Shelley a Livorno
10 Novembre 2015 , Scritto da Patrizia Poli Con tag #poli patrizia, #luoghi da conoscere, #poesia
Il poeta inglese Percy Bysshe Shelley (1792 – 1822), complice l’eredità del nonno e per ovviare alla salute malferma dovuta alla tisi che lo minava, scelse di trascorrere molta parte della sua vita in Italia, luoghi di elezione furono Napoli, Pisa (dove lo raggiunse Byron) e Livorno.
A Livorno soggiornò tre volte, nel 1918, nel 19 e nel 22, anno della sua tragica morte in mare.
Fu ospite di amici inglesi ma alloggiò anche a villa Valsovano, dove compose la tragedia The Cenci, pubblicata nel 1819 - cui attinse anche il Guerrazzi – e le famose odi To a Skylark e To Freedom.
Da giugno a settembre del 1819 Shelley e Mary Wollstonecraft si stabilirono a villa Valsovano. Mary era molto abbattuta, avendo visto morire due dei suoi tre figli in un anno. Solo nel maggio precedente erano venuti a Livorno con tutti e tre i bambini e due domestiche ma ora la casa era molto più triste. Shelley cercò rifugio nel lavoro e quell’estate, sul tetto della villa, compose The Cenci, tragedia dal gusto gotico, basata sulla storia di una famiglia realmente vissuta nel cinquecento. Ne furono stampate nella nostra labronica 250 copie, poi spedite a Londra.
L’estate dopo erano nuovamente a Livorno e Shelley compose la famosa ode All’ allodola, della quale riportiamo alcuni versi centrali particolarmente belli e già, in pieno romanticismo prima maniera, precursori di quello che sarà il nostro decadente Gelsomino Notturno e di alcune liriche wildiane cariche di sensualità estetizzante.
“Like a rose embowered
In its own green leaves,
By warm winds deflowered,
Till the scent it gives
Makes faint with too much sweet these heavy-wingéd thieves:
Sound of vernal showers
On the twinkling grass,
Rain-awakened flowers -
All that ever was
Joyous and clear and fresh - thy music doth surpass.”
Villa Valsovano si trova in via Venuti 23 e una lapide del 1962 ricorda il soggiorno di Shelley:
“In questa casa già villa Valsovano dimorò da metà giugno a fine settembre 1819 nel suo più lungo dei soggiorni livornesi Percy Bysshe Shelley tornato a ritemprare le forze e lo spirito nella pace della nostra amena campagna a lui ispiratrice di stupendi carmi. Scrisse allora tra l’altro la tragedia “I Cenci”e nell’estate seguente alloggiando poco lungi la poetica epistola a Mary Gisborne e la celebre ode “a un’allodola.”
Fu nel golfo di La Spezia, davanti a Lerici, che, tornando in barca proprio da una gita a Livorno, l’8 luglio 1822, Shelley naufragò in una tempesta. Il suo cadavere fu ritrovato dieci giorni dopo su una spiaggia nei pressi di Viareggio.
Categorie
- 734 recensioni
- 685 poli patrizia
- 430 racconto
- 329 gordiano lupi
- 286 poesia
- 231 luoghi da conoscere
- 200 personaggi da conoscere
- 195 cinema
- 168 franca poli
- 153 saggi
- 148 storia
- 137 walter fest
- 121 unasettimanamagica
- 98 valentino appoloni
- 97 adriana pedicini
- 96 eventi
- 94 pittura
- 91 interviste
- 87 chiara pugliese
- 85 radioblog
- 83 moda
- 80 fantascienza
- 80 vignette e illustrazioni
- 77 arte
- 77 marcello de santis
- 77 televisione
- 68 altea
- 68 fotografia
- 68 musica
- 67 fabio marcaccini
- 66 ida verrei
- 66 umberto bieco
- 61 liliana comandè
- 59 giuseppe scilipoti
- 57 come eravamo
- 52 Impronte d'Arte
- 48 lorenzo barbieri
- 48 miti e leggende
- 47 concorsi
- 44 federica cabras
- 42 cinzia diddi
- 42 fantasy
- 41 il mondo intorno a noi
- 39 psicologia
- 34 cultura
- 33 laura nuti
- 31 margareta nemo
- 30 claudio fiorentini
- 30 eva pratesi
- 30 luca lapi