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signoradeifiltri.blog (not only book reviews)

Radio Blog: astrobiografia di Amedeo Modigliani

8 Febbraio 2019 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #pittura, #loredana galiano, #astrologia, #eva pratesi, #vignette e illustrazioni


"Di chi parliamo? Del grande Amedeo Modigliani, nato il 12 luglio a Livorno nel 1884, alle 9 del mattino.
Era del Cancro con un’Ascendente nel segno della Vergine e una Luna in Pesci
".

Un altro affascinante viaggio astrologico nella vita del grande pittore livornese Amedeo Modigliani, a cura della nostra Loredana Galiano e magicamente illustrato da Eva Pratesi.
Buon ascolto!

Lettura di Chiara Pugliese

 

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Giovanna Strano, "La Diva Simonetta"

7 Febbraio 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #recensioni, #pittura, #personaggi da conoscere, #storia, #giovanna strano

 

 

 

 

 

La Diva Simonetta

Giovanna Strano

Aiep editore, 2018

pp 270

14,00

 

Si è da poco spenta l’eco della brillante seconda stagione televisiva de I Medici che mi ritrovo fra le mani un libro molto bello: La Diva Simonetta, di Giovanna Strano. Il romanzo mi fa ripiombare a capofitto nelle vicende della metà del 1400, nella scintillante Firenze della corte medicea. Riecco tutti i personaggi dell’epoca: Lorenzo e Giuliano de Medici, Clarice Orsini, Lorenzo di Pierfrancesco, Lucrezia Tornabuoni, Francesco de’ Pazzi etc.

Il libro è scritto in un bello stile d’altri tempi che ben si sposa con la riproduzione efficacissima del periodo storico. Davanti ai nostri occhi si snoda un affresco di straordinaria potenza, veniamo catapultati nella Firenze del ‘400, in piena fioritura di Comuni e Signorie, fra intrighi di palazzo, feste, ricevimenti, giostre di stampo ancora medievale, tornei e seducenti dame, alle quali galantemente dedicare le vittorie. E, in primo luogo, tanta, tantissima cultura, concentrata in una sola città, come mai s’è visto prima e mai si vedrà in seguito.

Lorenzo il Magnifico, grande statista ma anche mecenate delle arti, ha accentrato intorno a sé letterati, scultori e pittori, in una profusione di bellezza davvero sans par. Ed ecco la splendida Santa Maria del Fiore, i bassorilievi, gli arazzi, le liriche, le pitture sconvolgenti di Botticelli e di Verrocchio, del Ghirlandaio e di un giovane astro nascente: Leonardo da Vinci.

Ne risulta un rigoglio di colori, fiori e natura, di simboli volti ad esaltare, sì, i pregiati committenti, ma anche la bellezza della vita, l’essere umano a tutto tondo com’era nella sensibilità umanistica e rinascimentale. Ecco le liriche del Poliziano, e dello stesso Lorenzo che invita a godere la vita in quanto effimera, con un senso di precarietà e malinconia che già presagisce il barocco di due secoli dopo.

Una corte, quella dei Medici, piena d’intrighi, di amori licenziosi, di libertà di costumi che, tuttavia, non dimentica mai il fine principale: il bene e la prosperità di Firenze, quella stessa “Fiorenza” dilaniata fra Guelfi e Ghibellini per cui si era battuto Dante. Lorenzo vuol renderla più grande, sprovincializzarla, non farla precipitare nell’orbita papale, e non è impresa da poco.

Soprattutto, ritroviamo il maestro Botticelli all’opera sui suoi capolavori, in particolare sulla sontuosa Primavera, e su La nascita di Venere, ispirate da una figura di spicco della corte fiorentina: Simonetta Cattaneo Vespucci, la sans par.

Bellissima, intelligente, colta e volitiva, la ragazza ligure fa girare la testa a tutti gli uomini, compresi entrambi i fratelli Medici, Lorenzo e Giuliano. Ne è travolto e soggiogato lo stesso Botticelli che vorrà essere seppellito ai suoi piedi. Il libro ruota intorno a lei, ai suoi desideri, alla sua cultura, ai suoi amori, al suo inesistente rapporto con l’incolore marito, ai suoi abiti vaporosi, scelti per lei dal suocero, alle sue acconciature lussureggianti di trecce, boccoli e fiori. Solo chi la ama veramente sa apprezzarne l’anima incorrotta, gli altri, come l’avido suocero Piero Vespucci, la considerano un bell’oggetto, un trofeo da esibire, una pedina da utilizzare come esca in società.

Simonetta ama Giuliano de’ Medici. Se il legame che la unisce a Botticelli è quello dell’amor cortese - lui servo che venera colei che non potrà mai avere e che diventa per lui fonte di elevazione artistica - Giuliano incarna l’amore ossessione, quello fatale, la passione violenta che porta alla sciagura, che conduce inevitabilmente alla morte, unico contesto in cui i due amanti saranno liberi, svincolati dai doveri morali e dalle convenzioni sociali.

A due anni dalla morte di Simonetta, però, anche in Giuliano si è operato un cambiamento, il suo amore si è sublimato fino a somigliare a quello angelicato di Dante per Beatrice. Il giorno della congiura dei Pazzi, nella chiesa di Santa Maria del Fiore, egli va incontro al suo tragico destino sapendo che è l’unico modo per ricongiungersi alla sua amata, la bellissima fanciulla di Portovenere, “Madonna del Mare” come nessuna mai.

I difetti del testo, a mio avviso, sono due. In certi momenti somiglia più a un trattato di storia dell’arte che a un romanzo, i dialoghi ne risultano artificiosi e la narrazione perde scorrevolezza.  Inoltre, trovo sbagliata la scelta di affidare due momenti salienti della trama - la violenza subita dalla protagonista da parte del duca d’Aragona e il conseguente abbandono all’amore per Giuliano de Medici – a una prospettiva esterna, poiché il punto di vista si sposta verso Lorenzo di Pierfrancesco, sorta di narratore estraneo degli eventi. E il capitolo X, in cui si esplicita l’amore fra i due protagonisti, è troppo precipitoso.

Per il resto un bellissimo romanzo storico, un libro che ci immerge totalmente in un’epoca, nella multiformità delle interpretazioni, dei rimandi e dei simboli, ma soprattutto nell’arte, nella pastosità delle forme e dei colori. Ogni capitolo è ispirato a un’opera pittorica, la descrive, la fa rivivere, la anima. Le figure prendono vita e balzano giù dalle tele, le musiche si sprigionano, i fiori esalano effluvi di primavera, le bocche ridono. In una parola, siamo dentro la bellezza pura.

 

Giovanna Strano, "La Diva Simonetta"Giovanna Strano, "La Diva Simonetta"
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Radio Blog: Gianluca Pirozzi, "Nomi di donna"

6 Febbraio 2019 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #poli patrizia, #recensioni, #gianluca pirozzi

 

 

 

"È così difficile trovare una raccolta di bei racconti e questi, contenuti in Nomi di donna di Gianluca Pirozzi, belli lo sono davvero, anzi di più. Sono originali, raffinati, scritti con maestria, sembra di avere fra le mani già un classico."

Una nuova recensione scritta da Patrizia Poli ci farà conoscere la raccolta di racconti di Gianluca Pirozzi Nomi di donna - L'Erudita edizioni.
Buon ascolto!

Lettura di Chiara Pugliese

 

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L'agenda

5 Febbraio 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #come eravamo

 

 

 

Che ne sanno le ragazze di oggi dell’agenda anni 70/80? E non parlo della Smemoranda o del Moleskine o di qualche libercolo multicolore su cui le giovani d'oggi annotano pensieri o appuntamenti, ammesso che qualcuna ancora non usi il cellulare. Parlo del concetto “agenda” anni 70/80.

Ce n’erano di varie marche, ad esempio quella tenera dell’Holly Hobbie, ma, per lo più, si trattava di comuni rubriche dall’aspetto poco accattivante dentro le quali, però, costruivi un mondo. Più spazio privo di figure o scritte offrivano, meglio era.

La funzione originale sarebbe stata quella di annotare i compiti di scuola ma, in realtà, ci scrivevamo di tutto. In primo luogo il diario segreto che, come  vedrete, segreto poi non era. Quindi frasi, motti, testi di canzoni, bigliettini, figurine, ritagli di foto di attori e cantanti. Guai a dire bugie, l’agenda era lo specchio magico al quale ognuna di noi affidava la propria anima e la propria esistenza, vera, forte e incontaminata! Era, insomma, in parte simile a, e in parte molto più di, un profilo social.

E l’agenda, pian piano, giorno dopo giorno, si colorava, cresceva, straboccava, gonfia di biglietti di treni, concerti, cinema e teatri, di canzoni e poesie, fra Leopardi e Renato Zero, di figure umane che a rileggere si rianimano e riprendono vita: il professore d’italiano buonanima, la prof di latino, la terribile insegnante d’inglese, l’insulso e donnaiolo professore di filosofia. E poi compagni e compagne, feste, amicizie, amori, primi baci, delusioni, litigi e riappacificazioni.

L’agenda veniva sempre con noi, a casa degli amici, in vacanza, al mare, a scuola. Durante le ore di lezione le agende venivano scambiate sotto il banco, in modo da poter leggere cosa aveva scritto la compagna e poterci inserire sotto un pezzo nostro, l’equivalente di un odierno commento a un post. Era un modo per comunicare, per far sapere all’amica del cuore quella cosa che non si era riuscite a dirle a voce, per chiedere scusa, per ribadire un affetto o confessare un amore o un peccato d’invidia o gelosia.

Io, lo ammetto, non ho mai smesso. Ho ancora il vizio. Ho cominciato a scrivere l’agenda quando avevo diciassette anni e – con solo brevi interruzioni in periodi di particolare depressione (e qui si capisce il valore terapeutico dell’agenda stessa ) - ho continuato fino a oggi. In cantina ne ho scatoloni pieni, divisi per annate, una quarantina di volumi che qualcuno un giorno, dopo la mia dipartita, butterà via senza nemmeno aprirli.

Adesso mi limito ad annotare le cose che accadono e che faccio. Lo stile è piatto e ragionieristico in confronto alla vivacità di quelle prime rubriche degli anni di scuola. Durante l’adolescenza si è creativi, s’inventano soprannomi e battute fulminanti, si coniano espressioni e neologismi, un gergo da condividere solo con gli amici più stretti. È la differenza fra avere vent’anni e averne sessanta, è la differenza fra ribollire di vita - mantenendo un occhio aperto, compassionevole e commosso - e capire, invece, che tutti i giochi ormai sono fatti, che la vita la si può solo subire e non plasmare.

Che emozione l’agenda! Era un modo per dire “io esisto, sono qui e ho un’anima”, era conforto e rifugio, sfogo e divertimento, pianto e riso.

Quegli anni, quell’entusiasmo, quella sensazione che tutto fosse ancora possibile, non torneranno più. Adesso bisogna saper fare buon viso a cattivo gioco, sentirsi parte della vita così com’è, apprezzandone la bellezza e godendo delle piccole cose. (Magari pure annotandole sull’agenda, perché no?)

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Radio Blog: Dario Pontuale, "Certi ricordi non tornano"

4 Febbraio 2019 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #audioletture

 

 

 
"C'è chi nasce in un punto qualsiasi e da quel punto se ne va, chi invece resta ancorato. Esistono solo due possibilità; la terza, chi va e poi torna, non merita considerazione, perché non c'è stata vera partenza o vero ritorno. Io rientro nella seconda specie, dov'è caduto il seme l'albero ha piantato radici".
 
Iniziamo a entrare nella storia di Certi ricordi non tornano di Dario Pontuale - Carta Canta Edizioni con la lettura di questo estratto che vi proponiamo oggi su Radio Blog.
 
Buon ascolto!
 
Lettura di Chiara Pugliese
 
Musica: Bensound
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Pietruccio Montalbetti, "Amazzonia, io mi fermo qui"

3 Febbraio 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #recensioni, #luoghi da conoscere

 

 

 

Amazzonia, io mi fermo qui

Pietruccio Montalbetti

Editrice Zona, 2018

 

 

Il valore di Amazzonia, io mi fermo qui, ovviamente, non è nello stile, pur pulito e scorrevolissimo, ma nel contenuto.

Fra All’inseguimento della pietra verde, Fitzcarraldo e Passaggio a nordovest, in realtà un godibilissimo buon vecchio diario di viaggio in Amazzonia, scritto da Pietruccio Montalbetti, uno dei componenti la band - ma prima si diceva complesso – dei Dik Dik.

Montalbetti ha fatto un meraviglioso percorso in Ecuador, nel fitto della selva amazzonica, alle Galapagos e in Perù. È partito da solo, si è avvalso di compagnie occasionali, ha affrontato disagi e pericoli. Ne esce un ritratto di uomo curioso, innocente ma non sprovveduto, intelligente, sincero e gentile. Alcune scene sembrano un po’ cinematografiche e costruite ma non abbiamo motivo di dubitare della loro veridicità.

L’Amazzonia è un rigoglio di cose che pullulano, strisciano, volano, urlano; cose che pungono, avvelenano, azzannano. E di persone diverse da noi. Con innegabili differenze culturali che ci riesce difficile accettare. Noi occidentali, in particolare io, troviamo atroci le scene di brutali uccisioni di animali, anche se fatte per cibarsi, con buona pace di quelli che considerano non molto migliori le condizioni di vita e morte nei nostri allevamenti lager. Qui, almeno, sono mitigate per contrasto dalla dolcezza del protagonista, incapace di uccidere anche quando è attanagliato dai morsi della fame.

Di bello c’è la natura incontaminata - sebbene sempre più in pericolo - del bacino fluviale amazzonico. Cieli limpidi, alberi svettanti con in cima meravigliosi fiori colorati, pappagalli variopinti, bambini che sguazzano nudi e felici, scimmie di tutte le forme e misure. Ma anche insetti, vedove nere, anaconda, pirana e coccodrilli; anche insidie, agguati, teste mummificate, coltelli, acquazzoni e piogge incessanti; anche punture d’insetti, fame e pericoli.

Di buono c’è la libertà primordiale, il senso della vita come doveva essere all’inizio del tempo, fatta di cose semplici, di pura sopravvivenza, di affiatamento spontaneo e cameratesco fra compagni di viaggio, fra uomini di nazionalità, cultura ed estrazione diverse. C’è quel muoversi nella natura come fanno gli animali, annusando il vento, sviluppando sensi come l’olfatto che noi abbiamo atrofizzati, riscoprendo l’animale che è in noi. (Un po’ quello che l’etologo Marchesini ci invita a fare nel nostro rapporto col cane.)

Sorge prepotente la nostalgia per un mondo che non sarà mai più, che una parte di noi forse inconsciamente rimpiange, anche se, una volta presane coscienza per lo spazio d’un breve viaggio, è lieta di abbandonarlo per tornare con un sospiro di sollievo alla civiltà.

Le condizioni di vita degli indios, con le loro raccapriccianti zaza appese alle travi delle capanne - ovvero le teste rimpicciolite dei nemici uccisi - costituiscono un ecosistema che incuriosisce ma dal quale possiamo solo ritrarci, conservando, però, dentro di noi, il senso di un dubbio e di una possibilità. E se la civiltà e il progresso occidentali non fossero l’unico dei mondi possibili? Se ci fosse anche un’altra modalità, ancestrale, libera dai condizionamenti, dagli orari, dalla fretta, dall’obbligo di lavorare per vivere?

E colpiscono l’ospitalità e la generosità “da parte di gente che non aveva niente e per cui non ero niente”. La gentilezza, il riso, il pianto, il dolore, l’amicizia ci rendono universalmente umani.

Alla fine resta il rispetto per ciò che è diverso e non conosciamo. Resta la pietà per chi soffre. Soprattutto resta, prepotente, la nostalgia per questo eden incantevole e violento, insieme al fascino incontenibile dell’avventura, quello che ci fa sentire tutti, per un momento, un po’ Allan Quatermain e un po’ Indiana Jones.

 

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Radio Blog: Pee Gee Daniel, "Ego e libido"

2 Febbraio 2019 , Scritto da Chiara Pugliese Con tag #chiara pugliese, #radioblog, #pee gee daniel

 

 

 

È uscito proprio in questi giorni il nuovo romanzo di Pee Gee Daniel, pubblicato dalle Leucotea Edizioni, che gode del titolo freudiano di Ego e Libido.
Prendetevi due minuti del vostro tempo per sapere di cosa parla e buon ascolto!

 

A cura di Chiara Pugliese

Musica: Bensound

   

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L'oroscopo di Febbraio

1 Febbraio 2019 , Scritto da Loredana Galiano Con tag #loredana galiano, #astrologia

 

 

 

 

Quattro new entry per il mese di Febbraio, bentornato:

   -) il 4 febbraio Venere entra nel segno del Capricorno;

   -) il 10 Mercurio entra nel segno dei Pesci;

   -) il 14 Marte entra nel segno del Toro.

   -) il 19 febbraio il Sole entra in Aquario.

 

Let me love you: è il mese di San Valentino, dei vecchi e nuovi amori, nascono nuove lunghe storie durature, perché Venere si veste di serietà congiungendosi a Saturno, ma sa diventare anche maliziosa e trasgressiva quando si unisce a Plutone, insomma sotto il vestito NIENTE.

Ma Venere non è solo amore, è creatività, affetti e benessere. Le vostre opere d’arte vedono la firma per un nuovo contratto di lavoro. Potreste essere chiamati per un rapporto di collaborazione per scrivere della vostra creatività, o addirittura decidete di adottare un animale randagio. Esprimete il vostro affetto per un vecchio amico che rientra nella vostra vita.

In questo oroscopo d’amore ogni segno segue il suo andamento, ogni segno si colora di un mantra da scrivere sullo specchio del bagno al mattino!

 

ARIETE: 21/3 – 20/4:    andamento esplosivo!

Azione ed energia sono il vostro pane quotidiano, entusiasmo ed impulsività sono nel vostro dna. Siete guerrieri, uomini e donne sempre in divisa, siete dei capi, dei condottieri, audaci, passionali e istintivi. Allungate la mano, Giove è generoso con voi! L’amore? Capriccioso ma serio, tradizionalista ma fedele. Abbiatene cura!

Il tuo mantra per Valentine’s Day:  sarà mio ad ogni costo!

 

TORO: 21/4 – 20/5:  andamento  morbido

Novità importanti, amore, benessere, energia, ambizione, concretezza, lungimiranza sono ingredienti che caratterizzano questo periodo invernale. Avete tutto a portata di mano, qualunque cosa voi vogliate. Sogni e fantasia vi riempiono le giornate e i vostri sogni sono fatti non solo di certezze materiali, ma anche di intuizione e ispirazione. L’amore? Come piace a voi! Serio, tradizionalista, convenzionale e finché morte non vi separi!

Il tuo mantra per Valentine’s day: andiamoci piano!

 

GEMELLI: 21/5 – 21/6:  andamento effervescente!

Volate basso e scoprite la bellezza di nuove cose, quelle piccole, che credevate insignificanti e invece hanno grandi valore. Occorre prudenza e pazienza nel rapportarvi con gli altri, anche se questi possono essere insopportabili. Cambiate atteggiamento e tutto andrà per il meglio. L’amore? Non è un flirt, non è giocoso, non è superficiale, ora le cose cambiano!

Il tuo mantra per Valentine’s Day: catturati dalla curiosità!

 

CANCRO:  22/6 – 22/7:  andamento romantico

Un concentrato di pianeti si sono messi contro di voi, ma niente paura, il dio Nettuno insieme al folletto Mercurio vi salvano regalando fantasia, socievolezza, simpatia e curiosità. Non serve chiudersi nel guscio, serve aprirsi e cercare soluzioni ai problemi, ispirazioni alla propria creatività. E’ tempo di scrivere creando, è tempo di far sul serio, è tempo di essere più disponibili e meno timidi.

Il tuo mantra per Valentine’s Day: coccole proprio come un tempo

 

LEONE:   23/7 – 23/8:  andamento plateale

State recuperando alla grande: ottimismo, benessere, buon umore, voglia di vivere, generosità. State tornando in voi stessi, a ruggire con orgoglio, a muovere la vostra criniera con dignità e fierezza. Il peggio è alle spalle, ce l’avete fatta, ora potete solo festeggiare, magari tutti i giorni. L’amore? Per voi è prendersi cura tutti i giorni dell’altro, come se fosse fatto a voi.

Il tuo mantra per Valentine’s Day: fate largo a questo Fuoco!

                                                        

VERGINE:  24/8 – 22/9:   andamento circospetto

Sicuramente avrete brindato al nuovo anno, ora è il caso di brindare al nuovo mese, perché una serie di pianeti di transito positivi al vostro Sole non fanno che ricordarvi che la vita va festeggiata ogni giorno, come se fosse il primo, l’unico e l’ultimo giorno. L’amore? Concreto, razionale, lungimirante, spicciolo e ben definito.

Il tuo mantra per Valentine’s Day: aiuto, scappo. Anzi no!

 

BILANCIA: 23/9 – 22/10:  andamento estatico

Una serie di ostilità mettono a dura prova il vostro umore e la vostra serenità familiare e affettiva. In questi casi, quando vi sentite sotto pressione, quando tutto non va come voi vorreste, prendete un editor test oppure, semplicemente un foglio di carta colorata e una penna e scrivete quello che desiderate, come volete stare, cosa vi aspettate. L’amore? Amorevolmente serioso, con compromessi e mediazione.

Il tuo mantra per Valentine’s Day: vi tocca stare allo scherzo!

 

SCORPIONE:  23/10 – 22/11: andamento erotico

Siete più disponibili agli altri, più pazienti e tolleranti, più amorevoli e dolci, non sembrate più voi. Ora dipingete il mondo in rosa, sorridete a tutti, amate tutti senza sospetto. Stabilità, pragmatismo, razionalità sono gli ingredienti giusti per andare avanti seguendo le vostre scelte. Sicuri di voi stessi, andate veloci come un treno, nulla vi spaventa, nemmeno le sfide. Siete pronti per la prossima sfida di Urano prossimamente? Certamente sì. L’amore? Meno trasgressivo e misterioso del solito, riservato e discreto sì, senza fronzoli e senza turbamenti.

Il tuo mantra per Valentine’s Day: al di là del bene e del male.

 

SAGITTARIO: 23/11 – 21/12: andamento fiducioso

Vi sentite come se tutto vi fosse dovuto, sorridete alla vita e la vita vi sorride. Siete ottimismi, ingenui, grandi insegnanti della vita, sempre con lo zaino in spalla per prenotare al volo un aereo e volare in Guatemala. Giove vi dona grandi possibilità di raggiungere i vostri traguardi, anche quelli spirituali e filosofici, l’importante è decollare anche con il vento contrario. L’amore? Mentre si preparano gli ingredienti per un dolce, mentre si parla di grandi avventure!

Il tuo mantra per Valentine’s Day: sorridimi e ti sorriderò!

 

CAPRICORNO: 22/12 – 20/1:  andamento stupito

Piano piano state raggiungendo alte vette non per vedere che tempo fa lassù, ma per ammirare la vostra scalata al successo, che è iniziata da qualche tempo. Quasi che dominiate tutti dall’alto, con l’orgoglio di chi ha molta fiducia in se stesso, di farcela sempre, nonostante tutto. L’amore? Troppo serio, quasi freddo e austero, privo di fronzoli, ma pieno di certezze!

Il tuo mantra per Valentine’s Day: senza alcuna difesa!

 

AQUARIO: 21/1 – 19/2:   andamento contestatario

Con il transito di Giove nella vostra undicesima casa vi sentite più leggeri, più equilibrati, più socievoli. L’Amicizia è il vostro balsamo per la vita, più dell’amore e della famiglia, ritrovate rapporti appannati e nuovi ne nascono, dispensate il vostro sapere a chiunque, anche ad una pigna in terra sotto un albero. Avete la possibilità di rilassarvi e divertirvi, di riposare la mente al contempo stimolandola, senza abbandonarvi ai programmi della tv o davanti a un talk show. L’amore? Quanto basta per impegnarsi senza intaccare la propria libertà e la propria autostima.

Il tuo mantra per Valentine’s day: tutto sommato perché no?

 

PESCI: 20/2 – 20/3: andamento struggente

In fondo non vi sentite così feriti da un Giove dissonante, ma vi suggerisce solamente di pensarci due volte nel fare i prossimi passi, di valutare ogni piccolo dettaglio, di diminuire il vostro entusiasmo e di essere meno creduloni. Forse diminuisce un po’ la fiducia che avete in voi stessi, ma questo vi mette in guardia da eventuali dubbi e incertezze che affollano la vostra mente. L’amore? Per voi è un dolce fatto di zucchero e miele, con la voglia di evadere quando si vuole!

Il tuo mantra per Valentine’s day: a qualunque prezzo!

 

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