Natale in Italia: Roma
25 Dicembre 2019 , Scritto da Dario De Santis Con tag #dario de santis, #racconto, #luoghi da conoscere, #unasettimanamagica

Domenica 25 dicembre 1966.
La voce di Mina mi sveglia, è Natale, ieri sera ho solamente aperto i regali a casa dei miei nonni a Trastevere, poi siamo tornati a casa nostra, a via Ostiense.
I regali sono rimasti lì, tanto oggi torneremo per pranzo.
Mentre “Sono come tu mi vuoi”, la sigla di “Gran varietà”, prosegue, anticipando il presentatore Johnny Dorelli, mi alzo! Non vedo l’ora di tornare lì. Mia madre è occupata a far fare colazione al “biondo”, mio fratello Danilo che ha un anno e mezzo.
Il babbo è il primo ad essere pronto, mentre Paolo Panelli sta angosciando la sua spalla con “Menelao Strarompi”, mi diverte ascoltarlo, “aaaaanvedi chi c’è….”
11.30: sta passando mio zio Renato a prenderci con la sua “600”, scendiamo nell’aria frizzantina del mattino, si parte!
Lungotevere con vista a sinistra della basilica di San Paolo, mentre attraversiamo ponte Marconi mi giro per vedere la facciata d’oro che splende al sole, il traffico è scarso, arriviamo subito alla stazione Trastevere e saliamo tutta viale Trastevere… aria di casa… tutti i miei ricordi sono qui.
La confusione si sente dalla strada appena entriamo su via della Luce, il cuginetto piccolo nato da quattro mesi ulula la sua felicità, mentre sono tutti impegnati per il pranzo. Nonna ha iniziato stanotte a cucinare il ragù, anche se la “stracciatella” di pollo arriverà per prima a tavola, la tovaglia a pallini rossi che ha seguito la mia infanzia già è stata messa, il “servizio buono” la sta seguendo, fervono i preparativi, ne approfitto per andare a giocare, anche se non ho molti giocattoli nuovi, per la mia famiglia la vera festa, con i regali veri, sarà il 6 gennaio, quando arriverà la befana.
Mi chiamano, s’inizia col brodino, gli ovetti della gallina, rimasti dentro, mi aspettano e mi spettano, ancora gli altri cuccioli di casa sono piccoli, per 7 anni sono rimasto l’unico nipote, con i suoi diritti, per altri due o tre anni resisterò… forse.
Tante persone, tanti parenti ed amici di famiglia… tante persone scomparse negli anni… tanti ricordi struggenti di un Natale lontano… troppo lontano.
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