La conchiglia del sole

Si ricordò dell'abbonamento. Si rese conto che aveva azionato la richiesta alla centrale fornitrice del servizio, il quale avrebbe potuto attivarsi da un momento all'altro. Guardò con ansia il prato, oltre la staccionata, preoccupato che qualcuno potesse rimanerne fuori – quando d'improvviso accadde, senza che avesse modo di verificare con accuratezza: la sua casa, il prato attorno ad essa, la staccionata, con lui su di essa, si chiusero in una sorta di campana di vetro e schizzarono vertiginosamente verso l'alto, sottraendogli per un momento il respiro, premendolo verso il suolo. Poi tutto si stabilizzò nuovamente, lasciandolo con un lieve ansimare.
Guardò l'orizzonte.
Stelle luccicanti, pianeti. Profondità abissali.
Roba del genere, insomma.
La casa stava galleggiando nello spazio, dentro ad una cupola trasparente da cui si poteva ammirare il cosmo, da dentro al quale lo si navigava.
Sua madre uscì di casa sorpresa:
«Cos'è successo?»
«Mi spiace, l'ho fatto partire. Non me n'ero accorto»
«Santo cielo, io dovrei andare a fare la spesa!” protestò contrariata – ma poi andò a prendere una sedia o una sdraio e si mise a prendere il sole. Cagnolo scodinzolò fuori dalla sua cuccia tutto contento. Gli piaceva lo spazio. Era probabilmente un lontano discendente di Laika - pensava lui – mentre l'erba verdeggiava, contrastando con il sobrio mantello di velluto spaziale bucherellato di stelle.
Laika suona alla balalajka un pezzo sulla perestrojka, mormorò mentalmente a sé stesso.
Sua nonna uscì di casa e stese un plaid. Stava organizzando un pic nic.
Non si può negare fosse un buon modo per staccarsi da tutto. C'era una tranquillità sovrannaturale.
La terra, il suo trambusto, il suo clamore, erano quietati, tacitati, silenziati.
Sibilavano lontani, diventati quasi immaginari – deprivati di consistenza urtante.
Ma laggiù la gente si stava certamente ancora dimenando e stava indubbiamente ancora urlando.
Stavano inoculando chiunque, per qualsiasi cosa. C'era chi protestava che gli Inoculi potevano aver effetti collaterali, dare reazioni avverse, non esser stati ben sperimentati. Nessun problema. Le grandi case farmaceutiche, commissionate dallo stato e da esso finanziate, avevan subito trovato la soluzione: un Inoculo contro gli Inoculi. Un Inoculo per prevenire reazioni da Inoculo.
Tutto sistemato. O forse no.
Una percentuale della popolazione ancora non era soddisfatta. Voleva vedere i dati, le carte, le sperimentazioni, i documenti. Gli eran stati forniti. Non eran sufficienti. Chi assicurava loro che non fossero stati alterati? Si era quindi mosso l'esimio professor Tronfio Pomposi, accompagnato dal luminare Boria Tracotanza (detto Tornaconto) – i quali, con grande tatto e capacità comunicativa, avevan fatto sapere al pubblico che il pubblico era composto da idioti ignoranti, mentalmente mentecatti, scientificamente subnormali, nonché etologicamente ovini, suini e bovini – e dovean quindi semplicemente tacere e dare retta a loro, alla comunità di esperti, ai Prestigiosi, ai Magnifici.
Da quel momento in poi, chiunque osasse insinuare un qualche dubbio, foss'anche solo sulle modalità di somministrazione, chiunque avesse ardito sollevare un solo sopracciglio alla parola “inoculazione”, sarebbe stato dichiarato Nemico della Salute Pubblica Numero Uno, e infilato in una poco agognata gogna.
Non voleva nemmeno tentare di immaginare cosa sarebbe successo a chi avesse sollevato DUE sopracciglia. Rifletteva sulla fortuna di chi era dotato di monociglio, ne sarebbe certo stato avvantaggiato – ammesso contassero queste obiezioni tecnicistiche.
Alcuni dottori eran stati radiati, e ad alcune radio era stato dato un dottorato, si eran laureate in medicina e ora, forti della nuova qualifica, non facevano che ripetere, ribadire, insistere un costante: “inoculatevi, inoculatevi, inoculatevi”.
Gli Illuminati e Convinti consideravano i reticenti con massimo sprezzo. Li additavano come criminali, assassini ed oscurantisti - lebbrosi eredi culturali del Medio Evo.
Dicevano che eran stati troppo ben abituati, viziati, dall'efficacia degli Inoculi, che aveva risparmiato loro di assistere a morti atroci – e ora, con la loro riluttanza, mettevano in pericolo queste conquiste esponendo i bambini a contagi, focolai, epidemie. Quegli altri ribattevano che dati i cospicui interessi pecuniari inerenti gli Inoculi e la comprovate corruzioni farmaceutiche adiacenti, non era possibile sapere con sicurezza, giacché i dati e gli studi potevan esser stati modificati ad hoc – e i danni sottomenzionati. Susy Testapiatta e Aldo Faccianatiche bruciavano lauree di medicina in strada. Il dibattito degenerò in scontri armati, raggi laser, sciabolate elettriche e parolacce sui social network. Lamiere contorte fumanti.
Si staccò da questi pensieri, ansiogeni e tristi. S'immerse nuovamente nello spazio profondo, perdendosi in una nebulosa.
Continua...