Samuel Stern, "Il nuovo incubo"
11 Dicembre 2019 , Scritto da Gino Pitaro Con tag #gino pitaro, #recensione, #vignette e illustrazioni

È certamente tra i fumetti l’uscita più importante dell’anno. I motivi per piacere sono molti: Samuel Stern lavora in una libreria, dove restaura testi antichi, è scozzese, e ha per comprimario un prete irlandese molto poco ortodosso. L’epicentro geografico del fumetto è Edimburgo, poi da lì e per i prossimi molti anni - ci si augura - la sua azione si snoderà ovunque. Il suo passato è misterioso come il suo presente. Ha una figlia. Indaga sui casi dell’ignoto, possessioni o infestazioni paranormali che si intersecano nella vita degli individui, che per lui diventano casi da risolvere in quanto demonologo. La caratterizzazione, anche fisiognomica, del personaggio sembra forte, ben studiata, così come le tavole e i dialoghi. Nel corso dei numeri scopriremo di più, anche sulla sua storia.
Domanda di prammatica: cos’ha o cosa può avere di diverso questo personaggio rispetto a Dylan Dog? Fumetto che, assieme ad altro, ha contrassegnato fortemente per più di tre decenni una certa area tematica. È presto per affermarlo, ma Samuel Stern sembra essere più profondo come personaggio, più capace di condurci alle ragioni degli incubi, alle cause e ai rimedi per essi. Gli incubi non sono una pura materializzazione delle paure ma l’espressione di qualcosa che esiste, di reale, traslata anche su piani metaforici. Samuel Stern conosce la letteratura che si occupa di magia, lo sciamanesimo, i testi sacri e molto altro. In tal senso la sua caratterizzazione sembra essere più specifica rispetto ai suoi predecessori, alcuni dei quali godono di ottima salute. È prematuro, ma potrebbe essere anche riduttivo costringere Samuel in un terreno delimitato alle sole infestazioni e possessioni. Ritengo che proprio il fatto che si parli di un personaggio in qualche modo colto, possa aprire nuove prospettive. I cosiddetti ‘spiegoni’, se ben calibrati e misurati, sono importantissimi in un fumetto, come in questo primo numero.
Samuel Stern è il Dylan Dog del nuovo decennio? Ha tutte le carte in regola per affermarsi come tale nell’immaginario, ma è anche una figura che se ne distacca. È altro.
Il personaggio è creato da Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro, con gli ottimi disegni di Luigi Formisano, all’interno di una delle realtà più dinamiche del panorama editoriale dei fumetti, cioè la Bugs Comics di Roma, in continua espansione. Bella la copertina di Maurizio Di Vincenzo.
Lo scozzese rosso è l’eroe e antieroe che si confronta con i propri demoni e combatte contro quelli degli altri. Dove ci condurrà?
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