Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
signoradeifiltri.blog (not only book reviews)
Post recenti

Roma Bar Show

14 Settembre 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #eventi

 

 

 

 

 

Si terrà a Roma, lunedì 23 e martedì 24 settembre 2019, presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR (Piazza John Kennedy, 1) dalle ore 10:00 alle ore 21:00, la prima edizione di Roma Bar Show, evento internazionale dedicato interamente al mondo del beverage. Masterclass, talk e conferenze, eventi collaterali e un fuori salone dedicati al trade e al consumer, gli stand delle principali aziende e di quelle più indipendenti del settore, il food pairing e lo street food, il caffè, ma soprattutto liquori, vini, spiriti, birra, distillati, i migliori bartender e i loro cocktail, per un evento che coinvolgerà l’intera città di Roma. Professionisti del settore e ospiti internazionali interverranno per condividere le proprie esperienze e conoscenze su trend e novità del settore. Il programma completo e la prevendita dei biglietti al link ufficiale www.romabarshow.com

 

Nella sua prima edizione Roma Bar Show celebrerà il Centenario del Negroni, declinato nelle interpretazioni di rappresentativi bartender italiani. Tra le aree tematiche, il Mexico Village, che con i distillati di agave racconterà le tradizioni legate a questa terra, grazie a un cocktail bar in stile messicano con guest bartender di diverse realtà del panorama internazionale; la Gin Area, grazie alla collaborazione con IlGin.it coinvolgerà i produttori di Gin italiani e internazionali; la suggestiva Terrazza del Palazzo dei Congressi con il suo splendido belvedere che abbraccia l’intera città di Roma celebrerà l’aperitivo italiano con una serie di eventi. Tra le iniziative in programma, la finale italiana di “The Vero Bartender”, cocktail competition targata Montenegro che si svolgerà domenica 22 settembre, ma anche l’arrivo di “La Classica 2019” evento ciclistico promosso da Martini Racing, che quest’anno vedrà la sua conclusione a Roma Bar Show coinvolgendo bartender ciclisti provenienti da tutto il mondo.

 

Novità appena annunciata dall’organizzazione sarà RBS Academy, una serie di laboratori tenuti da alcuni dei più importanti esponenti del bartending italiano e internazionale. Verrà esplorata la creatività e l'eccentricità londinese, il tocco italiano che ha conquistato il mondo intero, la storia e la tradizione che si miscelano con l'innovazione, come la scienza applicata alla miscelazione possa creare drink rivoluzionari. Tra i protagonisti attesi, Antonio Parlapiano del The Jerry Thomas Speakeasy di Roma che spiegherà tecniche e segreti di 10 drink iconici, ma anche Filippo Sisti che racconterà la “Sinergia tra Bar e Cucina, conoscenza e logica nella miscelazione di Talea Cocktail Bar” di Milano, Flavio Angiolillo, al centro del “Giro del Mondo seduto al bancone di Iter” e ancora Simone Caporale, Remy Savage, Gabriele Manfredi, Tony Pescatori e tanti altri. Tra gli speaker dei seminari annunciati, che si terranno nell'Auditorium Capitalis (800 posti a sedere) del Palazzo dei Congressi, spiccano le presenze di Pietro Collina del Nomad Bar di New York, di Davide Segat e Daniele Liberati dell’Edition Bar di Londra, di Patrick Pistolesi e Alexander Frezza, ma anche il racconto Classics Innovation curato dal team del Savoy American Bar di Londra, supportato da Ron Diplomatico, Desmond Payne e Anistatia Miller per Gin Gin Gin realizzato in collaborazione con Beefeater Gin. Altri ospiti internazionali saranno svelati a breve.

 

Le masterclass prevedono focus sulle eccellenze italiane, dal Vermouth di Torino Superiore Gamondi al metodo Vecchia Romagna e la Riserva Tre Botti, dai rosoli di Giardini D’Amore all'Anice Secco Varnelli. Non mancherà il food, con oltre dieci proposte curate da Agrodolce, che ha selezionato diverse realtà della cucina nostrana che saranno protagoniste con una serie di food truck. Spazio quindi a Pizza e Mortazza, Supplizio, Gricia Road, Olive Ascolane Migliori, ma anche la cucina messicana di La Punta Expendio di Agave e Coffee Pot sino alle polpette di Pret-à-Polpett. Tra gli altri ospiti Ken Lindsay, Brand Ambassador di Chivas Regal, Nicola Risk, European Ambassador per The Macallan. Jim Meehan, bartender di fama internazionale e autore di diversi libri sul mondo della mixology, in collaborazione con la casa editrice Readrink, presenterà il suo nuovo libro “Meehan’s Bartender Manual”. Roma Bar Show prevede anche un Fuori Salone che vedrà protagonista tutta la città a partire da domenica 22 settembre, con il coinvolgimento di tanti locali e guest internazionali che si alterneranno dietro i banconi di Jerry Thomas Speakeasy, La Punta Expendio de Agave, Freni e Frizioni, Hotel Locarno, Drink Kong, Aquaroof Terrazza Molinari del First Hotel, Argot, Club Derrière, Banana Republic, Baccano, Metropolita, Chorus Cafè e tanti altri.

 

Il progetto Roma Bar Show – spiegano gli organizzatori - nasce dall'esigenza del trade, delle aziende e degli addetti ai lavori, di ritrovarsi e confrontarsi in un evento italiano di profilo internazionale con lo scopo di elevare le attività della spirit industry e della mixology in Italia. Fin da questa prima edizione, la manifestazione ha l’obiettivo di divenire la fiera leader in Italia dedicata al mondo del bar, del beverage e dell’accoglienza”.

 

La due giorni è promossa e organizzata da RIBS SRL di Andrea Fofi, Fabio Bacchi, Leonardo Leuci e The Jerry Thomas Project e Giuseppe Gallo. La partnership di Acqua San Pellegrino garantirà ai visitatori acqua per tutta la manifestazione, altri importanti sponsor e partner sono Radio Globo, Banca Sella, Organics di Red Bull, Ghiaccio Facile, Birra Asahi, Pratesi Hotel Division, Bernabei, Zero, Bartales, Agrodolce, Blue Blazer ilGin.it. L’APP “Tu Drink”, integrata per la manifestazione consentirà ai visitatori di orientarsi tra spazi espositivi, eventi e attività fuori salone.

 

Per maggiori informazioni
info@romabarshow.com
www.romabarshow.com
www.instagram.com/romabarshow

www.facebook.com/romabarshow/

Mostra altro

Il tappabuchi

10 Settembre 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #televisione, #come eravamo

Il tappabuchi

 

Era il 1967 ed io frequentavo la prima elementare. Mia madre era rigorosa, la sera dovevo andare a letto dopo Carosello, come tutti i bambini dell’epoca, perché la mattina bisognava andare a scuola e svegliarsi non era facile a quell’età. Con l’eccezione del sabato sera. Il giorno dopo era domenica e allora potevo rimanere sveglia a guardare Il Tappabuchi.

Il tappabuchi è stato uno storico programma televisivo di varietà per la regia di Vito Molinari.  Il conduttore era l’ironico e amabile Corrado, con l'"aiuto presentatore" impersonato da Raimondo Vianello, e prevedeva la partecipazione di Sandra Mondaini, Nanni Loy e Mariella Palmich. In un’ora mescolava giochi a quiz, scenette, balletti, canzoni, e le candid camera di Nanni Loy

Un cult le scenette recitate sulla panchina e la parodia de I Promessi Sposi, in cui Vianello interpreta Lucia, mentre Corrado veste panni di Renzo con i capponi in mano.

Quanta simpatia e garbo, quanto divertimento non volgare. Forse oggi non rideremmo più così di gusto, perché la sensibilità e l’umorismo cambiano con gli anni, ma certi sketch restano immortali.

Anche la parte conclusiva del programma era singolare: la sigla finale sceneggiata inaugurava una serie fortunata che in futuro confluirà nei programmi televisivi della coppia Mondaini – Vianello.

Mostra altro

Immaginare Leonardo

6 Settembre 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #arte, #pittura, #eventi

 

 

 

                                                                                                           

 

 

 

 

“IMMAGINARE LEONARDO”

21 settembre ore 17,00 si inaugura la mostra dedicata a Leonardo presso la splendida location del Castello di Sonnino di Livorno

 

Un grande appuntamento attende la città di Livorno, il prossimo 21 settembre. Promossa da Progetto Editoriale, con il patrocinio dei Comuni di Livorno e Cecina, dell’Associazione Internazionale di via Margutta e della Camera di Commercio Maremma e Tirreno, verrà presentata la mostra Immaginare Leonardo, presso il Castello di Sonnino, nella ricorrenza del Cinquecentenario della scomparsa del Maestro Vinciano. L’esposizione prevista fino al 30 settembre, ad ingresso gratuito, sarà itinerante, di cui una tappa particolarmente significativa sarà a Roma ad ottobre presso la Galleria Vittoria di via Margutta. La mostra si caratterizza attraverso oltre trenta opere di noti artisti italiani insieme ad esponenti significativi della Nuova Scuola Romana, i quali si sono ispirati alla figura e all’opera di Leonardo e alla sua straordinaria attualità, non solo per coloro che lo amano ma anche per le nuove generazioni, in considerazione del  fascino indiscusso di “genio del passato e del presente”. Pittore, architetto, scultore, scrittore, teorico dell’arte, scienziato e ingegnere, ideatore di una nuova maniera, ricercatore in ogni campo, prosatore originalissimo e spirito di creatività senza tempo.

 

Collegare Leonardo a Livorno è frutto di un viaggio immaginario. Non sappiamo infatti se vi sia mai stato, ma la famiglia Medici, il suo legame con il Maestro e il rapporto della stessa con la città, trasformatasi poi nel più ricco porto franco della Toscana, costituiscono un formidabile collante di originale valenza nazionale.

 

E’ importante evidenziare due aspetti difficilmente riscontrabili insieme per contemporaneità e rilievo:

 

Il primo è senz’altro Leonardo stesso con la riproposizione e la contemporanea attualizzazione della sua figura nella ricorrenza del 500° della scomparsa. Una dimensione quella del Maestro che si apre a nuove analisi, indagini, interrogativi e valutazioni nella rappresentazione a noi più prossima di uno dei massimi precursori del pensiero moderno, nel ruolo del tutto inedito di primigenio intellettuale europeo. Un’attualità quindi, reale e non retorica, del pensiero e dell’opera di Leonardo da Vinci.

 

Il secondo aspetto caratterizzante è nondimeno il luogo che ospita l’evento e la sua storia. E’ molto interessante evidenziarlo poiché Leonardo non è mai stato presumibilmente a Livorno, ma qualora vi fosse stato si sarebbe certamente interessato alle opere di ingegneristica, ai canali in costruzione, all’idraulica necessaria, all’organizzazione del sistema portuale, nonché alla regolamentazione delle acque ed al loro impatto ambientale. Probabilmente Leonardo sarebbe stato attirato dal Forte Mediceo sulla scogliera di Quercianella, che viene edificato più o meno negli stessi anni, per poi trasformarsi nel tempo nel Castello dei nostri giorni. Il Castello di Sonnino a picco sul mare racchiude in sé una storia ai più sconosciuta ed antica, oltre a custodire in una grotta naturale il sarcofago in marmo delle Apuane con le spoglie del Barone Sidney Sonnino, protagonista della politica italiana fra la fine del XIX secolo e gli inizi del ‘900. Un sito mozzafiato, una prua che penetra nel Mar Tirreno, diventando esso stesso elemento primario di caratterizzazione del paesaggio.

La mostra, curata da Tiziana Todi, con Leonardo protagonista assoluto, si avvale a corredo di un elegante catalogo edito da Progetto Editoriale Editions, nel quale sono riportate tutte le opere in esposizione nonché le schede descrittive degli artisti per così dire “leonardiani”:

 

Chiara Abbaticchio, Xante Battaglia, Tiziana Befani, Sonia Bellezza, Stefania Catenacci, Amalia Cavallaro, Francesca Cervelli, Claudio Cignatta, Alessandro Cignetti, Daniele D’Amico, Sonia De Rossi, Roberta Di Sarra, Daria Faggi, Daniela Foschi, Giuseppe Frascaroli, Paolo Gallinaro, Nicoletta Gatti, Micaela Giuseppone, Maria Rita Gravina, Angela Palese, Tommaso Pensa, Eleonora Pepe, Daniela Poduti Riganelli, Gualtiero Redivo, Marco Rossati, Fabio Santoro, Rosamaria Salkin Sbiroli, Renata Solimini, Claudio Spada e Rodolfo Villaplana.

 

Oltre ai tanti autorevoli ospiti, va segnalata la partecipazione di Philippe Daverio quale protagonista d’eccezione al dibattito organizzato per la circostanza. Uno degli aspetti che lega Daverio a Leonardo è certamente una milanesità differita, tra le arti e il pensiero, ma in particolar modo nell’ambito di un’architettura concettuale e di intenti di cui Milano rappresenta da sempre un emblema geniale.

 

All’inaugurazione della mostra prevista alle ore 17:00 seguirà poi alle 18:30 il convegno Leonardo a Livorno. Tra i relatori Tiziana Todi, Direttrice della Galleria Vittoria in Via Margutta a Roma, parlerà del rapporto fra arte rinascimentale, arte moderna e contemporanea, Giosué Allegrini, Capo Ufficio Storico della Marina Militare Italiana e noto critico d’arte, racconterà invece di Leonardo, nelle suggestioni dovute alla costruzione della città di Livorno sulle acque, rappresentando contemporaneamente il tramite ideale tra antico e moderno. Philippe Daverio, storico dell’arte, docente, saggista e narratore televisivo ci porterà alla scoperta di un Leonardo sconosciuto e misterioso, fin dalle profondità del suo pensiero oltre ogni più ragionevole confine. Concluderà Francesco Malvasi, Direttore Artistico di Progetto Editoriale, che illustrerà invece le ragioni stesse del lungo impegno della Casa Editrice relativamente al pensiero e all’opera del Maestro che ha dato vita nel tempo ad una significativa politica editoriale di riferimento. Illustrerà altresì le ragioni della scelta di Livorno, spaziando fra la Toscana e Milano, in una proiezione europea e nello scorrere di un percorso culturale che di fatto ci accompagna da Leonardo, dal Rinascimento tra le varie epoche fino ai nostri giorni.

 

 

 

 

                                                                                                         

 

E mail: direzionegenerale@progettoeditoriale.com – www.progettoeditoriale.it

 

 

 

 

 

           

Mostra altro

Otto

3 Settembre 2019 , Scritto da Costantino Delfo Con tag #costantino delfo, #racconto, #pittura

Disegno di Costantino Delfo

Disegno di Costantino Delfo

 

Nella vetrina del negozio era esposta la maglia con il numero 88, stampigliato grande e in bianco sul blu di fondo. Mario entrò con passo marziale, agitando le braccia come un soldatino. Aveva quindici anni e non parlava mai con nessuno, solo con la sua mamma formulava qualche semplice frase. Non aveva mai frequentato la scuola: all’asilo aveva strappato ciocche di capelli a un compagno e gli aveva quasi cavato un occhio. Autistico, dissero. Così la madre, insegnante di greco e latino al locale liceo, lo tenne a casa e gli insegnò tutto ciò che sapeva. Aveva superato l’esame di quinta elementare con parecchi mutismi e quello di terza media con risposte non gradite ai professori. Ora frequentava, con grande soddisfazione di sua madre, la prima classe del liceo dove lei insegnava. Con la sua la bicicletta sfrecciava come un fulmine, per lo più vicino a casa, ma talvolta anche per il viale della città e fino in centro, dove c’era il negozio con la maglietta numero 88.

«Otto.» disse alla donna dietro al bancone.

«Che cosa vuoi, tesoro?» chiese la donna.

«Otto!» ribadì, ma lei lo guardò ancora con aria interrogativa, senza capire.

«Otto! Otto! Otto!» gridò Mario. Toc, toc, toc: la scarpa sbatteva sul pavimento, cominciava a innervosirsi.

«Otto che cosa, caro? Dimmi» chiese ancora la donna simulando un sorriso.

“Otto, otto come l’ottavo giorno, ottovolante, ottavo girone dell’inferno. Taciti, soli, sanza compagnia n’andavam l’un dinanzi e l’altro dopo... ” pensava fissandola.

Il suo sguardo volse in fondo vicino alla vetrina, dove stava seduta nel buio una ragazzina che gli sorrideva. Si diresse verso di lei che prese la maglia dalla vetrina e gliela porse. Mario, con l’oggetto ambito tra le mani, tornò indietro e lo posò sul bancone.

«È questa che vuoi, caro?» chiese la donna.

Fece un cenno di assenso con la testa, pagò e uscì di corsa con la sua maglietta.

La ragazzina lo seguì e Mario la fece montare sulla canna della bicicletta e riprese a pedalare come un forsennato. Lei s’aggrappò al manubrio.

“Piano, ho paura!” pensò.

“Sì, scusa, non sono abituato a portare qualcuno, vado sempre da solo” le rispose nel silenzio e subito rallentò. Giunsero all’argine del fiume, che scorreva placido, e si fermarono sotto un salice piangente, sedendosi con la schiena appoggiata al tronco. I lunghi rami penduli dell’albero li nascondevano alla vista, avvolgendoli in un’atmosfera surreale di colore giallo a causa delle strette foglie dorate che erano anche distese intorno come un tappeto. Era infatti la fine dell’estate e il salice lasciava cadere le sue foglie come lacrime. Era una bella e calda giornata, il sole che filtrava tra i rami rendeva anche l’aria che respiravano dello stesso colore giallo oro. Mario disfece il pacchetto con la maglietta, la stese sull’erba per guardarla e infine la indossò.

“Grazie per la maglietta” pensò.

«Oh, di niente, ti sta bene. Come ti chiami? Io mi chiamo Sara» disse lei, e aggiunse: «Puoi anche parlare con la voce, se vuoi, tanto siamo soli, nessuno ci può sentire». La fissò meravigliato e le rispose: «S... sì, va b... bene, io mi chiamo Mario». Non era abituato a parlare, se non sotto minaccia come a scuola, e fu per lui una novità.

«Bello qui, pare di essere al sicuro, protetti... » disse Sara. Gli si avvicinò sfiorandogli la spalla e gli sorrise con quel sorriso enigmatico. Egli non resistette, le mise il braccio attorno alla spalla e le diede un bacio sulla guancia. Sara s’infuocò, divenne tutta rossa e ricambiò quel bacetto. Mario si distese felice, non sapendo che fare o che pensare. Allora Sara lo baciò sulla bocca. Un lungo bacio d’amore e lui l’abbracciò a lungo. Tutti i giorni, ogni pomeriggio alle tre in punto, per quell’intero mese di Settembre, Mario si presentò davanti alla vetrina del negozio ad aspettare Sara, e insieme tornavano al loro rifugio sotto il salice piangente.

Nascosta dietro la vetrina del negozio, la proprietaria stava ad osservare, controllando quello strano ragazzino che, dopo avere acquistato la maglietta, già un paio di volte era di nuovo entrato a chiedere di Sara e poi si era piazzato davanti alla vetrina in sella alla bicicletta. Fu facile per lei informarsi: il ragazzo era conosciuto e aveva una brutta fama, perché era malato e un po’ matto, dicevano. Allora telefonò.

«Buongiorno signora, mi scusi se la disturbo, sono la proprietaria del negozio in via Bixio. Si tratta di Mario». La madre, dall’altro capo del telefono, aveva già il batticuore sentendo parlare del figlio. «Signora, mi dispiace tanto ma devo dirglielo. Chissà quanti pensieri già le dà quel ragazzo.» La madre non seppe che pensare, riuscì solo a dire, già con gli occhi lucidi: «Che cosa è successo?»

«No, no, nulla di grave, non si allarmi, signora,» disse la donna, «suo figlio è venuto a comprare una maglietta un mese fa, però da allora, ogni giorno, quando apro il negozio, si piazza davanti alla vetrina e due o tre volte è anche entrato a chiedere di mia figlia Sara. Ma io non so chi sia questa Sara e non ho figli.»

Tacque. La madre si rilassò un poco: «Mi dispiace signora, a volte il mio Mario ha degli atteggiamenti strani, gli parlerò, non la disturberà più. Buongiorno, signora.»

Alle due del pomeriggio Mario era già pronto per recarsi all’appuntamento con Sara. Il tempo era cambiato: grandi nubi grigie, rigonfie di pioggia, spinte da folate di vento, solcavano veloci il cielo. Poi si udì il fragoroso rombo di un tuono e una pioggia scrosciante cadde dal cielo. La madre entrò nella cucina. «Mario, non devi più andare a quel negozio in centro,» disse, «la padrona del negozio non vuole che tu vada là,» e continuò, «dimentica quella storia, Mario, ti prego. Non esiste nessuna Sara, te lo sei inventato! Come fai sempre!» aggiunse. Poi si mise a piangere e singhiozzando disse ancora: «Non ne posso più delle tue bugie… delle tue fantasie!». Mario era incapace di dire una parola, la gamba iniziò a fremergli. Fece un cenno d’intesa, un segno espresso solo con una inflessione dei suoi occhi sbarrati e increduli. Di corsa uscì di casa.

Appena fuori dall’uscio, inforcò la bicicletta e si gettò sotto la pioggia battente.

“Sto arrivando, amore mio” pensava pedalando. Raggiunse il negozio ma era ancora chiuso; si apprestò ad aspettare Sara in sella alla bicicletta. Eccola spuntare dal vicolo adiacente, correva, fuggiva. Dietro c’era sua madre che gridava: «Te ne devi andare! Hai capito?» Sara salì sulla canna della bicicletta. Alcuni passanti si fermarono ad osservare la scena di quella donna che correva dietro al ragazzo gridando. Mario pedalava come un forsennato, credendo che ogni spinta sempre più poderosa data sui pedali avrebbe cancellato le urla della madre di Sara, che gli risuonavano per la testa.

Strinse spasmodicamente le bacchette dei freni appena prima della curva sull’argine del fiume. Poi volarono come angeli, aggrappati al manubrio della bicicletta, che scivolava via. Una frustata di ghiaccio sulla pelle, Sara si aggrappò a Mario ed egli la strinse forte. Precipitarono nel buio e freddo fiume. Ripescarono Mario due chilometri a valle, ancora con le braccia avvinghiate al suo corpo, come se avesse voluto abbracciare qualcuno.

Mostra altro

L'oroscopo di settembre

2 Settembre 2019 , Scritto da Loredana Galiano Con tag #loredana galiano, #astrologia, #walter fest, #pittura

Disegno di Walter Fest

Disegno di Walter Fest

 

Bentornato Autunno: il 23 settembre il Sole entra in Bilancia a determinare l’equinozio d’autunno. Il fascino di questa stagione, il cambio delle temperature, un momento della quiete dopo “la tempesta”, della camomilla incandescente prima di dormire (che puntualmente rimane sul comodino), l’amore per il lago, le spiagge semi vuote. Una fuga lontano anche solo di qualche ora, un picnic in riva al mare, un abbraccio che ti scalda il cuore, i baci che asciugano le lacrime, un biglietto per un concerto, una cena improvvisata a casa, le risate a crepapelle, sono queste le cose che fanno luccicare le giornate. Sono tante le cose per le quali vale la pena vivere, talvolta anche soffrire. I colori si attenuano, la musica diventa meno assordante, ognuno riprende il suo tran tran quotidiano, si riscoprono nuovi equilibri, si rompono quelli vecchi, si sciolgono vecchi schemi e se ne creano di nuovi.

Ad ogni segno è affidata una magia per festeggiare l’equinozio d’AUTUNNO.  

 

ARIETE:  21/3 – 20/4:  la magia dell’energia

Settembre potrebbe essere il mese giusto per stilare la lista di buoni propositi in ogni campo, avrete la costanza necessaria per seguire fino in fondo tutte le buone abitudini che esaltano il vostro benessere, il vostro rapporto con gli altri e il vostro lavoro. Ci sono diversi cambiamenti all’orizzonte, abbiate pazienza e rinunciate alle polemiche, esprimete i vostri punti di vista con fermezza ma senza imposizioni! Impegni lavorativi e familiari potrebbero chiedervi una dose di energia in più, purtroppo stress e svogliatezza sono dietro l’angolo, non fatevi divorare dal pessimismo, ma agite, come sapete fare voi.

 

 

TORO:  21/4 – 20/5:  la magia della natura

Energia e forza di volontà saranno accentuate dal passaggio di Marte positivo, che agirà sulla vostra vitalità come e meglio di un ricostituente. Se praticate sport, potreste migliorare le vostre consuete prestazioni, modellare la muscolatura o buttare giù quel paio di chiletti indesiderati. Salute e bellezza saranno nelle mani di Venere, che indica un ottimo periodo per affrontare cure cosmetiche e migliorare il benessere di pelle e capelli. Giove di transito nella vostra sesta casa agevola terapie e controlli se avete avuto qualche malessere o potrebbe aumentare il vostro interesse in merito all’alimentazione e alla cura del corpo secondo metodi naturali.       

 

GEMELLI:  21/5 – 21/6:  la magia del giocoliere

Sole, Mercurio e Venere di transito nella vostra quinta casa solare vi regalano fascino, simpatia, ottimismo, divertimento e tanta creatività! Riprendete la vostra vita in mano, nonostante Giove sia contrario. Riprendete a vedere il sole, anche se le vostre energie saranno in ribasso.  E’ arrivato il momento di prendervi cura di voi stessi e dei vostri bisogni, approfittare di questi ottimi periodi per apportare cambiamenti salutari nelle vostre abitudini e migliorare l’efficienza del vostro corpo. Se avete un desiderio, un sogno, un’opera d’arte da mostrare, è il tempo adatto per seminare le vostre competenze, per mostrarvi al mondo intero!

 

CANCRO:  22/6 – 22/7:  la magia dei sentimenti

Equilibrio e saggezza nell’amministrazione delle vostre forze dovranno essere il vostro mantra per buona parte del mese. Lo stellium di pianeti in posizione ostile potrebbe indicare maggiore attenzione in famiglia. No agli eccessi e allo stress, sì a lunghe passeggiate, a rinforzare il vostro tono muscolare, sì a frequenti coccole, giacché Venere contraria potrebbe far oscillare la vostra autostima. Il modo migliore per contrastare la configurazione tesa di settembre sarà intraprendere serenamente un percorso interiore di auto accettazione dei pregi e dei limiti che fanno di voi la persona unica e vera!

 

 

LEONE:  23/7 – 23/8:  la magia del potere

Bellezza, forza, serenità e volontà saranno le premesse dello stellium di pianeti in Bilancia. Sono tutti transiti che migliorano la resistenza allo stress, la salute e l’aspetto di pelle e capelli e vi aiutano a definire la muscolatura o a superare traguardi se praticate sport a livello agonistico. Avrete un’energia invidiabile, una carica di vitalità tale da illuminare d’immenso le vostre giornate frenetiche, dense di impegni, di obiettivi da raggiungere. Approfittate per compilare una lista di buoni propositi inerenti a salute e forma fisica. Brio e simpatia vi accompagnano nei vostri rapporti amichevoli e sociali. Vi affacciate alla vita mondana con curiosità e avete voglia di partecipare a feste e incontri culturali.

 

VERGINE:  24/8 – 22/9:  la magia dei riti quotidiani

In ottima forma, grintosi e vitali, siete pronti a sfoggiare un look da modelli. Un sogno:  Marte, padrino della forza muscolare e della volontà, sponsor di energia e dinamismo,  Venere, Sole e Mercurio, testimoni di bellezza, salute, fascino, ottimismo potrebbe diventare realtà, se vi impegnerete per ritagliarvi ogni giorno un piccolo spazio da dedicare al benessere del vostro corpo e alla forma esteriore. Incoraggiati dai transiti in corso, potrete contare su di una buona riserva di energia anche dopo una giornata densa di doveri lavorativi e familiari. Vedrete che all’impegno seguiranno fatalmente i risultati. Approfittatene anche per eseguire controlli medici o terapie estetiche o per definire una buona strategia per eliminare le abitudini nocive.

 

 

BILANCIA:  23/ 9 – 22/10:  la magia della bellezza

Sole, Mercurio e Venere sono tutti dalla vostra parte a donarvi simpatia, fascino, comunicazione, brio e socievolezza. E’ un magnifico momento per godervi la vita. Una voce fuori coro sarà la posizione di Marte che vi suggerisce un po’ di pigrizia. Non abusate di integratori, ma riposate di più fra amici e familiari. Prenotate un bel week end in una spa, prendetevi cura di voi, del vostro benessere, del vostro fisico. Frizzanti e disponibili accetterete tutti gli impegni pur di non rimanere soli.  Serve rilassarsi e soprattutto non pensare troppo. Godete  un massaggio profumato, un piccolo peccato di gola, amministrate con saggezza le vostre forze, evitando stress e sovraccarico di impegni, arriverete a fine giornata con un minimo di vitalità ancora a disposizione.

 

 

SCORPIONE:   23/10 – 22/11:  la magia del mistero

Sarete più pensierosi del solito e ciò vi porta alla scoperta di nuove letture e di nuove cure per il proprio benessere. Le energie non vi mancano, anzi, ma sarete comunque frenati da nuovi punti di vista e da nuovi modi di approcciarsi alla vita. Sapete che oltre il quotidiano c’è ben altro da conoscere. La curiosità per nuove discipline olistiche vi spinge a prendere appuntamenti presso centri benessere e scuole di pensiero, che vi portano ad una maggiore consapevolezza di se stessi. Avete abbastanza forza e grinta per affrontare nuovi percorsi e nuove vie alternative. Nettuno rafforza il vostro intuito e amplifica le vostre fantasie, siete alla ricerca di nuove realtà e di nuovi spazi, nuovi pensieri affollano la vostra mente, non rimane che riordinarli per attuarli!

 

 

SAGITTARIO:  23/11 – 21/12:  la magia del positivo

Un periodo all’insegna della condivisione di pensieri, di collaborazione e di equilibrio fra amici e conoscenti. Vitalità, benessere e socievolezza saranno ai primi posti fra la vostra scala di valori. E’ molto probabile fare un viaggio, conoscere nuove persone e iniziare un periodo molto proficuo per i propri progetti. La vostra mente è libera di fare quello che più piace, vi sentite belli e forti, non vi mancano le energie e la carica vitale per spostarvi da un posto ad un altro. La vostra vita riprende ad avere un senso, finalmente non ci sono più quegli ostacoli, che vi hanno costretti a stare fermi per diverso tempo. Saturno v’invita a rendere concrete le vostre idee, bando alle insicurezze che v’infligge Nettuno in quadratura. Indossate quel tocco in più che vi contraddistingue sempre: l’ottimismo!

 

 

CAPRICORNO:  22/12 – 20/1:  la magia della solidità

Con Marte positivo migliora la vostra resistenza allo stress, avrete un’energia invidiabile, una carica di vitalità tale da illuminare d’immenso le vostre giornate frenetiche, dense di impegni, di obiettivi da raggiungere. Probabilmente rischierete di strafare e di non prendervi cura di voi, addirittura vi sentite stressati e tesi, causa di Sole, Mercurio e Venere ostili, che non vi lasciano del tempo per voi, per la cura del vostro benessere, trascurando i vostri familiari e i vostri amici.  Dovreste stilare meglio la vostra lista delle  priorità, non mettete sempre al primo posto il lavoro, ma dovete esserci voi. Forse non siete ancora andati in vacanza, è arrivato il momento per scaricare quell’eccesso di stress tra una nuotata e un’altra.

 

AQUARIO:  21/1 – 19/2:  la magia della meraviglia

Marte vi suggerisce di affinare le vostre energie interiori, di percepire nuovi modi per tirar fuori quella grinta che spesso sapete di non avere. Lo stress e la vita frenetica non sono alleati del benessere e quindi non sarà male assecondare i tempi che il fisico chiede. Avrete l’incoraggiamento di Sole, Venere, Giove e Mercurio, che dipingono un quadro incoraggiante e protettivo, fonte di benessere psicologico, che vi metterà al riparo dall’insicurezza e dall’ansia. Inoltre, questi transiti positivi vi suggeriscono di affacciarvi e di curiosare in rete o in biblioteca su possibili nuovi posti da visitare o semplicemente iniziare un corso di studi che parli d’Oriente.

 

PESCI:  20/2 – 20/3:  la magia dell’immaginazione

Con Nettuno nel vostro cielo state navigando oltre oceano da diverso tempo. La vostra fantasia non ha limiti, i vostri pensieri sono sempre affollati nella vostra testa. Avete Sole, Venere e Mercurio di transito nella vostra ottava casa solare, il settore delle nuove discipline e di nuovi studi, che v’invita a iscrivervi ad un corso di esoterismo, a staccare la spina dal vostro quotidiano, per dedicarvi agli amici, all’amore, allo sport, ai vostri familiari e soprattutto a voi stessi. E’ il momento di adottare nuove abitudini, di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, di dormire di più, seguendo le indicazioni su integratori naturali. Le vostre energie non sono al top e la vostra forma fisica ha bisogno di coccole, non sovraccaricate la vostra mente di inutili pensieri, se dovesse succedere, tirateli fuori e scriveteli, potreste farne un capolavoro.

 

 

Mostra altro

I ragazzi di padre Tobia

31 Agosto 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #come eravamo, #televisione

 

Ah, la mitica tv dei ragazzi! Durava un’ora, al massimo due, se consideravi anche i programmi dei più grandicelli. Aspettavo le cinque del pomeriggio col cuore in gola, io che non uscivo e non frequentavo altri bambini. Era il mio unico divertimento dopo i libri, il mio unico trastullo, la mia fonte d’informazione e apprendimento, al pari de I quindici. Era piacere allo stato puro. Adesso i bambini stanno tutto il giorno incollati ai canali dedicati, che trasmettono cartoni animati h24, e ai video cava occhi del telefonino.

Ho un ricordo vago di un programma che piaceva tanto anche a mia madre e a mia nonna. I ragazzi di padre Tobia, da non confondere con I ragazzi di Padre Brown. Era una serie tv, trasmessa fra il 1967 e il 1973, a sfondo pedagogico, che faceva leva sui valori della lealtà, del coraggio, e dell'amicizia. I protagonisti erano padre Tobia (Silvano Tranquilli), il suo simpatico e stupidotto sacrestano Giacinto (Franco Angrisano) e il gruppo dei ragazzi scout della parrocchia. Erano gli anni della DC al potere e dell’ingerenza della Chiesa nei programmi scolastici e ministeriali, ma la cosa, vi dirò, non faceva male. Si rideva di gusto e, insieme, s’insegnavano valori come rispetto e onestà. Bene e male, giusto e sbagliato erano ben distinti. Un minimo di spirito di sacrificio e di senso di colpa non hanno mai ammazzato nessuno, anzi, hanno aiutato lo sviluppo di un sano desiderio e fatto del bene alla società tutta.  

I vari padre Brown e padre Tobia, sacerdoti investigatori, erano i precursori dell’odierno melenso, iper-replicato e imbalsamato don Matteo. Ma, forse perché siamo cambiati noi, il risultato non è lo stesso, ahimè.

Mostra altro

Giuseppe Benassi, "I veggenti"

26 Agosto 2019 , Scritto da Gordiano Lupi Con tag #gordiano lupi, #recensioni, #pittura

 

 

 

 

 

Giuseppe Benassi
I veggenti

Pendragon – Euro 15 – Pag. 185

Giuseppe Benassi e il suo avvocato livornese Leopoldo Borrani sono stati una bella scoperta estiva, compiuta tra Salivoli e Baratti, tra un bagno di mare e una passeggiata in pineta. Ho rivalutato il giallo - genere che non amo particolarmente - anche perché il romanzo che ho letto non è un giallo classico fatto di indagine, indizi e scoperta finale di delitto e movente. I veggenti (già recensito su questo blogè un romanzo on the road che porta il lettore alla scoperta di Livorno, Parigi e Volterra, con la scusa di una trama che parte con un matrimonio violento tra un giovane marocchino e una matura livornese, prosegue con Borrani e la sua amante in viaggio a Parigi sulle tracce di perduti disegni di Modigliani, si conclude a Volterra dove vengono tirate le fila della narrazione. La cosa più suggestiva del breve romanzo è che contiene moltissimi spunti di lettura e di approfondimenti, pagina dopo pagina il lettore scopre notizie sulla vita di Modigliani, la sua tragica fine, il suicidio della giovane amante e il rapporto con la poetessa russa Achmatova. La vita di Parigi scorre lungo la Senna, compaiono viali e monumenti, musei e piccoli ristoranti, tra accenni di esoterismo e spunti letterari; non mancano brevi versi della Achmatova, ricordi di dipinti di Modigliani privi di occhi e donne raffigurate con espressione spenta. Altri spunti letterari pervadono l’opera di Benassi, da Gabriele D’Annunzio che inserisce Volterra come città del silenzio nell’Elettra, passando per il Forse che sì forse che no - opera volterrana del sommo vate -, per finire con Visconti e il suo Vaghe stelle dell’orsa girato nella città etrusca. Ottima anche l’ambientazione livornese, tra lungomare e aule di tribunale, Bagni Pancaldi e strade del centro storico, angoli suggestivi dell’antica Venezia. In definitiva I veggenti è un buon romanzo, così come Leopoldo Borrani è un personaggio riuscito, dipinto come un avvocato gaudente che la domenica sera si fa cogliere dalla nevrosi del lunedì ed è incapace di continuare divertirsi, ma riesce comunque a staccare dal suo lavoro per occuparsi di misteri, arte e letteratura. Lo stile di scrittura è piano, scorrevole, senza ridondanze, gestito con ottimi dialoghi e infarcito di interessanti citazioni letterarie, che non stonano con il contesto ma ne rappresentano il valore aggiunto. Altri romanzi di Benassi da cercare e da leggere sono L’omicidio Serpenti, Omicidio a Calafuria e Invidia.

Mostra altro

Spazio 1999

25 Agosto 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #come eravamo, #televisione, #fantascienza

 

Era il 1976, avevo 15 anni, e la domenica pomeriggio tutta la famiglia, ovunque si trovasse, correva a casa per vedere la puntata di Spazio 1999. A quei tempi non c’era Raiplay, non c’era la tv on demand e non c’erano ancora neppure i videoregistratori. Quello che veniva trasmesso era effimero come le “storie” di Instagram, se lo perdevi era per sempre e, magari, per poterlo rivedere dovevi attendere anni.

Spazio 1999 era una serie televisiva britannica di fantascienza ideata nel 1973 da Gerry e Sylvia Anderson. Narrava le vicende di un gruppo di persone in una base spaziale lunare. A seguito dell'esplosione di un deposito di scorie nucleari, che fa uscire dalla sua orbita la Luna, i protagonisti si ritrovano a vagare alla deriva nello spazio.

Il 9 settembre 1999 John Koenig assume il comando della base lunare Alpha, e da lì si dipana la vicenda che porta i protagonisti in contatto, di episodio in episodio, con civiltà aliene, a volte benevole, altre ostili. Il 1999 sembrava una data futuribile e lontanissima, aperta ad ogni sviluppo e possibilità. Poi è arrivato anche il fatidico 2000, che pareva un'era, appunto, da film di fantascienza, ma, ormai, da quel mitico trapasso di anno, secolo e millennio, ahimè sono già passati quasi quattro lustri.

I contatti con le civiltà extraterrestri, che si concretizzavano nelle varie puntate, inducevano a riflessioni filosofiche sul senso della vita. Proprio quel genere di discussioni che interessavano mio padre, il quale mi ha trasmesso questa curiosità intellettuale per ciò che è fuori della nostra portata mentale, come il concetto d’infinito o di eternità. Ricordo serate estive passate a osservare le stelle, ragionando sul fatto che, grazie alla “lentezza” della luce, ciò che stavamo guardando era, in effetti, il cielo di milioni di anni prima, e che quelle stesse stelle, probabilmente, adesso erano spente.

Le scenografie e gli arredi di Spazio 1999, per l’epoca molto curati e di effetto, risulterebbero ingenui adesso, ma allora ci facevano sognare. Bastava un plancia di comando, qualche pulsante e qualche tutina attillata (ancora in bianco e nero) per farci immaginare a bordo di portentose navi spaziali, lanciati verso un futuro che, purtroppo, si sta rivelando una vera fregatura per il nostro povero pianeta.

Mostra altro

14 AGOSTO, UNA FINALE E SE...?

14 Agosto 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #sport

 

 

 

 

E se da questa data in seguito, la visione e l'idea di calcio, non fosse più la stessa? E se non rimanesse un caso isolato? E se tanti tifosi e addetti ai lavori modificassero le proprie certezze e convinzioni? E se una donna arbitrasse bene una partita di calcio come i colleghi maschi? E se la conduzione arbitrale da parte di una donna potesse placare la violenza e la becera ignoranza alla quale troppe volte abbiamo assistito negli stadi? 
Amici lettori della signoradeifiltri, ad Istanbul, in Turchia, oggi, 14 agosto 2019, ore 21,00, si svolgerà la finale di supercoppa Europea, le contendenti saranno il Liverpool e il Chelsea, per un trofeo messo in palio dall'Uefa fra le vincitrici della Champions League e dell'Europa League edizione 2018/2019.
La partita è fra due team inglesi, una partita importante per la posta in gioco sportiva e per il prestigio che ne consegue, notoriamente le squadre britanniche giocano senza risparmiarsi fino alla fine dei tempi regolamentari con straordinario vigore agonistico. Alla Vodafone arena, questa sera, sarà pertanto uno spettacolo pirotecnico e, proprio per questo, dico che la designazione dell'arbitro dell'incontro non è stata casuale, arbitrerà per la prima volta una donna, la Francese Stèphanie Frappart, 35 anni, nel suo background recente anche la finale fra U.S.A. e Olanda a Francia 2019 dei mondiali femminili.
Sicuramente non mancheranno parallelismi con i soliti luoghi comuni e, a seguire, severi commenti ironici, ma sono sicuro che tutto verrà stemperato in questa ottima occasione che metterà tutti d'accordo con un segnale positivo di cambiamento. Alla fine vincerà lo sport e, al tirar delle somme, giungerà la consapevolezza che finalmente si può vivere un evento calcistico con gioia, passione e serenità perché è così che deve essere, a prescindere dal sesso o da altri motivi discriminanti.

Questa sera, sono sicuro, sarà magica per milioni di spettatori, assisteremo a un grande spettacolo sportivo e l'arbitro, una donna, al triplice fischio avrà dimostrato al mondo intero il proprio valore.

Amici lettori, tutta la redazione della signoradeifiltri vi augura buon Ferragosto e buone vacanze, everybody stay tuned, il vostro blog più colorato, anche sotto l'ombrellone rimarrà a farvi compagnia.

 

 

Mostra altro

John E. Douglas, Mark Olshaker "Caccia nelle tenebre"

6 Agosto 2019 , Scritto da Altea Con tag #altea, #recensioni

 

 

 

 

Caccia nelle tenebre

John E. Douglas, Mark Olshaker 

Rizzoli, 1997

 

Torna uno dei più famosi profiler del FBI dopo l’esordio con Mindhunter, libro che ha ispirato la serie omonima e che indaga la mente dei più pericoloso dei serial killer americani. Qui la parte autobiografica lambisce solo la narrazione, che è maggiormente dedicata alle diverse tipologie di assassini, ai casi specifici, le prove e gli indizi che hanno condotto Douglas e i suoi colleghi ad individuare, anche se non sempre, il colpevole. Dalle coppie maledette come quella di Paul Bernardo e Karla Homolka, in cui precipitiamo nostro malgrado nell’abisso della manipolazione e delle vittime che si fanno carnefici in quanto completamente soggiogate da una forte personalità narcisistica e sociopatica.

È un’occasione per esplorare la criminalità femminile, le donne vittime di violenza, la caratteristica prevalentemente muliebre di espiare i traumi vissuti con un’aggressività auto-diretta, fatta di dipendenza da alcool, droghe, prostituzione. I reati commessi da donne vengono analizzati anche nel capitolo sui rapimenti di infanti, in cui spesso le protagoniste sono madri mancate o madri che hanno appena perso un bimbo, spesso donne con un identikit ben preciso, estetico, psicologico e anagrafico.

Svariati capitoli sviscerano il terribile tema della pedofilia e dell’adescamento dei bambini, vengono citati e descritti, fin troppo minuziosamente, casi della cronaca statunitense: diciamo che dopo averli letti è facile avere il terrore che vostro figlio faccia anche solo un km in bici da solo, vada a lezione di ballo o semplicemente esca da scuola non accompagnato.

Ed è proprio dopo avere suscitato emozioni simili che Douglas ci da una lezione fondamentale: vittime si diventa anche a seguito dell’educazione ricevuta. Un bambino cresciuto tra mille paure, proibizioni e insicurezza è una vittima perfetta per un adulto con intenti maligni. E l’adulto lo sa, e percepisce le piccole vittime con facilità. Un bambino educato a temere tutto non saprà di chi fidarsi e, se conoscerà un adulto gentile, premuroso, rassicurante penserà ingenuamente di poterlo seguire in totale sicurezza. E quando l’adulto gli proporrà cose sgradevoli, probabilmente non saprà reagire, pensando che lui ha sempre ragione, anche quando fa cose sgradevoli o dolorose. Il modo migliore per crescere un bambino, ci insegna Douglas, è di stimolare la sua autostima. I figli devono essere educati a credere prima di tutto in sé stessi, solo dopo avere raggiunto questo stadio di consapevolezza saranno in grado di discernere i pericoli esterni. Paradossalmente un ragazzino sicuro di sé tenderà a rispondere con fermezza ad un adulto, dando quindi un segnale al possibile molestatore che, se la situazione oltrepasserà un limite, si ribellerà, griderà attirando l’attenzione di altri che potrebbero accorrere. Se invece sarà stato educato ad abbassare la testa in presenza di ogni persona “grande”, lo farà anche con persone che non meritano rispetto. E Douglas lo dice da padre di 3 figlie, con tutta la consapevolezza di quanto difficile possa essere un percorso simile. Ma va fatto. I figli vanno presi per mano e guidati a camminare in bilico su una corda, sospesa sui pericoli da una parte, la buona educazione dall’altra.

Lascio a chi avrà il piacere di leggere il libro la descrizione delle diverse tipologie di pedofili e molestatori e di come, in base al tipo di vittima ricercata, si possa risalire ad un identikit ben preciso. La sezione del libro che segue è a mio giudizio la parte più debole del libro, dedicata ad una giovane recluta il cui stupro con omicidio apre il libro e di cui Douglas sente la necessità di ricostruire l’intera vita in una maniera per i miei gusti fin troppo agiografica e serenamente evitabile.

Più interessante la parte finale in cui il profiler ribadisce le sue idee sulla pena di morte (che approva pur sapendo non essere assolutamente un deterrente al crimine) e sul fatto che è sempre più convinto che il male vada sempre scelto e non sia qualcosa che “capita per caso”; e proprio per questo ritiene che l’unica arma che possediamo per prevenire il crimine sia prevenirlo. Crescere bambini in un ambiente fatto di affetto, cure, cultura può ridurre drasticamente la probabilità di avere adulti disturbati che danneggiano la società.  Questa è la riflessione che a mio parere maggiormente colpisce, tornando ai capitoli iniziali sula pedofilia, perché la stessa modalità di crescere un bambino per evitare che diventi vittima di aggressione è la medesima che potrebbe impedire lo sviluppo di una mente criminale. Vittime e carnefici sono separate tra loro da un sottilissimo filo, forse da quella stessa corda su cui dobbiamo accompagnare i figli che educhiamo, una corda su cui forse camminiamo tutti noi per l’intera vita, sperando di non cadere mai tra gli artigli del malintenzionato che può incrociare la nostra strada all’improvviso e di non danneggiare mai nessuno in un momento di (stra)ordinaria follia. Un equilibrio precario di cui ci rendiamo conto solo quando leggiamo libri come questo

Mostra altro