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Arte al bar: HULA "What if you fly " project

19 Dicembre 2018 , Scritto da Walter Fest Con tag #walter fest, #arte, #arte al bar, #pittura, #unasettimanamagica, #personaggi da conoscere

"What if you fly" di Hula e l'omaggio di Walter Fest"What if you fly" di Hula e l'omaggio di Walter Fest

"What if you fly" di Hula e l'omaggio di Walter Fest

 

 

Gentilissimi lettori della signoradeifiltri, oggi ho le mani così fredde che non riesco a scrivere, eh già, perché ho proprio il "viziaccio" di scrivere a mano, con la classica penna sul classico pezzo di carta bianca e...
 

- Ti ci vorrebbe un cioccolato caldo.
 

- Gianni, buona idea, è il primo cioccolato caldo della stagione, a quanto pare il freddo è arrivato.
 

- Arriva subito.
 

- Il grande freddo?
 

- No, il cioccolato caldo.
 

Me le invento tutte per ritornare bambino, solo il pensiero infantile del dolce ti fa scaldare il cuore e la mente, beh, poi per le mani ci penserà il cioccolato caldo in tazza del mio amico Gianni.

Molto bene amici lettori del blog più cioccolatoso del web, per rimanere in tema temperatura glaciale (poi vi dirò perché) oggi vi presenterò l'opera di un giovane artista fuori dall'ordinario, un artista che lavora per la quasi totalità del suo tempo all'aperto senza cavalletto, fuori dalle pareti di uno studio e senza alcuni tradizionali strumenti e modalità operative classiche di ogni artista. Sto parlando di Sean Yoro in arte Hula.
 

- Ah! E chi sarebbe questo Hula?
 

- Giovanna, è un giovane artista hawaiano.
 

- E dove lo hai pescato?
 

- Tempo fa vidi un documentario dedicato al suo lavoro, e mi colpì.
 

- Che ha di speciale?
 

- Molte delle sue opere le dipinge sull'acqua.
 

- Ma è un po' pazzo oppure è un marinaio?
 

- No, è un normalissimo giovane, una persona molto pacifica e solare.
 

- Si sapeva che gli artisti erano un po' svalvolati.
 

- Ora ti spiego.
 

Sean Yoro, in arte Hula, è un artista hawaiano nato nel 1989 sull'isola di Oahu. Come tutti i ragazzi del luogo ama passare il tempo in mare con il surf, fare acrobazie sulle onde è per lui facile come bere un bicchiere d'acqua. Poi, crescendo, inizia ad appassionarsi all'arte e, vista la sua giovane età, si interessa maggiormente ai graffiti e al tatoo. Quindi, a 20 anni si iscrive a un corso di disegno presso il Windward Community College di Oahu, ma per un giovane la città di New York è il sogno, e la base migliore dove poter fare una veloce esperienza costruttiva, quindi si trasferisce a Brooklyn e inizia a lavorare con il nome d'arte "Hula".
New York è una metropoli molto differente rispetto al suo luogo di provenienza, New York è un moderno concentrato di frenetica umanità, ben lontana dai quattro elementi naturali, acqua, fuoco, aria e terra presenti alle Hawaii, e Hula non può far a meno di esprimere la sua arte con il cuore e la mente legati alle sue origini, quindi alternerà la pittura espressa in maniera tradizionale a quella sperimentale e più spontanea per lui, iniziando a dipingere come un street artist ma, nel suo caso, seduto a pelo d'acqua su una tavola da surf, raffigurando bellissimi volti di donna su vecchi muri di fabbricati in disuso, imbarcazioni arrugginite, una serie di elementi semi sommersi in mare. 

La sua bravura oltre che artistica è anche tecnica perché deve lavorare tenendosi in equilibrio, cosa che gli riesce bene grazie alle sue qualità fisiche e alla forte sensibilità che lo fa essere in perfetta fusione e armonia fra la sua anima e il suo background. La perfetta realizzazione del suo messaggio avviene quando le sue immagini dipinte si rispecchiano sull'acqua, venendosi a creare quelle giuste relazioni fra l'umano e la natura che dovrebbero rappresentare lo spirito vitale della nostra esistenza, purtroppo troppe volte disatteso dalla sconsideratezza delle azioni dell'uomo.

In breve tempo le opere di Hula, pur non essendo esposte in gallerie, grazie al web hanno fatto il giro del mondo, meritando  grande attenzione e interesse verso il suo lavoro. L'originalità di Hula è unica e strepitosa, ed ora, pur essendo rimasto un giovane ancora genuino nei modi, è a tutti gli effetti una star dell'arte

 

- Ciao, Aristide dove vai, non vuoi vedere l'opera di questo artista?
 

- No, mi dispiace, vado di corsa, devo andare a lavorare a Cinecittà, farò la comparsa in un film ambientato nell'antica Roma.
 

- Mi raccomando, ricordati di toglierti l'orologio, non fare come è successo a Spartacus di Stanley Kubrick.
 

- E pure di spegnere il telefonino (Giovanna.)


- E non mangiarti anche il cestino del tuo vicino (Gianni.)
 

- E vabbè, però se non mangio recito male. (Aristide.)
 

- Ma se fai la comparsa (Tonino il tassista.)
 

- Appunto, devo mangiare di più (Aristide.)
 

- Sarà in interno o in esterno? (Tonino.)


- Esterno, ricostruzione del tempio di Apollo (Aristide.)


- Dove i Romani giocavano a palla! (Giovanna.)


- E che ne so? Io ho paura che farà freddo!
 

- La vuoi una fiaschetta con la grappa? (Gianni)
 

- Eh, magari!
 

- E se poi si ubriaca? (Giovanna.)
 

- E vabbè, tanto devo lavorare alla scena di gruppo dei gladiatori devoti al deus ex machina.
 

- E chi è ? (Tonino.)
 

- Boh?...Vado altrimenti il capogruppo si incazza! (Aristide.)
 

- Povero Aristide, oggi prenderà molto freddo! (Giovanna.)
 

Mai come il nostro artista di oggi. 

L'opera che vi descriverò, il nostro artista hawaiano l'ha realizzata al circolo polare artico canadese, in un progetto chiamato "What if you fly". Adesso alzi la mano chi fra di voi conosce Iqaluit, capitale del Nunavut, in Canada. Ebbene da quelle parti, a quanto pare, a causa dell'ormai acclarato cambiamento climatico, i ghiacciai si stanno sciogliendo e, logicamente, l'acqua che sale mette in pericolo le popolazioni. Dato che sono lontani, all'estremità del pianeta, non partecipano ai talk show e non hanno una nazionale di calcio ai mondiali, di tutta sta faccenda il mondo ignora quasi l'esistenza, naturalmente gli indigeni Inuit che abitano quelle parti sono invece molto preoccupati.
Hula, fedele al suo impegno ecologista, è così partito con entusiasmo per realizzare questo nuovo progetto, i colori che ha utilizzato non sono tossici e sono composti da pigmenti naturali. Prima di mettersi al lavoro ha parlato con la gente del luogo, per prendere ispirazione, e poi, con un coraggio da leone, ha iniziato a scegliere le lastre di ghiaccio che, sciogliendosi, si stavano staccando, poi, a bordo della sua tavola da surf ha iniziato a dipingere, ben sapendo che la sua opera dopo poco si sarebbe sciolta per trasformarsi in normalissima acqua gelata che, seguendo il corso delle correnti, sarebbe diventata oceano. Ma era proprio questo l'obiettivo del messaggio di Hula, il bellissimo volto raffigurato a simboleggiare la natura che, a causa della nostra stupidità sciogliendosi insieme al ghiaccio, perdiamo con essa simbolicamente anche la nostra stessa esistenza. Questo è il messaggio universale che Hula, attraverso la sua arte, ha voluto dare nella speranza che l'umanità possa porre rimedio prima della catastrofe.

Hula, grazie al suo talento, ha attirato in breve tempo l'attenzione e la sensibilità sulla problematica dell'aumento della temperatura, che sta causando lo scioglimento dei ghiacciai, compromettendo il clima con gravissimi danni a tutto il pianeta.
Quando ho realizzato il mio scarabocchio in omaggio a Hula, mi è successa una cosa strana. Ero quasi al termine della mia opera, e mi ero accorto che avevo raffigurato le lastre di ghiaccio in secondo piano con una tonalità troppo scura, quindi sono andato con una veloce pennellata di bianco per schiarirle e, quando poi la tinta si è asciugata, con mia grande sorpresa ho scoperto che inconsapevolmente avevo raffigurato un qualcosa somigliante al muso di un orso che si erge dall'acqua, ma io non volevo assolutamente farlo, volevo solo schiarire la parte e basta, si è trattato di una coincidenza ma in fondo il mio errore rappresentava una verità, perché, idealmente, successivamente vi ho visto un orso che, a causa del ghiaccio che si scioglie, perderà il suo habitat. La mia è troppa fantasia? Chissà?

 

- Gianni, ma che cos'è quella?
 

- E' un mega spumante, vogliamo brindare e festeggiare le prossime festività Natalizie?
 

Nel giro di un colpo di saetta, tutta la gente del bar corre a prendere i calici.
 

- Gianni, hai ragione, un bel brindisi per augurare, da parte della redazione della signoradeifiltri, da Patrizia Poli, da me e da tutti i miei personaggi, delle bellissime, serene e divertenti festività natalizie. Cin cin per tutti i nostri lettori e Buon Natale!!
 

- Aristide, che ti è successo? Come mai sei ritornato?
 

- Ho sbagliato giorno, dovevo andare domani, oggi in teatro girano un film comico, un po' romantico, un po' surrealista, a lieto fine, con tutti attori ultra novantenni che nel finale ballano il tango.
 

- Prendi un calice che è meglio!
 

Amici lettori, ancora tantissimi auguri da parte nostra... ci rivedremo presto, forse la fantasia non andrà in vacanza a Natale

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