerà mica lei …”, dicono i genitori. In realtà Daniela vince il titolo di Miss Sicilia ed è pronta per affrontare la sfida decisiva, tra l’incredulità e la preoccupazione dei familiari. Firma un contratto dove c’è scritto che in caso di vincita di una selezione dovrà partecipare alla successiva e i genitori non sono così convinti di quel che sta accadendo. Viene incolpato lo zio di tutto quel caos imprevisto, perché galeotto fu l’articolo, quindi è incaricata la zia di accompagnare Daniela a Salsomaggiore. Daniela Giordano affascina la giuria per eleganza, sorriso e fattezze mediterranee di ragazza sicula. Non è la classica maggiorata. “Ero magrissima e piccolina rispetto alle altre concorrenti. Rientravo a malapena nelle misure standard richieste dal concorso. Nel 1966 andavano ancora di moda le ragazze formose. Per fortuna quell’anno ci fu un clamoroso cambio di tendenza. Iniziavano ad andare di moda le barbie, alte e magre”, racconta. Viene eletta Miss Italia 1966 ed è obbligata a partecipare al concorso per Miss Europa. Daniela è stanca del gioco, vorrebbe smettere e tornarsene in Sicilia, ma non può abbandonare. Daniela Giordano comincia a occupare le copertine dei rotocalchi e la sua fama si diffonde. È la volta della madre a fare da accompagnatrice a Nizza, per la finale del titolo europeo. Prima della serata conclusiva Daniela compie una tournée negli Stati Uniti e in Canada, questa volta accompagnata dal padre che chiede un permesso speciale alla direzione della banca. In tale occasione viene avvicinata dalla William Morris, importante agenzia cinematografica che la vorrebbe interprete di un film: I barbieri di Sicilia. La famiglia non è contenta neppure di questa possibilità di entrare nel cinema e cerca di osteggiare la scelta, ma Daniela è irremovibile. Per fare il film decide di rinunciare a Miss Europa e soltanto per questo motivo arriva seconda alla selezione, perché la giuria voterebbe per lei quasi all’unanimità. Daniela si raccomanda al patron del concorso di essere esclusa perché vincendo il titolo dovrebbe partecipare alle selezioni per Miss Mondo, perdendo la possibilità di interpretare il suo primo film. Vince Miss Spagna e la nostra Miss Italia arriva seconda, non terza come dicono molti testi e alcuni siti Internet. Il resto dovete scoprirlo da soli leggendo sia Io Daniela (Il Foglio Letterario) che Tre vite in una (Enigma Edizioni). Non posso mica dir vi tutto io …

I titoli dei suoi film:

I due barbieri di Sicilia (1967) di Marcello Ciorciolini 

Play boy (1967) di Enzo Battaglia

Il lungo giorno del massacro (1968) di Alberto Cardone

Joe! Cercati un posto per morire (1968) di Giuliano Carnimeo  

Susanna... ed i suoi dolci vizi alla corte del re (1968) - di Franz Antel (alias François Legrand)

Quante volte... quella notte (1969) di Mario Bava

Captain Coignet (1969) di Jean Claude Bonnardot (TV Francia)

Un esercito di 5 uomini (1969) di Don Taylor e Italo Zingarelli

Vedo nudo (1969) di Dino Risi

Ombre roventi (1970) di Mario Caiano

Bolidi sull’asfalto - A tutta birra! (1970) di Bruno Corbucci

Buon funerale amigos! ... paga Sartana (1970) di Giuliano Carnimeo

La sfida dei Mackenna (1970) di Leon Klimovsky

Un’estate, un inverno (1971) di Mario Caiano (TV - Rai)

Il suo nome era Pot … ma lo chiamavano Allegria (1971) di Lucio Giachin (Dandolo) e Demofilo Fidani (si fanno chiamare Dennis Ford)

I quattro pistoleri di Santa Trinità (1971) di Giorgio Cristallini

Una tomba aperta... una bara vuota (La casa de las muertas vivientes) (1972) di Alfonso Balcazar Granda

Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave (1972) di Sergio Martino

Scansati... a Trinità arriva Eldorado (1972) di Dick Spitfire (Diego Spataro, in realtà regia di Aristide Massaccesi)

Trinità e Sartana figli di... (1972) di Mario Siciliano 

Violenza contro la violenza (1972) di Rolf Olsen e Lee Payant

Che brutta epoque! (1973) di Mario Landi (teatro)

Le avventure del Barone Von der Trenck (1973) di Fritz Umgelter (TV Germania)

La casa della paura (1974) di William L. Rose

La cameriera (1974) di Roberto Bianchi Montero

Malocchio - Eroticofollia (1975) di Mario Siciliano

Roma violenta (1975) di Marino Girolami (Franco Martinelli)

Il vizio ha le calze nere (1975) di Tano Cimarosa

Il fidanzamento (1975) di Giovanni Grimaldi 

L'infermiera di mio padre (1976) di Mario Bianchi

Karamurat, la belva dell'Anatolia (1976) di Herb Al Baurr (Natuk Baytan) e Ernst Hofbauer

L'adolescente (1976) di Alfonso Brescia

La portiera nuda (1976) di Luigi Cozzi

Un toro da monta (1976) di Roberto Mauri

Le impiegate stradali - Batton Story (1976) di Mario Landi

Starcrash - Scontri stellari oltre la terza dimensione (1977) di Luigi Cozzi

Inquisición - Inquisizione (1978) di Paul Naschy (Jacinto Molina)

Il braccio violento della mala (1979) di Sergio Garrone

Le segrete esperienze di Luca e Fanny (1980) di Roberto Girometti e Gérard Loubeau 

Help Me Have No Human Ways (2015) di Chris Milewski

Erba Celeste (2016) di Valentina Gebbia

 

Daniela Giordano, "Tre vite in una"
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I gialli di mastro Leonardo e la sua banda: il mistero degli amici

6 Agosto 2020 , Scritto da WaLter Fest Con tag #walter fest, #racconto

 

 

 
 
Amici lettori, siamo in agosto e tutto va bene, o, almeno, lo speriamo, perché dai giornali e dalle tv arrivano troppe brutte notizie, ma il nostro blog, quando apre le sue pagine alla fantasia, fa di tutto per trovare sprazzi e spruzzi di ottimismo. Oggi abbiamo un mistero futuristico da risolvere, per fortuna la banda di mastro Leonardo è sempre operativa.
 
Il mistero degli amici
 
Il commissario Trabalza stava impazzendo perché da un po' di tempo era subissato di denunce di furti e strani comportamenti ambientali da parte degli amici. 
Chi erano gli amici? Erano stati chiamati così i robot di ultima generazione e di pubblica utilità. Negli uffici postali dietro gli sportelli c'erano gli amici, alle casse dei supermercati c'erano gli amici, agli incroci delle strade a dirigere il traffico c'erano gli amici. Volevate un informazione turistica? Subito pronti gli amici. E per il tuca tuca? Sempre loro, gli amici in tutte le salse. Nessun problema anche per le esigenze intime, con grande e solerte cortesia gli amici erano a vostra disposizione. Insomma, ormai questi robot erano diventati nostri abituali compagni nel tran tran quotidiano.
Naturalmente erano del tutto simili agli umani, anzi, possiamo dire, sia gli amici uomini che le amiche donne erano molto carini, composti e ben educati. Potevamo avere amici vigili, amiche postine e anche addetti alle informazioni un po' amico e un po' amica. Insomma, credo ci siamo capiti che per ogni esigenza c’era un amico, all'occorrenza senza nessuna limitazione sessuale, che altro volere di più?
Però sta di fatto che ultimamente la polizia non sapeva più che pesci pigliare di fronte a un escalation di eventi misteriosi riguardanti la scomparsa, con relativa "introvabilità improvvisa", dei nostri migliori amici. Bisogna aggiungere che anche la stessa cittadinanza era perplessa, ormai ben abituata e affezionata a questi moderni amici e alla loro efficace praticità. Ma la loro assenza  fu per breve tempo perché poi, senza nessuna spiegazione teorica, gli amici  tornarono a riprendere le proprie occupazioni.
Dopo il ritorno, questi neo robot, scomparsi e ricomparsi per una ignota motivazione, avevano assunto comportamenti assai bislacchi.
Per questo la città andò in confusione, il rovescio della medaglia però fu che  i cambiamenti comportamentali degli amici erano basati sul sorriso, su un atteggiamento felice e  altamente socievole, a tal punto che la gente ne venne contagiata e la vita in città migliorò nettamente, non più fredda e statica ma calda, gioiosa e festosa, in fondo la vita che tutti gli umani avevano sempre desiderato.
 
- Commissario, un altro casino, un amico addetto alla pulizia delle strade mentre ramazza balla e canta.
 
- I topi di laboratorio che hanno detto?
 
- Anche i tecnici vagano nel caos perché, come vanno a toccare il sistema operativo dei robot, è come se ne venissero contagiati e iniziano a ballare e cantare anche loro... Commissario... li ho perfino visti ridere!
 
- Sergente Pacchiarotti, ma che fai???
 
- Commissariooo... non prendetevela con meee... io li ho solo guardati senza toccarli e poi ho visto una luce!
 
- Qui stiamo diventando tutti pazzi!
 
- Commissario faccia qualcosaaa!
 
- Dove ti hanno messo la spina?
 
- Non lo so... provi a chiudere il telefonino!
 
- Fatto!
 
- Oooohhh... finalmente sono normale
 
- Infatti hai la solita faccia triste come un pitone!
 
 
INTANTO NEI PIANI ALTI.
 
- Siete stati attenti a non farvi beccare dai droni?
 
- Mastro Leonardo, tutto ok, sotto copertura  della cupola di Michelangelo abbiamo disorientato i droni e poi abbiamo compiuto un'operazione, smagnetizzando e modificando tutti gli amici con il profumo della crostata di fragole della nonna di John Lennon.
- Abbiamo anche utilizzato un po' di barzellette di nonna Pina e nonno Lino.
- Anche i cazzotti alla Bud Spencer non sono stati male.
- Oliato le giunture con nettare di Peter Pan.
- Bene ragazzi, questi droni che hanno sostituito le telecamere ormai sono dovunque. Erano un pericolo per la nostra insospettabilità. Ivan, tu e i ragazzi avete fatto un ottimo lavoro, perbacco, in città ci voleva un po' di allegria, ora, mi raccomando, completate la missione, andate a dare una revisionatina agli amici di servizio nelle case di cura. Sembra che questi robot siano un po "peripatetici" con gli anziani, li tengono in completo isolamento facendogli ascoltare solo musica lirica e film anni '30 in bianco e nero.-
 
- "Peripatetici?" Ma lo sai cosa vuol dire? Vabbè, Mastro Leonardo posso portare con me Lucio?
 
- Battisti? Sì ma non fate guidare la "Ventosa" a Ray Charles che è spericolato e corre troppo da quando gli abbiamo dato la patente, sfreccia e fa a gara con quelli del mondo del cinema e della televisione.
 
E così, Ivan Graziani, insieme a Lucio Battisti, Ray Charles e Jimi Hendrix, sono partiti a bordo della "Ventosa", l'automobile rivoluzionaria ideata da Mastro Leonardo, una Citroen Pallas, la famosissima "Ferro da stiro", modificata con una grande elica che, con il vortice delle pale, alimenta una batteria del motore elettrico e, con gli sportelli aperti ad ali di uccello, fa spiccare il volo.
Insomma, l'imbattibile e irraggiungibile auto di servizio della banda, nel giro di un'oretta, mise in moto l'insurrezione in tutte le case di cura per anziani. Ivan Graziani, con le spalle coperte dal resto della banda, a suon di musica modificò il circuito video h24 per la visione curativa di almeno una settimana a ciclo continuo del film The Blues Brothers e, da quel momento, gli anziani riacquistarono la fede e il sorriso.
È proprio vero che chi trova un amico (vero) trova un tesoro e ci dispiace  per il commissario Trabalza, ma non riuscirà mai a risolvere questo caso.
 
Il giallo continua...
 
Cari lettori, nel caso anche voi siate andati in confusione, non preoccupatevi: quello che vi sembra fantasia un giorno sarà realtà.
Vi ringraziamo e vi aspettiamo alle prossime puntate, in città ci sono altri misteri da risolvere ma non abbiate paura, noi abbiamo gli artisti.
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Cinzia Diddi e la sua Stella più bella a Portocervo

3 Agosto 2020 , Scritto da Cinzia Diddi Con tag #cinzia diddi, #moda

 

 

 

 

Sofisticato inno alla libertà sulle strade del mondo. 

Questo il titolo che la maison Cinzia Diddi ha dato alla Collezione estate 2020 che ha sfilato a Portocervo. La serata è stata presentata da Barbara Castellani, regia Mauro Calandra.

Si è aperta con la presentazione del libro della stilista/ scrittrice Cinzia Diddi, il cui ricavato andrà in beneficenza alla protezione civile. Il libro è stato presentato dall’attrice Barbara Kal e l’editore Michele Falco. Queste le parole della Stilista:

"L’inverno si trasforma sempre in primavera! Davanti a Noi abbiamo un’impresa che rimarrà negli annali della storia. La sfida di creare la nuova realtà, di una società globale dove tutti possano vivere, spero, in pace e con dignità. Non è al di là della nostra portata, e sono fermamente convinta che la forza trainante per la realizzazione di tale impresa sia la solidarietà della grande gente comune.

Grazie a tutti coloro che hanno acquistato il libro La Stella più bella - grazie a chi lo farà - grazie a chi ha preso parte al libro dando un prezioso contributo con una frase, un pensiero o una poesia, parlo dei miei amici, persone del mondo dello spettacolo, della musica e dell’arte.

Grazie alla mia cara amica, l’attrice Barbara Kal, che mi ha rappresentato. Grazie alla Splendida Barbara Castellani e all’amico Mauro Calandra. Un grazie sonoro ed energico all’Editore Michele Falco che ha permesso tutto questo, durante il lockdown, un momento di totale immobilità.

 Con stima e profondo rispetto Cinzia Diddi

 

Nella serata l’alta moda di Cinzia Diddi ha calcato la passerella di Portocervo presso Allegroitalia. Per la moda mare proposte per essere Eleganti e lussuosi anche in spiaggia, così vuole la stilista delle star Cinzia Diddi.

Il bianco, gli shorts in jeans, i costumi con dettagli in oro, ma anche un mix di colori, fantasie e tendenze, una vera rapsodia moda che colpisce l'occhio. Vuole essere un inno alla spensieratezza, alla creatività e alla voglia di esprimersi: dopo questo lungo periodo di sofferenza e di isolamento sociale che ha colpito il mondo intero. Segni, sogni e bisogni della donna contemporanea. Virtuosismi stilistici, contrasti e accordi, ma sempre armonici e mai scontati. Il cappello a falda larga firmato Cinzia Diddi, un accessorio elegante, glamour e che fa la differenza. Il luogo più intimo e non la classica e sfarzosa passerella è uno spazio per ritrovarsi. Stampe e fantasie floreali di un giardino immaginato. La natura ci accoglie e si concede in tutta la sua straordinaria eleganza. Proprio come è scritto nel libro La Stella più bella della stilista scrittrice Cinzia Diddi, “La moda guarda oltre i giorni della quarantena, verso un futuro nel segno della serenità.”

La Luxury Collection, senza troppa esagerazione, sfarzo o ridondanza, non quella di sempre! Per rispetto al momento! Ma il lavoro deve continuare, andare avanti, e così viene ugualmente proposta la collezione Luxury. Come messaggio di forza perché la vita continua! Queste le parole della stilista! 

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