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signoradeifiltri.blog (not only book reviews)

editoria

Vent'anni di Foglio Letterario

30 Maggio 2019 , Scritto da Gordiano Lupi Con tag #gordiano lupi, #editoria

 

 

Sembra ieri che abbiamo cominciato questa avventura di pubblicare una rivista letteraria e qualche anno dopo siamo passati a editare libri. Sembra ieri ma sono trascorsi vent’anni, così lunghi e intensi da volare via in un batter d’occhio, ché se ti guardi indietro pare tutto un interminabile istante. Eravamo quattro amici al bar, direbbe la canzone, se ne sono aggiunti altri, moltissimi sono cambiati, ma l’anima underground del Foglio Letterario resta quella del maggio 1999, del mitico numero uno di una rivista stampata in parrocchia in uno spartano formato A4. Ne abbiamo fatte di cose in vent’anni: concorsi letterari, pubblicazione di giovani autori, partecipazione a fiere, eventi, presentazioni, senza mai cambiare pelle. Abbiamo cominciato contando solo sulle nostre forze e siamo ancora qui a lottare contro l’editoria a pagamento, contro le facce di bronzo che si fanno grandi con i soldi degli altri, contro il dilettantismo allo stato brado e l’improvvisazione. In questi ultimi tempi abbiamo rivitalizzato la rivista (nostra anima) grazie a Vincenzo Trama, che la dirige con passione, alternando il nuovo con il vintage, ripubblicando perle del passato, numeri storici, supplementi, dando spazio a nuove firme con alcuni contributi selezionati. Trovate tutto su www.ilfoglioletterario.it. Ne vale la pena, credete. Letteratura e approfondimenti a costo zero, senza un inserto pubblicitario, tutto per passione, senza secondi fini. Vent’anni e dieci partecipazioni al Premio Strega, non è un vanto ma è cosa da ricordare: sette autori del Foglio (Virani, Saba, Volpe, Guerri, Altamura, Izzo, Ciccone) e tre mie presentazioni con libri editi da altri editori (Calcio e acciaio, Miracolo a Piombino, Sogni e altiforni). Viste le nostre dimensioni, partecipare significa dire che abbiamo gareggiato alla pari con gli altri, più ricchi e potenti, piccolo Davide che sfida Golia. Abbiamo scoperto e lanciato molti autori nell’Olimpo della grande editoria - spesso grande per capitali disponibili, non per spirito di ricerca -, che resta il nostro scopo principale. Basti citare Lorenza Ghinelli, autrice di successo Rizzoli, da me scoperta con Il divoratore e Sacha Naspini, ancora in catalogo con L’ingrato e I sassi, approdato a E/O con Le case del malcontento. Wilson Saba, apprezzato autore Bompiani, è stato il nostro primo giovane di valore: finì undicesimo al Premio Strega con Sole e baleno, nel 2003, subito dopo è entrato in Bompiani e da un po’ di anni fa parte degli Amici della domenica. Farei un torto a tutti i bravi componenti della scuderia del Foglio se citassi altri, perché ogni nostro libro è stato scritto da un autore che ha qualcosa da dire ed è stato pubblicato dopo accurata selezione. Il successo è qualcosa di molto aleatorio, non sempre concorda con la qualità, visto che ottimi scrittori vengono pubblicati da piccoli editori. Possiamo dire con vanto di aver fatto vent’anni di editoria onesta, aggiungendo che non è la stessa cosa di onesta editoria, perché ci siamo impegnati a non scendere mai a compromessi, a non chiedere contributi agli autori, a non scegliere strade facili per ottenere lo scopo perseguito. Il Foglio Letterario pubblica due collane di Cinema - quella storica è diretta da Giovanni Modica - uniche sul mercato editoriale italiano, cercando di valorizzare fenomeni culturali popolari (horror, western, noir …), registi e attori italiani da non dimenticare (Deodato, Fulci, Mattei, Argento, Jacopetti, Di Leo, Gloria Guida, Franco & Ciccio …). Non solo, si occupa di saggistica alternativa in campo musicale (black metal, rock, dark …), traduce scrittori cubani, pubblica narrativa per ragazzi (Antonino Genovese dirige la collana omonima ed è autore di punta) e persino poesia (curata e selezionata da Fabio Strinati). Tutto questo senza aver mai tentato di trasformare un’editoria di pura passione in un mestiere, ché la casa editrice è espressione di compositi amori culturali presenti tra collaboratori e redattori. Forse è per questo che quando partecipiamo a una fiera del libro ci rendiamo conto che in vent’anni abbiamo perso tanti compagni d’avventura. Forse è per questo che noi siamo rimasti e altri hanno abbandonato. Forse è per questo che non abbiamo mai pensato di modificare il nostro spirito underground, che ci ha sempre animati. A proposito di fiere del libro, ne facciamo ancora alcune, solo piccole e medie, più vicine alla nostra realtà, dopo aver sperimentato persino il Salone del Libro di Torino, che lasciamo ai colleghi bisognosi di pubblicizzare la loro vanità. In compenso facciamo da sempre la Fiera del Libro di Pisa - che consideriamo la nostra fiera, visto che siamo nati insieme - e quella di Imperia, senza dimenticare che Antonino Genovese si è inventato una bella realtà a Gioiosa Marea, in provincia di Messina. Patrizio Avella è un collaboratore che fa parte della nostra famiglia da circa cinque anni, viene dalla Francia ma è di origini italiane, si occupa di marketing, scrive thriller ed è esperto di cucina. Grazie al suo camper e alla sua disponibilità ci spostiamo in giro per l’Italia e siamo presenti a eventi che prima non riuscivamo a fare. Inoltre abbiamo ampliato l’attenzione alla nostra realtà locale, curando libri su storia, tradizioni, personaggi, cultura maremmana in generale e piombinese in particolare. Piccolo è non solo bello ma fondamentale; non dimenticare le nostre radici, come diceva il buon vecchio Proust, è non solo basilare ma vitale. Non so se resisteremo altri vent’anni, ma non dubitate che - come i personaggi dei nostri western preferiti - venderemo cara la pelle.   (Gordiano Lupi - www.infol.it/lupi)

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Vincenzo Trama, "Se fossi postumo sarei (Ba)ricco"

1 Marzo 2017 , Scritto da Gordiano Lupi Con tag #recensioni, #editoria, #gordiano lupi

 

 

Vincenzo Trama

Se fossi postumo sarei (Ba)ricco

Edizioni Il Foglio - Pag. 165 - Euro 12

www.ilfoglioletterario.it

 

Un libro geniale sin dal titolo. Un atto d’accusa in forma di romanzo. Un’invettiva ironica e sarcastica scagliata in faccia a un mondo editoriale ormai alla frutta. Chi sono gli autori italiani che vendono? Si chiede il protagonista, uno sfigatissimo scrittore inedito, supportato dalla fumettistica spalla Mombu, lui, invece, edito ma incazzatissimo. Volo, Moccia, Gramellini, (Dio ce ne scampi e liberi dai suoi incubi, altro che bei sogni!), ogni tanto una Melissa P., a volte uno Scarpa che vince lo Strega con un libro del cazzo (Stabat mater!), uno sceneggiatore che fa i riassunti, un nano, un elfo, una ballerina, la fidanzata d’un calciatore, la bella figa di turno e via di questo passo. Non va meglio con gli stranieri, a suon di Ken Follet e di gialli svedesi, stile Ikea - Iperborea.

Leggo Trama e rido come un matto quando scrive che in Italia tutti scrivono gialli, da Camilleri a Vitali, passando per Lucarelli e Malvaldi, non solo, tutti vogliono imparare a scrivere gialli, come se fosse la cosa più importante del mondo, la sola cosa da fare in questo preciso momento storico. E qualche scrittore tipo Roversi - Trama non fa nomi ma li faccio io - si crede figo perché ha inventato il noir milanese. E Scerbanenco, povero illuso? E Fernando di Leo che faceva cinema polar pescando a piene mani dalle storie di uno degli autori meno considerati della letteratura (sì, lo era, caro critico del cazzo che storci la bocca!) italiana?

Trama ne ha per tutti, anche per le fiere del libro, da Chiari dove alberga la tristezza d’un paese affogato nella depressione padana, a Pisa e Torino, fiere a base di vanità e lustrini per autori ormai stremati in attesa di esalare l’ultimo respiro.

Sì, lo so che Giulio Mozzi direbbe: “Caro Gordiano Lupi, un romanzo che parla di uno scrittore non sa di niente, tanto tanto lo può scrivere John Fante, mica Vincenzo Trama. E poi non si è mai visto un editore che scrive la recensione al libro di un suo autore. Non è credibile”. Aspetta Primavera, Giulio! Aspettala, che io intanto fo’ come mi pare. E proprio perché in vita mia non ho mai scritto una recensione a un mio autore, credo che questa sia parecchio credibile. Punto primo perché non è una recensione ma un racconto incazzato, di quelli che non piacciono a te perché non puzzano abbastanza. Punto secondo, perché penso che questo sia un libro utile e che in parecchi dovrebbero leggerlo, facendosi delle domande, ponendosi dei dubbi. Magari un giorno immagino un lettore che prende tutte le cazzate di Moccia, Volo, Baricco, Gramellini, Serra (roba tipo Gli sdraiati, cazzo! Un libro inutile, deleterio, da macero) e ci fa un enorme falò sul terrazzo di casa propria. Immagino quel lettore depresso risorgere dal sonno di una ragione che ormai ha generato il suo mostro, brandire una copia di Se fossi postumo sarei (Ba)ricco stile lancia metaforica contro l’ingiustizia del mondo. E vedo in lontananza Mombu danzare un rito magico, resuscitare l’anima di Brizzi ai tempi in cui scriveva Jack Frusciante, Bastogne e i ragazzi immaginari, scorgo Bianciardi volare da tremendo fantasma vendicatore, intravedo Pavese e Cassola prendere per mano Pasolini e ribellarsi contro la merda che ci circonda. Perché, come disse Bombolo in un famoso film con Tomas Milian, anche se condita con il parmigiano, sempre merda resta! E questo è lo stato dell’editoria italiana oggi, della pseudo letteratura che ci fagocita, commercialmente parlando.

Bravo Trama. Invidio il tuo giovanile furore, ché hai giusto l’età di quando scrissi Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura. Posso morire felice, perché so di avere se non proprio un erede - ché da ereditare c’è poco - almeno un collega di merende sotto forma di salutari incazzature. Poi, Giulio, si fa per ride’- come diceva Benigni, quello vero, non il sosia bonaccione che ha preso il suo posto e vota Renzi - lo sappiamo anche noi che i problemi sono altri. Ma, pensaci bene, vedrai che te ne rendi conto anche te, se solo per un istante abbandoni l’ultimo racconto di Carver, quello che narra la triste vicenda di un cuoco dell’Oregon che puzza di frittura di pesce, che una letteratura del niente è la cartina di tornasole per scoprire la nostra povera Italia del niente.

 

Gordiano Lupi

www.infol.it/lupi

 

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