Paul e Virginie
Nel 1974 avevo tredici anni. Romantica, sognatrice e appassionata com’ero, m’innamorai dello sceneggiato Paul e Virginie, in onda di pomeriggio sulla Rai, tratto dal romanzo di Bernardine de Saint Pierre del 1788.
Un Laguna blu ante litteram. Infatti, il romanzo di Henry de Vere Stacpole – da cui è stato tratto il famoso e “scandaloso” film con Brooke Shields del 1980, - è stato scritto successivamente, nel 1908.
Niente bambini nudi, qui, niente corpi che nuotano in libertà, niente accusa di pedopornografia, Paul e Virginie veniva trasmesso durante la tivù dei ragazzi.
In una esotica colonia francese sbarcano due donne esiliate, una nobile e una plebea, con due figli, una bambina d’alto lignaggio e un maschietto plebeo, che crescono insieme. Va da sé che s’innamorano l’una dell’altro. Va da sé che il destino vuole separarli. Ma, quando lei sta per tornare da lui, una tempesta fa naufragare la sua nave e la giovane annega.
Ricordo, dopo l'ultima puntata, di aver singhiozzato per ore, di essere andata a letto orfana della storia che adoravo - avventurosa, patetica, esotica - soprattutto, straziata per l’amore tragico dei due protagonisti interrotto da un così fatale e crudele destino.
Aspettando il Cisterna Film Festival

Sabato 22 agosto, a partire dalle ore 21:00, la città di Cori ospiterà la serata di introduzione e inaugurale della VI edizione del Cisterna Film Festival. Nella suggestiva cornice medievale di piazza Sant’Oliva verranno riproposti alcuni dei cortometraggi internazionali che hanno fatto innamorare il pubblico o che si sono guadagnati dei riconoscimenti nelle passate edizioni del CFF:
● The boy by the sea (Olanda, 2016, 7’) di Vasily Chuprina - Premio Next Generation CFF2017;
● Clac! (Francia, 2017, 19’) di Fabien Ara - CFF2018;
● The death of Don Quixote (Regno Unito, 2018, 13’) di Miguel Faus - CFF2019;
● Fantasia (Finlandia, 2016, 10’) di Teemu Nikki - Premio del Pubblico CFF2017;
● Fantassút/Rain on the borders (Italia, 2016, 15’) di Federica Foglia - CFF2017;
● A father’s day (Regno Unito, 2016, 10’) di Mat Johns - CFF2018;
● Fauve (Canada, 2018, 16’) di Jeremy Comte - Miglior Film CFF2019;
● El inicio de Fabrizio (Argentina, 2015, 14’) di Mariano Biasin - Menzione Speciale per la Regia CFF2017;
● Marlon (Francia, 2015, 21’) di Jessica Palud - Menzione Speciale per l’attrice protagonista
● Flavie Delangle CFF2017.
Ospite del prefestival sarà Clara Galante, attrice, autrice e cantante, tra i cinque giurati scelti a valutare e votare i corti iscritti al concorso 2020. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti: pertanto si consiglia la prenotazione al numero 3281139370. Nel rispetto delle norme vigenti, i posti saranno distanziati e non sarà consentito l’accesso a chi si presenterà privo di mascherina.
Il Cisterna Film Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Mobilitazioni Artistiche con la direzione artistica di Cristian Scardigno. Gode del sostegno della Regione Lazio e del patrocinio della Provincia di Latina, del Comune di Cisterna, della Proloco di Cisterna e del Comune di Cori, oltre a quello dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e di German Films. Film4Life è media partner dell’evento fin dalla sua fondazione.
Al concorso quest’anno si sono iscritti 37 corti, in rappresentanza di 15 Paesi, tra cui un’anteprima mondiale, un’anteprima europea e cinque anteprime italiane; alcuni provenienti da festival noti come Cannes, Venezia, Berlino, Sundance, Toronto, Locarno, Rotterdam, Torino, Annecy, Giffoni, Sitges, Londra, Clermont-Ferrand; altri vincitori di premi che ne attestano l’eccellenza nel campo cinematografico, come gli Oscar, i David di Donatello, i Goya, i Bafta, i Nastri d’Argento.
Dopo l’anteprima di Cori, il CFF si svolgerà, come di consueto, a Cisterna di Latina, dal 27 al 30 agosto, con la proiezione in prima serata dei corti finalisti del CFF 2020, nella Corte di Palazzo Caetani, e repliche nella biblioteca comunale “Adriana Marsella”, compresa una mostra fotografica allestita nella Galleria di Palazzo Caetani. Per il programma completo della manifestazione consultare il sito www.cisternafilmfestival.com
Febbre da cavallo è ora un drink: 'La Mandrakata'
Grazie a un barman creativo e cinefilo diventa un drink il film Febbre da Cavallo, il cult movie firmato Steno e interpretato da Gigi Proietti, Enrico Montesano, Catherine Spaak e tanti altri attori e caratteristi che hanno reso grande il cinema italiano. A inventare il cocktail 'La Mandrakata', ispirato dalla famosa espressione di Proietti, Max La Rosa, proprietario e barman del Divan Japonais di Frascati (via Goffredo Mameli, 9, per info 3381133144), in provincia di Roma. Il drink si prepara con 3,5 cl di Jim Beam Rye Whiskey, 3,0 cl di Cherry Stock, 12 foglie di menta marocchina, 4 cl succo di limone, 3 cl sciroppo homemade allo Zafferano di Navelli, 3 splash bitter homemade agli agrumi e quanto basta di Gosling's Ginger beer. Per prepararlo, pestare delicatamente la menta in un bicchiere highball doppio da 450 ml, quindi versare tutti gli ingredienti, tranne la Gosling's Ginger beer e aggiungere ghiaccio. Versare quindi la Gosling's Ginger beer e mescolare ancora per completare, decorando con una fetta di limone e della menta cosparsa di zucchero a velo vanigliato.
Il whisky 'maschio senza rischio' o meglio 'teschio maschio senza fischio' evocato dal film è ingrediente principale del drink, in questo caso Jim Beam Rye, whiskey di segale del Kentucky, distribuito in Italia da Stock Spirits, caratterizzato da note di vaniglia e un finale pungente, con aromi di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero. Il tutto levigato nel drink dalla menta e dai sapori di agrumi e amarena. E attinente è l'ispirazione del cocktail a un grande classico, il Mint Julep, datato 1938 e servito durante la più famosa corsa di cavalli statunitense, il Kentucky Derby, dove veniva apprezzato da più di 120mila persone l’anno. Insomma, un drink da assaporare mentre si ascoltano le inconfondibili note del trio Bixio-Frizzi-Tempera, scommettendo su Soldatino o D'Artagnan e tifando per Mandrake e Pomata.
I gialli di mastro Leonardo e la sua banda: il mistero autunnale del sottomarino giallo

I gialli di mastro Leonardo e la sua banda: il mistero di Ronaldo fuori campo

Daniela Giordano, "Tre vite in una"
Daniela Giordano
Tre vite in una
Enigma Edizioni - Pag. 267 - Euro 16,90
Daniela Giordano aveva già pubblicato Io Daniela, con Il Foglio Letterario Edizioni, un testo dedicato alla sua attività nel mondo del cinema. Adesso manda in stampa con la fiorentina Enigma Tre vite in una, dove non racconta soltanto l’avventura del cinema e del concorso Miss Italia (prima vita), ma anche delle investigazioni sui fenomeni psichi e gli UFO (seconda vita), oltre al sogno che consegna istruzioni su come costruire un dispositivo telepatico di comunicazione (terza vita).
Daniela Giordano nasce a Palermo il 7 novembre del 1946. L’evento che fa scattare l’ingresso nel mondo del cinema avviene per caso, una sera di metà agosto, sulla stupenda spiaggia di Mondello, quando vince un concorso fatto in casa, organizzato tra amici e conoscenti, e viene nominata Miss Mondello. La Giordano ha 19 anni e dopo aver ballato con gli amici alla Sirenetta viene incoronata come la ragazza più carina della festa. Il caso vuole che lo zio di Daniela, capo redattore del Giornale di Sicilia, decida di pubblicare un reportage dettagliato dell’evento mondano e - caso ancor più fortuito - che queste foto finiscano nelle mani di chi stava organizzando le selezioni per Miss Italia. Daniela Giordano viene nominata Miss Palermo senza vincere alcuna gara, forse perché la commissione resta estasiata da tanta bellezza, forse perché la procedura selettiva è in ritardo e serve una candidata sicula. Va da sé che la famiglia non approva, ma dopo qualche discussione di rito Daniela - ancora minorenne per la legge del tempo - ottiene il consenso e partecipa al concorso di bellezza più prestigioso d’Italia. “Sarà soltanto un gioco. Tanto non vincerà mica lei …”, dicono i genitori. In realtà Daniela vince il titolo di Miss Sicilia ed è pronta per affrontare la sfida decisiva, tra l’incredulità e la preoccupazione dei familiari. Firma un contratto dove c’è scritto che in caso di vincita di una selezione dovrà partecipare alla successiva e i genitori non sono così convinti di quel che sta accadendo. Viene incolpato lo zio di tutto quel caos imprevisto, perché galeotto fu l’articolo, quindi è incaricata la zia di accompagnare Daniela a Salsomaggiore. Daniela Giordano affascina la giuria per eleganza, sorriso e fattezze mediterranee di ragazza sicula. Non è la classica maggiorata. “Ero magrissima e piccolina rispetto alle altre concorrenti. Rientravo a malapena nelle misure standard richieste dal concorso. Nel 1966 andavano ancora di moda le ragazze formose. Per fortuna quell’anno ci fu un clamoroso cambio di tendenza. Iniziavano ad andare di moda le barbie, alte e magre”, racconta. Viene eletta Miss Italia 1966 ed è obbligata a partecipare al concorso per Miss Europa. Daniela è stanca del gioco, vorrebbe smettere e tornarsene in Sicilia, ma non può abbandonare. Daniela Giordano comincia a occupare le copertine dei rotocalchi e la sua fama si diffonde. È la volta della madre a fare da accompagnatrice a Nizza, per la finale del titolo europeo. Prima della serata conclusiva Daniela compie una tournée negli Stati Uniti e in Canada, questa volta accompagnata dal padre che chiede un permesso speciale alla direzione della banca. In tale occasione viene avvicinata dalla William Morris, importante agenzia cinematografica che la vorrebbe interprete di un film: I barbieri di Sicilia. La famiglia non è contenta neppure di questa possibilità di entrare nel cinema e cerca di osteggiare la scelta, ma Daniela è irremovibile. Per fare il film decide di rinunciare a Miss Europa e soltanto per questo motivo arriva seconda alla selezione, perché la giuria voterebbe per lei quasi all’unanimità. Daniela si raccomanda al patron del concorso di essere esclusa perché vincendo il titolo dovrebbe partecipare alle selezioni per Miss Mondo, perdendo la possibilità di interpretare il suo primo film. Vince Miss Spagna e la nostra Miss Italia arriva seconda, non terza come dicono molti testi e alcuni siti Internet. Il resto dovete scoprirlo da soli leggendo sia Io Daniela (Il Foglio Letterario) che Tre vite in una (Enigma Edizioni). Non posso mica dir vi tutto io …
I titoli dei suoi film:
I due barbieri di Sicilia (1967) di Marcello Ciorciolini
Play boy (1967) di Enzo Battaglia
Il lungo giorno del massacro (1968) di Alberto Cardone
Joe! Cercati un posto per morire (1968) di Giuliano Carnimeo
Susanna... ed i suoi dolci vizi alla corte del re (1968) - di Franz Antel (alias François Legrand)
Quante volte... quella notte (1969) di Mario Bava
Captain Coignet (1969) di Jean Claude Bonnardot (TV Francia)
Un esercito di 5 uomini (1969) di Don Taylor e Italo Zingarelli
Vedo nudo (1969) di Dino Risi
Ombre roventi (1970) di Mario Caiano
Bolidi sull’asfalto - A tutta birra! (1970) di Bruno Corbucci
Buon funerale amigos! ... paga Sartana (1970) di Giuliano Carnimeo
La sfida dei Mackenna (1970) di Leon Klimovsky
Un’estate, un inverno (1971) di Mario Caiano (TV - Rai)
Il suo nome era Pot … ma lo chiamavano Allegria (1971) di Lucio Giachin (Dandolo) e Demofilo Fidani (si fanno chiamare Dennis Ford)
I quattro pistoleri di Santa Trinità (1971) di Giorgio Cristallini
Una tomba aperta... una bara vuota (La casa de las muertas vivientes) (1972) di Alfonso Balcazar Granda
Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave (1972) di Sergio Martino
Scansati... a Trinità arriva Eldorado (1972) di Dick Spitfire (Diego Spataro, in realtà regia di Aristide Massaccesi)
Trinità e Sartana figli di... (1972) di Mario Siciliano
Violenza contro la violenza (1972) di Rolf Olsen e Lee Payant
Che brutta epoque! (1973) di Mario Landi (teatro)
Le avventure del Barone Von der Trenck (1973) di Fritz Umgelter (TV Germania)
La casa della paura (1974) di William L. Rose
La cameriera (1974) di Roberto Bianchi Montero
Malocchio - Eroticofollia (1975) di Mario Siciliano
Roma violenta (1975) di Marino Girolami (Franco Martinelli)
Il vizio ha le calze nere (1975) di Tano Cimarosa
Il fidanzamento (1975) di Giovanni Grimaldi
L'infermiera di mio padre (1976) di Mario Bianchi
Karamurat, la belva dell'Anatolia (1976) di Herb Al Baurr (Natuk Baytan) e Ernst Hofbauer
L'adolescente (1976) di Alfonso Brescia
La portiera nuda (1976) di Luigi Cozzi
Un toro da monta (1976) di Roberto Mauri
Le impiegate stradali - Batton Story (1976) di Mario Landi
Starcrash - Scontri stellari oltre la terza dimensione (1977) di Luigi Cozzi
Inquisición - Inquisizione (1978) di Paul Naschy (Jacinto Molina)
Il braccio violento della mala (1979) di Sergio Garrone
Le segrete esperienze di Luca e Fanny (1980) di Roberto Girometti e Gérard Loubeau
Help Me
Erba Celeste (2016) di Valentina Gebbia
I gialli di mastro Leonardo e la sua banda: il mistero degli amici

Cinzia Diddi e la sua Stella più bella a Portocervo

Sofisticato inno alla libertà sulle strade del mondo.
Questo il titolo che la maison Cinzia Diddi ha dato alla Collezione estate 2020 che ha sfilato a Portocervo. La serata è stata presentata da Barbara Castellani, regia Mauro Calandra.
Si è aperta con la presentazione del libro della stilista/ scrittrice Cinzia Diddi, il cui ricavato andrà in beneficenza alla protezione civile. Il libro è stato presentato dall’attrice Barbara Kal e l’editore Michele Falco. Queste le parole della Stilista:
"L’inverno si trasforma sempre in primavera! Davanti a Noi abbiamo un’impresa che rimarrà negli annali della storia. La sfida di creare la nuova realtà, di una società globale dove tutti possano vivere, spero, in pace e con dignità. Non è al di là della nostra portata, e sono fermamente convinta che la forza trainante per la realizzazione di tale impresa sia la solidarietà della grande gente comune.
Grazie a tutti coloro che hanno acquistato il libro La Stella più bella - grazie a chi lo farà - grazie a chi ha preso parte al libro dando un prezioso contributo con una frase, un pensiero o una poesia, parlo dei miei amici, persone del mondo dello spettacolo, della musica e dell’arte.
Grazie alla mia cara amica, l’attrice Barbara Kal, che mi ha rappresentato. Grazie alla Splendida Barbara Castellani e all’amico Mauro Calandra. Un grazie sonoro ed energico all’Editore Michele Falco che ha permesso tutto questo, durante il lockdown, un momento di totale immobilità.
Con stima e profondo rispetto Cinzia Diddi"
Nella serata l’alta moda di Cinzia Diddi ha calcato la passerella di Portocervo presso Allegroitalia. Per la moda mare proposte per essere Eleganti e lussuosi anche in spiaggia, così vuole la stilista delle star Cinzia Diddi.
Il bianco, gli shorts in jeans, i costumi con dettagli in oro, ma anche un mix di colori, fantasie e tendenze, una vera rapsodia moda che colpisce l'occhio. Vuole essere un inno alla spensieratezza, alla creatività e alla voglia di esprimersi: dopo questo lungo periodo di sofferenza e di isolamento sociale che ha colpito il mondo intero. Segni, sogni e bisogni della donna contemporanea. Virtuosismi stilistici, contrasti e accordi, ma sempre armonici e mai scontati. Il cappello a falda larga firmato Cinzia Diddi, un accessorio elegante, glamour e che fa la differenza. Il luogo più intimo e non la classica e sfarzosa passerella è uno spazio per ritrovarsi. Stampe e fantasie floreali di un giardino immaginato. La natura ci accoglie e si concede in tutta la sua straordinaria eleganza. Proprio come è scritto nel libro La Stella più bella della stilista scrittrice Cinzia Diddi, “La moda guarda oltre i giorni della quarantena, verso un futuro nel segno della serenità.”
La Luxury Collection, senza troppa esagerazione, sfarzo o ridondanza, non quella di sempre! Per rispetto al momento! Ma il lavoro deve continuare, andare avanti, e così viene ugualmente proposta la collezione Luxury. Come messaggio di forza perché la vita continua! Queste le parole della stilista!
I gialli di mastro Leonardo e la sua banda: per qualche rock dollaro in più

Billy Roche, "I racconti di rainwater pond"

I racconti di rainwaterpond
Billy Roche
Traduzione di Beatrice Masi
Battaglia edizioni, 2019
pp 303
17,00
Peccato per alcuni errori di editing, perché è stata davvero un’ottima idea, quella di Battaglia Edizioni, di tradurre dall’inglese - per la collana “franchi traduttori” – I racconti di Rainwater pond di Billy Roche.
Una serie di novelle ambientate in Irlanda - ma dallo stile narrativo vagamente americano - legate da fili invisibili che le collegano a formare un romanzo corale, l’affresco di una cittadina, Wexford, fra trattorie di paese, stazioni, alberghi, pompe di benzina, negozi di merceria, bar.
Le storie si svolgono tutte attorno allo stagno di Rainwater, sorta di laguna a ridosso del mare, invaso di acqua piovana semi-salata in una cava dismessa, oscuro e apparentemente senza fondo, simbolo di tutto ciò che non si vede ma esiste, nascosto e abissale come certi tormenti senza rimedio.
Attorno a questa pozza si dispiegano le vite degli abitanti di Wexford, operai, artigiani, musicisti, giocatori di hurling, gente che lavora di giorno e si fa una birra al pub la sera. Gente banale che, però, coltiva, nascosti nel cuore, amori lunghi una vita, eterni, tempestosi e romantici, passioni travolgenti e immortali. I personaggi di queste amare e struggenti storie sono quasi sempre donne, viste attraverso la lente deformante di chi di loro è innamorato da sempre, ma anche uomini stanchi, demotivati, che cercano il riscatto di una vita e lo trovano, a volte, in un piccolo insignificante gesto controcorrente, come nel racconto Il giorno libero, che mi ha ricordato La carriola di Pirandello.
Sembra che gli abitanti di Wexford passino la vita ad amarsi l’un l’altro non ricambiati. Queste donne, belle e apparentemente destinate a qualcosa di grande, non capiscono la felicità a cui rinunciano non contraccambiando l’amore ossessivo di uomini sensibili e generosi, barattandolo piuttosto con l’indifferenza di mariti grossolani, coriacei, disillusi, fedifraghi. E così sfioriscono senza perdere, agli occhi di chi le ha amate tutta la vita, la bellezza, il fascino misterioso e insondabile. Personaggi infelici, che hanno lasciato da parte i sogni, che sono diventati mogli, madri e poi nonne, con un nocciolo di dolore e nostalgia a straziar loro il cuore mentre in silenzio qualcuno da lontano le covava con gli occhi, le spiava, provando il desiderio di consolarle o di vendicarsi di loro.
Racconti struggenti e poetici, belli come antiche ballate, costruiti attorno ad amori incompiuti, dove c’è sempre qualcuno che arriva da fuori a portarti via chi hai amato tutta la vita inutilmente.
Una boccata di buona letteratura, una tantum.