Soul. La mia anima di Fabio Marcaccini
10 Gennaio 2013 , Scritto da Fabio Marcaccini Con tag #fabio marcaccini, #racconto
Soul era in piedi su quello scoglio, davanti a quel mare che CALAva e inFURIAva. La solitudine non è un male, quando si fa amica nel lasciarti sentire libero.
Soul decise che le ginocchia potevano finalmente piegarsi a quell’altare divino che intimidiva le anime perse seppur con l'unico intento di farle sentire piccole... sempre più piccole. Con Soul non c’era Dio ma la Natura a fargli rabbrividire la pelle.
Cercò non un posto comodo per sedersi ma i ruvidi scogli appiattiti nel tempo dal vento e dai flutti impetuosi, dove in un momento, potersi prostrare e fermarsi a pregare. Ma Soul stavolta non aveva sceso la scogliera fino agli spruzzi di mare che bagnavano l' aria, per espiare. Aveva da chiedere all’Altissimo di uscire finalmente allo scoperto, di farsi vedere, per aiutarlo a cacciar via il Male e con lui tutti i pregiudizi. Solo il libeccio lo abbracciò.
Si lasciò cadere impotente e le mani si appiccicarono presto ai suoi salmastri capelli, aggrappate a loro fino a fargli male. Si scosse in un brivido, con la testa rialzò lo sguardo e in un grido d’Anima e di sfida, liberò tutto se stesso da quel cancro che rodeva dentro. Restò così, chissa quanto tempo ancora, con lo sguardo nel vuoto a fissare il nulla o a contemplare il tutt'intorno.
La mente immaginava solo l'Infinito verso quell’Oltre visibile, fatto di Soli e magari di Mondi capaci benissimo di viver comunque anche senza di lui… ignari di lui.
Chissà quanti altri giorni ancora, Soul, ci saranno, tutti un po’ così… da sopravvivere in astenia aspettando che sia sera. Giorni non tuoi perché mai voluti, dove continuare a credere che la prossima notte, forse, potrà servir ancora per sperare nel nuovo mattino. Poi, come sempre, il vento si calmò e anche i pensieri smisero di volare, non stavano più dietro a quelle grida quasi irraggiungibili di gabbiani ormai incatenati al cielo.
E l’orizzonte si faceva sempre, troppo, più lontano.
Gli occhi rigonfiarono e una gemma di dolore, bruciante di quel salmastro appiccicoso, tracimò, decisa com’era a scivolare lungo la scogliera per portare al mare l’ultimo suo messaggio: “Malgrado tutto… malgrado nessuno debba saperlo… Si! Ci sono anch’io!”
Soul. La mia anima
estate 2000
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