La Morte Rossa
31 Maggio 2019 , Scritto da Umberto Bieco Con tag #umberto bieco, #racconto, #fantascienza

Intanto le Flotte Spazzapianeti spedite dal Consiglio degli Imperatori si avvicinavano a Marte, sede della NovoVodka, della Seul del Nord, della NeoPersia, della Repubblica dei Ming, in sintesi – e per fare prima - di un po' tutti i nemici che avevano scacciato dalla Terra. Anche loro avevano sintetizzato ribattezzandola per l'occasione La Morte Rossa, giacché intendevano far esplodere il malvagio pianeta proprio come era stato fatto esplodere la Morte Nera in Guerre Stellari. Nella loro fantasia credevano davvero che il nomignolo autoaffibbiatosi di Impero del Bene corrispondesse a qualcosa di reale. Ora, l'unico problema è che la NovoVodka aveva dei sistemi di controllo molto affinati. Si rischiava che registrassero l'arrivo dei Missili Spazzapianeti e ricambiassero la cortesia, col il potenziale risultato finale della mutua distruzione. Oppure sarebbero riusciti a intercettarli e distruggerli in volo. Il tutto, invece di risolversi in una veloce esplosione planetaria come tante, ovvero come tante volte avevano portato a termine nei confronti di pianeti sgraditi ma scarsamente dotati di difese e tantomeno di Missili Spazzapianeti, poteva invece diventare una lunga e tragica guerra interplanetaria, la vera e propria Terza Guerra Interplanetaria. Ma, del resto, il Consiglio degli Imperatori sentiva la mancanza di un po' di movimento, di sfida e di brivido, di sgranchimento di falangi nello schiacciamento di pulsanti nucleari – anche loro dovevano pur divertirsi in qualche modo. Il fatto che ciò potesse determinare lo sterminio di qualche miliardina di abitanti rientrava nelle regole del gioco, era parte dello spasso.
Ad ogni modo Flotte e Squadriglie Imperiali schiacciarono improvvisamente il naso contro un ostacolo invisibile. A quanto pare la NovoVodka aveva attivato un qualche scudo spaziale attorno al pianeta rosso. Una vera scocciatura. I Paladini del Giustezza, gli Aggressori per il Bene di Tutti, erano ora costretti organizzare un gruppo di lavoro per perforare, trapanare, trapassare lo scudo e ciò richiedeva un po' di tempo. Sbuffando, si misero all'opera. La Distruzione Totale – per quanto non fosse ancora perfettamente chiaro di chi – era solo rimandata di poco.
Nel frattempo, il Gigante di Smeraldo si svegliava su Endor.
Continua...
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