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Giuseppe Benassi, "I veggenti"

26 Agosto 2019 , Scritto da Gordiano Lupi Con tag #gordiano lupi, #recensioni, #pittura

 

 

 

 

 

Giuseppe Benassi
I veggenti

Pendragon – Euro 15 – Pag. 185

Giuseppe Benassi e il suo avvocato livornese Leopoldo Borrani sono stati una bella scoperta estiva, compiuta tra Salivoli e Baratti, tra un bagno di mare e una passeggiata in pineta. Ho rivalutato il giallo - genere che non amo particolarmente - anche perché il romanzo che ho letto non è un giallo classico fatto di indagine, indizi e scoperta finale di delitto e movente. I veggenti (già recensito su questo blogè un romanzo on the road che porta il lettore alla scoperta di Livorno, Parigi e Volterra, con la scusa di una trama che parte con un matrimonio violento tra un giovane marocchino e una matura livornese, prosegue con Borrani e la sua amante in viaggio a Parigi sulle tracce di perduti disegni di Modigliani, si conclude a Volterra dove vengono tirate le fila della narrazione. La cosa più suggestiva del breve romanzo è che contiene moltissimi spunti di lettura e di approfondimenti, pagina dopo pagina il lettore scopre notizie sulla vita di Modigliani, la sua tragica fine, il suicidio della giovane amante e il rapporto con la poetessa russa Achmatova. La vita di Parigi scorre lungo la Senna, compaiono viali e monumenti, musei e piccoli ristoranti, tra accenni di esoterismo e spunti letterari; non mancano brevi versi della Achmatova, ricordi di dipinti di Modigliani privi di occhi e donne raffigurate con espressione spenta. Altri spunti letterari pervadono l’opera di Benassi, da Gabriele D’Annunzio che inserisce Volterra come città del silenzio nell’Elettra, passando per il Forse che sì forse che no - opera volterrana del sommo vate -, per finire con Visconti e il suo Vaghe stelle dell’orsa girato nella città etrusca. Ottima anche l’ambientazione livornese, tra lungomare e aule di tribunale, Bagni Pancaldi e strade del centro storico, angoli suggestivi dell’antica Venezia. In definitiva I veggenti è un buon romanzo, così come Leopoldo Borrani è un personaggio riuscito, dipinto come un avvocato gaudente che la domenica sera si fa cogliere dalla nevrosi del lunedì ed è incapace di continuare divertirsi, ma riesce comunque a staccare dal suo lavoro per occuparsi di misteri, arte e letteratura. Lo stile di scrittura è piano, scorrevole, senza ridondanze, gestito con ottimi dialoghi e infarcito di interessanti citazioni letterarie, che non stonano con il contesto ma ne rappresentano il valore aggiunto. Altri romanzi di Benassi da cercare e da leggere sono L’omicidio Serpenti, Omicidio a Calafuria e Invidia.

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Spazio 1999

25 Agosto 2019 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #come eravamo, #televisione, #fantascienza

 

Era il 1976, avevo 15 anni, e la domenica pomeriggio tutta la famiglia, ovunque si trovasse, correva a casa per vedere la puntata di Spazio 1999. A quei tempi non c’era Raiplay, non c’era la tv on demand e non c’erano ancora neppure i videoregistratori. Quello che veniva trasmesso era effimero come le “storie” di Instagram, se lo perdevi era per sempre e, magari, per poterlo rivedere dovevi attendere anni.

Spazio 1999 era una serie televisiva britannica di fantascienza ideata nel 1973 da Gerry e Sylvia Anderson. Narrava le vicende di un gruppo di persone in una base spaziale lunare. A seguito dell'esplosione di un deposito di scorie nucleari, che fa uscire dalla sua orbita la Luna, i protagonisti si ritrovano a vagare alla deriva nello spazio.

Il 9 settembre 1999 John Koenig assume il comando della base lunare Alpha, e da lì si dipana la vicenda che porta i protagonisti in contatto, di episodio in episodio, con civiltà aliene, a volte benevole, altre ostili. Il 1999 sembrava una data futuribile e lontanissima, aperta ad ogni sviluppo e possibilità. Poi è arrivato anche il fatidico 2000, che pareva un'era, appunto, da film di fantascienza, ma, ormai, da quel mitico trapasso di anno, secolo e millennio, ahimè sono già passati quasi quattro lustri.

I contatti con le civiltà extraterrestri, che si concretizzavano nelle varie puntate, inducevano a riflessioni filosofiche sul senso della vita. Proprio quel genere di discussioni che interessavano mio padre, il quale mi ha trasmesso questa curiosità intellettuale per ciò che è fuori della nostra portata mentale, come il concetto d’infinito o di eternità. Ricordo serate estive passate a osservare le stelle, ragionando sul fatto che, grazie alla “lentezza” della luce, ciò che stavamo guardando era, in effetti, il cielo di milioni di anni prima, e che quelle stesse stelle, probabilmente, adesso erano spente.

Le scenografie e gli arredi di Spazio 1999, per l’epoca molto curati e di effetto, risulterebbero ingenui adesso, ma allora ci facevano sognare. Bastava un plancia di comando, qualche pulsante e qualche tutina attillata (ancora in bianco e nero) per farci immaginare a bordo di portentose navi spaziali, lanciati verso un futuro che, purtroppo, si sta rivelando una vera fregatura per il nostro povero pianeta.

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14 AGOSTO, UNA FINALE E SE...?

14 Agosto 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #sport

 

 

 

 

E se da questa data in seguito, la visione e l'idea di calcio, non fosse più la stessa? E se non rimanesse un caso isolato? E se tanti tifosi e addetti ai lavori modificassero le proprie certezze e convinzioni? E se una donna arbitrasse bene una partita di calcio come i colleghi maschi? E se la conduzione arbitrale da parte di una donna potesse placare la violenza e la becera ignoranza alla quale troppe volte abbiamo assistito negli stadi? 
Amici lettori della signoradeifiltri, ad Istanbul, in Turchia, oggi, 14 agosto 2019, ore 21,00, si svolgerà la finale di supercoppa Europea, le contendenti saranno il Liverpool e il Chelsea, per un trofeo messo in palio dall'Uefa fra le vincitrici della Champions League e dell'Europa League edizione 2018/2019.
La partita è fra due team inglesi, una partita importante per la posta in gioco sportiva e per il prestigio che ne consegue, notoriamente le squadre britanniche giocano senza risparmiarsi fino alla fine dei tempi regolamentari con straordinario vigore agonistico. Alla Vodafone arena, questa sera, sarà pertanto uno spettacolo pirotecnico e, proprio per questo, dico che la designazione dell'arbitro dell'incontro non è stata casuale, arbitrerà per la prima volta una donna, la Francese Stèphanie Frappart, 35 anni, nel suo background recente anche la finale fra U.S.A. e Olanda a Francia 2019 dei mondiali femminili.
Sicuramente non mancheranno parallelismi con i soliti luoghi comuni e, a seguire, severi commenti ironici, ma sono sicuro che tutto verrà stemperato in questa ottima occasione che metterà tutti d'accordo con un segnale positivo di cambiamento. Alla fine vincerà lo sport e, al tirar delle somme, giungerà la consapevolezza che finalmente si può vivere un evento calcistico con gioia, passione e serenità perché è così che deve essere, a prescindere dal sesso o da altri motivi discriminanti.

Questa sera, sono sicuro, sarà magica per milioni di spettatori, assisteremo a un grande spettacolo sportivo e l'arbitro, una donna, al triplice fischio avrà dimostrato al mondo intero il proprio valore.

Amici lettori, tutta la redazione della signoradeifiltri vi augura buon Ferragosto e buone vacanze, everybody stay tuned, il vostro blog più colorato, anche sotto l'ombrellone rimarrà a farvi compagnia.

 

 

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John E. Douglas, Mark Olshaker "Caccia nelle tenebre"

6 Agosto 2019 , Scritto da Altea Con tag #altea, #recensioni

 

 

 

 

Caccia nelle tenebre

John E. Douglas, Mark Olshaker 

Rizzoli, 1997

 

Torna uno dei più famosi profiler del FBI dopo l’esordio con Mindhunter, libro che ha ispirato la serie omonima e che indaga la mente dei più pericoloso dei serial killer americani. Qui la parte autobiografica lambisce solo la narrazione, che è maggiormente dedicata alle diverse tipologie di assassini, ai casi specifici, le prove e gli indizi che hanno condotto Douglas e i suoi colleghi ad individuare, anche se non sempre, il colpevole. Dalle coppie maledette come quella di Paul Bernardo e Karla Homolka, in cui precipitiamo nostro malgrado nell’abisso della manipolazione e delle vittime che si fanno carnefici in quanto completamente soggiogate da una forte personalità narcisistica e sociopatica.

È un’occasione per esplorare la criminalità femminile, le donne vittime di violenza, la caratteristica prevalentemente muliebre di espiare i traumi vissuti con un’aggressività auto-diretta, fatta di dipendenza da alcool, droghe, prostituzione. I reati commessi da donne vengono analizzati anche nel capitolo sui rapimenti di infanti, in cui spesso le protagoniste sono madri mancate o madri che hanno appena perso un bimbo, spesso donne con un identikit ben preciso, estetico, psicologico e anagrafico.

Svariati capitoli sviscerano il terribile tema della pedofilia e dell’adescamento dei bambini, vengono citati e descritti, fin troppo minuziosamente, casi della cronaca statunitense: diciamo che dopo averli letti è facile avere il terrore che vostro figlio faccia anche solo un km in bici da solo, vada a lezione di ballo o semplicemente esca da scuola non accompagnato.

Ed è proprio dopo avere suscitato emozioni simili che Douglas ci da una lezione fondamentale: vittime si diventa anche a seguito dell’educazione ricevuta. Un bambino cresciuto tra mille paure, proibizioni e insicurezza è una vittima perfetta per un adulto con intenti maligni. E l’adulto lo sa, e percepisce le piccole vittime con facilità. Un bambino educato a temere tutto non saprà di chi fidarsi e, se conoscerà un adulto gentile, premuroso, rassicurante penserà ingenuamente di poterlo seguire in totale sicurezza. E quando l’adulto gli proporrà cose sgradevoli, probabilmente non saprà reagire, pensando che lui ha sempre ragione, anche quando fa cose sgradevoli o dolorose. Il modo migliore per crescere un bambino, ci insegna Douglas, è di stimolare la sua autostima. I figli devono essere educati a credere prima di tutto in sé stessi, solo dopo avere raggiunto questo stadio di consapevolezza saranno in grado di discernere i pericoli esterni. Paradossalmente un ragazzino sicuro di sé tenderà a rispondere con fermezza ad un adulto, dando quindi un segnale al possibile molestatore che, se la situazione oltrepasserà un limite, si ribellerà, griderà attirando l’attenzione di altri che potrebbero accorrere. Se invece sarà stato educato ad abbassare la testa in presenza di ogni persona “grande”, lo farà anche con persone che non meritano rispetto. E Douglas lo dice da padre di 3 figlie, con tutta la consapevolezza di quanto difficile possa essere un percorso simile. Ma va fatto. I figli vanno presi per mano e guidati a camminare in bilico su una corda, sospesa sui pericoli da una parte, la buona educazione dall’altra.

Lascio a chi avrà il piacere di leggere il libro la descrizione delle diverse tipologie di pedofili e molestatori e di come, in base al tipo di vittima ricercata, si possa risalire ad un identikit ben preciso. La sezione del libro che segue è a mio giudizio la parte più debole del libro, dedicata ad una giovane recluta il cui stupro con omicidio apre il libro e di cui Douglas sente la necessità di ricostruire l’intera vita in una maniera per i miei gusti fin troppo agiografica e serenamente evitabile.

Più interessante la parte finale in cui il profiler ribadisce le sue idee sulla pena di morte (che approva pur sapendo non essere assolutamente un deterrente al crimine) e sul fatto che è sempre più convinto che il male vada sempre scelto e non sia qualcosa che “capita per caso”; e proprio per questo ritiene che l’unica arma che possediamo per prevenire il crimine sia prevenirlo. Crescere bambini in un ambiente fatto di affetto, cure, cultura può ridurre drasticamente la probabilità di avere adulti disturbati che danneggiano la società.  Questa è la riflessione che a mio parere maggiormente colpisce, tornando ai capitoli iniziali sula pedofilia, perché la stessa modalità di crescere un bambino per evitare che diventi vittima di aggressione è la medesima che potrebbe impedire lo sviluppo di una mente criminale. Vittime e carnefici sono separate tra loro da un sottilissimo filo, forse da quella stessa corda su cui dobbiamo accompagnare i figli che educhiamo, una corda su cui forse camminiamo tutti noi per l’intera vita, sperando di non cadere mai tra gli artigli del malintenzionato che può incrociare la nostra strada all’improvviso e di non danneggiare mai nessuno in un momento di (stra)ordinaria follia. Un equilibrio precario di cui ci rendiamo conto solo quando leggiamo libri come questo

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Sogni proibiti

3 Agosto 2019 , Scritto da Costantino Delfo Con tag #racconto, #pittura, #costantino delfo

Disegno di Costantino Delfo

Disegno di Costantino Delfo

 

Quel lunedì mattina mia moglie era uscita presto, alle sette. L’acquirente sarebbe arrivato alle otto e si erano dati appuntamento al casello dell’autostrada. Ero contento: finalmente l’avremmo venduta. In due ore sarebbe stato tutto finito, con qualche euro in più e un’automobile in meno. Ma erano già le undici e lei ancora non era tornata. Preparai la tavola e misi a far bollire l’acqua. Venne l’una e ancora non era rientrata.

«Dov’é la mamma?» chiese mio figlio.
«Al PRA, a vendere la macchina» risposi.
«Cos’é il PRA?» chiese ancora.
La prima risposta utile e sincera che sfiorò la mia mente fu: “Il PRA è un casino”, ma in realtà risposi: «È il posto dove il detective Bud White telefona per informazioni», rievocando il sogno che avevo fatto quella notte. 
Cambiai voce e recitai: «Detective Bud White, polizia di Los Angeles. Una Mercury del ’49 targata DG114. Voglio sapere il nome del proprietario e l’indirizzo». Quindi feci la voce femminile della centralinista: «Subito, detective». 
«Capito?» chiesi sorridendo a mio figlio che mi guardò come fossi un marziano.

Le due, eccola finalmente. Mia moglie entra in cucina e lancia la borsa sulla credenza. La guardo curioso. «Zitto!» dice, puntandomi il dito in faccia. Abbasso lo sguardo, perché quando fa così è meglio obbedire. «Stronzi! Ladri! Scansafatiche! Puttana di una bionda!» urla. «Ma cosa è successo?» oso chiedere.

L’indirizzo era West Hollywood 142, il detective White vi si recò di corsa. L’edificio era una palazzina a due piani. Controllò le cassette delle lettere: il nome corrispondeva, era l’unica donna, interno quattro. «Polizia! Aprite!» gridò, impugnando la 38. Stava per sfondare la porta con un calcio, quando si aprì solo una fessura per il blocco di una catenella. «Detective White, omicidi» disse mostrando la patacca. La porta si aprì del tutto: davanti a lui apparve una bionda esplosiva dai lampeggianti occhioni azzurri, fasciata in un baby-doll rosso da cui prorompevano le sinuose curve del seno e il profondo solco fra gli esuberanti, candidi promontori.

Mia moglie mi fissa truce, come se fosse stata colpa mia. Poi inizia a raccontare: «Alle nove c’era già una fila lunga come la muraglia cinese. Faceva un caldo infernale senza aria condizionata. Alle undici il ragazzo ed io siamo finalmente di fronte allo sportello e quella stronza se ne va. Venti minuti è stata via! Torna, lentamente, e finalmente si risiede: bionda occhi azzurri con le tette grosse, che stanno poggiate sul banco. Cazzo, ma questa non suda? penso. Eh no, perché dalla fessura dello sportello esce un’arietta frizzante. La barbie gode di aria condizionata! Le allungo i documenti, infilandoli nel buco. Li guarda e chiede chi è l’acquirente. “Sono io” risponde il ragazzo. “Ma tu hai diciotto anni?” fa la stronza. “Ventitre” risponde lui. Lei gli fa un gran sorriso e si rizza in su gonfiando i pettorali. “Portati bene!” dice e gli strizza l’occhio».

«Green? Samantha Green?» chiese Bud, riponendo la pistola.
«Sììì» fece lei, meravigliata «posso esserle utile, detective?»
«Lei lavora alla motorizzazione?»
«Sììì» rispose la bionda ancor più meravigliata per la sagace intuizione del detective.

«E poi?» chiedo a mia moglie. «E poi si alza e se ne va, ’sta svampita. Sta via altri venti minuti, tornando poi con la faccia scura: “Manca la copia della patente” dice. Il giovane tira fuori la patente e gliela consegna. “Scusi, ma cosa c’entra la patente? Io gli vendo la macchina. Che la voglia guidare o no sono ca… problemi suoi” dico io, educatamente. La stronza manco mi degna di uno sguardo, sorride al giovanotto e dice: “Oggi hai vinto il primo premio. La fotocopia te la faccio io” e ancora gli ostenta il davanzale, quella puttana!»

“Lei è in arresto!” pensò Bud White, invece disse: «Lei ha vinto il primo premio!».
La bionda, con un sorriso smagliante e le braccia aperte, si avvinghiò al suo collo e lo baciò. «Lo sapevo! Lo sapevo!» disse «che cosa ho vinto?» Bud le prese la mano e si diresse verso la camera da letto. La bionda rideva e, con voce garrula, ripeteva «Lo sapevo! Lo sapevo, ho vinto il primo premio!»

«E poi?» chiedo.
«E poi è tornata». 
La guardo con curiosità per conoscere il seguito. Ma mia moglie tace.
«Allora?» chiedo «l’hai venduta?»
«Sì, sì ma le ho preso il nome! Ce l’aveva stampato sul cartellino. Me lo sono anche scritto, perché è un nome straniero». Rovista nella borsetta e ne estrae un bigliettino.
«Ecco! Si chiama Samantha, Samantha Green. Io la denuncio, quella lì!»

 

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Lars Kepler, "L'ipnotista"

2 Agosto 2019 , Scritto da Altea Con tag #altea, #recensioni

 

 

 

 

L'ipnotista

Lars Kepler

Longanesi, 2009

 
In questo periodo ho letto un paio di bei libri, tuttavia sento l'esigenza di prendermi dieci minuti per stroncare codesto romanzo, un immondo pastrocchio nato, immagino, sulla ormai mitologica scia dei "gialli scandinavi", scia quasi mai all'altezza di quei 4-5 meritevoli.
L'ho ascoltato come audiolibro, nulla da dire sull'interpretazione. Sulla storia invece sì. Parte col botto, ma quello è facile. Una famiglia sterminata in maniera truculenta apre le danze.  Violenza, sangue, ferocia e un pizzico di mistero: alla mortale orgia è sopravvissuto il figlio adolescente, un quindicenne in coma per le lesioni ricevute. Ed essendo anche l'unico testimone è un bel problema, perché non parla. L'ispettore Linna, un tipo un po' bizzarro e poco simpatico ma almeno originale nel suo essere sopra le righe, si avvale dell'aiuto di tale Erik Maria Bark, uno psichiatra che da anni non pratica più l'ipnotismo, tecnica che lo aveva condotto alla fama mondiale, in quanto era talmente esperto da riuscire a rievocare ricordi ormai sopiti in pazienti che avevano subito gravi traumi. Con grande cautela il ragazzo viene ipnotizzato e pare rivelare che la sorella maggiore, sopravvissuta anche lei in quanto residente altrove, l'avrebbe spinto a uccidere tutta la famiglia. E quindi via tutti a cercare questa donna. Ma prima non facciamoci mancare un po' di sfiga al povero Bark, che non solo ha una moglie che da dieci anni gli rinfaccia l'unica scappatella che lui ha avuto in stato di ebbrezza accusandolo di adulterio ogni volta che un'infermiera lo chiama per lavoro, ha un figlio malato dipendente da un farmaco che lui gli inietta personalmente ogni giorno e si becca pure una querela da un'associazione in difesa degli imputati di omicidio per avere ipnotizzato il ragazzo, che uno da una parte si solleva e pensa "vedi, non è solo in Italia che la giustizia è farraginosa, pure in Svezia stanno messi male", dall'altra però ti irriti perché non capisci come mai. Ma non fermiamoci qui, che il bello ha da venire. La sorella viene finalmente interrogata, pare una ragazza quasi normale, a parte che per poco non trancia a morsi la carotide di una poliziotta e poi si mette a ridere. Subito dopo il fratello, che era in coma, non dimentichiamolo, si stacca da solo cannule, catetere e flebo per poi rimettersele e non destare sospetti, (e qui chi ha visto cosa sono inizia a ridere a crepapelle per l'impossibilità della cosa da effettuarsi con una mano sola), si alza dal letto di ospedale, si libera nuovamente dai dispositivi medici, e nel tentativo di uscire accoppa con nonchalance un'infermiera che lo ostacola nel suo proposito, riuscendo a uscire dal nosocomio.
L'ispettore Linna capisce che il ragazzo poteva muoversi perché, quando ormai è a casa, si ricorda di avergli visto le piante dei piedi lerce, chiama per avvisare in reparto, perché sai, è solo un minore in rianimazione, mica le infermiere controllano se si muove, aspettano il primo ispettore sborone che passa lì; e però è troppo tardi. Il letto è vuoto. Dove sia finito il giovane non lo sapremo mai. Alla voce narrante che dice "capitolo 21" ho bloccato la narrazione, tolto l'audiolibro dal dispositivo e con una mossa degna del famoso meme "No Maria, io esco", sono sgusciata fuori da Audible. I colpi di scena sì, le cretinate furbe no, grazie. Per fortuna ho ancora 3 libri con Rocco Schiavone a consolarmi. 
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Uno dei più importanti artisti Australiani, Sidney Nolan:  "Footballer"

1 Agosto 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #pittura

Uno dei più importanti artisti Australiani, Sidney Nolan:  "Footballer"Uno dei più importanti artisti Australiani, Sidney Nolan:  "Footballer"


 

 

Amici lettori della signoradeifiltri, eccomi di nuovo con voi per parlarvi di arte, e questa volta lo farò portandovi lontano, lontano al di là degli oceani. Il bello dell'arte è che, essendo un linguaggio universale,  non conosce limiti e confini, tutti possiamo parlare lingue differenti ma l'arte ci unisce diventando comprensibile per tutti. Per farvi un esempio, il colore rosso è red, rouge, κόκκινος, rojo, 赤,rood, ecc. ecc. ma, quando in tutto il mondo vediamo qualcosa di rosso, riconosciamo la tonalità a prescindere dall'idioma, e l'arte diventa magia e così, amici del blog che ama stupirvi, oggi vi parlerò di uno dei più importanti artisti australiani, nato e vissuto lontano dalla vecchia Europa. Signore e signori, vi presento Sidney Nolan e l'opera che ora andrò a descrivervi sarà Footballer.
 

Sidney Nolan (Melbourne, 22 aprile 1917 – Londra, 28 novembre 1992) 
 

Durante i suoi anni giovanili Sidney Nolan, che ancora non sapeva che un domani sarebbe diventato artista, passava le sue giornate vivendo con semplicità, frequentando gente comune che combatteva quotidianamente per sopravvivere. E si sa che, in queste condizioni, il rischio di prendere strade sbagliate è molto facile, ma Sidney Nolan - dotato di una intelligenza e di un istinto che lo portavano a interessarsi a tutto ciò che era cultura, desiderando un giorno di andare a vivere in Europa - salvò pelle e anima appassionandosi alla letteratura, e rimanendo folgorato dal mondo dell'arte allontanò i cattivi pensieri. 

Inoltre venne illuminato dalla poesia di Arthur Rimbaud, inizialmente pensando di diventare un poeta ma, probabilmente, poiché dotato di una spiccata manualità, insita nel proprio dna, preferì la pittura come linguaggio personale, prima studiando grandi pittori poi trovando, con le proprie capacità, la sua strada.

Utilizzando varie tecniche applicò tutto se stesso, con l'intento di emozionare l'osservatore di fronte alle sue opere. Per Sidney Nolan dipingere era rappresentare a suo modo tutto quello che quotidianamente lo circondava, la sua tecnica era diretta, una sorta di espressionismo istintivo. Poco spazio alla raffinatezza pittorica, molta sperimentazione, pochi colori caldi e luminosi per ammaliare e stupire, ma, da parte sua, arte come naturale rappresentazione di temi attuali, motivo di riflessione. 

Proprio per questo è stato un artista che ha saputo raffigurare al meglio, tramite il suo talento, l'immagine della sua terra. La sua serie di dipinti dedicati a Ned Kelly è stato uno dei lavori più importanti, Ned Kelly è stato un discusso fuorilegge che, alla fine dell'800, imperversava con la sua banda, come un moderno Robin Hood, contro le ingiustizie che subiva il popolo australiano, alimentando le leggende che narravano le gesta della "Kelly gang". Dopo essere sfuggito all'arresto per numerose volte, nel giugno del 1880, Ned Kelly venne intrappolato in una boscaglia e lanciò il suo ultimo assalto agli avversari a cavallo, indossando un'armatura artigianale, un elmo cilindrico, sparando con il fucile. Questa immagine di lui iconica potrebbe quasi venire paragonata a un cavaliere solitario in un confronto impari dall'atmosfera epica.
L'arte di Sidney Nolan apparentemente può sembrare semplice, quasi infantile, ma sono proprio i disegni dei bambini che sono i più spontanei e non dettati da condizionamenti, quindi vera arte. Quante volte vedendo Klee, Picasso, Kandiskij, Chagall lo abbiamo pensato? Opere di grandi artisti come realizzate da bambini ma grande arte di fantasia libera, che tutti possono facilmente comprendere emozionandosi.
L'opera che andrò a descrivere per voi è Footballer, del 1946, nel formato 120 x 90. Rappresenta un giocatore di calcio in primo piano, nel momento di scendere in campo, con alle spalle i tifosi rumorosi sulle tribune. Nel 1946 in tutto il mondo il gioco del calcio era un vero fenomeno popolare che entusiasmava la gente, un'onda di rivalsa sulle difficoltà della vita, la vittoria di una squadra, i gesti atletici dei calciatori erano come atti di eroismo e una rivincita sulle difficili condizioni di vita della maggior parte della popolazione, mentre le genti con migliori condizioni economiche prediligevano altri sport come l'atletica leggera o il nuoto o il tennis.

Con quest'opera Sidney Nolan ha rappresentato un giocatore spavaldo che sta per affrontare l'avversario, consapevole di dover onorare i propri tifosi, cogliendo pittoricamente proprio quell'esatto momento così importante per il gioco del calcio.  E, non a caso, l'artista, al termine della sua opera, richiedendo un parere a un semplice giardiniere, confermò che l'immagine sembrava reale, quindi Sidney Nolan capì che il messaggio che voleva tracciare era giusto.
Sidney Nolan è stato nominato cavaliere nel 1981 e ha ricevuto l'Ordine al merito nel 1983. È stato anche eletto membro onorario dell'American Academy of Arts and Letters e membro della Royal Academy of Arts. Ha esposto in tutto il mondo ricevendo numerosi consensi.
Amici lettori, vi aspetto prossimamente per parlare ancora di sport e di arte e sarà ancora un piacere.

My friend readers of signoradeifiltri, here I am again with you to talk about art, and this time I will do it by taking you far, far beyond the oceans. The beauty of art is that, being a universal language, it knows no limits and boundaries, we can all speak different languages ​​but art unites us, becoming understandable for everyone. To give you an example, the red color is red, rouge, κόκκινος, rojo, , rood, etc. etc. but, when all over the world we see something red, we recognize the tone regardless of the idiom, and art becomes magic and so, friends of the blog that loves to surprise you, today I will talk about one of the most important Australian artists, born and lived far from old Europe. Ladies and gentlemen, I present to you Sidney Nolan and the work I will now describe to you will be Footballer.

 

Sidney Nolan (Melbourne, April 22, 1917 - London, November 28, 1992)

 

During his early years Sidney Nolan, who still did not know that in the future he would become an artist, spent his days living simply, frequenting simple people who fought daily to survive. And we know that, under these conditions, the risk of taking the wrong paths is very easy, but Sidney Nolan - with an intelligence and an instinct that led him to take an interest in everything that was culture, wishing one day to go to live in Europe - saved life and soul by becoming passionate about literature, and being struck by the art world. So he got rid of bad thoughts.

He was also enlightened by the poetry of Arthur Rimbaud, initially thinking of becoming a poet himself but, probably, having a strong dexterity, inherent in his own DNA, he preferred painting as a personal language, first studying great painters, then finding, with his own abilities, his way.

Using various techniques he had the intent to excite the observer in front of his works. For Sidney Nolan painting was representing everything that surrounded him every day. His technique was direct, a sort of instinctive expressionism. Little room for pictorial refinement, a lot of experimentation, few warm and bright colours to captivate and amaze, but, for his part, art was a natural representation of current themes for reflection.

Precisely for this reason, he was an artist who knew how to best portray, through his talent, the image of his land. His series of paintings dedicated to Ned Kelly was one of the most important works, Ned Kelly was a controversial outlaw who, at the end of the 1800s, raged with his gang as a modern Robin Hood against the injustices suffered by the Australian people, feeding the legends that narrated the exploits of the "Kelly gang". After escaping arrest several times, in June 1880, Ned Kelly was trapped in a bush and launched his latest assault on horseback opponents, wearing a handcrafted armor, a cylindrical helmet, firing his rifle. This iconic image of him could almost be compared to a lone knight in an unequal confrontation with an epic atmosphere.

The art of Sidney Nolan apparently may seem simple, almost childlike, but it is precisely the drawings of children that are the most spontaneous and not conditioned, therefore true art. How many times have we thought of seeing Klee, Picasso, Kandiskij, Chagall? Works of great artists appeared as made by children, great art of free imagination, which everyone can easily understand by getting excited.

The work that I will describe to you is Footballer, from 1946, in the 120 x 90 format. It represents a soccer player in the foreground, when it comes to playing with noisy fans in the back. In 1946 the football world was a real popular phenomenon all over the world, a wave of revenge on the difficulties of life. The victory of a team, the athletic gestures of the players were like acts of heroism and a revenge on the difficult living conditions of the majority of the population, while the people with better economic conditions preferred other sports, such as athletics or swimming or tennis.

With this work Sidney Nolan represented a bold player who is about to face his opponent, aware of having to honour his fans, picturing precisely that exact moment so important for the game of football. And, not surprisingly, the artist, at the end of his work, requesting an opinion from a simple gardener, confirmed that the image seemed real, so Sidney Nolan understood that the message he wanted to trace was right.

Sidney Nolan was knighted in 1981 and received the Order of Merit in 1983. He was also elected an honorary member of the American Academy of Arts and Letters and a member of the Royal Academy of Arts. He has exhibited all over the world receiving numerous acclaim.

My friend readers, I am waiting for you to talk again about sport and art, and it will still be a pleasure.

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Come vai in vacanza! Il grande oroscopo dell'estate 2019!

31 Luglio 2019 , Scritto da Loredana Galiano Con tag #loredana galiano, #astrologia, #walter fest

Disegno di Walter Fest

Disegno di Walter Fest

 

 

Con queste previsioni astrali pensiamo ai prossimi progetti di questa calda stagione. In cima alla lista c’è quello di rilassarsi, staccare la spina, riposare, ma anche entusiasmarsi per un viaggio, per una vacanza, per coltivare nuove amicizie, per dedicarsi a nuovi hobby, a nuove letture, seduti vicino ad un bistrot  per un happy hour e sorseggiare il vostro cocktail preferito e leggere  l’oroscopo del vostro segno.

 

 

 

ARIETE:  21/3 – 20/4: fate rotta verso l’isola dei divertimenti

 

Quest’estate è un tripudio di emozioni, esprimete i vostri desideri e le vostre emozioni, bando alle incertezze, ce la farete a superare eventuali insoddisfazioni e pensieri negativi. Andate dritti al punto, senza tensioni e nervosismi, vi muovete sicuri e vincenti.  Il vostro cocktail: molto piccante.

 

  COME VAI IN VACANZA?

 

  COL CUORE:  seppellite l’orologio e la sveglia e buttatevi in “quelle notti lì” che non finiscono mai, alternate a giornate di assoluto e assolato disimpegno in cui si fa amicizia con tutti e con nessuno, meglio se in compagnia di un bel bicchiere di vino o di un buon spritz.

 

CON LA TESTA: per ammansirvi, riequilibrarvi e riconciliarvi con la vostra un po’ trascurata interiorità, provate direttamente a volare in India. Il modo migliore per vedere posti nuovi imparando a conoscere una persona nuova: voi stessi.

 

CON I PIEDI: utilizzate al meglio le straripanti energie di cui godete all’inizio estate per tentare una vacanza estrema e faticosa: tipo un bel percorso accidentato sulle piste ciclabili del Trentino, con avventurosa arrampicata finale su qualche cima inespugnabili, o la risalita a piedi della spettacolare isola di Creta.

 

 

 

  TORO:  21/4 – 20/5:  mare poco mosso

 

Alcune giornate sono difficili e faticose. Bando alla gelosia e riposate di più. Meglio non mantenere a lungo il silenzio e ammettere chiaramente che cosa vi infastidisce. Non strapazzatevi, ai primi segnali di stress o stanchezza invitate gli amici a cena e tutto si alleggerisce. Il vostro cocktail:  melograno e zenzero fresco.

 

  COME VAI IN VACANZA?

 

  CON IL CUORE:  un bel parco nazionale in Umbria, Abruzzo o Cilento da attraversare a piedi o a cavallo è quel che ci vorrà per riconciliarvi con i ritmi lenti e pacificanti della natura che tanto amate. Meglio se in un agriturismo in cui non facciano storie se volete portarvi in vacanza anche l’amato cane o gatto.

 

CON LA TESTA: svincolatevi dalla razionalità e una volta tanto sforzatevi di credere a qualche piccola magia, ad esempio a Lisbona c’è una piccola cavità in cui i visitatori nascondono i bigliettini con i loro desideri e c’è chi assicura che si avverino entro un anno. E’ da provare, chi non gioca non vince!

 

CON I PIEDI: bando alla pigrizia. Con Mercurio e Venere sarà l’estate giusta per affrontare coraggiosamente l’intentato canyoning e torrentismo nei pressi del lago di Garda, sport estremi di varia natura o addirittura il bungee jumping.

 

 

GEMELLI:  21/5 – 21/6:  liberi di essere voi stessi

 

L’estate esaudisce i vostri desideri con un ritmo favorevole e piacevole, tra emozioni e sensazioni intense e profonde. Percepite i vostri bisogni emotivi più autentici con il valore aggiunto di riuscire anche ad appagarli. Siete curiosi, reattivi con la battuta a pronta e una partenza sprint e un ritmo latino. Il vostro cocktail: Maraschino e limone fresco.

 

  COME VAI IN VACANZA?

 

  CON IL CUORE: è l’estate adatta per sperimentare un tour all’insegna di tempi scanditi, mete precise e alberghi prenotati, meglio se in uno di quei Paesi immensi e multiformi come la Cina, che è del segno dei Gemelli, in cui solo una guida potrebbe portarvi alla scoperta di colori, sapori e profumi che da soli non trovereste mai.

 

CON LA TESTA:  sentite che è arrivato il momento di occuparvi finalmente e in tutta tranquillità del vostro corpo? E allora regalatevi massaggi rilassanti, fanghi miracolosi, trattamenti viso e acque termali magari in Turchia, anche la mente ne trae vantaggio.

 

CON I PIEDI: camminare vi piace solo se vi dà modo di soddisfare l’inguaribile curiosità e l’ineguagliabile senso degli affari che vi contraddistinguono, magari scovando oggetti bizzarri o a prezzi stracciati e allora non perdetevi il mercato notturno in Thailandia o il più classico bazar di Portobello Road a Londra.

 

 

CANCRO:  22/6 – 22/7:    pigrizia e socievolezza

 

È un periodo in cui dovreste mettere ordine nel vostro mondo interiore, fatto di sensazioni ed emozioni. Dolci e innamorati dell’amore, non rifiutate un invito da un vicino di casa, dal vostro migliore amico, da una partita a poker, in attesa del vostro principe azzurro!  Il vostro cocktail:  gin e succo di limone.

 

  COME VAI IN VACANZA?

 

  CON IL CUORE:  voglia di giocare, di sfrenarvi, di ritornare bambini e di buttarvi a capofitto in qualcosa di assolutamente e beatamente inutile? Prenotate subito o perlomeno un weekend a Gardaland  una settimana a Disneyland, da dove potrete facilmente raggiungere quel gran parco giochi per adulti sfaccendati che è  Las Vegas!

 

CON LA TESTA:  è giunto il momento di provare a voi stessi che siete perfettamente in grado di impegnarvi in qualcosa di nuovo e complicato, come per esempio un corso di barca a vela nel Mediterraneo: vento nei capelli, cieli immensi, mare blu e un impagabile senso di libertà.

 

  CON I PIEDI: energie e curiosità non vi mancano: anzi sarà proprio il periodo adatto per girare in lungo e in largo qualche città insieme artistica e romantica, come Praga, Venezia o Vienna, meglio se in compagnia di qualcuno con cui fermarvi ogni tanto a guardare la luna o a gustare un piatto tipico in un ristorantino all’aperto.

 

 

LEONE: 23/7 – 23/8:  siete le star di questa grande estate!

 

Siete coinvolgenti ed intensi, ballate sotto il solleone la vostra melodia come un lento avvolgente, per poi trasformarvi nell’incantesimo di un tango. Siete frizzanti, vivaci, pieni di energia e di carica vitale, la vostra mente è lucida e il vostro benessere è al top. Il vostro cocktail: Martini e un po’ di rum.

 

  COME VAI IN VACANZA?

 

  CON IL CUORE: almeno col cuore  cercate di andare in controtendenza abbandonandovi ai piaceri della semplicità: una casetta spoglia e senza tv, meglio se in un paesino snobbato da i turisti di professione, in compagnia di uno sparuto gruppo di temerari perennemente alla ricerca di un bar aperto dopo le nove. Questa sì che è vera avventura.

 

CON LA TESTA:  se invece preferite accondiscendere alle lusinghe della testa, non vi resta che scegliere una qualche località abbastanza costosa da passare per esclusiva, dove incontrare le stesse facce viste in tv o sui rotocalchi tutto l’anno e sentirvi così all’altezza del vostre regale ruolo, come Porto Cervo o Capri.

 

CON I PIEDI:  con Giove in trigono sentite l’esigenza di un viaggio alla scoperta di cose nuove, di antiche civiltà che vi aiutino a relativizzare il presente, se non addirittura nella culla dell’umanità: tra il Tigri e l’Eufrate.

 

 

VERGINE:  24/8 – 22/9:  seguite le vie di Mercurio

 

Grintosi, vitali, riflessivi e molto attenti alle sfumature, avete una mente fresca, lucida e reattiva, siete in perfetta forma, anche se potreste avvertire delle tensioni interiori, evidentemente le vostre emozioni scorrono come un fiume sotterraneo, in attesa di essere riportate alla luce.  Il vostro cocktail: una flute di champagne.

 

  COME VAI IN VACANZA

 

  CON IL CUORE: lasciate che siano i sensi a dare, appunto, un senso alla vostra estate e cominciate col seguire un tragitto olfattivo. L’odore acuto del fiore giallo o il profumo di lavanda o di bergamotto. Oppure storditevi con un cocktail di spezie dei mercati indiani.

 

CON LA TESTA:  si sa che in genere a voi piace collezionare rarità, ma forse non avete mai pensato di farlo con un safari fotografico. Potreste catturare al volo l’immagine di un avvoltoio oppure fotografare gli ultimi esemplari di alberi di pino.

 

CON I PIEDI: complice un vivacissimo Marte date il meglio delle vostre energia in un grande viaggio. E allora lanciatevi alla scoperta di paesaggi unici e imperdibili, tornerete a casa stanchi, ma molto felici e rigenerati.

 

 

BILANCIA:  23/9 – 22/10:  una danza allegra a piedi nudi sulla spiaggia

 

Il vostro ritmo è eccezionale almeno per la prima parte dell’estate, poi siete un po’ malinconici, siete in contatto con le vostre emozioni più profonde. Ascoltate il vostro cuore, è l’unico che non mente mai e vi aiuta a prendere le decisioni migliori. Il vostro cocktail:  lime con succo di mirtillo, vodka e birra allo zenzero.

 

  COME VAI IN VACANZA

 

CON IL CUORE: ora che finalmente si dileguano brume e ombrosi pensieri, avete voglia di leggerezza, di emozioni impalpabili e di piccole meraviglie di fronte alle quali fare “oh…!”

 

CON LA TESTA: in giro per siti archeologici potreste ritrovare il gusto di ricordare una data, delle usanze quotidiane e riti religiosi, guerre cruente e successive ricostruzioni. Ritrovate il tempo perduto e non perdete più tempo su inutili rovelli.

 

CON I PIEDI: per soddisfare il vostro amore per l’arte e per i cibi raffinati, è il momento di perdervi nel nei musei, nelle città storiche, nelle nuove architetture o attraverso i luoghi citati nella Divina Commedia.

 

  SCORPIONE:  23/10 – 22/11:  ditelo con un fiore

 

La vostra estate è una girandola di emozioni, sensazioni a tratti contrastanti e a tratti confuse: al cuor non si comanda! Siete concentrati, memoria e lucidità vi accompagnano nei vostri progetti, qualsiasi essi siano. Le energie non vi mancano e la voglia di appagare la vostra curiosità nemmeno. Chi vi ferma? Il vostro cocktail: speziato e molto potente.

 

  COME VAI IN VACANZA

 

CON IL CUORE:  per rilassarvi e pacificarvi mettetevi ad osservare i movimenti lenti e delicati dei fenicotteri rosa oppure imparate direttamente dai bradipi, gli animali più pigri della terra, quanto sia straordinario dormire 18 ore appesi ad un ramo.

 

  CON LA TESTA: in genere niente vi stimola di più di un intricato mistero su cui lambiccarvi il cervello. E allora andate alla ricerca di qualche pittoresco fantasmino oppure cimentatevi con l’enigma irrisolto.

 

  CON I PIEDI:  camminate, sfinitevi e vedrete che la mente diverrà più leggera. Un’idea potrebbe essere quella di attraversare a piedi la campagna francese, come fece Simone de Beauvoir, oppure scendere dal più grande canyon d’Europa.

 

  SAGITTARIO:  23/11 – 21/12:  pronti per un viaggio?

 

Andamento intenso, soddisfacente, positivo, esprimete il vostro entusiasmo, chiarite eventuali dubbi, per godere di gratificazioni emotive continue. La lucidità e la capacità di concentrarvi sono buone. Siete in pole position, tonici e agguerriti, pieni di ottimismo e voglia di vivere. Il vostro cocktail: rum, rabarbaro e sambuco.

 

  COME VAI IN VACANZA

 

CON IL CUORE: è tempo di vacanze spensierate, informali e spericolate, di quelle che mangi poco e non dormi mai, se non in spiaggia o in qualche alloggio di fortuna, ospite di chissà chi e chissà come, perennemente in costume da bagno e col sale tra i capelli, scalzi e felici.

 

CON LA TESTA: gli aspetti planetari vi mettono addosso una gran voglia di imparare cose nuove, che ne dite di un sano, utile e divertente corso d’inglese: Londra? Malta? O un angoletto tranquillo e raffinato sul suolo italico, si sa che l’anglosassone è la lingua più parlata.

CON I PIEDI: quanto vi piace danzare a suon di musica latina! Approfittate di quest’estate svagata per imparare passi nuovi o per seguire uno stage di flamenco e scoprire così le meraviglie di nuove culture. Altrimenti accontentatevi di un tango argentino nella solita sala da ballo sotto casa. 

 

CAPRICORNO:  22/12 – 20/1:  desideri da brivido

 

Di emozioni ne avete quante ne volete, a tratti quiete e pacifiche, a  momenti nervose e instabili, per poi diventare intense. E’ bello quando divenite incerti, volatili, capricciosi e balbettanti. Siete 10 volte più affascinanti e più sensibili. Anche voi avete un cuore che batte!  Il vostro cocktail:  vodka e camomilla.

 

  COME VAI IN VACANZA:

 

CON IL CUORE: ora che tutto diventa magicamente più leggero, inventatevi una vacanza che vi faccia tornare ragazzini: tenda e sacco a pelo in un campeggio, o un viaggio in autostop, oppure chiusi in casa con un centinaio di cd e l’ultima annata di topolino.

 

  CON LA TESTA: ridate orgoglio e lustro allo scienziato che è in voi. Potreste andare in Florida a trovare gli ingegneri della NASA per capire da vicino come funziona una navicella spaziale ed eventualmente spiegar loro dove sbagliano o provare a risolvere gli affascinanti enigmi matematici di Lewis Carroll, sdraiati sotto l’ombrellone.

 

  CON I PIEDI:  visto che vi siete riappropriati delle vostre doti di tenacia e autocontrollo, mettetele subito a frutto affrontando il cammino di Santiago di Compostela, un pellegrinaggio di Pirenei alla Galizia, per raggiungere rigorosamente a piedi la tomba dell’apostolo Giacomo.

 

  AQUARIO:  21/1 – 19/2:  una girandola di pensieri ed emozioni

 

Il dubbio vi affascina, vi fermate a vedere se nasconde una sorpresa. Le vostre emozioni sono intensamente sollecitate da dubbi, vi sentite di stare su un’altalena, ora su e giù. La vostra ancora di salvezza è razionalità e distacco: Urano e Saturno sono con voi! Il vostro cocktail: vodka e gin, limone e mirtillo.

 

COME VAI IN VACANZA:

 

CON IL CUORE: quest’estate come non mai avete voglia di aria pura e spiagge incontaminate, basta con ombrelloni e radioline, pedalò e docce a gettone. Volete solo trovare uno spicchio di paradiso più a portata di mano.

 

CON LA TESTA:  per assecondare le strane tentazioni di eremitaggio che la quadratura di Urano insinua in voi, considerate l’ipotesi di un candido trullo in Valle d’Itria perso tra gli ulivi o di un monastero zen in Giappone: tra sane letture, esercizi spirituali e meditazione riuscite a dimenticarvi di tutto e tutti.

 

  CON I PIEDI: se volete il brivido della novità e dell’avventura, organizzatevi un viaggio magari a mezzanotte, perché nella notte scoprite un’atmosfera nuova e un universo mai visto prima.

 

   PESCI:  20/2 – 20/3:   verso l’isola di Nettuno

 

Siete dei poeti nati, siete degli angeli voi stessi, siete degli artisti, che si perdono nelle acque profonde degli oceani. Volate alto con la fantasia e la creatività. Tutto vi è possibile, tutto vi riesce con successo. Siete degli illusionisti, quest’estate, specie nell’ultima parte, siete confusi e distratti, chissà che non partoriate una meraviglia! Il vostro cocktail:  ananas e rum, con un po’ di lime.

 

  COME VAI IN VACANZA:

 

  CON IL CUORE: un tuffo dove l’acqua è più blu, niente di più, alla scoperta di pesci multicolori e anemoni di mare, di barriere coralline, cavallucci marini e altre normali meraviglie: è questo che vi dà gioia e adrenalina.

 

  CON LA TESTA:  vi ci vuole una nuova teoria sul mondo e sulla vita per rimettere in moto i neuroni e la fantasia: scegliete tra un corso intensivo di sciamanesimo e uno stage di sufismo o un seminario sulla Kabala assieme a Madonna.

 

  CON I PIEDI: un tè alla menta sotto il sole del deserto in Marocco o una coca ghiacciata, ma anche una grappa alle pendici di una vetta irraggiungibile in Trentino: l’importante è che vi perdiate in un qualche infinito, senza punti cardinali né rotte, senza dimenticare il passaporto.

 

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UOMINI E DONNE, UN SOLO MODO DI INTERPRETARE IL CALCIO, LO SPORT PIU' BELLO DEL MONDO.

22 Luglio 2019 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #sport

 

 

Ora che sul campionato mondiale di calcio femminile, svoltosi in Francia, si sono spente le luci della ribalta e, in quest'ambito, è tornato il silenzio mediatico, tutti i fan, aspettando l'inizio del campionato, sono quotidianamente in ansiosa attesa con occhi e orecchie puntate sulle vicende delle febbrili compravendite del calcio mercato.
Pensavate che dopo l'esploit delle nostre azzurre nulla fosse cambiato e le poverine sarebbero tornate nell'anonimato? Vi sbagliate, perché, ormai, dopo Francia 2019, il dato è tratto e, da quella sconfitta ai quarti con l'Olanda, il calcio femminile italiano e mondiale non sarà più lo stesso. Pensavate, amici pallonari, che le donne fossero sempre il sesso debole, soprattutto nel calcio, solo per machisti? Io, invece, ho visto colpi di testa, fucilate da fuori aria, tiri al volo, contrasti all'ultimo sangue, scambi di prima rapidi, lanci millimetrici da 50 metri e, soprattutto, un grande entusiasmo, una grande gioia di giocare, tanto gioco di squadra, per nulla tirare a campare, nessuna di loro giocava per lo 0-0. E sugli spalti tifo appassionato ma corretto, nessuna violenza, ripeto, nessuna violenza, né in campo, né fuori. Tutto ciò vi pare poco?
Ma se il calcio al femminile ha proposto il lato migliore di questo sport, a questo punto che importanza ha il sesso di chi lo pratica? In fondo chissà quante volte avete buttato giù tutti i santi dal calendario vedendo i vostri beniamini sbagliare gol a porta vuota, lisciare la palla manco fossero all'oratorio, trotterellare a centrocampo annoiati perché, pur strapagati, senza idee a chi passare la palla o inventare una trama di bel gioco. E, per finire, diciamola tutta, quante volte abbiamo visto, a questi cuor di leone, tirare indietro la gamba? E allora, amici lettori impazziti per le azzurre, ora si volta pagina e in tv, quando vedrete degli incredibili, stratosferici, indicibili e incommentabili pipponi, adesso potrete pure cambiare canale e, comodamente seduti in poltrona (per chi vuole anche allo stadio, tranquilli per il momento al parcheggio c'è posto e il biglietto di ingresso è ragionevole), divertirvi con le calciatrici, buon calcio a tutti, lo sport più bello del mondo adesso, non fa più distinzioni.
Amici del blog che fa anche dello sport, motivo di vera e sana cultura, vi aspetto dopo la partita per altre notizie, prossima volta dalla terra dei canguri.  Stay tuned.

 


 
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Poesie e altro ancora.

21 Luglio 2019 , Scritto da Pietro Pancamo Con tag #pietro pancamo, #poesia

 

 

 

Poesie

 

Mi dico

 

Mi dico

all’indomani della notte:

«In fondo la vita

è un dolore come tanti».

 

***

 

Nel mio subconscio

 

Nel mio subconscio,

il mare non tocca

e domani, dunque,

è un’altra notte.

 

***

 

Speranza

 

La terra promessa,

l’unica,

è quella del sepolcro.

 

***

 

Io

 

I chi sono?

Un poeta qualunque:

diciamo, ecco,

un “vattelappesca”.

 

 

 

Un piccolo monologo

Dormendo senza posa nell’angolo degli incubi, mi trovo a coprire, qui in Valtellina, un tratto di vita dove ogni strato di terra è acqua fossile, brava davvero a intralciarmi il cammino con valve antiche, che atteggiandosi a pietre e rocce affioranti, mi rendono il passo anonimo e sommario, impreciso e imprecisato.

 

 

 

Aforismi

 

Spes ultima dea: ovvero la speranza è l’ultima speranza.

 

***

 

Per i delusi e i rassegnati non c’è mai serenità; al massimo un disprezzo signorile e distaccato.

 

***

 

L’ironia è la serenità degli infelici.

 

***

 

Dittico degli elettroni

 

1) La nascita è l’anodo, la morte il catodo. La corrente fra questi due poli è giusto chiamarla vita?

 

2) Senza il catodo, nessuna corrente. Dunque la morte è necessaria?

 

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