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Miss Inoculo II

30 Marzo 2019 , Scritto da Umberto Bieco Con tag #umberto bieco, #racconto, #fantascienza

 

 

 

 

Miss Inoculo, splendore della notte. Mi sposti e rimesti come un relitto nell'oceano.

Mi sciacqui e lavi di desideri e ricordi. Mi spezzi a poppa e a prua. Ghermisci le mie vele e le soffi verso il sole. Vuoi forse vedermi bruciare? Tessi nuvole di zucchero filato in cielo, e lo dipingi terso e incontaminato. Come l'ho immaginato. Com'era in un tempo lontano privo di turbamenti. Ora le menti si turbano. Ora son turbe di pensieri oscuri, invocati da un mondo di tenebra. Ora son turbolente nubi di procelle scagliate contro i galeoni della bellezza.

 

Leggeva la corrispondenza, la posta dei suoi ammiratori, ammaliati dal suo viso, dai suoi riccioli, dalle sue fossette. Dalle sue squame.

 

Miss Inoculo, quando sono nel reparto ortofrutta, penso sempre a te.

 

Alcuni forse più dal suo corpo.

 

Era in viaggio verso la prossima destinazione, nel suo tour promozionale per la CSK, e la sensibilizzazione verso la Inoculazione, nonché la promozione della Inoculazione contro la Inoculazione.

 

Miss Inoculo, vorrei inocularti tutto il mio siero.

 

Tutti volevano pezzi di lei, o la volevano a pezzi, come il direttore della CSK, Porchinstein.

L'aveva fatta eleggere solo per quello. Per averla. La votazione del pubblico era solo una farsa.

Lei aveva fatto intendere che dopo l'incoronazione si sarebbe concessa. Era un bluff.

Voleva solo raggiungere il suo obiettivo. Ora avrebbe dovuto affrontarlo.

Le lettere che riceveva dagli ammiratori variavano da manifestazioni rigurgitanti di lussuria, a passionali dichiarazioni, da ridondanti espressioni romantiche che nascondevano meri impulsi primari, a goffaggini sgrammaticate a malapena comprensibili. Poi c'erano i visionari e i disperati, e i disperati visionari: per cui era uno schermo su cui proiettare le loro fantasie di salvezza.

 

L'alba sorge con lo schiudersi delle tue palpebre, nel sole dei tuoi occhi.

 

Costui probabilmente scriveva dalla galassia di Tattoine, se non era stata definitivamente detonata dall'Impero del Male. O da quello del Bene.

 

So che se ti incontrassi, la disperazione si dissiperebbe come nebbia, e potrei trovare la forza di vivere. Questo è il potere che hai su di me. Per favore, usalo bene. Rispondimi, e uno spiraglio fenderà la mia notte. Sei la mia unica speranza. Giacché percepisco la tua purezza. Giugno è il mese preferito del tuo calendario. Cordiali saluti.

 

Ad ogni modo, sperava fosse sito in una galassia davvero lontana lontana. Nella gamma delle specie che l'assediavano, questo esempio si poneva all'estremo opposto di Porchenstein. Se per quest'ultimo lei era solo un pezzo di carne, o di pesce, da consumare e su cui sfogare le proprie pulsioni bestiali, per l'Uomo di Tattoine o Simili, lei era un essere etereo, intoccabile, ma dotato di tutte le virtù metafisiche in grado di sciogliere quel nodo che gli legava la testa e stringeva la psiche in qualche morsa incomprensibile. Le facevano entrambi paura, in modo diverso. Porchinstein anche un po' schifo, in effetti. L'Uomo di Tattoine pena. Ma entrambi costituivano un assedio. Il secondo, con l'attribuzione taumaturgica, l'affardellava di una responsabilità che non poteva essere sua, e che non poteva essere vera. Lei, forse, poteva sembrare una creatura speciale, in virtù della grazia irradiata dal proprio aspetto, ma era solo una normale, ordinaria sirena. E aveva una missione da cui non poteva essere distratta.

 

Continua...

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