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Sulla libertà

3 Maggio 2018 , Scritto da Lorenzo Barbieri Con tag #il mondo intorno a noi, #lorenzo barbieri

 

 

 

 

Libertà, che bella parola! Evoca utopistiche realtà destinate a restare tali. Siamo sicuri che la libertà, quella che i popoli e gli idealisti cercano e invocano, sia un sogno veramente realizzabile? Esiste davvero nel mondo reale questa parola o è solo un desiderio, un punto di riferimento per coloro che vogliono ad ogni costo sognare? Anche se fosse possibile realizzare questa utopia, in concreto, cosa dovrebbe portare ad un popolo? Una libertà di costumi, un’anarchia senza leggi, senza religione, senza persuasori occulti. Perché questa parola è così agognata, cercata a tal punto che in molti si sono immolati per ottenerla e, anche, per poterla assicurare ad altri. La domanda è: esiste davvero?  È giusto festeggiare occasioni in cui si pensa di aver ottenuto questo privilegio o è solo una pubblicità ingannevole? Viene offerta in tutte le sue possibilità, ma di fatto non c’è, resta solo una illusione. Ci sarebbe da chiedere a queste persone cosa intendono per libertà. Forse, poter dire o scrivere quello che vogliono, libertà di espressione! Sembra che esista, ma solo in teoria! Oppure vivere senza obblighi, in uno Stato che tenga conto di tutte le possibili necessità di ogni singolo cittadino. Se non è utopia questa, allora cosa?! In presenza di dittatura si cerca di liberarsi dal giogo, per sottrarre il potere ad una sola persona, per affidarlo a più soggetti, con la libera scelta, ma nel cambio non sempre si guadagna, cambiano gli interpreti, ma non la recita. Qualcuno scambia la libertà con la visione di spiagge deserte, vette inviolate, dove spaziare con lo sguardo e sentirti  libero dagli orpelli della cosiddetta civiltà. Ecco, questa è la chiave di volta: sentirsi libero! Non esserlo veramente. Chi può affermare di essere veramente libero? Io non trovo esseri liberi nel vero senso della parola. Quelli che noi definiamo selvaggi, e conducono una vita libera senza  essere schiavi del progresso, potremmo definirli esseri liberi? Non credo che lo siano più di noi, anche loro, come tutti, sono legati a qualcosa che li imbriglia, limitandone la libertà. Pensate, c’è gente che ci crede, così tanto, che si preoccupa di esportare la sua presunta libertà in posti dove non è conosciuta, né tanto meno cercata. Vogliono imporre un concetto che in realtà non esiste. Già il fatto di volerla imporre, la dice lunga sulla effettiva sincerità degli spacciatori di libertà. Un essere umano deve la sua nascita al volere di due altre persone, quindi non è libero di scegliere. La sua vita è seguita passo dopo passo, da religione, scuola, Stato con le sue leggi, i suoi divieti, e, anche quando muore, non è libero di farlo come vuole. Dov’è questa libertà che tutti agognano? Forse la si confonde con quell’altra parola, anch’essa mitica, impalpabile e seducente da indurre molti a farne uno scudo dove nascondere il marcio che esala dal suo interno. La democrazia! Al pari della libertà è ricercata da molti, offerta da altri e imposta da altri ancora.  Non sono che due parole, ma servono per tenere soggiogati i popoli con l’illusione che un giorno possano da virtuali diventare concrete. La libertà è racchiusa nelle ali delle farfalle, dei gabbiani, dell’aquila solitaria che plana nel cielo lasciandosi portare dal vento. Sono lì, davanti ai nostri occhi, si possono vedere, evocano paragoni, scenari in cui vorremmo trovarci, ma non si riesce a toccarle. Restano soltanto un miraggio in un deserto nel quale crediamo di vivere una vita libera e democratica.   

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