I poeti maledetti
5 Agosto 2017 , Scritto da Umberto Bieco Con tag #umberto bieco, #le prese per il deretano di umberto bieco, #poesia

I poeti maledetti erano delle figure alla moda che facevano impazzire le teenager dell'epoca, così come Jim Morrison alla fine degli anni sessanta. Erano un fenomeno commerciale studiato a tavolino dagli editori, così come i Take That alla fine degli anni novanta. Avevano giusto pensato che, dato che la gente ha sempre delle regole da voler sovvertire e da cui si sente oppressa, qualche figura in posa ribelle avrebbe fatto al caso loro. Dopo il flop iniziale, la storia ha dato loro ragione, e ora Rimbaud è idolatrato come Lou Reed, Iggy Pop e David Bowie.
Del resto il suo spessore come poeta è indubbiamente evidente: soprattutto in quella poesia in cui suggerisce che, in realtà, la religione cattolica non fa altro che insinuare pensieri impuri nelle giovani fanciulle, le quali vedendo una figura seminuda, martoriata, sofferente, sanguinante, in fin di vita, torturata, inchiodata, cosa potrebbe mai pensare?
Ebbene, secondo Rimbaud, ignorando completamente i chiodi, il sangue, la faccia stravolta, la corona di spine, la ferita al costato e quant'altro, vedendo una figura del genere, le giovani fanciulle logicamente, inevitabilmente non possono far altro che chiedersi: cosa ci sarà sotto quell'esiguo panno inguinale? Beh, grazie Arthur, davvero. Un grande contributo alla poesia, alla psicologia, allo studio della religione, a quello dei panni inguinali e alla storia tutta. Il parto di un intelletto profondo: profondo più o meno come una pozzanghera. Stavi scherzando, vero, Arthur? No, diciamoci la verità: sei un coglione, e questo è quanto.
E a parte Il Battello Ebbro e qualche frammento di prosa/poesia qua e là, in cui abbatti la divisione tra elementi dell'estetica alta ed elementi prosaici e quotidiani, spiani la via alla totale frantumazione da parte delle avanguardie del novecento della stabilita gerarchia dei valori, e in particolare all'ammasso affastellato confuso e frastagliato del surrealismo - che elimina priorità e censure estetiche degli oggetti, dei pensieri e delle idee (o così ho letto) - dicevo, a parte tutto ciò: tornatene all'inferno, negriero di merda. E fatti accompagnare da Verlaine e dalle sue boiate mistiche miste alle sue poesie su lesbiche intrecciate.
Mallarmé non vale un barattolo di marmellata.
Categorie
- 728 recensioni
- 685 poli patrizia
- 424 racconto
- 326 gordiano lupi
- 284 poesia
- 230 luoghi da conoscere
- 200 personaggi da conoscere
- 195 cinema
- 168 franca poli
- 153 saggi
- 148 storia
- 137 walter fest
- 121 unasettimanamagica
- 98 valentino appoloni
- 97 adriana pedicini
- 94 pittura
- 93 eventi
- 90 interviste
- 87 chiara pugliese
- 85 radioblog
- 82 moda
- 80 fantascienza
- 79 vignette e illustrazioni
- 77 marcello de santis
- 77 televisione
- 76 arte
- 68 altea
- 68 fotografia
- 68 musica
- 67 fabio marcaccini
- 66 ida verrei
- 66 umberto bieco
- 61 liliana comandè
- 57 come eravamo
- 53 giuseppe scilipoti
- 52 Impronte d'Arte
- 48 lorenzo barbieri
- 48 miti e leggende
- 46 concorsi
- 44 federica cabras
- 42 fantasy
- 41 cinzia diddi
- 41 il mondo intorno a noi
- 39 psicologia
- 34 cultura
- 33 laura nuti
- 31 margareta nemo
- 30 claudio fiorentini
- 30 eva pratesi
- 30 luca lapi